Messaggi del 09/07/2014

ANNAMARIA ...E IL PRIMO AMORE DI EUSEBIO

Post n°14304 pubblicato il 09 Luglio 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

E

IL PRIMO AMORE DI EUSEBIO

annamariamennitti
annamariamennitti il 09/07/14 alle 13:34 via WEB
...quanti primi amori ci sono stati a sedici anni ,anche a quindici,però c'era una cosa incredibile che questi amori non erano consapevoli entrambi uno di loro non lo sapeva....era solo nel pensiero.di uno...Fortunato Eusebio (nome strano) che ha potuto rincontrare Maria Giovanna dopo tanti anni....sai qual'è la causa di Eusebio ....che non ha conosciuto donne alte bionde occhi azzurri e gambe da fine del mondo ,altrimenti questo primo amore non l'avrebbe più pensato....."tutto è bene ciò che finisce bene" ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 09/07/14 alle 18:48 via WEB
Ciao Annamaria - Vero. Vero quello che dici... Però, però... in molte persone... quel primo bacio, quel primo amore... è ancora nel cuore. Ne sanno qualcosa gli Autori dei testi della canzoni. Dino
(Rispondi)

 

 
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ANNAMARIA ...E DOMANI E' UN ALTRO GIORNO ... SI VEDRA'

Post n°14303 pubblicato il 09 Luglio 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

E

DOMANI E' UN ALTRO GIORNO ...

SI VEDRA'

annamariamennitti
annamariamennitti il 09/07/14 alle 16:55 via WEB
...la ricordi la canzone di O. Vanoni domani è un altro giorno si vedrà....Ti addormenti e pensi domani farò, dirò andrò ci addormentiamo tranquilli ....la mattina ci svegliamo senza aver voglia di dialogare ,anzi cerchiamo il pelo nell'uovo , e non pensiamo di mettere in azione a ciò che abbiamo pensato il giorno prima e siamo completamente assenti....non pensiamo a cose che possono accaderci che non sono di nostro gradimento, l'importante star bene in salute oggi, domani si vedrà ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 09/07/14 alle 18:43 via WEB
Ciao Annamaria - mi piace il tuo commento. Ricordo la canzone della Vanoni. "Domani è un altro giorno... si vedrà". L'importante è sapere che c'è sempre un altro giorno... Al resto... "si vedrà". Dino
(Rispondi)

 
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DONADAM68...E L'INCANTO CHE DURA NEL TEMPO

Post n°14302 pubblicato il 09 Luglio 2014 da dinobarili
 

DONADAM68...

E

L'INCANTO CHE DURA NEL TEMPO

donadam68
donadam68 il 09/07/14 alle 13:27 via WEB
....una magia che spazia nel cuore e poi in ogni dove :)D
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 09/07/14 alle 18:36 via WEB
Ciao - "L'amore è un incanto che dura nel tempo"... L'importante è conoscerne i meccanismi e applicarli. Dino
(Rispondi)

 

 
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ANNAMARIA ...E L'AMORE COME VITA

Post n°14301 pubblicato il 09 Luglio 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

E

L'AMORE COME VITA

annamariamennitti
annamariamennitti il 09/07/14 alle 13:57 via WEB
"L'amore è eterno finchè dura " la conosci bene questa frase....Non possiamo programmare con dolci frasi e promesse cioè "Ti amerò tutta la vita" come si fa a fare certe promesse Oggi ti amo e sono pazza di te ,domani non lo so....potrebbe l'unione affievolirsi è la legge della natura....oppure passano gli anni per diventare un'abitudine....non so...L'amore è un gioco d'azzardo ,se vinci ti sei sistemato ,ma se perdi ... perdi tutto ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 09/07/14 alle 18:30 via WEB
Ciao Annamaria - Bel commento. Però, l'amore bisogna farlo durare tutta la vita... fino all'ultimo respiro. Senza amore si vive male... Meglio amare. Dino
(Rispondi)

 
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ANNAMARIA ...A GIOVANNA CATTANEO

Post n°14300 pubblicato il 09 Luglio 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

