Messaggi del 04/10/2014

MARISA racconto (55) di Dino Secondo Barili

Post n°15742 pubblicato il 04 Ottobre 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

 con persone reali o fatti realmente avvenuti)

55

Marisa …e la bellezza da sola non basta

Marisa ha avuto (ormai) la certezza che la bellezza da sola “non basta”…. Una simile conclusione non si raggiunge a cuore leggero. Marisa, infatti, per un tratto della sia vita, aveva trovato tutto facile. A scuola… era richiesta e ben voluta. All’Università ha trovato sempre personale educato e disponibile… Ma i guai sono cominciati quando è entrata nel mondo del lavoro. Allora, il mondo (il “suo” mondo, quello che aveva conosciuto fino ad allora) quello al quale era abituata… non c’era più. La Laurea (anche con 110 e lode) non apre tutte le porte… come erroneamente si pensa. Il primo lavoro di Marisa è stato nell’ufficio del Commercialista Dott. Filippo... Quando una giovane e bella ragazza entra in ufficio come dipendente, cioè come impiegata… sembra tutto facile. Ma non è così. Marisa aveva la sua Laurea con tanto di 110 e lode e il suo fascino di bellissima ragazza … alle prime armi. Non sapeva, però, che nel mondo del lavoro i “meriti” bisogna guadagnarseli, sudare le famose “sette camice”. Il Commercialista Dott. Filippo, un brillante sessantenne sposato con figli, l’aveva assunta a tempo determinato… ed era affascinato dalla giovinezza e dalla bellezza della Dottoressa… ma anche lui aveva dei limiti. Nel suo ufficio c’erano altre impiegate, alcune quasi all’età della pensione, che dell’ufficio sapevano tutto e non erano disposte a cedere nulla di quanto apparteneva loro. Quando il Dott. Filippo, annunciò a tutte le impiegate riunite che aveva assunto una nuova impiegata sapeva già di andare incontro a “un mare di contestazioni”. Con linguaggio burocratico (asettico, cioè senza inflessioni) aveva detto: “Domani prenderà servizio una nuova impiegata, la Dott. Marisa. Chiedo la massima collaborazione… e non voglio che si ripeta ciò che è avvenuto l’ultima volta… dove nessuna delle presenti ha voluto averla al suo fianco”. Nemmeno una impiegata fiatò. Solo, Irene, la meno esperta di tutte, si azzardò a dire…”Io, non ho nulla da insegnare… sono solo una modesta Ragioniera.” Il Dott. Filippo prese la palla al balzo. “Ecco, allora, la affido proprio a te. Anche se la Dott. Marisa ha la Laurea con 110 e lode… è proprio dall’a b c che deve imparare il nostro mestiere…” Detto fatto chiuse l’argomento perché sapeva già come sarebbe andata finire. Da quel momento la porta del “suo ufficio” sarebbe stata “tenuta d’occhio”. Infatti, il giorno stesso in cui la Dott. Marisa ha assunto servizio sono cominciati i guai. La Ragioniera Irene aveva un bel tenere sotto controllo la neo-assunta (…a tempo determinato). Il Dott. Filippo spesso e volentieri la chiamava nel suo ufficio per istruirla e affidarle qualche incarico speciale… Alcune impiegate tenevano conto dei minuti in cui la neo-assunta Dott. Marisa rimaneva nell’Ufficio del Capo. Un giorno a giudizio di una delle impiegate con maggior anzianità, i minuti erano stati giudicati troppi… e la stessa impiegata si precipitò nell’Ufficio del Capo come una iena pronunciando parole che “solo” il Dott. Filippo era in grado di capire. La Dott. Marisa si spaventò a morte… e da quel momento capì che la bellezza non basta e le impiegate anziane hanno “un potere”… che neppure i Capi possono ignorare… (55)

 
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MOZART E LA CIOCCOLATA di Teresa Ramaioli

