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IL SIGNOR GUIDO racconto (47) di Dino Secondo Barili

Post n°15665 pubblicato il 01 Ottobre 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

 con persone reali o fatti realmente avvenuti)

47

Il Signor Guido … e la panchina del pensionato

Un anno fa, il Signor Guido non vedeva l’ora di andare in pensione. Sapeva di avere tutti requisiti, ma, causa la crisi in corso, ogni giorno era sulle spine. Dopo aver parlato con la Dott. Paola, responsabile del Patronato, si tranquillizzò. Capì che, la sua posizione era in regola ed era giunto il “suo” momento… quello di lasciar da parte le ansie ….e pensare al “suo” futuro di pensionato. Già… il “suo” futuro di pensionato! Una parola! Oggi come oggi, è molto difficile avere le idee chiare in merito. Per prima cosa … bisogna pensare alla salute. Seconda cosa … bisogna essere in armonia con sé stessi e con il mondo che ci circonda. Il Signor Guido, pertanto, pensò subito di iscriversi ad un “gruppo benessere”. Di “gruppi” ce ne sono ormai una varietà infinita. C’è solo l’imbarazzo della scelta. Il Signor Guido, però, aveva gusti piuttosto… difficili. Prima di lasciare l’Ufficio aveva sentito tante storie al riguardo. C’erano stati dei colleghi che, dopo la pensione, erano caduti in depressione… e questo il Signor Guido non poteva permetterselo. Il giorno stesso della pensione si alzò alla stessa ora in cui si alzava per andare in ufficio…Si mise un’elegante tuta da ginnastica e, con comode scarpe, si avventurò per la città… per Pavia. Pavia è una cittadina a misura d’uomo. Si può girare in lungo e in largo… in un “territorio” sempre vario, piacevole e interessante. Basta solo aver voglia di camminare. Il Signor Guido, però, era “attratto dalle panchine” che a Pavia, come in tutte le città, ve ne sono un po’ ovunque. A volte le panchine hanno una “loro” vita, un vita propria. Si racconta (secondo storie passate di bocca in bocca) che secondo la “panchina sulla quale ti siedi… possono accadere alcune cose … oppure no”. Il Signor Guido era a conoscenza di questa “leggenda cittadina-pavese”… ed ora che era in pensione voleva verificarne la veridicità. Vedovo da parecchi anni, il neo – pensionato Guido, era un uomo tranquillo… ma un’avventura (se fosse capitata) non l’avrebbe rifiutata. Si sa che quando la mente comincia a “macchinare” difficile fermarla. Ora, il Signor Guido aveva tutto il tempo per inseguire “le proprie fantasie”… Cominciò con le panchine del Parco del Castello Visconteo… ma non accadde nulla di ciò che sperava. La stessa cosa si verificò sulle panchine che si trovano lungo il viale che costeggia la riva del fiume Ticino… Ormai erano mesi che il Signor Guido camminava e si sedeva “su ogni panchina della città”… A dire il vero, aveva cominciato a dubitare della “leggenda delle panchine” di Pavia. Mise il cuore in pace e non ci pensò più. Ormai, aveva preso l’abitudine di passare la mattinata camminando per la città… sedendosi ora su una panchina, ora sull’altra. Alcune settimane fa… il Signor Guido, come faceva di solito, si sedette su una panchina in Piazza Leonardo da Vinci, sotto le Torri dell’Università… E fu lì che si accorse di una Signora che stava piangendo. La riconobbe. Era la Signora Flavia, sua coetanea al Liceo. Si fece spiegare le ragioni del pianto e cercò di consolarla… Fece molto di più. Raccontò a Flavia la “leggenda delle panchine” di Pavia… e da quel momento Guido e Flavia hanno trovato “un punto di incontro”… per una possibile felicità. - Buona giornata a tutti. Dino (47)

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annamariamennitti
annamariamennitti il 01/10/14 alle 22:13 via WEB
complesso conventuale di Santa Maria delle Grazie, noto ormai in tutto il mondo per San Pio da Pietrelcina, e formato dal convento dei cappuccini, da una chiesa antica ed una chiesa nuova entrambe dedicate a Santa Maria delle Grazie. La chiesa antica Circa cinque secoli fa un tale di nome Antonio Landi, donò ai Padri Cappuccini il suo podere situato su un poggio a nord-ovest dalla città di San Giovanni Rotondo. I Cappuccini innalzarono le mura della chiesa nel 1540. Prima di San Pio la chiesa ospitò un altro santo; nella celletta nº5 del convento infatti, dormì San Camillo de Lellis. La chiesa fu restaurata negli anni dopo il 1930 da Natale Penati. La chiesa nuova La nuova chiesa fu costruita per esplicito desiderio di Padre Pio, con l'intenzione di poter ospitare in modo consono il notevole afflusso di migliaia di pellegrini che affluivano sempre più numerosi a San Giovanni Rotondo. La chiesa, progettata dall'architetto Giuseppe Gentile, fu iniziata il 2 luglio 1956 e fu consacrata il 1º luglio 1959. La navata centrale è dominata da un mosaico raffigurante La Madonna delle Grazie. Nel piano sottostante, è situata la cripta dove riposa il corpo di San Pio da Pietrelcina, sotto un monolito di 30 quintali. Nella notte tra il 2 e il 3 marzo 2008 e stata riaperta la bara che conteneva il corpo di San Pio, per poi essere esposto, in una teca di cristallo, alla venerazione dei fedeli il 24 aprile 2008 fino al 23 settembre 2009.
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