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CARMEN DI BIZET di Teresa Ramaioli

Post n°15651 pubblicato il 30 Settembre 2014 da dinobarili
 

CARMEN DI BIZET 

di

Teresa Ramaioli

 LA CARMEN di BIZET, capolavoro non riconosciuto e frainteso dai suoi primi ascoltatori. Il pubblico dell’Opera-Comique di Parigi , il 3 marzo 1875,giorno della prima dell’opera, fu infastidito da questa vicenda passionale, realistica e violenta. L’intreccio della storia venne giudicato immorale, con zingari, contrabbandieri, fuorilegge, il fumo delle sigarette e un accoltellamento da cronaca nera. Uno scandalo per il pubblico dell’epoca. Si accorsero in ritardo che la musica di Bizet era riuscita a calarsi anima e corpo non solo nell’ambientazione spagnola della vicenda,ma soprattutto nei personaggi pieni di passione e vita. Come dimenticare il personaggio di Carmen, donna con un temperamento forte,che affascina, civettuola e seducente nella habanera (danza dal ritmo lento di origine spagnola) “l’amour est un oiseau rebelle”. Carmen non si lascia conquistare , non crede molto alla costanza dell’amore e, nella celebre habanera , esprime la sua visione dell’amore: l’amore è come un uccello ribelle, nessuno può addomesticarlo. Bizet non conobbe mai il successo della sua opera, il 3 giugno 1875, morì a 37 anni per un attacco di cuore.,esattamente tre mesi dopo la prima rappresentazione di quella che sarebbe diventata una delle opere più rappresentate nel mondo Ciao Teresa

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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 30/09/14 alle 18:06 via WEB
742-814. Re dei Franchi, primo imperatore del Sacro Romano Impero, figlio di Pipino il Breve e di Berta . Alla morte di Pipino, il regno franco passò ai suoi due figli Carlo e Carlomanno. Alla morte di Carlomanno dopo tre anni, il regno andò interamente nelle mani di Carlo Magno, che vi regnò per quasi cinquant’anni. Estese i confini del regno fino a comprendere buona parte dell’Europa occidentale e fu infine incoronato imperatore del Sacro Romano Impero da papa San Leone III nell’anno 800. Carlo Magno fu capace di mettere un po’ di ordine nell’Europa medievale, all’epoca in preda allo scompiglio e segnata dalle divisioni interne. Nonostante l’appellativo conferitogli di Magno e le grandi cose di cui fu l’autore, la sua figura non è priva di contraddizzioni difficili da comprendere. Infatti Carlo Magno non sapeva scrivere: tentò di imparare ma senza successo. La sua lingua madre era un dialetto tedesco, ma sembra riuscì a imparare il latino, pur senza saperlo leggere. Comunque si prodigò per combattere l’ignoranza del suo popolo. Fondò molte scuole e fece copiare e tradurre molti manoscritti. Carlo Magno aveva riunito attorno a se un gruppo di dodici paladini, nobili o cavalieri, che lo dovevano aiutare nel suo compito di difendere il mondo cristiano dall’avanzata dei saraceni. I dodici paladini che ne facevano parte erano: Astolfo, Orlando (o Rolando, che era suo nipote), Rinaldo, Namo, Malagigi, Salomone, Florismart, Uggeri il Danese, Oliviero, Gano, l’arcivescovo Turpino e Fierabras. Da notare però, che alcuni di questi paladini non sembrano personaggi realmente esistiti. Rinaldo, per esempio, sembra sia una figura di pura fantasia completamente creata dall’immaginazione di Torquato Tasso (1544-1595). Molte sono le leggende che ruotano intorno alla figura di Carlo Magno. Una fra le tante è quella in cui si racconta di quando San Giacomo il Maggiore chiese l’aiuto di re Carlo per cacciare via dalla Spagna i Mori. Carlo Magno arrivò in Spagna e attaccò Pamplona. Dopo due mesi di infruttuosi combattimenti, i soldati si rivolsero a Dio chiedendo aiuto e la citta venne così espugnata. Tutti i saraceni furono uccisi, eccetto quelli che accettarono la fede cristiana. Un’altra leggenda sostiene che l’imperatore avesse una relazione incestuosa con sua sorella. Un giorno, mentre Sant’Egidio celebrava messa in presenza dell’imperatore, apparve un angelo che teneva un rotolo con su scritto il peccato di Carlo Magno. Egli confessò e Sant’ Egidio lo assolse. Carlo Magno spartì il suo impero con i suoi tre figli, ma due morirono prima di lui così, nell’813 nominò suo figlio Ludovico il Pio come suo successore. Ludovico venne incoronato con una cerimonia che si tenne ad Aquisgrana. Il mattino del 28 gennaio del 814, Carlo Magno salutò il suo regno per sempre, colto da una forte febbre, contratta a seguito del troppo freddo patito dopo essersi perso in un bosco. Sebbene non sia stato ufficialmente canonizzato, Carlo Magno fu insignito del titolo di “benedetto” da papa Benedetto XIV. Il giorno a lui dedicato è il 28 gennaio. Ciao Teresa Ramaioli
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