Messaggi del 05/11/2015

BUON GIOVEDI' ... DA PAVIA

Post n°21135 pubblicato il 05 Novembre 2015 da dinobarili
 

BUON GIOVEDI’ …

 DA PAVIA

5 novembre 2015

“Vivere è … tenere gli occhi aperti e non dare nulla di scontato”

Dino

29 “una canzone al giorno”

Caterina Caselli

“Nessuno mi può giudicare”

Caterina Caselli, nata il 10 aprile 1946, ha partecipato al Festiva di Sanremo nel 1966 con la canzone “Nessuno mi può giudicare” (testo: Beretta e Del Prete, musica: Pace e Panzeri). “Non” ha vinto … ma ha venduto un milione di dischi. Per 11 settimane consecutive è rimasta prima in classifica. Le canzoni sono spesso fenomeni di massa … e segnano un epoca. (1966 epoca delle prime contestazioni)  “Nessuno mi può giudicare” è soprattutto un messaggio, un avvertimento. Premesso che “la verità mi fa male, lo so” è bene mettere in chiaro che senza sbagli non si va avanti. Senza tentativi di capire non si va da nessuna parte. Ovvio che Caterina Caselli la mette sull’amore, ma la regola vale per tutti e per ogni cosa. L’amore è l’espressione più alta dello “stare insieme”. Per  “stare insieme” non bisogna diventare soffocanti o asfissianti. E’ necessario avere “un’area” dove ognuno possa mantenere un proprio ruolo ben distinto rispetto all’altro. La persona è un fatto unico, ineguagliabile. Non è un clone. E’ una pianta che cresce ogni giorno e ogni giorno ha bisogno di respirare, sognare, immaginare, capire, creare. E’ proprio in quell’atto di crescere, sognare, immaginare, capire che … “Nessuno mi può giudicare” Buon ascolto. Dino

 
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CLARA racconto (377) di Dino Secondo Barili

Post n°21134 pubblicato il 05 Novembre 2015 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

con persone reali o fatti realmente avvenuti)

