dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 04/10/2014
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
55
Marisa …e la bellezza da sola non basta
Marisa ha avuto (ormai) la certezza che la bellezza da sola “non basta”…. Una simile conclusione non si raggiunge a cuore leggero. Marisa, infatti, per un tratto della sia vita, aveva trovato tutto facile. A scuola… era richiesta e ben voluta. All’Università ha trovato sempre personale educato e disponibile… Ma i guai sono cominciati quando è entrata nel mondo del lavoro. Allora, il mondo (il “suo” mondo, quello che aveva conosciuto fino ad allora) quello al quale era abituata… non c’era più. La Laurea (anche con 110 e lode) non apre tutte le porte… come erroneamente si pensa. Il primo lavoro di Marisa è stato nell’ufficio del Commercialista Dott. Filippo... Quando una giovane e bella ragazza entra in ufficio come dipendente, cioè come impiegata… sembra tutto facile. Ma non è così. Marisa aveva la sua Laurea con tanto di 110 e lode e il suo fascino di bellissima ragazza … alle prime armi. Non sapeva, però, che nel mondo del lavoro i “meriti” bisogna guadagnarseli, sudare le famose “sette camice”. Il Commercialista Dott. Filippo, un brillante sessantenne sposato con figli, l’aveva assunta a tempo determinato… ed era affascinato dalla giovinezza e dalla bellezza della Dottoressa… ma anche lui aveva dei limiti. Nel suo ufficio c’erano altre impiegate, alcune quasi all’età della pensione, che dell’ufficio sapevano tutto e non erano disposte a cedere nulla di quanto apparteneva loro. Quando il Dott. Filippo, annunciò a tutte le impiegate riunite che aveva assunto una nuova impiegata sapeva già di andare incontro a “un mare di contestazioni”. Con linguaggio burocratico (asettico, cioè senza inflessioni) aveva detto: “Domani prenderà servizio una nuova impiegata, la Dott. Marisa. Chiedo la massima collaborazione… e non voglio che si ripeta ciò che è avvenuto l’ultima volta… dove nessuna delle presenti ha voluto averla al suo fianco”. Nemmeno una impiegata fiatò. Solo, Irene, la meno esperta di tutte, si azzardò a dire…”Io, non ho nulla da insegnare… sono solo una modesta Ragioniera.” Il Dott. Filippo prese la palla al balzo. “Ecco, allora, la affido proprio a te. Anche se la Dott. Marisa ha la Laurea con 110 e lode… è proprio dall’a b c che deve imparare il nostro mestiere…” Detto fatto chiuse l’argomento perché sapeva già come sarebbe andata finire. Da quel momento la porta del “suo ufficio” sarebbe stata “tenuta d’occhio”. Infatti, il giorno stesso in cui la Dott. Marisa ha assunto servizio sono cominciati i guai. La Ragioniera Irene aveva un bel tenere sotto controllo la neo-assunta (…a tempo determinato). Il Dott. Filippo spesso e volentieri la chiamava nel suo ufficio per istruirla e affidarle qualche incarico speciale… Alcune impiegate tenevano conto dei minuti in cui la neo-assunta Dott. Marisa rimaneva nell’Ufficio del Capo. Un giorno a giudizio di una delle impiegate con maggior anzianità, i minuti erano stati giudicati troppi… e la stessa impiegata si precipitò nell’Ufficio del Capo come una iena pronunciando parole che “solo” il Dott. Filippo era in grado di capire. La Dott. Marisa si spaventò a morte… e da quel momento capì che la bellezza non basta e le impiegate anziane hanno “un potere”… che neppure i Capi possono ignorare… (55)
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MOZART E LA CIOCCOLATA
di
Teresa Ramaioli
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STEFANO BROCCA...
E
IL RACCONTO DI BRUNA (763)
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AVVBIA...
E
IL FINALE DEL RACCONTO DI BRUNA (763)
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RICAMIAMO...
E
IL BUON WEEK END
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AVVBIA...
E
IL DESIDERIO DELLE DONNE
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DONADAM68...
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IL SORRISO DEL CUORE
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FAUSTINA.SPAGNOL...
