Creato da: giampi1966 il 13/03/2006
Questo blog si propone di promuovere la politica come servizio e la coerenza dei politici con gli obbiettivi programmatici. Troppo spesso l'agire del politico è distante anni luce dal suo programma e da ciò che professa. Per poter rinascere la politica deve sapersi imporre alle varie pressioni e deve guardare lontano.

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REFERENDUM COMUNICATO STAMPA NO TRIV

Post n°985 pubblicato il 22 Marzo 2016 da giampi1966
 
Foto di giampi1966

*COMUNICATO STAMPA*

*COORDINAMENTO NAZIONALE NO TRIV*

*TUTTE LE BUGIE SUL REFERENDUM NO TRIV: RENZI PRENDE IN GIRO GLI ITALIANI*

*Il referendum serve anche ad evitare nuove trivelle, l’unico spreco è
quello del governo, che ha evitato l’election day (esponendo gli italiani a
sanzioni), Inoltre, con una vittoria dei sì, non andrà perso alcun posto di
lavoro. Il Coordinamento No Triv risponde punto per punto alle
dichiarazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri. *

Renzi ha dichiarato a reti unificate: "*Non fatevi prendere in giro: non è
un referendum sulle nuove trivelle, che hanno già la linea più dura
d'Europa. E' un referendum per bloccare impianti che funzionano. Io lo
considero uno spreco. Ciascuno quando voterà sì o no pensi se sia giusto
che 10mila persone perdano il posto*".

*NUOVE TRIVELAZZIONI* - Votare Sì al Referendum del 17 aprile servirà,
invece, anche per evitare nuove perforazioni in mare a meno di 12 miglia
dalla costa. Quella che Renzi definisce "la linea più dura d'Europa", che
prolunga all'infinito la durata delle concessioni, concede alle società del
petrolio e del gas tutto il tempo necessario per poter scavare nuovi pozzi
all'interno delle concessioni esistenti. Inoltre, tra i titoli esistenti
entro le 12 miglia si registrano 12 permessi di ricerca: con la vittoria
dei NO, il Governo si sentirebbe "autorizzato" a cambiare nuovamente le
regole del gioco, lasciando campo libero alle compagnie che potrebbero far
valere i permessi. Quindi non è vero ciò che il Governo sostiene da tempo.
E cioè che entro le 12 miglia non sono più possibili nuove perforazioni.

*SPRECHI *-Il vero spreco è quello del Governo che, senza dare ascolto
perfino alla seconda carica dello Stato, il Presidente del Senato, ha
negato l'election day, bruciando così 340 milioni di euro. È uno spreco
anche esporre i contribuenti italiani al rischio di una pesante sanzione da
parte dell'Unione Europea, che potrebbe aprire una procedura di infrazione
nei confronti dell'Italia.

*POSTI DI LAVORO* - La vittoria dei Sì non bloccherà subito gli impianti,
che finiranno di funzionare nella data già prevista nei progetti delle
società e nelle "carte" del Ministero. Queste attività finiranno in ogni
caso mediamente entro 5/6 anni. Qualcuna un po’ prima e numerose oltre i
prossimi 10 anni: tutto il tempo necessario per provvedere seriamente al
futuro dei lavoratori. La verità scomoda è che il settore del gas e del
petrolio è provato di suo da una crisi dovuta al calo della domanda
mondiale e da un eccesso di offerta.

“*L'Eni mette in discussione la chimica e la raffinazione in Italia, ed il
suo socio più importante, lo Stato, lascia fare. E' lasciando fare che si
dimostra preoccupazione per migliaia di persone che perdono il posto di
lavoro? Come mai, invece, Renzi e il Governo si preoccupano del lavoro e
dei lavoratori solo in occasione del Referendum? Sarà che stanno montando
un caso per nascondere responsabilità che sono principalmente dell'Eni e
del Governo? Non siamo noi a prendere in giro gli italiani”, dichiarano*
Enzo Di Salvatore, costituzionalista, ed Enrico Gagliano, esperto in
politiche energetiche del Coordinamento Nazionale No Triv.

NON FATEVI PRENDERE IN GIRO. IL 17 APRILE VOTATE SÌ AL REFERENDUM PER DIRE
NO ALLE TRIVELLE

Tutti siamo chiamati a difendere il nostro mare. Hashtag #Notriv

Roma, 21 marzo 2016
*Coordinamento Nazionale No Triv*

 
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