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VALENTINA E IL TEATRO racconto (950) di Dino Secondo Barili

Post n°18860 pubblicato il 10 Aprile 2015 da dinobarili
 

        9 APRILE 2015

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 9 aprile 2015 – Giovedì  - 12.00

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

950

Valentina e il Teatro

Oggi, le persone sono assillate da mille problemi. Quelli reali di ogni giorno … e quelli delle aspettative. Un anno fa, è stato così anche per la Dott. Valentina, quarant’anni, single, bellissima … Dirigente di una Agenzia Commerciale di Milano, abitante a Pavia. In teoria, Valentina, non avrebbe avuto nulla di cui lamentarsi. Si era laureata con il massimo dei voti. Aveva trovato un ottimo posto di lavoro a Milano. Da qualche anno era stata nominata Dirigente. Eppure … eppure, c’era sempre, nella vita della persone, quell’eppure che non quadra mai. Valentina si era fidanzata due volte, ma si era accorta che non erano quelli gli uomini che avrebbe voluto. Federico, era un pantofolaio. Giuseppe, aveva in mente solo il calcio. Ognuno è libero di pensarla come vuole, ma Valentina si aspettava qualcosa in più dalla vita. Chi è che non ha dei sogni segreti? Molti … se non tutti. In amore … e nelle aspettative. Un anno fa, Valentina, ne parlò con la sua coetanea e amica Gisella, estrosa e intraprendente. Erano al solito Bar in Piazza della Vittoria a Pavia un sabato mattina di un anno fa. “Gisella, non dovrei dirlo … ma non sono soddisfatta della mia vita. Bene la Laurea. Bene il posto di lavoro … ma sono insoddisfatta. Mi piacerebbe … “ Valentina si fermò come se avesse avuto paura di svelare un segreto … paura di chiedere troppo. Gisella volle saperne di più. “E allora? Valentina finisci la frase … “mi piacerebbe … cosa?” Ormai, Valentina si era esposta. Non poteva più tirarsi indietro. “Gisella … mi piacerebbe dedicarmi al Teatro” Questa volta Gisella andò su tutte le furie. “Al Teatro? … ma tu sei matta da legare. Come si fa ad arrivare a quarant’anni e pensare di diventare attrice? Oggi, i Registi (e i Produttori) vogliono le ragazzine giovani … altro che le quarantenni. Dovevi cominciare prima. Ora è tardi. Troppo tardi” Valentina ingoiò il rospo e si pentì di aver espresso un suo desiderio. Eppure … C’era sempre quell’eppure che le frullava nella testa. Valentina e Gisella presero il caffè. Si salutarono e ognuna andò per la propria strada. Anzi, no. Solo Gisella si diede alle proprie commissioni. Valentina cominciò a girovagare sotto i portici di Piazza della Vittoria come se … una mano invisibile la trattenesse. Si soffermò davanti ad una vetrina dove alcuni manichini mostravano le loro ultime novità. Ed  è stato in quell’istante che Valentina si ricordò di aver avuto un vestito dello stesso colore … tanti anni prima, quando frequentava la prima Liceo. Quell’anno, la compagnia di cui faceva parte aveva deciso di fare uno spettacolo teatrale di beneficenza. L’idea era venuta a Rodolfo … il più pazzo della compagnia … il quale si era invaghito proprio di Valentina. Lo spettacolo non era nulla di speciale. Una trama … scritta apposta da Rodolfo per far risaltare Valentina … la ragazza di cui si era pazzamente innamorato. La quarantenne sentiva ancora gli occhi di Rodolfo mentre le insegnava la parte. Qui gesti misurati, controllati, quasi timidi … quasi volessero farla diventare un “bambola”. Ora, però, quel tempo era passato. Non c’era più … e nessun uomo l’avrebbe più guardata come l’aveva guardata Rodolfo. E Rodolfo che fine aveva fatto? Non aveva terminato il Liceo e si era dato al Teatro … ma quale? Quando la mente va agli anni del Liceo crea sempre una certa emozione. Come se, il tempo, volesse ritornare indietro … e prendere altre strade. Quelle che la vita non ha offerto. In quel momento Valentina stava ancora guardando i manichini … quando vide la figura di un uomo, riflessa nel vetro della vetrina, fermarsi dietro alle sue spalle … ed una voce. “Valentina, ti ricordi di me?” Valentina si girò di scatto. Era lui. Rodolfo … il Rodolfo della prima Liceo. Ormai, uomo fatto. Un affascinante quarantenne … Un uomo che aveva fatto carriera e soldi. Si vedeva dall’abito che portava e dal portamento … da piani alti della società. Da quel suo atteggiarsi con padronanza in qualsiasi movimento. “Valentina, cercavo proprio te. Ho bisogno di una figura come la tua per un progetto teatrale e cinematografico … Sai, Valentina, oggi mi occupo di produzioni teatrali e cinematografiche. Hai voglia di fare quattro passi con me sul Ponte Coperto?” Valentina si lasciò prendere dolcemente sottobraccio. Insieme a Rodolfo sentì per la prima volta cosa voleva dire avere accanto un uomo, un uomo vero. Un uomo strano. Estroso … con la testa in mille progetti. In quei progetti c’era anche lei. Lo sentiva dal modo in cui Rodolfo la guardava, le parlava. Raccontava i fatti della sua vita … degli incontri fortunati. “Valentina, nella vita fa tutto il Destino. Se devi andare su una certa strada il Destino ti porta là … e tu non puoi fare nulla” Valentina e Rodolfo si accorsero di essere giunti sul Ponte Coperto. “Valentina … ricordi quel bacio?” Valentina si ricordò di quell’unico bacio che Rodolfo le aveva dato dopo lo spettacolo di beneficenza … proprio sul Ponte Coperto di Pavia. Non ve ne era stato un altro. Ora, però, erano lì. Nello stesso luogo di tanti anni prima. Ci sono momenti che sembra di essere degli automi. Si fanno le cose più impensate … o forse, conservate nel subconscio. Valentina sentì un’irresistibile voglia di essere baciata. Rodolfo la strinse dolcemente tra le braccia e la baciò … Un bacio lunghissimo, appassionato … come se i due volessero recuperare il tempo perduto. E’ stato Rodolfo ad avere l’idea. “Valentina c’è il mio aereo privato pronto a Linate per Parigi. Parigi è sempre Parigi. Il Ponte Coperto di Pavia sarà pur bello … però Parigi è sempre Parigi” Per Valentina si era aperta improvvisamente la porta del Teatro e dell’Amore.  - Questo è il racconto 950 scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per … il piacere di chi scrive … e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

