dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 17/01/2015
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
219
La impiegate del Rag. Amilcare
“Nella vita ci vuole fortuna” - diceva con convinzione il Rag. Amilcare – “Fortuna, sempre! Fortuna in ogni momento!” Effettivamente, Amilcare, sessant’anni ben portati si era fatto da sé. Dopo il diploma in Ragioneria, aveva “imparato il mestiere” presso un Professionista serio come il Rag. Roberto. Poi, dal niente, aveva costruito il suo Ufficio. Si sa, però, che ogni cosa richiede tempo, passione e… fortuna. La prima fortuna del Rag. Amilcare è stata quella di aver assunto un’impiegata come la Signorina Clelia. A volte non basta il titolo di studio (che allora era diverso rispetto ad oggi). Anche in questo caso, la Clelia, per imparare ci aveva messo del suo… la stessa passione che il Rag. Amilcare aveva profuso nell’apprendere il lavoro dal Rag. Roberto. Quando nel lavoro subentra la passione … metà del gioco è fatto. Poi gli anni sono passati e il Rag. Amilcare ha continuato, oltre che a lavorare, anche ad osservare i cambiamenti. Se non si osservano i cambiamenti e non ci si adegua (anche dal punto di vista tecnologico) si rimane tagliati fuori… “si esce dal mercato”, come si dice in gergo. Il Rag. Amilcare era sempre all’avanguardia negli strumenti (computer, ecc.) per lo svolgimento del lavoro… al punto che aveva dovuto assumere una nuova impiegata, la Rag. Michelina, una brava e intelligente ragazza diplomata con il massimo dei voti. Si sa che quando una “nuova” persona entra in un Ufficio cominciano i guai…a sorgere un’infinità di problemi. Il Rag. Amilcare era preparato. Aveva visto e osservato cosa era successo negli Uffici di alcuni suoi colleghi. Alcuni di “tali colleghi” avevano dovuto chiudere l’Ufficio causa i continui contrasti e frizioni tra il personale. Il Rag. Amilcare non voleva che succedesse la stessa cosa nel suo ufficio. Cominciò a tenere sotto controllo l’andamento del lavoro in modo che ogni “unità” avesse un “suo lavoro” ben definito. Poi, segui con attenzione la compatibilità di carattere tra le due impiegate. Per fortuna (ecco ancora “la fortuna”) Clelia e Michelina dialogavano abbastanza bene. Il Rag. Amilcare, però, aveva capito che, nel suo Ufficio, mancava qualcosa. Ci voleva qualcosa in più, ma non sapeva cosa. Un anno fa, al compimento del sessantesimo anno di età, il Rag. Amilcare … si sentì vecchio. Improvvisamente si era reso conto che aveva speso la vita per il “suo ufficio”, per i suoi clienti, per le sue impiegate… ma niente per sé. Niente per il suo “io” di essere umano. La vita era volata via e ciò che avrebbe voluto fare … “non” era stato fatto. Una mattina di un anno fa, il Ragioniere entrò in Ufficio e parlò con Clelia, la sua impiegata di qualche anno più giovane. Aveva bisogno della sua presenza per risolvere “una pratica” presso un Ufficio. Non era vero niente. Clelia aveva capito tutto. Amilcare aveva bisogno di compagnia, di parlare del più e del meno, senza una ragione, senza un motivo. Insieme andarono a prendere un caffè in un Bar del centro di Pavia. Fecero quattro passi lungo Strada Nuova. Si sedettero su una panchina della riva sinistra del fiume Ticino nei pressi del Ponte Coperto. La corrente del fiume scorreva libera e tranquilla… Tranquilla portava i sogni e le speranze degli esseri umani verso il mare. Amilcare e Clelia lasciarono che i loro pensieri seguissero la corrente del fiume… senza preoccuparsi del come, quando, perché. La fortuna arriva, sempre, quando meno si aspetta. (219) -
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SANT'ANTONIO ABATE
di Teresa Ramaioli
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CIAO ANTONELLA ...
