Messaggi del 14/07/2014

ANNAMARIA ...E IL MISTERO NEL RACCONTO DI DOMANI

Post n°14382 pubblicato il 14 Luglio 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

E

IL MISTERO

NEL RACCONTO DI DOMANI

annamariamennitti
annamariamennitti il 14/07/14 alle 14:47 via WEB
Il racconto non è completo ,secondo me penso che fra i due litiganti il terzo godrà 'però Milk non aveva alcun interesse verso Raffaele però avendo conosciuto il suo carattere e il suo ingegno avrebbe voluto qualcosa di meglio proprio come fanno le mamme con i figli maschi....poi perchè proprio L DA VINCI che attinenza poteva avere con Raffaele ?....forse L da Vinci "valentissimo in altri ghiribizzi, non si quietava mai, sempre con l'ingegno fabricava cose nuove. " leggeremo il finale ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 14/07/14 alle 19:28 via WEB
Ciao Annamaria - non ti anticipo nulla. Aspettiamo domani. Vediamo come si evolve la situazione. Questi racconti ... sono un po' un mistero... non si sa mai come vanno a finire. Dino
(Rispondi)

 

 
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GABRIELE racconto (469) di Dino Secondo Barili

Post n°14381 pubblicato il 14 Luglio 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto del Sabato

Gabriele (469)

Il Prof. Gabriele, sessantadue anni, Preside in una Scuola Media del milanese, ogni tanto aveva bisogno di confrontarsi con la sua Dirigente Amministrativa, Dott. Grazia, cinquantadue anni ben portati. Il Preside sapeva che per tenere a bada un complesso scolastico molto variegato non bastano due occhi… ce ne vogliono molti di più. A parole, tutti i componenti di una Scuola dicono di collaborare… ma alla fine sono pochi quelli che, almeno per quanto di loro competenza, cercano di non combinare guai. Ecco perché il Prof. Gabriele si confrontava spesso con la sua Dirigente Amministrativa. Diceva. “Quattro occhi sono più di due… anche se ce ne vorrebbero molti di più…” In verità i motivi erano anche altri. Il Preside era rimasto vedovo due anni prima e non aveva più avuto contatti con l’altro sesso. La Scuola richiedeva un impegno continuo e tutto ricadeva, sulle spalle del Preside. Ecco perché, oltre alle questioni strettamente legate alla Scuola il Prof. Gabriele si permetteva qualche divagazione sul tempo e sulla situazione in generale. Anche la Dirigente Amministrativa, Dott. Grazia, era vedova… ma non ne faceva un problema. Era sempre allegra, e disponibile al dialogo pur mantenendo un corretto rapporto e “le distanze d’obbligo” con il Preside. Mai un parola in più del necessario. Arriva, però, il momento in cui si verificano condizioni particolare ed anche le persone più controllate si lasciano “scappare” qualche frase. Un anno fa, il Preside, Prof. Gabriele, dopo aver parlato dei problemi della Scuola, si era lasciato andare alle osservazioni sul tempo in generale. A quel punto, la Dirigente Amministrativa era uscita con una frase gettata là tanto per dire qualcosa… “Preside Lei non dovrebbe lamentarsi… con un fisico come il suo, il tempo non ha importanza.” Il Prof. Gabriele colse, nella frase, un non so che di particolare e si sentì di completarla. “Detto da lei, la cosa mi fa piacere… me ne era quasi scordato.” Il dialogo era finito lì, ma aveva lasciato il segno. Il Preside si trovava in un momento particolare e sentiva il bisogno di attenzioni. Erano ormai parecchi anni che una donna “non” gli rivolgeva una parola confidenziale. Inoltre, il sessantaduenne, era un tipo che si imponeva un autocontrollo totale. Ora, c’era la Dott. Grazia, l’unica donna con la quale aveva contatti continui e poteva parlare di tutto. Di tutto? Forse, no. Ma che male c’era se la confidenza si sarebbe ampliata? Dopo le osservazioni sul fisico del Prof. Gabriele, anche, la Dott. Grazia aveva cominciato a pensarci. Non voleva entrare troppo in confidenza perché, nell’ambito della Scuola, i ruoli sono e devono essere diversi… ma come uomo il Prof. Gabriele aveva molte buone qualità. Prima fra tutte quella di essere vedovo … come lei. Il giorno successivo gli incontri di lavoro erano stati ridotti al minimo. Si vedeva che il Preside era impacciato. L’intuito e la sensibilità delle donne è superlativa. Senza dare nell’occhio (a chi?) la Dott. Grazia, colse l’occasione per chiedere al Preside spiegazioni su una pratica amministrativa ferma da mesi (e di nessuna importanza). E’ stata proprio quella pratica a rimettere in gioco il “fisico del Professore”. Esiste sempre un’occasione per riprendere un discorso non completato. Il Preside ha lanciato l’esca. “Sono alcuni anni che lavoriamo insieme e non abbiamo ancora usato il tu. Cosa diresti se lo usassimo ora?” La risposta è stata immediata. “E cosa direbbero le persone che stanno interno a noi se improvvisamente ci sentissero darci del tu? Cosa potrebbero pensare? …che andiamo a letto insieme?” La forza del Prof: Gabriele non si è fatta attendere… “Ma cosa vuoi ce ne freghi di ciò che pensano coloro che stanno intorno a noi. La vita è la nostra e siamo noi che dobbiamo viverla.” Da quel momento, per Grazia e Gabriele, è stato come scendere una montagna di corsa… Non era passata un’ora ed avevano già trovato un luogo appartato… per il primo appassionato, lunghissimo bacio d’amore. (469)

