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BUONA GIORNATA CON IL DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°21170 pubblicato il 10 Novembre 2015 da dinobarili
 

BUONA GIORNATA CON IL DISEGNO DI

TERESA RAMAIOLI

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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 10/11/15 alle 11:59 via WEB
CHIESA di SAN CARLO_LAZZARETTO-MILANO--Manzoni nei Promessi Sposi scrive:"La cappella ottangolare che sorge, elevata d'alcuni scalini, nel mezzo del lazzeretto, era, nella sua costruzione primitiva, aperta da tutti i lati, senz'altro sostegno che di pilastri e di colonne, una fabbrica, per dir così, traforata..", questa piccola chiesetta voluta dal'Arcivescovo Carlo Borromeo, nasce nel 1576, in piena Peste e si trova al centro di quello che fu il lazzaretto.Agli appestati non era consentito uscire dalle proprie celle, quindi era stata studiata a pianta ottagonale aperta sui lati, per permettere di assistere alla messa da ogni lato ed a distanza. Passata la peste, la chiesa perde la sua funzione e nel 1796, con l'ingresso a Milano delle truppe di Napoleone Bonaparte, viene adibita a caserma . Chiuso su tutti i lati, dopo vari usi come fienile e ghiacciaia, alla fine dell'800 viene venduto alla parrocchia di Santa Francesca Romana, e restaurata prendendo il nome di S.Carlo al lazzaretto. L'interno è decorato con un pavimento in pietra. La costruzione del Lazzaretto fu provvidenziale a fronte delle tre grandi epidemie che colpirono Milano nel 1524 (peste di Carlo V), nel 1576 (peste di San Carlo) e nel 1629 (peste detta “peste del Manzoni o dei Promessi sposi”). In tutti tre i casi, il grande recinto di Porta Orientale non fu sufficiente ad accogliere tutti gli ammalati e si dovette ricorrere ad altri accampamenti di fortuna, specialmente al Gentilino fuori di Porta Ticinese. La peste di Carlo V (1524-29) e la peste del Manzoni (1629-31) provocarono un numero molto elevato di decessi. Ciao Teresa Ramaioli
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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 10/11/15 alle 12:01 via WEB
MARIA MONTESSORI---Suo padre avrebbe voluto che facesse la maestra, ma il destino aveva progetti più ambiziosi per Maria Montessori. Prima donna ammessa e laureata a una facoltà di medicina in Italia, futura genitrice di un metodo pedagogico rivoluzionario per il quale diverrà famosa in tutto il mondo e prenderà il posto dell'effige di Marco Polo sulle ultime banconote da mille lire che ricordiamo, la Montessori ha nascosto, dietro una vita pubblica di successi, un privato di grande sacrificio. . È il 1889 quando Maria Montessori, sostenuta dalla madre, si iscrive al¬la Facoltà di Medicina. Tra aule popolate da soli uomini, incontra Giuseppe Montesano, un professore di Psichiatria che la coinvolge nel recupero di bambini rin¬chiusi in manicomi. Tra i due nasce una relazione segreta e Maria, nel frattempo laureatasi, si scopre incinta. Per evitare scandali, il figlio, di nome Mario, le viene allontanato da Giuseppe, che si limita a riconoscerne la paternità. Distrutta dalla delusione affettiva, Maria si dedica senza soste ai suoi studi e al suo lavoro. Inse¬gna con ottimi risultati a bambini disagiati e nel 1907 apre la prima "Casa dei bambini", per i piccoli da 3 a 6 anni ,nel quartiere poverissimo di San Lorenzo, dove sperimenta e applica il suo rivoluzio¬nario metodo incentrato sul bambino. Ma mentre esorta il mondo a far emergere le potenzialità dell'infanzia e a regolare l'insegnamento sull'interesse spontaneo del bambino, Maria deve reprimere il suo desiderio più profondo, quello di poter vivere con il figlio che ha avuto da Montesano e che l'uomo ha poi affidato a una famiglia di campagna, spaventato da un possibile scandalo ma soprattutto dalle esigenze di una ragazza forte e libera come lei. La donna che ha educato e aiutato bambini di ogni genere non ha potuto crescere il suo stesso figlio.. Maria Montessori è stata una grande pedagoga, ma soprattutto una madre, e non solo dei suoi tanti bambini sparsi, ancor oggi, in tutto il mondo ma del suo stesso figlio. Un figlio per il quale ha dovuto combattere contro le ipocrisie, e le resistenze del suo tempo. Ciao Teresa Ramaioli
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