Creato da Fayaway il 22/02/2005

MARMOTTA

non abita più qui. Ha cambiato pelliccia e si è trasferita in una nuova tana (sempre rosa).

INDIZIO #1

 

PALLINI

Bazinga

~ ° ~
Ah! Allora hai letto anche tu "La Rosa e il Plutonio" di Futogi Kazuyo?! sorpresa

~ ° ~

Zukyuuun!

 

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E LA MARMOTTA FU

La signora Marmotta arrivò al banco accettazione del Primo Policlinico nel pomeriggio inoltrato dell'ultimo venerdì di quello che i telegiornali non avevano mancato di definire il più torrido agosto del secolo. Faceva caldo, molto caldo. Talmente caldo che l'ascensore si era guastato e la signora Marmotta si dovette fare a piedi 3 piani di scale.

Appena arrivata la signora Marmotta comprese immediatamente che se avesse voluto dare alla luce la sua prima marmottina avrebbe dovuto fare come al solito, arrangiarsi. Perché, essendo l'agosto più caldo del secolo, non solo i medici erano ancora tutti in vacanza, ma anche la quasi totalità degli infermieri in quel momento si trovava sparsa sulle dolci spiagge del litorale campano a rinfrescarsi le pacche. Ma l'intrepida signora Marmotta, le cui zie, sorelle e cugine detenevano da 30 anni una sfilza positiva di parti brevi e naturali, non era stata propriamente fortunata e dopo 6 ore di travaglio aveva cominciato ad avvertire la lieve necessità di un cesareo.

Nemmeno la notte riuscì a portare sollievo alla signora Marmotta. In mattinata aveva piovuto e, in totale assenza di vento, l'ospedale era rimasto avvolto in una cappa umida e bollente. In tutto il policlinico c'era un confortante totale di ben 3 ( T R E ) infermieri e zero chirurghi. Quando arrivò l'alba del 30 agosto, sabato, la signora Marmotta si trovava in un curioso stato di sonnambulismo narcolettico per il quale, pur essendo svenuta e in un bagno di sudore, torceva ritmicamente la mano per sventolarsi con una consunta rivista rinvenuta in loco.

Prima che un chirurgo si decidesse ad arrivare (8 gettoni telefonici e 16 ore dopo) al suo capezzale, la signora Marmotta ebbe abbastanza tempo per sperimentare i vari livelli di disperazione nei quali un essere umano può sprofondare. Pensò ai 9 anni precedenti, durante i quali, malgrado i numerosi tentativi, non era riuscita a rimanere incinta; pensò a quanto duro e doloroso era stato il 1980 fino ad allora per sè e per i suoi cari; pensò ai tanti parti che aveva visto fino a quel momento e che, mortacci loro, non erano affatto andati così! Dove erano finiti gli infermieri, le suore, i medici e soprattutto quegli stracazzo di anestesisti che le altre volte sbucavano dalla porta ogni 2 minuti per chiedere se c'era qualcosa che non andava? Adesso non c'era niente che andasse, eppure in giro non c'era nemmeno una delle cugine o delle sorelle che pure lei aveva con tanta devozione assistito nel momento del bisogno! Tutte a farsi gli stracazzi loro, quelle stronze egoiste che Dio le colga!!!

Alle sette di sera, in hot pants a vita alta, canotta, zoccoli ortopedici e cuffietta igienica (l'igiene innanzitutto!) fece capolino un tale che affermò di essere il medico. Sollevò con maestria uno dei lembi del camicione di lino che la signora Marmotta indossava e sentenziò che, visto che finalmente si era raggiunta la dilatazione di 3 centimetri, non valeva la pena tagliare, che dopotutto 25 ore di travaglio non erano tante e che a dire il vero lui non è che fosse mica tanto bravo coi cesarei, eh.
Le scene che seguirono la signora Marmotta non le ricorda tanto bene, vuoi per il dolore vuoi per il collasso che seguì. Nella foschia dei ricordi le sembra solo di riconoscere la figura del signor Marmotto che stringe il collo del medico in un abbraccio colmo di amore e riconoscenza, due infermieri e il custode che si uniscono all'abbraccio, e la sua lettiga che viene portata a spalla in sala parto. La sola cosa che ricorda chiaramente è l'odore acre e fetido che riempì le sue narici non appena estrassero la marmottina dalle sue viscere: un odore come di cassonetto di pescheria sotto il sole di giugno. Inutile dire che la signora Marmotta, anzi, Mamma Marmotta si rifiutò di vedere il suo cucciolo fino al giorno dopo, tanta era l'incazzatura che quei 4 chili e passa di feto peloso le avevano provocato.

Avrei dovuto capirlo immediatamente quale sarebbe stato l'andazzo!





CANZONE DEL GIORNO: Nickelback - Photograph

Life's better now than it was back then
If I was them I wouldn't let me in


Oh, oh, oh
Oh, god, I


Every memory of looking out the back door
I had the photo album spread out on my bedroom floor
It's hard to say it, time to say it

Goodbye, goodbye.

 
 
 
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