377

Clara

Il mese di settembre segna l’inizio “della scuola” per tutti i ragazzi, le loro famiglie…e, soprattutto, per i Docenti (donne e uomini). Una folla di persone di ogni età sono coinvolti in una delle “più grandi e importanti istituzioni”. Più che un’istituzione è “un esercito in movimento che muove una nazione intera”. Ogni anno, settembre segna l’inizio di un “nuovo anno” a tutti gli effetti. Come tale, ogni persona coinvolta è come se iniziasse la “sua vita… da capo”. “Anno nuovo … vita nuova” si diceva una volta. Forse… anche adesso. La Professoressa Clara, trentotto anni, single, Docente di Lettere alle scuole medie, un anno fa era in crisi… Ormai aveva capito come girava il mondo della scuola. Aveva memorizzato i tempi… le scadenze… il calendario. Aveva imparato anche che, se si vuole sopravvivere, spesso, bisogna chiudere un occhio (qualche volta due), conciliare la “cena con il desinare”, far finta di non aver visto e sentito… Insomma… dare un colpo alla botte e l’altro al cerchio… Tutto questo “sistema” (un po’ ipocrita), però, aveva mandato in crisi la Professoressa di Lettere la quale avrebbe voluto (all’inizio della carriera) avere una prospettiva di vita più soddisfacente. Ne aveva parlato con il suo collega Prof. Daniele, quasi prossimo alla pensione. Questi era stato chiaro. “Clara, non fare l’eroina. Prendi quello che passa il convento. Se vuoi proprio avere delle soddisfazioni… innamorati e cerca di essere felice.” La Prof. Clara aveva incassato il colpo, ma non aveva osato discutere con una persona saggia come il Prof Daniele. Un anno fa, quelle parole rimbombavano nella testa della Professoressa come “il passaggio di un treno”. In effetti, la vita sentimentale di Clara era inesistente. Da quale parte cominciare? Cominciò a pensarci e riflettere. Ne parlò con la sua collega Gianna, Prof. di matematica, fidanzata … in crisi con il suo Lui. “Clara carissima, io, non sono proprio la persona che può darti consigli. L’amore per me è un enigma. Pensa che non so più cosa fare con il mio Lui. Lo prendo da una parte… scappa dall’altra. Ti consiglierei di parlare ad un avvocato…” – Clara si meravigliò. “Con un Avvocato? Ma a cosa serve un Avvocato? Non stiamo mica preparando una “causa”?” – La Prof. Gianna non si perse d’animo. “Clara, non farti meraviglie. Oggi, gli uomini sono cambiati. Non sono più gli uomini di una volta che si innamoravano (forse, qualche volta). Si sposavano… e poi ciò che doveva accadere …accadeva. Adesso, l’uomo è una meteora… oggi, c’è, domani non c’è più. Allora, soltanto un Avvocato può dare le indicazioni giuste. Anzi, conosco, un Avvocato cinquantenne con un’esperienza da matrimonialista, scapolo. Potremmo andarci tutte e due…” Clara, scrollò la testa e, non sapendo cosa altro fare, acconsentì. Le due Professoresse presero l’appuntamento e, insieme, si recarono dall’Avvocato Beniamino, il quale le accolse con gentilezza. Gianna illustrò il problema e l’Avvocato cercò di essere convincente. Dopo aver pensato e pesato per bene quanto stava per dire, parlò. “Vedete, Gentili Signore, oggi, siamo nel caos più completo. I rapporti tra uomo e donna sono diventati difficili e complicati. Nessuno può più garantire nulla. Il mio consiglio è mantenere la propria indipendenza, autonomia, e non dare nulla per scontato. Oggi, quando un uomo e una donna si mettono insieme non possono più dire “questo è nostro”. No. Ognuno si tiene ciò che ha… Dopodiché, è possibile un libero scambio di reciproche affettuosità (sesso compreso). Tutto questo nel rispetto e nelle reciproche attenzioni… “ La Prof. Clara osservava l’Avvocato Beniamino come il campione degli uomini… degli uomini veri… che amano le donne, ma le rispettano… Capì che se ne stava innamorando… Anche l’Avvocato Beniamino cominciò a balbettare… sintomo significativo che qualcosa stava succedendo nella testa dell’Avvocato single … (377)-

 
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MILANO di Teresa Ramaioli

Post n°21133 pubblicato il 05 Novembre 2015 da dinobarili
 

MILANO 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 04/11/15 alle 19:40 via WEB
MILANO--- GIARDINI DELLA GUASTALLA--Giardini della Guastalla sono i più antichi di Milano. Si trovano davanti all'Università Statale di Milano quindi sono frequentati da studenti che amano trascorrerci la pausa pranzo , il tempo libero, per leggere o studiare nel tranquillo angolo verde Commissionato dalla contessa Paola Ludovica Torelli della Guastalla e terminato nel 1555, fu realizzato secondo lo stile del giardino all’italiana. Ospitava la fondazione benefica “Collegio della Guastalla”. Nel 1938 il Comune di Milano acquisì l’intero complesso e affidò il progetto di restauro all’architetto Renzo Gerla che si occupò soprattutto di riparare i danni subiti dalla struttura durante la prima guerra mondiale , quando il collegio venne utilizzato come ospedale militare. Il restauro botanico venne invece curato dall’ingegnere Gaetano Fassi Il l muro di cinta venne sostituto con una recinzione per offrire alla vista lo spazio prima nascosto Nel giardino troviamo :la peschiera, un gioiello barocco, con balaustre di pietra e ringhiera di ferro, formata da due terrazze in comunicazione tra loro attraverso quattro rampe di scale, che ha sostituito l’originario laghetto cinquecentesco;l’ edicola seicentesca contentente un gruppo di statue in terracotta –policroma; la “Maddalena penitente assistita dagli angeli” e un tempietto neoclassico opera di Luigi Cagnola; all’esterno del giardino una fontana all’angolo di via della Commenda con via San Barnaba. Specie arboree: acero argentato (Acer saccharinum), albero dei tulipani (Liriodendron tulipifera), arancio trifogliato (Poncirus trifoliata), cedro dell’Atlante (Cedrus atlantica), faggio pendulo (Fagus sylvatica ‘Pendula’), farnia (Quercus robur), ippocastano rosa (Aesculus x carnea), liquidambar (Liquidambar styraciflua), tiglio selvatico (Tilia cordata); tra gli arbusti, eleagno (Eleagnus spp), pittosforo (Pittosporum tobira), cotognastro (Cotoneaster), nandina (Nandina spp), aucuba (Aucuba japonica), mahonia (Mahonia aquifoliu Gli alberi e gli arbusti presenti nel giardino sono stati dotati di cartellini che ne riportano il nome, fissati al tronco ad altezza d’uomo con un chiodo d’acciaio inox (che non danneggia l’albero, )Gli arbusti sono stati corredati di cartellini posizionati su supporto fissato nel terreno in loro prossimità. Il cartellino riporta il nome comune della pianta e di seguito il nome botanico, il descrittore, la specie e la provenienza. Buona passeggiata. DA Milano ciao Teresa Ramaioli