A

GIOVANNA CATTANEO

 
giocatta7
giocatta7 il 09/07/14 alle 08:53 via WEB
Caspita quanto frutta fare la "maga"! Questa possiede persino una Ferrari. E' il caso di farci un pensierino come lavoro vista l'aria che tira. Ciao.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 09/07/14 alle 09:17 via WEB
Ciao Giovanna - hai ragione. Ci sono attività che rendono. però, bisogna essere MAGHE. Dino
(Rispondi)
 
 
annamariamennitti
annamariamennitti il 09/07/14 alle 14:27 via WEB
ciao Giovanna ,mi alleo anch'io , ma non sono Maga sono "Stega" ciao
(Rispondi)

 
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DONADAM68...E IL NUOVO GIORNO

Post n°14299 pubblicato il 09 Luglio 2014 da dinobarili
 

DONADAM68...

E

IL NUOVO GIORNO

donadam68
donadam68 il 09/07/14 alle 13:29 via WEB
domani l'attesa trepitante dell'oggi in un nuovo domani :)D
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 09/07/14 alle 18:23 via WEB
Ciao - Hai ragione. L'attesa del nuovo giorno dovrebbe essere il "motore della vita"... per saperne di più. Dino
(Rispondi)

 

 
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D'ANNUNZIO di Annamaria Mennitti

Post n°14298 pubblicato il 09 Luglio 2014 da dinobarili
 

D'ANNUNZIO 

di

Annamaria Mennitti 

annamariamennitti
annamariamennitti il 09/07/14 alle 14:54 via WEB
Elemento essenziale dell’opera dannunziana è la parola. Ogni parola era per lui , come per istinto una cosa nuova, una creatura viva; fin dai suoi primi scritti fu collezionista appassionato di termini disusati che rimetteva in uso per ridare luce a parole dimenticate e incastonarle nelle sue opere. In questo riconobbe sempre come maestro il Carducci raccolse il suo insegnamento e lo ampliò

 
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PENSIERO DEL GIORNO

Post n°14297 pubblicato il 09 Luglio 2014 da dinobarili
 

PENSIERO DEL GIORNO

“Ci sono conquiste che non hanno prezzo”

Dino

 

 

 
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ALESSANDRO racconto (464) di Dino Secondo Barili

Post n°14296 pubblicato il 09 Luglio 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto del Lunedì

Alessandro (464)