 
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ANNAMARIA ...E UN VITA MIGLIORE

Post n°14380 pubblicato il 14 Luglio 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

E

UNA VITA MIGLIORE

annamariamennitti
annamariamennitti il 14/07/14 alle 14:57 via WEB
Dimmi una cosa ,non si vive di solo amore e lo so occorre la sostanza e fin qui ci siamo, ma c'è molta gente che vive senza amore si vive male va bene, ma cosa deve fare!!!!!!entrare nel mondo della fantasia? Si c'è una bella differenza tra il concreto e l' astratto ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 14/07/14 alle 19:21 via WEB
Ciao Annamaria - hai ragione. Non si può vivere di fantasia... nel mondo astratto. Si può migliore notevolmente ...attivandosi per essere più "sociali"... stare più insieme... usando la tolleranza e il vivere civile. Cosa ne dici? Dino
(Rispondi)

 

 
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PENSIERO DEL GIORNO

Post n°14379 pubblicato il 14 Luglio 2014 da dinobarili
 

PENSIERO DEL GIORNO

“Quello che non accade in anni…

accade in un minuto”

Dino

 

 

 
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AGOSTINO FARAVELLI ...E LE DONNE

Post n°14378 pubblicato il 14 Luglio 2014 da dinobarili
 

AGOSTINO FARAVELLI ...

E

LE DONNE

agostinofaravelli
agostinofaravelli il 14/07/14 alle 09:06 via WEB
Daccordo che senza di loro...., ma senza chi fa loro "l'innesto " potrebbero solo adottare dei piccoli scimpanzè!!Dai, Dino, rendiamoci conto che siamo complementari nella natura ( e non dei semplici maggiordomi, come alcune donne ci considerano) Ciao.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 14/07/14 alle 19:12 via WEB
Caio Agostino - Hai ragione. In natura siamo tutti complementari... e le donne ci vogliono. Dino
(Rispondi)

 

 
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VIAGGIO IN LOMBARDIA

Post n°14377 pubblicato il 14 Luglio 2014 da dinobarili
 

Viaggio in Lombardia

Il romanzo di Pavia – il Castello Visconteo

Pavia è una città da godere a piedi, passeggiando qua e là … senza una meta precisa, così… tanto per andare… E’ così che dovrebbero essere i viaggi… (secondo me). Non come adesso che sembra di essere a militare: tutti inquadrati e la “guida” con il cronometro in mano… come se, perdendo la vista di un monumento o di un evento”… si finisca per non approfittare dell’occasione… Pavia è una città “dai tempi lunghi…” “lunghi millenni” … è città delle tensioni… e delle bonacce. A zonzo per la città… così, senza un itinerario preciso … Questo è il sistema…Allora, e solo allora, è  possibile “gustare” Pavia. Si può partire, per esempio, dal Castello Visconteo… . Buona giornata a tutti. Dino

 
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DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°14376 pubblicato il 14 Luglio 2014 da dinobarili
 

DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

"Buon Martedì...a tutti"

DIARIO CORALE

del

15 luglio 2014

 
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PENSIERI SPARSI DEL 14 LUGLIO 2014

Post n°14375 pubblicato il 14 Luglio 2014 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 14 LUGLIO 2014

“Non si vive di solo amore…

Però, senza amore… non è vita”

Dino

 
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MILANO ... COME PARIGI ? racconto (681) di Dino Secondo Barili

Post n°14374 pubblicato il 14 Luglio 2014 da dinobarili
 

14 LUGLIO 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 14 Luglio 2014 – Lunedì - 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto del Lunedì

681

I racconti dell’estate

Milano… come Parigi?

