Creato da Fayaway il 22/02/2005

MARMOTTA

non abita più qui. Ha cambiato pelliccia e si è trasferita in una nuova tana (sempre rosa).

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IL MITICO MUSEO DEI GABINETTI

Post n°354 pubblicato il 20 Maggio 2008 da Fayaway
 
Foto di Fayaway

L'anno scorso mi recai per lavoro a Stoke on Trent, un'amena cittadina dello Staffordshire famosa per essere stata, fino alla fine degli anni '40, un famoso centro di produzione di ceramiche di alta qualità.
Tappa obbligatoria per ogni buon turista è dunque la visita al Potteries Museum, dove alcune guide che sembrano uscite direttamente dal Benny Hill Show vi illustrano tutte le fasi della lavorazione di piatti e bacinelle, con l'aiuto di simpatici filmati d'epoca che spiegano altresì come venivano curate le malattie due secoli e passa fa.  Inoltre, in ogni padiglione è possibile partecipare a un'attività diversa, come drogarsi con le esalazioni tossiche delle tinte da argilla, oppure incollarsi le dita col fango più appiccicoso che esista al mondo.
Pezzo forte del Museo resta comunque la mostra permanente dedicata alla storia del water.  Eggià, perché oltre a rifornire l'Inghilterra di stoviglie, i laboratori di Stoke provvedevano a creare i più bei cessi di tutta l'isola! E vuoi non dedicare una mostra storica a tutto ciò?

Quello che forse alcuni di voi non sanno è che gli Inglesi, quando allestiscono una mostra, non si limitano a mettere etichette sotto i vari oggetti, ma creano un vero e proprio percorso interattivo dove utilizzare tutti e cinque i sensi e rendere omaggio al metodo sperimentale nella sua forma più genuina.
Dunque la prima sala della mostra sulla storia dei gabinetti consisteva nientepopodimenoche nella ricostruzione dettagliata di una tipica abitazione inglese del XVI secolo: un grosso stanzone scarsamente illuminato dove si viveva tutti insieme (animali compresi) e si dava sfogo alle immonde deiezioni sullo strato di paglia che ricopriva il pavimento!  C'erano le riproduzioni dei contadini con le braghe calate e acquattati negli angoli, galline impagliate poste su montagnole di (spero) finta pupù, l'audio del vociare in middle english. Non mancava niente, nemmeno la puzza. Già, proprio la puzza.  Un odore talmente forte e nauseabondo di urina fermentata nel sottopassaggio della metro mista a cacca essiccata al sole di agosto, che dovetti abbandonare la sala dopo appena 20 secondi, lottando contro i conati e gli occhi che mi lacrimavano a più non posso, fuggendo, col naso tappato, verso la sala successiva...

Varcata la soglia della seconda sala, feci in tempo solo a sentire una voce femminile sopra alla mia testa che urlava "Watch out belooooow!" (Attenzione dabbasso...!), e poi percepii distintamente ai miei piedi un sonoro SCIAFFF! di acqua che si impatta al suolo.  La suggestione dell'essere stata inondata dal contenuto di un pitale fu talmente realistica che mi sembrò di percepire sulla mia nuca alcune goccioline tiepide, e da allora proseguii nella mia esplorazione del museo con molta, molta prudenza.
Sta di fatto che, effettivamente, in mancanza di una struttura fognaria, nelle grandi città come Londra la gente era solita "scaricare" i pitali direttamente in mezzo alla strada, senza nemmeno sincerarsi se sotto ci fosse alcunchì. Da brivido!

Dopo questo, si passa alla visione dell'evoluzione dei modelli di water e soprattutto all'evoluzione dei tubi. Perché, prima di arrivare alla creazione di tubi di una misura sufficientemente ampia da non creare occlusioni, i tentativi falliti fatti in questo senso furono innumerevoli, e nel museo erano stati raccolti e catalogati tutti, con tanto di modellino funzionante e di esempio pratico delle letali conseguenze derivanti dal blocco.  Fortunatamente nei tubi trasparenti, al posto di un vero truciolo marrone, c'era un elegante cilindretto bianco con sopra scritto "poo", ma fino alla fine fu ben presente nel mio cuore il terrore di vedermi piovere davanti un estruso penzolante.

Chissà perché proprio oggi mi è tornata in mente questa visita fatta quasi un anno fa e mai raccontata... dipenderà forse dal regalino che mi ha lasciato per terra la gatta ieri pomeriggio?



CANZONE DEL GIORNO: Litfiba - Il mio corpo che cambia

Cos'è cos'è questa sensazione?
E' come un treno che mi passa dentro senza stazione.
Dov'è Dov'è il capostazione?
Sto viaggiando senza biglietto e non ho direzione.

 
 
 
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