Ogni persona ha una sua storia. Alessandro, per esempio, si riteneva una persona normale. Era stato un bravo bambino. Aveva frequentato le scuole medie… poi alle superiori si era innamorato pazzamente di Lucia, la sua compagna di banco. Durante la scuola e dopo la scuola, i due, erano sempre insieme… facevano coppia fissa. Essendo due bei ragazzi era invidiati da tutti… soprattutto dai compagni loro coetanei. Ma l’invidia era dettata anche dal fatto che non litigavano mai. Erano sempre d’accordo su tutto. Ciò che diceva Lucia andava bene per Alessandro. Ciò che diceva Alessandro andava bene per Lucia. Così fino al diploma e oltre. Appena ebbero un impiego, Lucia ed Alessandro si misero insieme … sotto lo stesso tetto. Coloro che volevano loro bene … dicevano: “Sono proprio fatti uno per l’altro”. Ma la vita non è un gioco. Riserva sempre infinite sorprese. Al ventottesimo anno di età cominciarono i guai. Lucia si era iscritta ad un Corso di Recitazione e Alessandro non aveva approvato la scelta. “Ma cosa ci vai a fare ad un Corso di Recitazione? Mica devi diventare attrice?” Lucia l’aveva presa male. Pensava di ampliare il proprio bagaglio culturale e scoprire qualche cosa di sé, del proprio io… invece. In un primo tempo, Lucia, aveva cercato di spiegare le ragioni della sua scelta, ma più cercava di spiegare e più capiva di andarsi a impelagare in un discorso difficile e inspiegabile. Decise di frequentare il Corso… senza dare spiegazioni. Alessandro la prese ancora peggio. Già era un tipo che faceva presto a chiudersi in sé. Non chiese più nulla a Lucia e si dedicò, anima e corpo alla sulla passione preferita: il collezionismo. Ogni collezionista ha delle preferenze e i suoi tic. Alessandro, fin dalle scuole medie, faceva la raccolta di cartoline. Ne aveva raccolte una quantità incredibile. Il Corso di Recitazione aveva lasciato il segno. Lucia e Alessandro non si parlarono più e dopo un po’ di tempo decisero, di comune accordo, di andare ognuno per la propria strada, cioè separarsi. Stavano per compiere trent’anni e tutti e due pensavano di potersi rifare una vita… magari con un’altra persona. Ma certe cose sono più facili a dirsi che a farsi. Alessandro si rintanò nella sua casa da single e, oltre al lavoro, si perdeva nella sua passione per la raccolta delle cartoline. Di altre donne non voleva assolutamente sentir parlare. Aveva il suo lavoro di impiegato… e le sue cartoline. Del resto la sua vita era stata “piena di Lucia”, il suo primo e unico amore. Ovunque guardava c’era lei, Lucia. C’era lei a Pavia, sul Ponte Coperto, quando Lucia e Alessandro si baciarono per prima volta. C’era lei a Ticino, quando, mano nella mano, passeggiavano lungo la riva del fiume. Ogni tanto si fermavano. Si guardavano negli occhi e sussurravano “Ti amo” … “Anch’io”. C’era Lucia anche quando, appassionati di Mostre di Pittura, si perdevano nei meandri di qualche Museo. Ora, Alessandro era solo… ma aveva il ricordo di lei… sempre con sé. Un anno fa, Alessandro, al compimento del quarantesimo compleanno, l’8 dicembre, era a Milano, in via Orefici, al “Passaggio Centrale”. Per Alessandro era un appuntamento fisso. In quella zona della città, a due passi dal Duomo, c’era e ci sono i banchetti dei collezionisti. Un’infinità di banchetti per ogni tipo di collezionismo…anche di cartoline, la passione di Alessandro. Per il quarantenne passare da un bacchetto all’altro era come andare a festa, osservare un miniera d’oro. C’erano cartoline catalogate e sfuse, messe lì alla rinfusa. Ed erano proprio quelle sfuse che attiravano l’attenzione di Alessandro. Per il quarantenne i minuti e le ore erano la stessa cosa. Non c’erano solo le cartoline, ma anche i ricordi. Quei ricordi che aveva vissuto con Lucia. Ad un tratto Alessandro si imbatté in una cartolina di Natale… una di quelle vecchio stile… di tanti anni fa. Era un soggetto familiare. Il quarantenne si ricordò di aver inviato un cartolina simile a Lucia l’anno stesso in cui si era innamorato di Lei. Alessandro prese la cartolina tra le mani. La girò per vedere chi l’avesse scritta e… era la sua. Quella che aveva inviato a Lucia… il suo primo anno in cui si era dichiarato. Chiuse gli occhi… e si accorse che gli anni non erano passati. Che quell’amore era ancora li… come allora… Anzi con qualcosa in più che lo rendeva sublime… In quell’istante, Alessandro, senti una voce sussurrare vicino all’orecchio… “Se vuoi sono ancora tua …tua per sempre”. Era Lucia. (464)

 
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VIAGGIO IN LOMBARDIA

Post n°14295 pubblicato il 09 Luglio 2014 da dinobarili
 

Viaggio in Lombardia

Piazza della Minerva a Pavia

In origine, la piazza si chiamava Piazza Cavour perché vi era la Porta dello stesso nome poi abbattuta. Lo spazio ospitò, nel 1938, la statua della Minerva, realizzata dallo scultore Francesco Messina, lo stesso che realizzò la statua del Regisole di Piazza del Duomo. Minerva è la Dea della Sapienza, della Scienza e delle Arti, è quindi, simbolicamente, la rappresentazione di Pavia… Città del Sapere. Buona giornata a tutti. Dino

 
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VIAGGIO IN LOMBARDIA

Post n°14294 pubblicato il 09 Luglio 2014 da dinobarili
 

Viaggio in Lombardia

Le Torri di Pavia

Le Torri di Pavia vennero costruite, soprattutto nei secoli XI e XII ed ebbero diverse finalità. All’epoca ne furono costruite molte a cura, e per l’orgoglio, delle grandi famiglie pavesi… al punto che Pavia venne chiamata la “città delle cento torri”. Ora sono rimaste solo alcune, in Piazza Leonardo da Vinci e in via Luigi Porta. Sono degne di essere conservate, studiate e visitate. Buona giornata a tutti. Dino

