Creato da: giampi1966 il 13/03/2006
Questo blog si propone di promuovere la politica come servizio e la coerenza dei politici con gli obbiettivi programmatici. Troppo spesso l'agire del politico è distante anni luce dal suo programma e da ciò che professa. Per poter rinascere la politica deve sapersi imporre alle varie pressioni e deve guardare lontano.
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SCIOPERO GENERALE 18 OTTOBRE 2013
Post n°815 pubblicato il 17 Ottobre 2013 da giampi1966
Tag: alternativa comunista, capitalismo, casta, Cobas, coerenza politica, coscienza di classe, democrazia, depistaggi, diritti delle donne, economia, lavoro, LAVORO MINIMO GARANTITO, libertà, LMG, Lombardia, lotta, lotte studentesche, milano, partiti, politica, POLITICA DEL LAVORO, pomigliano, pubblico impiego, rivoluzione, salute, sanità, sciopero, scuola, sindacalismo rivoluzionario, sindacato, sinistra, Slai Cobas, storia politica, unità d'Italia, università e ricerca, USB, welfare
18 ottobre: sciopero generale e corteo a Roma e a Milano (Largo Cairoli ore 9.30)
Se non fosse una cosa seria, verrebbe da riderci sopra, quando sentiamo Landini che dice: “Non serve più giocare in difesa”. Scusaci, Landini, ma i lavoratori, in tutti questi anni, non si sono accorti di essere stati difesi (se non a parole) dai massacri e dalle devastazioni padronali e governative della democrazia sindacale; dei diritti, sia quelli del lavoro che quelli sociali; dell’occupazione; del salario; delle condizioni lavorative; delle pensioni; della sanità; dell’istruzione; della qualità della vita. Insomma, oggi è ridotto in imbelle povertà anche chi lavora. E mentre continua a imperversare l’esecuzione di questa musica orribile, niente, purtroppo, si muove nei sindacati ufficiali, che faccia pensare a una inversione di marcia. È per questo che i sindacati di base (SLAI COBAS Lombardia, COBAS, CUB e USB) hanno proclamato, costretti a farlo da soli, uno sciopero generale di 24 ore per il 18 ottobre, con manifestazione nazionale a Roma. Pure convinti che non sarà un giorno solo di lotta a permetterci di risalire la china in cui siamo stati fatti precipitare, pensiamo tuttavia che sia necessario e inevitabile ripartire, perché, se non si riprende a lottare, ciò che ci attende sarà per tutti un inferno sociale, nel quale il lavoro che c’è somiglierà sempre più a un lavoro da schiavi e quello che non c’è non ci sarà mai. Ripartire in lotta e non fermarsi, estendere la lotta dai luoghi di lavoro alla società, per aggregare chi lavora, chi il lavoro lo ha perso, chi ne ha uno a pezzi e bocconi, chi non lo ha da anni, chi non lo ha mai avuto; gli studenti; i pensionati: QUESTO È IL CAMMINO CHE DOBBIAMO COMINCIARE A PERCORRERE. Lo sciopero generale del 18 ottobre dovrà riuscire, altrimenti avremo sprecato un’occasione importante per risollevare la testa. Le rivendicazioni di questa giornata sono “scritte” nelle condizioni di lavoro e di vita e nei bisogni delle decine di milioni di persone su cui padroni e governi (anche quello attuale, in continuità coi precedenti) hanno scaricato una gestione spietata della crisi, che ci ha fatto piombare indietro di decenni. Queste rivendicazioni consistono: - in un forte aumento delle pensioni e in un vero rinnovo dei contratti nazionali, con forti aumenti salariali uguali per tutti e con la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario; - nella riduzione delle tasse sulle retribuzioni; - in un reale finanziamento della cassa integrazione in deroga e dei contratti di solidarietà; - nella cancellazione delle leggi Fornero in materia di articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, di innalzamento dell’età pensionabile, di abbattimento dell’indennità di mobilità; - nell’abolizione degli accordi sindacali interconfederali: quello del 28/6/2011 (che consente di peggiorare con accordi aziendali quanto stabilito nei contratti nazionali) e quello del 31/5/2013 (che, sulle orme del primo, congela il diritto di sciopero e annulla la democrazia, costringendo RSU e sindacati di base a piegarsi ai diktat delle segreterie dei sindacati ufficiali); - nell’istituzione di un reddito per chi si trova involontariamente senza lavoro; - nel rilancio della sanità e dell’istruzione pubblica, sia scolastica che universitaria; - nel blocco generale degli sfratti e in un piano di edilizia pubblica per la costruzione di decine di migliaia di nuovi appartamenti e per il restauro (anche in auto-recupero da parte degli assegnatari) di decine di migliaia di case popolari oggi vuote perché malridotte o fatiscenti; - nell’abbattimento delle spese militari e nel rifiuto di ogni tipo di partecipazione dell’Italia alle guerre che stanno devastando le popolazioni in varie regioni del mondo; - nel riconoscimento della libertà di circolazione e residenza per i rifugiati, i profughi e gli immigrati dal cosiddetto Terzo Mondo e del diritto di cittadinanza per i loro figli nati in Italia.
PARTECIPIAMO IN MASSA ALLO SCIOPERO GENERALE DEL 18 OTTOBRE. NE VALE LA PENA. http://blog.libero.it/demcoamb/12362173.html
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