Un anno fa, il Dott. Raffaele era incazzato nero. Aveva litigato con la morosa con la quale avrebbe dovuto sposarsi. Avrebbe … perché, dopo una litigata come quella avvenuta … difficilmente il rito si sarebbe celebrato. Il Dott. Raffaele, trentacinque anni, Giornalista presso la Redazione di un Settimanale femminile a Milano, era preso tra due fuochi. Da una parte c’era la morosa, la Dott. Anna, trent’anni, Dirigente di un Ufficio del milanese la quale voleva passare un weekend al mare, in Liguria. Dall’altra c’era la Vice Direttrice della Rivista, Dott. Miki, la quale l’aveva “comandato di servizio per il fine settimana”. Ovvio… il Dott. Raffaele doveva scegliere. Dire di no a Anna… oppure a Miki, cinquant’anni, single per forza … (non per volontà). Come poteva dire di no a colei (Miki) che l’aveva voluto… e assunto nella Redazione del Settimanale? Anna aveva preso male la scelta. “Come?” – pensava Anna – “Se, già prima di sposarci… mette davanti la Vice Direttrice a me… quando saremo sposati quale posto mi sarà riservato?”. La morosa non aveva peli sulla lingua… e non aveva neppure paura di perdere il moroso… I corteggiatori non mancavano. Detto fatto, Anna, la morosa, aveva fatto fuoco e fiamme. “Ho capito perché tra me e la Vice Direttrice… quella Dott. Miki, che non so quale faccia abbia… hai scelto lei. Perché è lei che ti affascina… come mamma… è lei che ti fa girare come una trottola. Del resto è noto che gli uomini sono e restano degli eterni bambini … Hanno sempre bisogno della mamma che li coccola, che li fa sentire importanti” Il Dott. Raffaele l’aveva presa male. Si era sentito punto nel vivo. Aveva reagito accampando la scusa che oggi il lavoro è prezioso …e non deve essere sottovalutato. La discussione era degenerata ed erano volate parole grosse. Parole difficilmente sanabili. Infatti, Raffaele aveva lasciato la casa di Anna… e negli occhi “la parola: fine”. A mente fredda, però, il Dott. Raffaele, doveva ammettere che il fascino della Vice Direttrice era superiore al normale. Miki, portava bene i suoi cinquant’anni ed aveva un modo di fare che lo faceva sentire importante, coccolato, compreso. Per esempio. “Raffaele, sabato e Domenica ho un incarico importante per te. Arriva a Milano da Parigi una Giornalista del Settimanale femminile con il quale collaboriamo. La Direttrice parigina non ha voluto svelarmi il nome. Mi ha assicurato che lo farà solo alle ore dodici del sabato. Quando la Giornalista sarà a Milano. Pertanto Unico particolare. L’incontro tra te e lei… avverrà al centro della Galleria Vittorio Emanuele II, proprio nei pressi del “toro”… Lo sai dove si trova?” Come faceva il Dott. Raffaele a non saperlo? E’ la meta preferita da frotte di Giapponesi e turisti provenienti da tutto il Mondo. Vista la folla che si trova sempre in quel luogo si potrebbe pensare che i turisti arrivano a Milano solo per “schiacciare le palle al toro” Vero. E’ un rito magico che porta bene… ma è sempre una esagerazione (o forse no). Il Dott. Raffaele avrebbe voluto chiedere qualcosa in più… ma aveva la testa che rimbombava delle parole forti (altro che parole… invettive!) dell’ex-morosa Anna. Preferì stringere la mano a Miki. E’ stata proprio quella stretta di mano che ha messo in allarme la Vice Direttrice. “Raffaele cos’hai? Non stai bene?” Il trentacinquenne non era disposto a parlare. Miki non poteva lasciarlo così. “Avanti sputa il rospo. Hai litigato con Anna?” Ormai era fatta. Raffaele era finito nella rete. “Si …e penso che è anche la fine di una relazione” Nessuno dei due aveva voglia di affondare il coltello nella piaga. E’ stata Miki a rompere il ghiaccio. “Raffaele mantieni la calma. Noi siamo sul palcoscenico della storia. Il Destino è il nostro Regista. Non farne un problema. Vuoi un consiglio? Racconta la tua storia a Leonardo da Vinci… forse lui potrà darti una mano” Raffaele conosceva la leggenda. Quando a Milano… una persona ha dei problemi dovrebbe sedersi su una delle panchine che stanno intorno al monumento a Leonardo da Vinci in Piazza della Scala. Lì… può accadere di tutto. Il sabato mattina, Raffaele non sapeva cosa fare. L’incontro con la Giornalista parigina sarebbe avvenuto in Galleria alle ore dodici nei pressi delle “palle del toro”. Aveva tre ore buone per passeggiare per Milano. Il saboto è uno dei giorni della settimana più indicati per vedere Milano. Le persone hanno smesso di correre. Passeggiano come… se passeggiare fosse il massimo della felicità. In Via Manzoni, Raffaele si era fermato tre volte a leggere le lapidi murate sulle facciate dei Palazzi. Alla fine, si sedette su una delle panchine posizionate intorno al monumento di Leonardo da Vinci. Molte persone vanno a Parigi a vedere la Gioconda… Per capire Leonardo da Vinci bisogna vivere a Milano…E’ a Milano che Leonardo da Vinci ha trovato la sua città ideale, il suo laboratorio. Un artista, un inventore, un conoscitore dell’animo umano come lui aveva bisogno di un “habitat speciale”….Milano. Milano lo è stato… e lo è ancora. In quell’istante, sulla panchina sulla quale era seduto il Dott. Raffaele, si sedette una ragazza … sui venticinque anni, bellissima. Veramente, Raffaele aveva ancora negli occhi la scenata di Anna e le parole quasi materne di Miki. Non l’aveva perfettamente inquadrata. Raffaele non aveva voglia di parlare… Stava dialogando mentalmente con Leonardo da Vinci. E’ stata la ragazza ad iniziare il discorso. “Scusi… potrebbe dirmi qualcosa di Leonardo da Vinci?” Raffaele si sentì scosso da scarica elettrica. “Leonardo da Vinci? Leonardo è ovunque a Milano. In ogni angolo della città “vecchia” c’è la mano di Leonardo… si dice che confuso tra la folla, passeggi tra le gente. Osserva e scrive le sue annotazioni da sinistra a destra… per non farsi leggere” La ragazza si presentò. “Sono Cristine… vengo da Parigi. Potrebbe farmi da guida nella città?” Raffaele aveva già capito che si trattava della Giornalista parigina. La stessa che avrebbe dovuto incontrare alle ore dodici in Galleria…alle “palle del toro” Non disse nulla. L’importante era… stare al gioco… (per questa volta, il “racconto quotidiano” non termina qui… Domani ci sarà la seconda puntata) - Questo è il racconto 681, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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IL TACCHINO E CRISTOFORO COLOMBO di Teresa Ramaioli