 
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DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°14293 pubblicato il 09 Luglio 2014 da dinobarili
 

DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

"Buon Giovedì...a tutti"

DIARIO CORALE

 del

10 luglio 2014

 
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PENSIERI SPARSI DEL 9 LUGLIO 2014

Post n°14292 pubblicato il 09 Luglio 2014 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 9 LUGLIO 2014

“L’amore …

è un incanto che dura nel tempo”

Dino

 
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MARIA GIOVANNA, PRIMO AMORE racconto (676) di Dino Secondo Barili

Post n°14291 pubblicato il 09 Luglio 2014 da dinobarili
 

9 LUGLIO 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 9 Luglio 2014 – Mercoledì - 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto del Mercoledì

676

I racconti delle vacanze

Maria Giovanna, primo amore

Vengono dei momenti nella vita di una persona in cui ci si risveglia come da un coma… un sonno profondo. Un anno fa, il Dott. Eusebio, cinquant’anni, Dirigente di una Agenzia Commerciale a Milano, abitante a Pavia… ha avuto uno di questi momenti. Per anni si era crogiolato giorno dopo giorno…per raggiungere la Laurea… e il bel posto di lavoro “conquistato” a Milano… A cinquant’anni… trac! Tutto crollato. Si è visto e sentito vecchio, insignificante…e soprattutto solo. Compiere cinquant’anni è sempre motivo di riflessione. Tra le riflessioni del Dott. Eusebio c’era l’amore. Già, l’amore. Ma quale? In vita sua, il cinquantenne, oltre al lavoro, aveva avuto una sola donna. La sua coetanea, Maria Giovanna… il suo primo ed unico amore… Allora aveva sedici anni. Ormai erano passati trentaquattro anni. Trentaquattro anni volati via pensando al lavoro…e a Maria Giovanna. Per il Dott. Eusebio, quella donna l’aveva stregato. Un amore così …non sarebbe mai più potuto accadere. Un giorno di luglio di trentaquattro prima, infatti, Maria Giovanna, aveva annunciato al sedicenne Eusebio che si sarebbe trasferita con la famiglia a Roma… Addio. Tutto finito. Baci, abbracci… lacrime da parte di entrambi… Cosa potevano fare? Nulla. Il Destino. Così, Eusebio, si era buttato nello studio, prima… e nel lavoro poi… Sempre pensando a Lei, a Maria Giovanna, suo primo amore. Però, il tempo passa… passa troppo velocemente. Il Dott. Eusebio, a cinquant’anni, si è svegliato una mattina… con tanta nostalgia di Lei… di Maria Giovanna. Era sabato. Non sarebbe andato in Ufficio. Aveva tardato ad alzarsi e si era crogiolato nel letto….Ecco il pensiero del “primo amore”. Il volto di Maria Giovanna. Le mani di Maria Giovanna. Il corpo superlativo di Maria Giovanna. Senza accorgersene, il Dott. Eusebio era finito nel “cerchio magico dei ricordi”. Quando insieme a Maria Giovanna era andato a cercare mughetti nei boschi del Ticino… a Bereguardo… Torre D’Isola… Pavia. Era stato allora che aveva scoperto gli occhi di Maria Giovanna. Preso da quegli occhi aveva afferrato il coraggio e l’aveva baciata. Il fatto è che Maria Giovanna non aspettava altro. Anche Lei cercava la stessa cosa. Ne ha approfittato per aumentare la passione. Quel giorno Eusebio e Maria Giovanna si sono scambiati mille baci o forse più… Sono stati talmente tanti che anche la madre del sedicenne, quando lo vide, se ne accorse. “Eusebio… ti ha punto qualche vespa? Guarda che