Post n°15741 pubblicato il 04 Ottobre 2014 da dinobarili
 

MOZART E LA CIOCCOLATA

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo il 04/10/14 alle 13:17 via WEB
MOZART AMADEUS E LA CIOCCOLATA---Notizie sul rapporto di Mozart con il cibo si possono trovare nell'epistolario e nelle opere. Dalle lettere apprendiamo che gli piacevano le buone costolette, il vino della Mosella. Tra le opere, il "Don Giovanni" è tutto un susseguirsi di pranzi e cene, feste e banchetti, con una cucina ricca e sontuosa che esalta la golosità del protagonista: "Ah che barbaro appetito! Che bocconi da gigante!" commenta Leporello mentre Don Giovanni, privo di rimorsi per le sue malefatte, divora in pochi minuti un fagiano arrosto poco prima dell'arrivo della statua del Commendatore, invitata anch'essa a cena... Ma è in "Così fan tutte" che viene esaltato l'alimento preferito da Mozart: la cioccolata. Ecco la gustosa aria della cameriera Despina, alle prese con il "cioccolatte", tradizionalmente servito per curare la malinconia d'amore: Che vita maledetta È il far la cameriera! Dal mattino alla sera Si fa, si suda, si lavora, e poi Di tanto, che si fa, nulla è per noi. È mezz'ora che sbatto; Il cioccolatte è fatto, ed a me tocca Restar ad odorarlo a secca bocca? Non è forse la mia come la vostra? O garbate signore, Che a voi dessi l'essenza, e a me l'odore! Per Bacco, vo' assaggiarlo. (lo assaggia) Com'è buono! Ciao Teresa Ramaioli

 
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STEFANO BROCCA ...E IL RACCONTO DI BRUNA (763)

Post n°15740 pubblicato il 04 Ottobre 2014 da dinobarili
 

STEFANO BROCCA...

E

IL RACCONTO DI BRUNA (763)

franzkline
franzkline il 04/10/14 alle 14:24 via WEB
Zucca e Melone ognuno alla sua stagione! Il detto si addice al tuo racconto Dino come per la maturità di un'uomo anche per un pittore arriva dopo i 50 anni...
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 04/10/14 alle 19:46 via WEB
Ciao Stefano - bel commento. La maturità dell'uomo arriva dopo i cinquant'anni. Gli Artisti ne sanno qualcosa. Complimenti per il tuo Blog. Dino
(Rispondi)

 
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AVVBIA ...E IL FINALE DEL RACCONDO DI BRUNA (763)

Post n°15739 pubblicato il 04 Ottobre 2014 da dinobarili
 

AVVBIA...

E

IL FINALE DEL RACCONTO DI BRUNA (763)

avvbia
avvbia il 04/10/14 alle 13:02 via WEB
Bello interessante bene scritto,. ma finsce così.?.ciao. gino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 04/10/14 alle 19:42 via WEB
Ciao - grazie del bel commento. Il finale del racconto è "nell'immaginazione dei lettori"... un sogno ad occhi aperti. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 
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RICAMIAMO...E IL BUON WEEK END

Post n°15738 pubblicato il 04 Ottobre 2014 da dinobarili
 

RICAMIAMO...

E

IL BUON WEEK END

RicamiAmo
RicamiAmo il 04/10/14 alle 15:52 via WEB
Ciao Dino felice weekend Delia
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 04/10/14 alle 19:37 via WEB
Ciao Delia - un felice week end a te. Buona serata. Grazie del commento. Dino
(Rispondi)

 
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AVVBIA...E IL DESIDERIO DELLE DONNE

Post n°15737 pubblicato il 04 Ottobre 2014 da dinobarili
 
Tag: avvbia

AVVBIA...

E

IL DESIDERIO DELLE DONNE

avvbia
avvbia il 04/10/14 alle 13:03 via WEB
si ok e bene..tipo baci perugina...ma ok!!
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 04/10/14 alle 19:34 via WEB
Ciao - Bel commento... però, non solo "baci perugina". Quelli veri, reali. Dino
(Rispondi)

 
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DONADAM68...E IL SORRISO DEL CUORE

Post n°15736 pubblicato il 04 Ottobre 2014 da dinobarili
 

DONADAM68...

E

IL SORRISO DEL CUORE

donadam68
donadam68 il 04/10/14 alle 10:53 via WEB
..affiancato da un sorriso del cuore , buon sabato :)D
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 04/10/14 alle 19:31 via WEB
Ciao Dona - hai ragione ... baci "affinacati da un sorriso del cuore". Buona serata. Dino
(Rispondi)

 
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FAUSTINA.SPAGNOL... E I PENSIERI SPARSI

Post n°15735 pubblicato il 04 Ottobre 2014 da dinobarili
 

FAUSTINA.SPAGNOL...