Post n°14373 pubblicato il 14 Luglio 2014 da dinobarili
 

IL TACCHINO

E CRISTOFORO COLOMBO 

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 13/07/14 alle 10:10 via WEB
IL TACCHINO E COLOMBO--Il tacchino è originario del nord dell’America. Colombo è stato il primo europeo a conoscere il tacchino quando, il 14 agosto 1502, sbarcando sulle coste dell’attuale Honduras, ricevette dai nativi alcuni cibi e tra questi quelle che lui chiama “gallinas de la tierra”. Tra il 1511 e il 1512 il tacchino fu portato in Spagna. Il primo documento, datato 24 ottobre 1511 a firma dal Vescovo di Valencia, riguardava una nave che trasportava dieci tacchini da riproduzione, metà maschi e metà femmine. Cortes nel 1519, durante la conquista del Messico ,trovò abbondanza di tacchini domestici, in quel periodo in Messico era la carne più economica. Importato dall’America in Spagna, il tacchino si diffuse in tutta Europa. Il termine inglese “Turkey” deriva dai mercanti turchi che lo portarono per primi in Inghilterra. In Francia, il nome era Coq d’Inde (gallo d’India) per la credenza che Colombo avesse scoperto le Indie Orientali. In Italia il gallinaceo venne chiamato Gallo d’India, Dindio o Dindo, e poi Tacchino, forse dal verso, “toc, toc”, fatto della tacchina quando guida i suoi piccoli. Il gastronomo Vincenzo Tanara (fine '600) consigliava diverse preparazioni per cucinare il tacchino: arrostito, allo spiedo, al forno come i capponi. Auguste Escoffier, grande cuoco della storia della cucina , e gli altri chef dell'Ottocento nascondono all'interno del tacchino farcie a base di marroni, funghi porcini, tartufi e foie gras. I contadini allevavano il tacchino considerato cibo d'eccellenza da consumare nelle grandi occasioni. Oggi il tacchino cucinato intero è un cibo natalizio, in America, sua patria d'origine, viene consumato nel “Thanksgiving day” (quarto giovedì novembre), in memoria dell'arrosto di tacchino con il quale i Padri Pellegrini, nel novembre 1621, ringraziarono i Nativi Americani per l'aiuto che gli avevano dato a sopravvivere durante il primo anno dopo lo sbarco nel Nuovo Mondo. Ciao Teresa

