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MONZA di Teresa Ramaioli

Post n°16397 pubblicato il 10 Novembre 2014 da dinobarili
 

MONZA 

di Teresa Ramaioli


 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 08/11/14 alle 13:04 via WEB
Monza-----Il Roseto della Villa Reale di Monza nasce nel 1964 per volontà di Niso Fumagalli, industriale e Presidente della Candy, che l'anno precedente aveva fondato l'Associazione Italiana della Rosa, di cui è stato Presidente fino alla sua scomparsa nel 1990.Nei numerosi viaggi compiuti per motivi di lavoro, era stato colpito dai grandi roseti di Francia, del Belgio, dell'Olanda, dell'Inghilterra, nei quali le associazioni nazionali della rosa tenevano concorsi annuali. Il progetto portava la firma di due professionisti: l'architetto Francesco Clerici e l'architetto Vittorio Faglia. I lavori proseguirono per tre anni, senza però impedire che venissero banditi i primi concorsi, dal 1965, annualmente ospita il Concorso Internazionale della rosa: premia le migliori nuove rose italiane o straniere e un premio particolare è dedicato alla rosa più profumata. Nel 1965 il premio più prestigioso, quello del profumo, fu vinto dall'olandese Jan Leenders, che cavallerescamente chiamò "Monza" la sua "creatura", di un bel color rosa tenero e dall'intenso profumo. Il roseto venne inaugurato ufficialmente nel 1970 alla presenza di una Madrina d'eccezione: la principessa Grace di Monaco, la quale consegnò personalmente i premi ai rosaisti vincitori. Il Roseto venne realizzato con la finalità di diffondere in Italia l’amore per la rosa e la sua coltivazione.Un luogo davvero incantevole e armonioso, ricco di rose di tutti i colori, specchi d’acqua con ninfee con al centro fontanelle, panchine sparsa qua e là per potersi immergere nella natura e apprezzare la visione e il profumo delle rose. Una storia particolare lega una delle rose antiche presenti alla figura dell'Imperial Regio Giardiniere Luigi Villoresi, capostipite di una storica famiglia, che nel 1822 ibridò la Bella di Monza, una rosa del Bengala di colore rosso scuro, che occupa un posto d'onore sulla destra di chi entra nel Roseto: una rosa andata perduta col tempo e ritrovata in Francia qualche anno fa. Lungo la recinzione si trovano principalmente le rose cosiddette antiche.Il Concorso Internazionale è uno dei momenti più significativi della vita del roseto. La giuria che lo presiede è qualificata a livello internazionale e comprende otto membri permanenti che osservano il comportamento delle rose, dalla piantumazione alla premiazione (ci vogliono quasi due anni!), e da cinquantadue membri scelti tra i migliori specialisti mondiali, esperti anche di profumi e di arte,ma anche da poeti, scrittori, artisti, scienziati, giornalisti, personalità nel campo della moda, del teatro, del cinema e della televisione. Sono loro che assegnano una quindicina di premi, il più ambito dei quali è il Corona Regina Teodolinda, assegnato alla rosa più profumata. Ai quattro angoli del roseto quattro cespugli rigogliosi offrono lo spettacolo di cascate di rose bianche, chiamate Purezza, e... senza spine. Buona passeggiata tra le rose Teresa

 

 

 


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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 10/11/14 alle 11:44 via WEB
NAVIGLIO GRANDE- MILANO-----Fino al 1913 il Naviglio Grande era solcato dai «barchett», le barche corriere che partivano da Abbiategrasso, Boffalora, Gaggiano e Turbigo e trasportavano i passeggeri,bestie,merci e la corrispondenza fino alla darsena di Milano. L’antica “corriera” passava alle otto del mattino e nel pomeriggio partiva ad un’ora non ben definita. Per non rischiare di perdere la corsa la gente si preparava con molte ore di anticipo nelle osterie vicine all’approdo; qui aspettava di udire l’inconfondibile voce del barcaiolo che annunciava l’arrivo del barchett: “El vaa! El barchett, el vaa”…. Dalle cinque alle otto ore per raggiungere Milano! Il Berchett funzionava in tutte le stagioni, all’andata la barca era trasportata dalla corrente; al ritorno, per risalire il corso d’acqua, era trainata da un cavallo lungo la sponda. E ad aggiungere un altro tocco di …poesia il “Torototela”, un cantastorie che raccoglieva i soldi del biglietto suonando uno strumento costruito con uno spago teso e una zucca vuota che utilizzava come cassa di risonanza.---Ciao Teresa
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