E

I PENSIERI SPARSI

faustina.spagnol
faustina.spagnol il 04/10/14 alle 08:39 via WEB
Ne sono convinta, non ci può essere nessun amore senza bacio. Buon fine settimana. Tina
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 04/10/14 alle 19:27 via WEB
Ciao Tina - grazie del commento. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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PENSIERO DEL GIORNO

Post n°15734 pubblicato il 04 Ottobre 2014 da dinobarili
 

PENSIERO DEL GIORNO

La vita ha bisogno di tempi certi.

Il “faremo… faremo…”

(e… non si fa mai)

 non serve a nulla”

Dino

 

 

 
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IL CIOCCOLATO di Teresa Ramaioli

Post n°15733 pubblicato il 04 Ottobre 2014 da dinobarili
 

IL CIOCCOLATO

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo il 04/10/14 alle 12:45 via WEB
CIOCCOLATO---Dopo l’arrivo del cioccolato dalle americhe, sembra che in Italia fu la Toscana dove si sperimentò con successo l’aggiunta di ingredienti: scorze fresche di cedro o limone, aromi di gelsomino, cannella, vaniglia, ambra e muschio. A fine Seicento la cioccolata al gelsomino era conosciuta alla corte di Cosimo III dei Medici, ideata dallo scienziato Francesco Redi. La golosità, degustabile solo alla corte granducale e rappresentava un vero segreto di stato insieme ad altre ricette a base di cioccolato. La cioccolata al gelsomino richiedeva una lenta odorizzazione per contatto della polvere di cacao. Il fiore non interveniva ne come ingrediente di preparazione della cioccolata, ne come estratto aggiunto al cacao, ma si combinava quale impalpabile aroma. Il gelsomino, originario delle Indie Orientali, sembra fosse già conosciuto in Italia nel XV sec. Furono i navigatori spagnoli ad importarlo in Europa dalle Indie Orientali nel terzo decennio del Cinquecento, e la famiglia de’ Medici di Cosimo I ne possedeva esemplari. Il granduca di Toscana era un geloso amante di questo fiore, del quale proibì la coltivazione fuori dai suoi giardini. Si narra che alla diffusione del gelsomino abbia contribuito una storia d'amore. Un giardiniere di casa de' Medici rubò dai giardini granducali un ramoscello della pianta per offrirlo alla fidanzata. La ragazza dispiaciuta che il fiore così bello e raro dovesse avvizzire lo piantò. Il gelsomino attecchì e nella primavera gettò nuovi germogli e fiori. Da allora, il giorno delle nozze le giovani toscane usano stringere nelle mani un mazzetto di gelsomini come auspicio di prosperità. Ciao Teresa Ramaioli

 
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MARIA E GLORIA racconto (54) di Dino Secondo Barili

Post n°15732 pubblicato il 04 Ottobre 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

 con persone reali o fatti realmente avvenuti)

54

Maria e Gloria…e la “fuga” a Nantes (Francia)

