Messaggi del 20/11/2015

BUON VENERDI' ... DA PAVIA

Post n°21235 pubblicato il 20 Novembre 2015 da dinobarili
 

BUON VENERDI’…

 DA PAVIA

20 novembre 2015

“Nella vita non esiste il dolce far niente. Bisogna prepararsi ed essere preparati … a tutti i cambiamenti”

Dino

43 “una canzone al giorno”

Ricchi e Poveri

“Sarà perché ti amo”

In una società come l’attuale dove i “disagi” scoppiano come fuochi d’artificio è necessario alzarsi al mattino con delle buone predisposizioni d’animo. Per esempio. Avere nelle orecchie una bella canzone. Cosa c’è di meglio di “Sarà perché ti amo” dei “Ricchi e Poveri” del 1981? Si parte subito alla grande … “un emozione che cresce piano piano” … e non fa mistero nel dire ciò che si prova “se ci sto bene … sarà perché ti amo” Ed è solo l’inizio. Cade una stella? “che te ne frega … sarà perché ti amo”  Le ragioni del “fregarsene” ce ne sono a migliaia. “il mondo è matto perché/ l’amore non c’è”  E allora? Casa fare? Lo propongono i “Ricchi e Poveri” …”basta una sola canzone/ per far confusione/ fuori e dentro di te” E non solo. “Se cade il mondo/ allora ci spostiamo” Si. Ma dove? Ovunque … con te. In qualsiasi luogo. L’importante è fare ciò cantano i “Ricchi e Poveri” … “Stringimi  forte  e stammi più vicino” Ecco la soluzione di tutti i mali. Mai soli. In due si vive meglio e si vive di più. Buon ascolto. Dino

 
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ELISA racconto (393) di Dino Secondo Barili

Post n°21234 pubblicato il 20 Novembre 2015 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

con persone reali o fatti realmente avvenuti)

393

Elisa

La vita non è sempre facile e prodiga di soddisfazioni. Un anno fa, per Elisa è stato un periodo difficile. Era stata assunta per un lavoro a tempo determinato e alla scadenza del contratto era rimasta senza lavoro. Inoltre, la sua amica del cuore, Amalia, aveva ottenuto un incarico a Valencia in Spagna e aveva preso la palla al balzo… ed era partita per nuovi lidi. Del resto cosa poteva fare, l’amica? Oggi, come oggi, le proposte di lavoro sono rare come le mosche bianche. Elisa, si era laureata in scienza della comunicazione… Amalia, pure… ma si erano adattate a qualsiasi lavoro pur di portare a casa il “pane quotidiano”. Elisa, inoltre, aveva appena compiuto trentatre anni, e il “compleanno” aveva avuto il suo peso. Per fortuna che c’era sua mamma che la sosteneva in ogni momento… anche in questa occasione. Infatti, Elisa aveva la tendenza ad isolarsi, a chiudersi… Sua madre intervenne. “Elisa, non devi isolarti. Non devi chiuderti e limitare le conoscenze a quei pochi amici che già conosci. La vita è fatta per essere vissuta. Stare in guardia, va bene. Non dare confidenza a coloro che non lo meritano, pure… ma.” – La trentatreenne replicava. “E, cosa dovrei fare? Questa crisi economica crea stress e ansia a non finire. E’ anche troppo che non diventa panico.” La mamma di Elisa era molto riflessiva e capiva il disagio della figlia, la quale aveva anche un altro problema… “non aveva il moroso”. Cercò di darle una mano. “Elisa perché non ti iscrivi ad un corso per “guida turistica”? E’ sempre utile tenere in allenamento la mente. Ho visto sul giornale questo annuncio…” Elisa, capì che doveva osare… e sperare. Prese l’annuncio. Lo lesse e si iscrisse al corso. Il Direttore del corso era un bell’uomo sui quarantacinque anni dalla parlantina facile. Elisa era la prima persona a prendere parte al corso. Il Direttore (che si chiamava Dott. Flavio) ne approfittò per fare una proposta. “Signorina… se la sentirebbe di assumere l’incarico di “segretaria” del corso?” Elisa non aspettava altro. Colse subito la “palla al balzo” e si mise all’opera. Le iscrizioni cominciarono ad affluire sino a completare il numero di posti disponibili. Il Dott. Falvio capì di avere un valido aiuto, preciso, puntuale e motivato. Capì che, per Elisa, doveva (e poteva) fare qualcosa in più. “Dott. Elisa, sarebbe disposta ad assumere altri incarichi nell’ambito della struttura scolastica di cui sono a capo?” La trentatreenne si trovò, così, a lavorare a tempo pieno. Inoltre, al corso di “guida turistica” si era iscritto pure, Davide, il suo compagno di classe al Liceo. Un ragazzo della sua stessa età che aveva già un lavoro, ma voleva migliore la propria posizione. Davide ed Elisa cominciarono ad uscire per delle passeggiate lungo le rive del fiume Ticino. Dopo qualche mese, Elisa e Davide facevano coppia fissa ed erano diventati del “camminatori” che puntavano a entrare nel “gruppo dilettantistico locale”. Ma il richiamo delle camminate lungo la riva del fiume Ticino avevano sempre il sopravvento. Un sabato mattina, Elisa e Davide stavano camminando lungo un sentiero ai margini della corrente del fiume. Elisa vide brillare qualcosa a pelo d’acqua. Osservò attentamente. Erano due anelli d’oro riemersi… dopo chissà quanto tempo. Per Elisa e Davide era il segnale che qualcosa era avvenuto nel loro comune destino. …”(393)-