 
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ANNAMARIA ...E IL RACCONTO DI FILIPPO

Post n°14372 pubblicato il 14 Luglio 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA...

E

IL RACCONTO DI FILIPPO 

annamariamennitti
annamariamennitti il 13/07/14 alle 22:16 via WEB
Bel racconto mi piace ,però Dino sarei curiosa di vedere i loro disegni,pura curiosità....anche perchè il disegno non si impara se sei negato,,anche alla vista di Denise nuda non riuscirai ,se non osservarla ....e continuare anzi cambiare argomento che è meglio....Non perdesse tempo con il Patronato... hanno molto da fare adesso ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 14/07/14 alle 09:17 via WEB
Ciao Annamaria - Bel commento. Denise ci sapeva fare come insegnante di disegno. Filippo, all'inizio era un po' imbranato... ma poi si è fatto esperto. Dino
(Rispondi)

 

 
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ANNAMARIA...E IL RAGU' DELLA NONNA

Post n°14371 pubblicato il 14 Luglio 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

E

IL RAGU' DELLA NONNA

annamariamennitti
annamariamennitti il 13/07/14 alle 22:45 via WEB
Il ragù della nonna non esiste più proprio per via dei tempi ormai passati La causa principale l'evoluzione della donna Ella non perde tempo ai fornelli ,proprio perchè ne ha poco ...in dieci minuti una saltata in padella ecco pronto se c'è l'aroma a portata di mano oppure se ne fa a meno....ciao Dino

 
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D'ANNUNZIO di Annamaria Mennitti

Post n°14370 pubblicato il 14 Luglio 2014 da dinobarili
 

D'ANNUNZIO 

di

Annamaria Mennitti

annamariamennitti
annamariamennitti il 13/07/14 alle 22:35 via WEB
GABRIELE D'ANNUNZIO (1863-1938) Gabriele D'Annunzio ha esercitato una vasta influenza nella letteratura italiana fra l'Ottocento e il Novecento, ma ha goduto di grande fama anche come uomo, per la sua vita densa di avventure, sia sul piano privato che su quello pubblico. In particolare, intere generazioni di lettori hanno tentato di rivivere, almeno con fantasia, la vita di alcuni personaggi di suoi romanzi che apparivano come dei miti lontani e fascinosi, come ad esempio l'Andrea Sperelli de “Il piacere”, che rappresentò un tipo umano di larghissimo successo. Molto precoce fu l'attività letteraria di D'Annunzio, che già nel 1879, appena sedicenne, pubblicò la raccolta “Primo vere”.

 
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VIAGGIO IN LOMBARDIA

Post n°14369 pubblicato il 14 Luglio 2014 da dinobarili
 

Viaggio in Lombardia

Il fiume Ticino…

Il Ticino è il maggior affluente del fiume Po ed è lungo 248 Km. Il fiume Ticino è stato dichiarato “Patrimonio dell’umanità” nel 2002 e vanta il primo Parco regionale d’Italia. E’ chiamato anche il “fiume azzurro” sulle cui rive è stata fondata Ticinum (attuale Pavia)… oltre due millenni fa. Ma queste sono solo informazioni generali… il fiume Ticino è ben altra cosa. E’ un fiume vivo in quanto “da esso” proviene l’acqua per l’irrigazione di buona parte del territorio lombardo… e da nove secoli porta la sua acqua nel centro di Milano per mezzo del Naviglio Grande. Per raccontare la storia del fiume ci vorrebbe un libro…ma anche un blog come questo… può essere utile per “creare nuovi appassionati del fiume azzurro”.   Buona giornata a tutti. Dino

 
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