Ci sono storie che lasciano con il fiato sospeso. Sembrano scherzi del destino…oppure, il “divertimento”… del destino. Maria e Gloria sono state amiche fin dalla prima elementare. Il giorno in cui si sono conosciute. Lo stesso giorno in cui la maestra le ha messe una accanto all’altra… nello stesso banco. E da allora hanno continuato ad esserlo… alle medie, al liceo e poi all’Università… Ma arriva il momento in cui la separazione diventa inevitabile. Dividere le strade … o morire. Non nel senso reale, ma in quello psicologico. Finché si è ragazze non si fa caso, ma quando interviene il “primo moroso”, le cose cambiano. Del resto Gloria era bella…ed esuberante. Mentre Maria, ragazza normale, manteneva un atteggiamento sottotono, quasi indefinito. Così, ogni qualvolta si presentava l’occasione di conoscere un nuovo “ragazzo”… Come finiva? Finiva tra le braccia di Gloria, la quale esuberante ed espansiva com’era… lo attraeva come fosse “una mosca” … e lei il miele! Il fatto è che Gloria… si stancava presto del nuovo ragazzo… Come, facilmente attraeva il nuovo “arrivato”… così lo lasciava … Lo “abbandonava alle “ortiche”. Maria, pur di mantenere l’amicizia con Gloria, faceva finta di nulla… ma ogni giorno diventava sempre più insofferente. Fu ad una lezione di diritto all’Università che Maria mise gli occhi su un ragazzo del suo corso. Gloria era assente quel giorno. Maria fece finta di nulla, ma colse nel ragazzo lo stesso interesse per lei. Insieme andarono a prendere un caffè al Bar… e a quel tavolino ci rimasero fino a sera. Ora c’era la parte più difficile… come creare la “difesa” all’inevitabile arrivo di Gloria? Sembrava una cosa semplice, ma non lo era affatto. Ad un tratto, Maria ebbe un’illuminazione. “Sai, Michele (questo era il nome del ragazzo, suo compagno di corso all’Università). Appena laureata…mi trasferirò a Nantes in Francia.” – “A Nantes?…in Francia? E cosa ci vai a fare?” rispose Michele… e continuò. “Ma tu, Maria, ci sei già stata a Nantes?” – Maria cadde dalle nuvole… A Nantes non c’era mai stata, ma aveva letto qualcosa che l’aveva affascinata. Aveva letto, per esempio, che Nantes è posta alla foce del fiume Loira, ha trecentomila abitanti (uno più, uno meno) ed è chiamata “La Venezia dell’Ovest”. Quello, però, che aveva colpito Maria era la scritta che si trovava nello stemma della città. Diceva. “Nettuno favorisce coloro che viaggiano”. Maria in quel momento avrebbe voluto partire con Michele… verso nuovi lidi, nuove esperienze, nuove scoperte… Fu in quel momento che Michele si sentì circuito, affascinato, ammagliato dalla ragazza che si trovava al suo fianco… “Sai, Maria, io sono e abito a Nantes. Anzi, voglio dirti che nello stemma di Nantes, la “scritta” ha un secondo significato. Dice: “Nettuno sorride a coloro che osano”. In quell’istante, arrivò Gloria. Nonostante l’esuberanza, non aveva più armi per competere. Maria aveva vinto la “sua” battaglia … dell’amore.. (54)

 
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DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°15731 pubblicato il 04 Ottobre 2014 da dinobarili
 

DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

"Buona Domenica ...a tutti"

DIARIO CORALE

 del

 5 ottobre 2014

 
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PENSIERI SPARSI DEL 4 OTTOBRE 2014

Post n°15730 pubblicato il 04 Ottobre 2014 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 4 OTTOBRE 2014

“Il bacio è… la firma dell’amore”

Dino

 
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BRUNA ...E IL CIOCCOLATINO AL BACIO racconto (763) di Dino Secondo Barili

Post n°15729 pubblicato il 04 Ottobre 2014 da dinobarili
 

4 OTTOBRE 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 4 ottobre 2014 – Sabato - 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconti di ottobre