E
I PENSIERI SPARSI
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PENSIERO DEL GIORNO
“La vita ha bisogno di tempi certi. Il “faremo… faremo…” (e… non si fa mai) non serve a nulla” Dino
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IL CIOCCOLATO
di
Teresa Ramaioli
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Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
54
Maria e Gloria…e la “fuga” a Nantes (Francia)
Ci sono storie che lasciano con il fiato sospeso. Sembrano scherzi del destino…oppure, il “divertimento”… del destino. Maria e Gloria sono state amiche fin dalla prima elementare. Il giorno in cui si sono conosciute. Lo stesso giorno in cui la maestra le ha messe una accanto all’altra… nello stesso banco. E da allora hanno continuato ad esserlo… alle medie, al liceo e poi all’Università… Ma arriva il momento in cui la separazione diventa inevitabile. Dividere le strade … o morire. Non nel senso reale, ma in quello psicologico. Finché si è ragazze non si fa caso, ma quando interviene il “primo moroso”, le cose cambiano. Del resto Gloria era bella…ed esuberante. Mentre Maria, ragazza normale, manteneva un atteggiamento sottotono, quasi indefinito. Così, ogni qualvolta si presentava l’occasione di conoscere un nuovo “ragazzo”… Come finiva? Finiva tra le braccia di Gloria, la quale esuberante ed espansiva com’era… lo attraeva come fosse “una mosca” … e lei il miele! Il fatto è che Gloria… si stancava presto del nuovo ragazzo… Come, facilmente attraeva il nuovo “arrivato”… così lo lasciava … Lo “abbandonava alle “ortiche”. Maria, pur di mantenere l’amicizia con Gloria, faceva finta di nulla… ma ogni giorno diventava sempre più insofferente. Fu ad una lezione di diritto all’Università che Maria mise gli occhi su un ragazzo del suo corso. Gloria era assente quel giorno. Maria fece finta di nulla, ma colse nel ragazzo lo stesso interesse per lei. Insieme andarono a prendere un caffè al Bar… e a quel tavolino ci rimasero fino a sera. Ora c’era la parte più difficile… come creare la “difesa” all’inevitabile arrivo di Gloria? Sembrava una cosa semplice, ma non lo era affatto. Ad un tratto, Maria ebbe un’illuminazione. “Sai, Michele (questo era il nome del ragazzo, suo compagno di corso all’Università). Appena laureata…mi trasferirò a Nantes in Francia.” – “A Nantes?…in Francia? E cosa ci vai a fare?” rispose Michele… e continuò. “Ma tu, Maria, ci sei già stata a Nantes?” – Maria cadde dalle nuvole… A Nantes non c’era mai stata, ma aveva letto qualcosa che l’aveva affascinata. Aveva letto, per esempio, che Nantes è posta alla foce del fiume Loira, ha trecentomila abitanti (uno più, uno meno) ed è chiamata “La Venezia dell’Ovest”. Quello, però, che aveva colpito Maria era la scritta che si trovava nello stemma della città. Diceva. “Nettuno favorisce coloro che viaggiano”. Maria in quel momento avrebbe voluto partire con Michele… verso nuovi lidi, nuove esperienze, nuove scoperte… Fu in quel momento che Michele si sentì circuito, affascinato, ammagliato dalla ragazza che si trovava al suo fianco… “Sai, Maria, io sono e abito a Nantes. Anzi, voglio dirti che nello stemma di Nantes, la “scritta” ha un secondo significato. Dice: “Nettuno sorride a coloro che osano”. In quell’istante, arrivò Gloria. Nonostante l’esuberanza, non aveva più armi per competere. Maria aveva vinto la “sua” battaglia … dell’amore.. (54)
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4 OTTOBRE 2014
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 4 ottobre 2014 – Sabato - 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconti di ottobre
763
Bruna e il cioccolatino… al bacio
Ottobre è il mese dei problemi. Non che negli altri mesi i problemi mancassero, ma ottobre ne porta una buona dose. Ne sapeva qualcosa la Dott. Bruna, quarant’anni, single, bellissima, Dirigente di una Agenzia Commerciale a Milano, abitante a Pavia. Uno dei problemi era quello di essere single… a quarant’anni. Non è che single a quarant’anni sia un problema, ma la Dott. Bruna lo considerava tale. Dei due morosi che aveva avuto… nessuno dei due era durato più di sei mesi. Un anno fa, ne parlò con la sua amica, coetanea e collega dell’Agenzia parallela. “Alessandra, io non so più che cosa dire… Gli uomini sono diventati insofferenti. Appena cerchi di fare un discorso serio e ponderato … non si fanno più vedere. Non si può parlare sempre e solo di viaggi e di week end. Per gli uomini, oggi, esiste solo il divertimento… lo sai cosa intendo io (il letto)”. L’amica Alessandra era