bocca hai… Guarda come sei conciato…” Eusebio impallidì. Corse nella sua camera… e poi in bagno… a farsi impacchi di acqua fredda. Sua madre si pentì di aver fatto quelle domande. In fondo. Anche lei, a sedici anni, aveva fatto follie per un suo coetaneo. Ora, però, a cinquant’anni quei baci si erano moltiplicati. Non erano più mille… ma duemila, tremila… Nella testa del Dott. Eusebio, Maria Giovanna, era diventata viva, reale… come a sedici anni. Un anno fa, ne parlò con il suo Collega dell’Ufficio accanto al suo. “Michele… ho deciso. Voglio ritrovare Maria Giovanna… il mio primo amore” Il Dott. Michele, pensava che Eusebio scherzasse, che volesse fare una battuta. Invece, no. Il cinquantenne diceva sul serio. “Eusebio, non sarai mica diventato matto. Guarda che certe cose non si fanno… Sono cose da matti… da manicomio” Il cinquantenne non si scompose. Rispose con convinzione. “Michele non scherzo… voglio ritrovare Maria Giovanna, il mio primo amore” Il Dott. Michele andò in escandescenze. “Eusebio, sono passati trentaquattro anni. Maria Giovanna non può più essere quella che ricordi tu quando aveva sedici anni. Magari sarà grassa, capelli bianchi. Sarà sposata. Avrà dei figli. Avrà litigato con il marito… Avrà avuto anche lei gli alti e bassi della vita… come tutti. Come fai a ritrovare un “sogno” di trentaquattro anni fa?. Tu, sei pazzo da legare… Cercati una bella trentenne... alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo… libera da impegni sentimentali… Certe cose lasciale agli scrittori… quelli sono folli… folli ancora prima di nascere” Eusebio non si scompose. Chiuse il discorso con una frase categorica. “Io voglio Maria Giovanna… il mio primo amore”. Salutò il Collega e se ne andò. Passarono giorni senza che Michele ed Eusebio si incontrassero. Avevano persino rinunciato a prendere il caffè insieme nel Bar che stava proprio di fronte ai loro Uffici. Una mattina di Luglio di un anno fa, il Dott. Eusebio ha ricevuto l’invito a partecipare ad un “Forum” a Bellagio, famosa località del Lago di Como. Per i lettori che hanno dei dubbi … Bellagio è stata definita dal poeta inglese Shelley “il paese più incantevole del mondo” e coloro che l’hanno vista ne sono concordi. Anche Eusebio ci era stato… trentaquattro anni prima, con Maria Giovanna, in occasione di una gita parrocchiale. In tale occasione erano felicemente insieme. Ed è stata in tale occasione che Maria Giovanna, dopo aver visto una bellissima villa con uno stupendo giardino… aveva detto: “Un giorno quella villa sarà mia” Ora, il cinquantenne Dott. Eusebio era curioso di rivedere quel luogo. Aveva aderito al “Forum”. Durante una pausa si era assentato per fare quattro passi e rivedere la villa. La raggiunse. Era ancora più bella di come la ricordava nella sua memoria. Volle osservarla da vicino. Ammirarla nel suo complesso scenografico. Il Dott. Eusebio stava per ritornare al “Forum”, quando sentì una voce. “Eusebio. Eusebio…” Il cinquantenne cercò la voce. Un voce impossibile da dimenticare. Era Maria Giovanna. “Eusebio. Eusebio… non mi riconosci? Sono io. Sono Maria Giovanna… Sapevo che saresti arrivato. Questa è la mia villa. Io, la Regina… e tu… il mio Re” - Questo è il racconto 676, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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LA CHIESA DI SAN CARLO LAZZARETTO DI MILANO di Teresa Ramaioli