763

Bruna e il cioccolatino… al bacio

Ottobre è il mese dei problemi. Non che negli altri mesi i problemi mancassero, ma ottobre ne porta una buona dose. Ne sapeva qualcosa la Dott. Bruna, quarant’anni, single, bellissima, Dirigente di una Agenzia Commerciale a Milano, abitante a Pavia. Uno dei problemi era quello di essere single… a quarant’anni. Non è che single a quarant’anni sia un problema, ma la Dott. Bruna lo considerava tale. Dei due morosi che aveva avuto… nessuno dei due era durato più di sei mesi. Un anno fa, ne parlò con la sua amica, coetanea e collega dell’Agenzia parallela. “Alessandra, io non so più che cosa dire… Gli uomini sono diventati insofferenti. Appena cerchi di fare un discorso serio e ponderato … non si fanno più vedere. Non si può parlare sempre e solo di viaggi e di week end. Per gli uomini, oggi, esiste solo il divertimento… lo sai cosa intendo io (il letto)”. L’amica Alessandra era appena uscita da una situazione analoga. “Non dirlo a me. Mi sto ancora leccando le ferite di due anni includenti. A volte penso che te ed io dovremmo parlarne con qualche Psicologo molto esperto in materia…” Più che un’idea sembrava un invocazione di aiuto. Anche Bruna ci aveva pensato ed aveva fatto delle ricerche su Internet. “Alessandra, anch’io sono del tuo parere …ed ho pure trovato l’indirizzo di uno Psicologo, il Dott. Felice, che riceve il Sabato mattina poco lontano da Piazza del Duomo a Milano. Cosa ne dici se pretendessimo appuntamento? Dopo tutto ogni tentativo è fatto a fin di bene” Alessandra e Bruna si accordarono immediatamente e telefonarono per fissare il giorno e l’ora. Un sabato mattina del mese di Ottobre di un anno fa, le due amiche entrarono nella Sala d’Attesa dello Studio del Dott. Felice. Erano in perfetto orario ed in perfetto orario il Dott. Felice le accolse nel suo ampio e accogliente Studio. Quando due quarantenni hanno lo stesso problema il discorso diventa facile anche per uno Psicologo esperto. Il Dott. Felice si fece raccontare i fatti dalle assistite…e si espresse nel suo consueto modo familiare e confidenziale. “Alessandra e Bruna… vedete, a quarant’anni una donna è una donna … vera, completa…. L’uomo, no. L’uomo è convinto di avere ancora davanti chissà quanti anni di vita. Ha la tendenza, quindi a correre alla cavallina… come si diceva una volta. Ecco perché, a quarant’anni, una donna dovrebbe mettere gli occhi su uomini posati che hanno di poco superato i cinquanta. In genere hanno una posizione economica definita. Hanno meno grilli per la testa… Hanno visto i loro primi capelli grigi ricamare le loro chiome bionde…e finalmente si rendono conto che … adesso o mai più. Solo allora, la acque diventano più quiete… e nella tranquillità regna la saggezza. Sta alla donna approfittarne per incontrare l’uomo giusto con cui realizzare i propri sogni” Il Dott. Felice è stato convincente e le due amiche ne hanno tratto giovamento. Il problema, però, rimaneva tale a quale. Come fare per incontrare l’uomo giusto? Come fare per incontrare il cinquantenne che aveva lasciato da parte le sue velleità… ed era ritornato con piedi sulla terra? Questa volta è stata Alessandra a dire la sua. “Bruna, il discorso del Dott. Felice è stato convincente, ma il problema rimane quello di incontrare l’uomo giusto, il cinquantenne che tutte le caratteristiche richieste” Bruna non aveva la risposta, ma ci stava pensando. In quell’ istante il suo telefonino si mise a squillare. “Sono il Dott. Fabio. Questa sera al Ristorante “Al lume di Candela” ci sarà la cena dell’Associazione dei Cinquantenne alla ricerca dell’Anima Gemella. Si festeggerà un associato che si sposa domani. Saranno presenti una decina di cinquantenni rigorosamente single. Bruna vuoi essere della compagnia?” Per la quarantenne è stato come il cacio sulla pastasciutta… “Fabio posso portare anche la mia amica Alessandra?” Immediata la risposta. “Ma certo… L’unico obbligo … essere puntuali alle ore ventuno” Ormai era fatta. Le quarantenni Bruna e Alessandra si sono preparate a dovere… anzi, qualcosa in più… Preparati con lo spirito di conquista… il giorno del Destino. Durante la cena il Presidente dell’Associazione ha fatto le presentazioni. Alessandra ha immediatamente conosciuto il Dott. Annibale, Proprietario di una catena di Gelaterie. Bruna, fece coppia con il Dott. Oreste… un cinquantenne dal fascino irresistibile, Proprietario di una Agenzia Commerciale Svizzera per la commercializzazione del cioccolato… Dolcezza chiama dolcezza… Il Dott. Oreste aveva una sorpresa. Voleva far provare il nuovo cioccolatino per dare ad esso un nome. Bruna si è offerta di fare la prova… e ne è rimasta entusiasta. Il Dott. Oreste a deciso di chiamare il nuovo prodotto: “la dolcezza di Bruna”. Chi è quella donna che di fronte ad un simile omaggio non risponde con un bacio? Infatti, Bruna ha espresso la sua gioia con un bacio eccezionale… Al punto che il Dott. Oreste non è riuscito a staccare le labbra sue … da quelle della bellissima Bruna… con tutte le conseguenze del caso. - Questo è il racconto 763, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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MICHELE MAINOLI di Teresa Ramaioli