appena uscita da una situazione analoga. “Non dirlo a me. Mi sto ancora leccando le ferite di due anni includenti. A volte penso che te ed io dovremmo parlarne con qualche Psicologo molto esperto in materia…” Più che un’idea sembrava un invocazione di aiuto. Anche Bruna ci aveva pensato ed aveva fatto delle ricerche su Internet. “Alessandra, anch’io sono del tuo parere …ed ho pure trovato l’indirizzo di uno Psicologo, il Dott. Felice, che riceve il Sabato mattina poco lontano da Piazza del Duomo a Milano. Cosa ne dici se pretendessimo appuntamento? Dopo tutto ogni tentativo è fatto a fin di bene” Alessandra e Bruna si accordarono immediatamente e telefonarono per fissare il giorno e l’ora. Un sabato mattina del mese di Ottobre di un anno fa, le due amiche entrarono nella Sala d’Attesa dello Studio del Dott. Felice. Erano in perfetto orario ed in perfetto orario il Dott. Felice le accolse nel suo ampio e accogliente Studio. Quando due quarantenni hanno lo stesso problema il discorso diventa facile anche per uno Psicologo esperto. Il Dott. Felice si fece raccontare i fatti dalle assistite…e si espresse nel suo consueto modo familiare e confidenziale. “Alessandra e Bruna… vedete, a quarant’anni una donna è una donna … vera, completa…. L’uomo, no. L’uomo è convinto di avere ancora davanti chissà quanti anni di vita. Ha la tendenza, quindi a correre alla cavallina… come si diceva una volta. Ecco perché, a quarant’anni, una donna dovrebbe mettere gli occhi su uomini posati che hanno di poco superato i cinquanta. In genere hanno una posizione economica definita. Hanno meno grilli per la testa… Hanno visto i loro primi capelli grigi ricamare le loro chiome bionde…e finalmente si rendono conto che … adesso o mai più. Solo allora, la acque diventano più quiete… e nella tranquillità regna la saggezza. Sta alla donna approfittarne per incontrare l’uomo giusto con cui realizzare i propri sogni” Il Dott. Felice è stato convincente e le due amiche ne hanno tratto giovamento. Il problema, però, rimaneva tale a quale. Come fare per incontrare l’uomo giusto? Come fare per incontrare il cinquantenne che aveva lasciato da parte le sue velleità… ed era ritornato con piedi sulla terra? Questa volta è stata Alessandra a dire la sua. “Bruna, il discorso del Dott. Felice è stato convincente, ma il problema rimane quello di incontrare l’uomo giusto, il cinquantenne che tutte le caratteristiche richieste” Bruna non aveva la risposta, ma ci stava pensando. In quell’ istante il suo telefonino si mise a squillare. “Sono il Dott. Fabio. Questa sera al Ristorante “Al lume di Candela” ci sarà la cena dell’Associazione dei Cinquantenne alla ricerca dell’Anima Gemella. Si festeggerà un associato che si sposa domani. Saranno presenti una decina di cinquantenni rigorosamente single. Bruna vuoi essere della compagnia?” Per la quarantenne è stato come il cacio sulla pastasciutta… “Fabio posso portare anche la mia amica Alessandra?” Immediata la risposta. “Ma certo… L’unico obbligo … essere puntuali alle ore ventuno” Ormai era fatta. Le quarantenni Bruna e Alessandra si sono preparate a dovere… anzi, qualcosa in più… Preparati con lo spirito di conquista… il giorno del Destino. Durante la cena il Presidente dell’Associazione ha fatto le presentazioni. Alessandra ha immediatamente conosciuto il Dott. Annibale, Proprietario di una catena di Gelaterie. Bruna, fece coppia con il Dott. Oreste… un cinquantenne dal fascino irresistibile, Proprietario di una Agenzia Commerciale Svizzera per la commercializzazione del cioccolato… Dolcezza chiama dolcezza… Il Dott. Oreste aveva una sorpresa. Voleva far provare il nuovo cioccolatino per dare ad esso un nome. Bruna si è offerta di fare la prova… e ne è rimasta entusiasta. Il Dott. Oreste a deciso di chiamare il nuovo prodotto: “la dolcezza di Bruna”. Chi è quella donna che di fronte ad un simile omaggio non risponde con un bacio? Infatti, Bruna ha espresso la sua gioia con un bacio eccezionale… Al punto che il Dott. Oreste non è riuscito a staccare le labbra sue … da quelle della bellissima Bruna… con tutte le conseguenze del caso. - Questo è il racconto 763, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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MICHELE MAINOLI
di
Teresa Ramaioli
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ANNAMARIA...
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IL RACCONTO DI FABIANO
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FOGGIA
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