Creato da: giampi1966 il 13/03/2006
Questo blog si propone di promuovere la politica come servizio e la coerenza dei politici con gli obbiettivi programmatici. Troppo spesso l'agire del politico è distante anni luce dal suo programma e da ciò che professa. Per poter rinascere la politica deve sapersi imporre alle varie pressioni e deve guardare lontano.
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Post n°1039 pubblicato il 07 Agosto 2017 da giampi1966
Pubblico un articolo importante, il contenuto del seguente articolo è stato tenuto gelosamente segreto perché potrebbe rappresentare la salvezza per centinaia di milioni di esseri umani ma il fallimento finanziario per qualche decina di uomini, che però, piccolo ma rilevante particolare, detengono il 90% della ricchezza mondiale.
La notizia è questa: sembrerebbe che le maggiori multinazionali stiano seriamente pensando di ritirare i propri ingenti investimenti dai territori su cui insistono le foreste tropicali, ciò significa fine dello sfruttamento minerario quindi stop agli sversamenti inquinanti nei fiumi e al disboscamento per creare i collegamenti stradali e stop al tagli indiscriminato della foresta per ricavarne legname o terra coltivabile usa e getta.
Ma cosa ha portato questi colossi economici all’idea di ritirarsi da questi affari miliardari? Non certo lo spirito mecenate ma nemmeno la paura di farsi una pubblicità negativa, questi colossi sono abituati a manipolare i media, allora cosa è successo o sta succedendo in quelle zone?
La legge del mercato impone che la merce che si vende deve garantire un minimo profitto al netto dei costi, in caso contrario nessuno avrebbe interesse a produrre e/o vendere un determinato prodotto, ed è proprio quello che si sta verificando per i prodotti provenienti dalle foreste tropicali, i costi superano i profitti. Ma questo sta succedendo per una ragione esogena al sistema economico, non ci troviamo quindi di fronte ad un aggravio di costi della manodopera, dei macchinari, delle tasse o per opere infrastrutturali ma, come evidenziato da un rapporto top-secret, redatto dall’International forestry exploitation agency, i costi per lo sfruttamento delle risorse dislocate all’interno del perimetro occupato dalle foreste vergini nel 1990 (quindi oltre quello occupato alla data odierna) sono aumentati del 57% e questo a causa della “guerriglia ecologica” portata avanti da gruppi di indigeni locali e qualche migliaio di volontari ecologisti proveniente da tutto il mondo. Questo movimento è stato denominato: “Ara Macao warriors”.
Probabilmente la cosa per tutti noi più importante è la difesa della “madre terra”, purtroppo anche questa volta l’uomo ha perso l’occasione per comportarsi civilmente risolvendo i problemi in modo pacifico.
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