 
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CARLO GOLDONI di Teresa Ramaioli

Post n°21233 pubblicato il 20 Novembre 2015 da dinobarili
 

CARLO GOLDONI

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 19/11/15 alle 19:09 via WEB
CARLO GOLDONI --PAVIA---Nell’autunno 1722 viene accolto nel celebre collegio Ghisleri di Pavia dove fu studente per circa tre anni della facoltà di diritto, e da dove fu espulso nella primavera del 1725 per aver scritto e diffuso una irriverente satira in versi (che intitolò “Il Colosso”, ) che prendeva di mira le fanciulle pavesi, testo andato perduto ma che le notizie dell'epoca dichiarano altamente licenziosa. Con il titolo "Il colosso", Goldoni immagina di dover innalzare una statua colossale alla bellezza e, per costruirla, ricorre alle parti anatomiche, nessuna esclusa, di alcune signorine della buona società di Pavia. Non appena si conosce il nome dell'autore della satira, l'espulsione è immediata. Successivamente, Goldoni segue il padre a Udine, Modena, Feltre, finalmente si laurea in legge a Padova nel 1731 e comincia la professione di avvocato. Ciao Teresa RAMAIOLI

 

 

 

 
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CIAO CHIARASANY ... BARCELLONA (SPAGNA)

Post n°21232 pubblicato il 20 Novembre 2015 da dinobarili
 

CIAO CHIARASANY ...

BARCELLONA SPAGNA

 
chiarasany
chiarasany il 19/11/15 alle 13:09 via WEB
Bel racconto interessante. Salutino con affetto, Chi.-
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 20/11/15 alle 07:17 via WEB
Ciao Chi. Grazie del giudizio. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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GABRIELE D'ANNUNZIO di Teresa Ramaioli

Post n°21231 pubblicato il 20 Novembre 2015 da dinobarili
 

GABRIELE D'ANNUNZIO 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 19/11/15 alle 19:11 via WEB
GABRIELE D'ANNUNZIO----Il Vittoriale è una vera cittadella voluta da Gabrieled'Annunzio, che comprende, oltre alla casa del Poeta, parchi e giardi, il "Museo D'Annunzio Eroe", l'Auditorium con la mostra d'arte contemporanea "Omaggio a D'Annunzio", l'aereo, SVA 10, con il quale D'Annunzio ha volato su Vienna 1918, la Nave Puglia con il Museo di Bordo, il Mas 96 a bordo del quale D'Annunzio con Luigi Rizzo e Costanzo Ciano partecipò alla Beffa di Buccari (impresa navale compiuta durante la Prima guerra mondiale. Tre MAS comandati da Ciano, nella notte tra il 10 e l'11 febbraio 1818, penetrarono per oltre 80 km tra le linee costiere nemiche fino al porto di Buccari, dove lanciarono sei siluri;su uno dei MAS era imbarcato D'Annunzio, che narrò la vicenda in La beffa di Buccari (1918); il Mausoleo, le auto (Isotta Fraschini e Fiat Tipo 4), il Museo "D'Annunzio segreto" e l'Anfiteatro . La casa di D'Annunzio, chiamata Prioria, dal poeta stesso arredata, rappresenta la testimonianza di un personaggio e di un'epoca: gli originali arredi, le collezioni di oggetti preziosi e una biblioteca di circa 33.000 volumi, librerie in ogni parete, ogni angolo della sua casa rispecchia la sua personalità. Il Vittoriale è la cittadella di un poeta - soldato, entro queste mura D'Annunzio visse gli ultimi sedici anni della propria esistenza, scrisse, meditò sulla propria vita. Visse rinchiuso nella penombra della sua villa, poiché a causa di una ferita all'occhio era divenuto foto fobico (sensibilità alla luce) oppure da buon esteta non voleva accettare l'onta della decadenza sul suo volto. Ciao Teresa Ramaioli

 

 

 

 
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