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CIAO ANTONELLA ...
ANTONELLA DI CREMONA
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CIAO DONATELLA ...
DONATELLA DI MILANO
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CIAO MARION ...
MARION20
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CIAO STEFANO ...
STEFANO BROCCA DI PAVIA
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CIAO ANTONELLA ...
ANTONELLA DI CREMONA
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CIAO DONA ...
DONADAM 68
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17 GENNAIO
SANT'ANTONIO ABATE
di Teresa Ramaioli
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16 GENNAIO 2015
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 16 gennaio 2015 – Venerdì - 12.00
Intrigo …
… a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
867
Mauro e l’Oroscopo
Qual è il più bel giorno della settimana? Il sabato! Su questo non vi sono dubbi. E qual è il giorno della settimana che precede il sabato? Il venerdì! Anche su questo non vi sono dubbi. Da sempre il venerdì è il giorno dell’attesa. Il giorno in cui una persona sospira … sospira … e dentro di sé dice. “Domani è sabato! Voglio fare tante cose …” Un anno fa, ne sapeva qualcosa il Dott. Mauro, un affascinante cinquantenne, single (non per sua volontà), Dirigente di una Agenzia Commerciale di Milano, abitante a Pavia. Quando un affascinante cinquantenne comincia a guardarsi allo specchio con insistenza … iniziano i guai. Per prima cosa si accorge che i capelli cambiano colore. Da un bel colore smagliante … ne assumono uno opaco. Come se volessero far intendere che è ora di svegliarsi. Che il tempo fugge … corre via veloce e che bisogna fare ciò che deve essere fatto. A quel punto il Dott. Mauro, un anno fa, per poco non gli è venuto un colpo. “Come? Tutti i miei coetanei hanno incontrato la donna del cuore … ed io? No. Qui c’è qualcosa che non va. Devo darmi da fare. Chiedere aiuto” Già. Ma a chi? Una parola. Un anno fa, il Dott. Mauro ha chiesto aiuto al suo amico d’infanzia, Giacomo. L’amico che ha conosciuto alla Scuola Materna e l’unico con il quale ha mantenuto i contatti e non li ha mai persi. Inoltre, Giacomo e Mauro si incontravano ogni venerdì tardo pomeriggio presso il Bar della Signora Barbara, in Piazza della Vittoria a Pavia … cinquantenne pure lei. Un anno fa, proprio un venerdì pomeriggio al Bar della Signora Barbara, Mauro si è confidato con l’amico. “Giacomo, da un po’ di tempo sono in crisi. Ogni volta che mi guardo alla specchio scopro qualche nuovo capello bianco … La cosa mi preoccupa. Inoltre, non ho ancora trovato la donna del cuore. Tu cosa ne pensi?” Giacomo, non era solo il coetaneo e amico, ma anche uno Psicologo affermato con Studio in Milano. Un Esperto, quindi. Per Mauro una vera fortuna. Infatti … “Mauro, non cominciare a farti dei problemi per i capelli bianchi … Non te lo ha mai detto nessuno che i capelli bianchi sono il fascino dei cinquantenni?” Mauro, si sentì leggermente (ma solo leggermente) sollevato. Il vero problema non erano i capelli bianchi. Il vero problema era la donna del cuore … Non una donna qualsiasi, ma una donna speciale … bellissima, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo. Mauro non lo aveva specificato chiaramente, ma l’amico Giacomo l’aveva intuito. “Mauro, io lo so qual è il tuo vero problema. Non è la donna … ma quel tipo di donna … bellissima … alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo. Mauro, si sentì scoperto, quasi nudo. “Giacomo dici che è una cosa grave?” L’amico Giacomo si mise a ridere. “Ma, no. Non è grave. Sapessi quanti cinquantenni vengono nel mio Studio di Psicologia ed hanno lo stesso problema. Pensa che qualche giorno fa, un cinquantenne, non solo mi ha spiegato che il suo vero problema non