Post n°15728 pubblicato il 04 Ottobre 2014 da dinobarili
 

MICHELE MAINOLI

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo il 03/10/14 alle 19:12 via WEB
Michele Mainoli era nato a Sannazzaro de’ Burgondi, in provincia di Pavia, il 20 gennaio 1927. Ancor giovanissimo avvertì una decisa attrazione verso il disegno, il che lo spinse a frequentare regolarmente il Liceo Artistico e l’Accademia di Brera a Milano. Suoi maestri furono: Salvatori per la pittura e Disertori per l’incisione. Gli furono però eccellenti maestri anche quelli antichi (che egli studiò appassionatamente in biblioteca, in pinacoteca e in diversi musei), senza trascurare quelli moderni, specialmente stranieri, di cui potè vedere direttamente le opere in tante mostre e musei importanti. A Milano, e particolarmente nell’ambiente di Brera, assorbì i fermenti di nuovi ideali, in un clima esaltante di libertà che stimolarono e favorirono la sua preparazione artistica. Il suo esordio pubblico avvenne con la partecipazione alla Mostra del Natale dell’Arte, tenutasi nella Villa Belgioioso a Milano, nel 1948. Per un anno, nel 1950, lavorò all’ufficio pubblicità della casa farmaceutica “Carlo Erba” di Milano. Il richiamo verso la pittura fu però così forte da indurlo ad abbandonare ogni altra forma di impiego per dedicarsi esclusivamente all’attività artistica. Nel 1953 e per la durata di un anno venne incaricato per l’insegnamento nella Civica Scuola di Pittura di Pavia. Negli anni fra il 1955 il 1959 trascorse lunghi soggiorni in Svizzera, a Zurigo e a Basilea. Ebbe altresì modo di compiere brevi viaggi in Spagna, sostando a Valencia, Barcellona. Nell’anno 1956 fu corrispondente per la RAI-TV italiana, per la rubrica “Questo nostro tempo " . Ciao Teresa

 
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ANNAMARIA ...E IL RACCONTO DI FABIANO

Post n°15727 pubblicato il 04 Ottobre 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA...

E

IL RACCONTO DI FABIANO

annamariamennitti
annamariamennitti il 04/10/14 alle 06:50 via WEB
Interssante racconto.Oggi.si vive di pubblicita Fabiano e Remo ce l'hanno messa tutta per valorizzare la cascina dipende sempre dall'apparenza di come mostri il prodotto al cliente Se mostriamo per esempio un composè ben presentabile chiuso in una bella scatola e magari ci mettiamo un bel fiocco colorato Il cliente non guarda la qualità ,ma l'apparenza e l'affare è fatto..
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 04/10/14 alle 08:25 via WEB
Ciao Annamaria - hai ragione. Non basta il prodotto... serve la pubblicità e il modo di presentarlo. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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ANNAMARIA ...E IL RACCONTO DI RICO

Post n°15726 pubblicato il 04 Ottobre 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA...

E

IL RACCONTO DI RICO

annamariamennitti
annamariamennitti il 03/10/14 alle 21:10 via WEB
Povero Rico brutta bestia è la nostalgia specie per un giovane , però che Rico ci riscisse molto bene ad arrampicarsi ci credo, ma i milanesi ne approfittavano del ragazzo e se fosse caduto? gli mettevano almeno la cinta di sicurezza.....notte Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 04/10/14 alle 08:21 via WEB
Ciao Annamaria - stai tranquilla. I bravi operai sono cercati e conservati nella salute del corpo e dell'anima. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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FOGGIA di Annamaria Mennitti

Post n°15725 pubblicato il 04 Ottobre 2014 da dinobarili
 

FOGGIA 

di

Annamaria Mennitti

 
annamariamennitti il 03/10/14 alle 20:38 via WEB
Importante centro agricolo e commerciale, Foggia si è sviluppata soprattutto dopo la ponderosa opera di bonifica del Tavoliere delle Puglie Hanno sede a Foggia diverse industrie operanti in vari settori: alimentare, tessile, chimico e di produzione dei materiali da costruzione[ La città di Foggia è sede arcivescovile metropolitana, nonché città universitaria; le varie facoltà che ospita sono disseminate su tutto il territorio cittadino. È un grande centro di antiche tradizioni agricole e mercantili, trovandosi al centro della seconda pianura più grande d'Italia. Nonostante il terribile terremoto del 1731 ed i bombardamenti che colpirono la città durante la Seconda Guerra Mondiale, vanta un importante centro storico arricchito da palazzi di rilievo, chiese e monumenti di epoca federiciana come il maestoso duomo del XII secolo[ e l'arco di Federico II addossato al museo civico. Sviluppatasi molto durante tutto l'Ottocento ed il periodo fascista, la città all'infuori del centro antico è caratterizzata da ampi viali alberati e piazze ariose, oltre che da monumenti ed edifici di grande valore storico ed architettonico. Diversi studi hanno riportato alla luce alcune parti di camminamenti sotterranei (detti ipogei) i quali collegano gran parte del centro antico della città e che venivano utilizzati in epoca medievale.

 
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