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Commenti al Post:
DoNnA.S
DoNnA.S il 10/04/15 alle 13:36 via WEB
Bel racconto! Anche un bel vestito può far volare la fantasia e propiziare le occasioni. Buon pomeriggio un abbraccio
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 10/04/15 alle 19:59 via WEB
Ciao Donatella - "anche un bel vestito può far volare la fantasia ... " se poi c'è di mezzo Piazza della Vittoria a Pavia con tutti suoi misteri ... può accadere di tutto. Anche l'amore. Buona serata. Dino
(Rispondi)
annamariamennitti
annamariamennitti il 10/04/15 alle 20:37 via WEB
Bel racconto, quando la vita ti offre più del normale ,succede che rimpiangi il passato per qualcosa che non hai realizzato, e ti rendi conto che il tempo è volato ,però non è il caso di Valentina, quarant'anni è un età che può riprendersi ,infatti con il suo compagno di scuola vola per Parigi......E vero il destino ti trova la strada ( quando vuole) CIAO DINO
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 11/04/15 alle 09:07 via WEB
Ciao Annamaria - bel commento completo ... Sembra di volare a Parigi. Il luogo ideale dove ogni sogno diventa realtà. Buona giornata. Dino
(Rispondi)
menegi53
menegi53 il 10/04/15 alle 22:10 via WEB
Racconto simpaticissimo bello e pieno di atmosfera di attesa il tuo Dino. Si legge tutto d'un fiato. Un abbraccio e una serena notte.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 11/04/15 alle 09:09 via WEB
Ciao Giovanni - l'attesa è metà del piacere. Senza l'attesa ogni risultato sarebbe fatuo. Buona giornata. Dino
(Rispondi)
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