era solo la donna del cuore … bellissima … ma le gambe. Mi ha detto. Ricorda, Dottore, quella famosa canzone di qualche decennio fa? Diceva. “Saran belli gli occhi neri / Saran belli gli occhi blu / ma le gambe / ma le gambe / a me piacciono di più …” Ti assicuro, caro Mauro, che i cinquantenni hanno gusti difficili … soprattutto, vogliono tutto … e tutto subito” Mauro si sentì meglio e chiese finalmente aiuto. “Giacomo, cosa devo fare?” Lo Psicologo non aveva voglia di dare consigli troppo complicati. Rispose con la prima idea che gli passò per la testa. “Mauro leggi il tuo oroscopo della settimana … ed avrai la soluzione” Quando parla un uomo di scienza … parla l’Autorità. Mauro non ha fatto domande. Quello stesso pomeriggio di venerdì di un anno fa, il cinquantenne si recò all’edicola del Signor Massimo e ha chiesto esplicitamente il settimanale con l’oroscopo della settimana appena arrivato. Lo lesse avidamente e trovò ciò che cercava. L’Oroscopo diceva. “Domani, sabato, in prima mattinata riceverai una telefonata … E’ la telefonata che ti cambia la vita” Il Dott. Mauro, affascinante cinquantenne, single, dormì male quella notte. Ogni tanto si svegliava come se stesse sognando. Ogni volta che si svegliava, però, non ricordava cosa stesse sognando. Soltanto verso mattina si ricordò molto vagamente che, nel sogno, una giovane donna bionda lo stava avidamente baciando. Niente male … ma non era abbastanza. Il sabato mattina, non erano ancora suonate le otto, il Dott. Mauro ha ricevuto una telefonata. Era il Dott. Francesco da Ginevra. Un alto Dirigente di una multinazionale con il quale era in contatto tramite l’Agenzia Commerciale dalla quale dipendeva. La telefonata è stata categorica. “Mauro … sono Francesco da Ginevra. A mezzogiorno sono alla Stazione Centrale di Milano. Possiamo incontrarci?” – “Certo” rispose Mauro. In fondo cosa poteva dire … non conosceva neppure il perché. A mezzo giorno esatto, Mauro era alla Stazione Centrale di Milano e guardava in viaggiatori in arrivo. Ad un tratto si trovò il Dott. Francesco accanto. “Mauro sono contento che sei stato puntuale. Volevo invitarti a pranzo … Cosa ne dici?” Il Dott. Mauro era già stato parecchie volte a pranzo con il Dirigente Svizzero. “Certo che accetto. Lo sai che è sempre un piacere parlare con te” Il Dirigente svizzero, però, aveva un problema. “Mauro, io ho una sorella trentenne, Orchidea, patita degli Oroscopi. Ha voluto che la accompagnassi a Milano perchè il suo Oroscopo, dice “Oggi, sabato a Milano, incontrerai il grande amore” Lo sai come sono le sorelle. Sono la croce dei fratelli. Ecco perché, ti ho chiesto di trovarti a Milano” In quell’istante accanto a Mauro si materializzò una bellissima trentenne. Alta, bionda, occhi azzurri … e gambe da fine del mondo” Mauro rimase impietrito. E’ stata Orchidea a parlare. “Il mio oroscopo diceva anche che l’uomo che avrei incontrato a Milano si chiama Mauro. Ha cinquant’anni ed è bellissimo. Quell’uomo sei tu” Orchidea abbracciò Mauro. Lo baciò lungamente sulla bocca. Lo prese sottobraccio e si incamminò, felice e soddisfatta, per le vie di Milano. Il fratello, Dott. Francesco, vide i due che si allontanavano e decise di prendersi un caffè … quello che ci voleva in quel momento. - Questo è il racconto 867 scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per … il piacere di chi scrive … e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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LA TORTA SACHER
di Teresa Ramaioli
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CIAO FRANCA ...
VULNERABILE 14
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CIAO ANTONELLA ...
ANTONELLA DI CREMONA
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CIAO FRANCA ...
VULNERABILE 14
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