Post n°14290 pubblicato il 09 Luglio 2014 da dinobarili
 

LA CHIESA DI SAN CARLO LAZZARETTO

DI

MILANO 

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 08/07/14 alle 16:00 via WEB
CHIESA di SAN CARLO_LAZZARETTO-MILANO--Manzoni nei Promessi Sposi scrive:"La cappella ottangolare che sorge, elevata d'alcuni scalini, nel mezzo del lazzeretto, era, nella sua costruzione primitiva, aperta da tutti i lati, senz'altro sostegno che di pilastri e di colonne, una fabbrica, per dir così, traforata..", questa piccola chiesetta voluta dal'Arcivescovo Carlo Borromeo, nasce nel 1576, in piena Peste e si trova al centro di quello che fu il lazzaretto.Agli appestati non era consentito uscire dalle proprie celle, quindi era stata studiata a pianta ottagonale aperta sui lati, per permettere di assistere alla messa da ogni lato ed a distanza. Passata la peste, la chiesa perde la sua funzione e nel 1796, con l'ingresso a Milano delle truppe di Napoleone Bonaparte, viene adibita a caserma . Chiuso su tutti i lati, dopo vari usi come fienile e ghiacciaia, alla fine dell'800 viene venduto alla parrocchia di Santa Francesca Romana, e restaurata prendendo il nome di S.Carlo al lazzaretto. L'interno è decorato con un pavimento in pietra. La costruzione del Lazzaretto fu provvidenziale a fronte delle tre grandi epidemie che colpirono Milano nel 1524 (peste di Carlo V), nel 1576 (peste di San Carlo) e nel 1629 (peste detta “peste del Manzoni o dei Promessi sposi”). In tutti tre i casi, il grande recinto di Porta Orientale non fu sufficiente ad accogliere tutti gli ammalati e si dovette ricorrere ad altri accampamenti di fortuna, specialmente al Gentilino fuori di Porta Ticinese. La peste di Carlo V (1524-29) e la peste del Manzoni (1629-31) provocarono un numero molto elevato di decessi. Ciao Teresa

 
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GIOVANNA CATTANEO...E IL LAVORO DELLE MAGHE

Post n°14289 pubblicato il 09 Luglio 2014 da dinobarili
 

GIOVANNA CATTANEO ...

E

IL LAVORO DELLE MAGHE

giocatta7
giocatta7 il 09/07/14 alle 08:53 via WEB
Caspita quanto frutta fare la "maga"! Questa possiede persino una Ferrari. E' il caso di farci un pensierino come lavoro vista l'aria che tira. Ciao.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 09/07/14 alle 09:17 via WEB
Ciao Giovanna - hai ragione. Ci sono attività che rendono. però, bisogna essere MAGHE. Dino
(Rispondi)

 

 
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MADDALENA ...E I RACCONTI PER SOGNARE

Post n°14288 pubblicato il 09 Luglio 2014 da dinobarili
 

MADDALENA ...

E

I RACCONTI PER SOGNARE

maddamark
maddamark il 08/07/14 alle 17:31 via WEB
Ciao, leggendo il tuo racconto ho pensato: quanto sarebbe bello avere un club per ogni professione o qualsivoglia lavoro!!Fortunati i due amici architetti Mi piace il finale:in qualsiasi situazione il tempo che si vive deve essere speso bene. Ciao ancora, non avendo il portatile, d'estate, il p.c. è in un angolo caldissimo aspetto l'autunno Un salutone Maddalena
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 09/07/14 alle 09:14 via WEB
Ciao Maddalena - grazie del bel commento. I racconti sono fatti per sognare e far sognare. Dino
(Rispondi)

 
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VIAGGIO IN LOMBARDIA

Post n°14287 pubblicato il 09 Luglio 2014 da dinobarili
 

Viaggio in Lombardia

Il Broletto di Pavia

In Lombardia, il Broletto di Pavia è il più antico e risale al VII secolo, edificato dal Vescovo San Dalmazio. Il nucleo originale più antico che si vede attualmente è del XII secolo, cioè quasi mille anni fa. Nel 1236 il Comune di Pavia ne ebbe il totale possesso… facendolo diventare il centro politico e amministrativo della città. Buona serata a tutti. Dino

 
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VIAGGIO IN LOMBARDIA

Post n°14286 pubblicato il 09 Luglio 2014 da dinobarili
 

Viaggio in Lombardia

L’Abazia della Certosa di Pavia

La prima pietra dell’Abazia della Certosa di Pavia è stata posta il 27 agosto 1396. L’Abazia è stata concepita come mausoleo della famiglia Visconti da Gian Galeazzo II Visconti. Il Monastero fu ultimato nel 1452 e la Chiesa nel 1473. Monumento stupendo… attira un milione di visitatori all’anno provenienti da tutto il mondo. Buona serata a tutti. Dino

 
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