 

 

 

 
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CIAO ANTONELLA ... ANTONELLA DA CREMONA

Post n°21132 pubblicato il 05 Novembre 2015 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

alba.estate2012
alba.estate2012 il 04/11/15 alle 17:21 via WEB
Ciao Dino. Buona serata, bellissima canzone!
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 05/11/15 alle 07:16 via WEB
Ciao Antonella - Buona giornata. Dino
(Rispondi)
 
 
dinobarili
dinobarili il 05/11/15 alle 07:16 via WEB
Ciao Antonella - un saluto da Pavia. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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SANT'ALBERTO DI BUTRIO di Teresa Ramaioli

Post n°21131 pubblicato il 05 Novembre 2015 da dinobarili
 

SANT'ALBERTO DI BUTRIO 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 04/11/15 alle 19:38 via WEB
SANT’ ALBERTO DI BUTRIO-- L'eremo di Sant'Alberto di Butrio, sorge fra primi rilievi dell'Appennino Ligure, nella Valle Staffora dell'Oltrepò Pavese, in provincia di Pavia, in frazione Butrio del comune di Ponte Nizza, a 687 metri s.l.m., isolato in una chiostra di monti, tra verdi pascoli, castagni, querce e abeti. L'eremo di Sant'Alberto ha origini molto antiche. L’aspetto esteriore rivela le ristrutturazioni che si sono succedute nel tempo, l'interno invece ci porta indietro nel tempo e ci sentiamo pervasi da una sensazione di misticismo Considerata la perla dell'Oltrepò Pavese, l'abbazia fu fondata nell'XI secolo sui ruderi di una fortificazione romana dall'eremita sant'Alberto. Frate Ave Maria nasce a Pogli di Ortovero in provincia di Savona, il suo vero nome è Cesare Pisano, da ragazzo la sua vita cambia radicalmente quando giocando in paese con alcuni amici viene colpito involontariamente da un colpo di fucile ritenuto scarico perdendo la vista. Don Luigi Orione di Tortona lo ospita in un suo istituto assistito da una suora missionaria della Carità. Cesare Pisano attraversa un periodo molto difficile, ma sente crescere una particolare venerazione per la Madonna. E' l'anno 1923 quando entra a fare parte degli eremiti ciechi della Divina Provvidenza (fondato da don Orione), poi viene destinato in una isolata località allora poco conosciuta: l'eremo di Sant'Alberto nel comune di Ponte Nizza in valle Staffora (PV). In questo luogo Cesare Pisano, indossa la veste e prende il noma di frate Ave Maria datogli da don Orione. La sua grande umiltà, saggezza e disponibilità attira la venerazione di tantissime persone che desiderano incontrarlo per essere confortati, consigliati spiritualmente. Il 21 gennaio 1964 frate Ave Maria muore; un'immensa folla accorre ai funerali proclamandolo santo Le sue spoglie, venerate nell'eremo sono meta ogni giorno di pellegrinaggi Ciao a tutti gli amici del blog Teresa Ramaioli

 

 

 

 

 
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