Messaggi del 21/10/2014

L'ARCHITETTO GIAMPAOLO racconto (82) di Dino Secondo Barili

Post n°16020 pubblicato il 21 Ottobre 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

 con persone reali o fatti realmente avvenuti)

82

L’Architetto Giampaolo… e la nuova Segretaria

L’Architetto Giampaolo aveva un appuntamento di lavoro a Vigevano. Arrivato puntualissimo in Piazza Ducale…. aveva già previsto di dover aspettare. Era sempre stato così. Tutte le volte che c’era un appuntamento di lavoro con una donna … cinque minuti prima dell’ora fissata, arrivava la solita telefonata. “Scusi, Architetto, ho avuto un contrattempo… sono in ritardo di cinque minuti.” Quei cinque minuti erano puramente “ipotetici”… potevano essere dieci, mezz’ora o… anche un ora. Quarantacinque anni… ben portati, l’Architetto Giampaolo, era sempre elegantissimo, precisissimo e puntualissimo… ed era stato uno dei motivi per i quali aveva “rotto” con le sue precedenti fidanzate. Tre per la precisione. Giampaolo era sempre sicuro di sé … “loro”(le fidanzate), sempre insicure, indecise, ora una cosa, ora un’altra. Così, l’Architetto d’Interni, scapolo, era a Vigevano, in Piazza Ducale, luogo mitico… per gli “incontri” con il Destino. Aveva solo l’imbarazzo della scelta del locale dove bere il caffè… Ed ecco la telefonata. “Architetto, io la sto guardando… Sono proprio nel Caffè davanti a lei.” Giampaolo si meravigliò. Raggiunse il locale e rimase di stucco. Una figura di donna favolosa, alta, bionda, elegantissima… con un fascino da “mezza strega”. L’Architetto aveva sempre sognato di incontrare una donna così, dallo sguardo magnetico… dove il “mistero” fuoruscisse da ogni parte del corpo… Valentina, 25 anni, era proprio così… un “genio del mistero”! Inoltre, era stata puntualissima e precisissima. La donna continuò. “Architetto è un quarto d’ora che la sto aspettando e mi stavo chiedendo … quale tipo di uomo fosse. Ora, posso complimentarmi con lei… E’ proprio un bell’uomo. Un uomo che si incontra… una sola volta nella vita.” Chi è quell’uomo (Architetto d’Interni … o no) che di fronte ad un simile complimento … non si scioglie come ghiaccio al sole? Giampaolo si apprestò a bere il “più gustoso” caffè del mondo. Valentina, descrisse per sommi capi, il lavoro che doveva essere svolto … ma la testa dell’Architetto era ormai da ben altre parti. Valentina e Giampaolo raggiunsero l’antico Palazzo da arredare. L’Architetto prese nota … ma aveva già fatto e predisposto tutto Valentina. L’Architetto Giampaolo, per la prima volta, aveva incontrato la donna che faceva per lui… Non voleva precorrere i tempi, ma non voleva perderla di vista… Senza pensarci troppo, avanzò la sua proposta. “Scusi, Valentina, le faccio un’offerta. Non so se è ha un lavoro oppure no. A me servirebbe una Segretaria efficiente come lei. Cosa ne dice?” Valentina si aspettava la proposta ed aveva già la risposta pronta. “Giampaolo… posso chiamarti così? Io, sono disponibile ad assumere l’incarico di Segretaria ad una condizione. Voglio essere sola a gestire ogni cosa. Sono disposta a non avere un attimo di respiro… ma sola. Perché, chi fa da sé …fa per tre.” L’Architetto Giampaolo aveva capito di aver trovato la donna giusta. La donna che aveva sempre cercato. (82)

 
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MILANO MONASTERO DI CHIARAVALLE di Teresa Ramaioli

Post n°16019 pubblicato il 21 Ottobre 2014 da dinobarili
 

MILANO

MONASTERO DI CHIARAVALLE 

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo il 21/10/14 alle 14:10 via WEB
MONASTERO DI CHIARAVALLE--MILANO--Guglielma è il nome italianizzato di una donna che da giovane fu chiamata Vilemina, da adulta Gulielmina, e che, nei documenti storici, gli atti di un processo scritti in latino medievale, figura come Guillelma o sancta Guillelma. Molti nomi per una donna dalla personalità grande e misteriosa. A Chiaravalle ha vissuto Guglielma, la donna simbolo della più grande eresia femminile del Medioevo.Guglielma la Boema è stata una delle principali protagoniste dell’eresia mistica femminile. A Milano venne venerata come una santa. Le uniche notizie ci giungono dagli atti del processo. Da questi si apprende che era figlia del re di Boemia Premislao I e di Costanza d’Ungheria ( gli storici non sono concordi su questo fatto). Giunse a Milano intorno al 1260 con un bambino. Da quel momento avrebbe dimorato in Bregogna e nella Pusterla Nuova, prima di stabilirsi definitivamente in una camera presso la parrocchia di San Pietro all’Orto, di proprietà del monastero di Chiaravalle, forse acquistata appositamente per lei. Qui muore il 24 agosto del 1281 o del 1282, mentre era in corso la guerra tra Milanesi e Lodigiani. Inizialmente tumulata nella stessa chiesa di San Pietro, circa un mese dopo la morte viene traslata (con una processione solenne che ha tutti i caratteri dell’ufficialità) nell’abbazia cistercense di Chiaravalle, dove il suo corpo viene lavato con acqua e vino, vestito con abiti fatti per l’occasione, e nuovamente sepolto. Qui rimane fino al settembre del 1300, quando gli inquisitori esumano i suoi resti per disperderli e bruciarli. Divenne un’oblata, cioè una laica che viveva nel vicino monastero di Chiaravalle. Aiutando i poveri e i malati, la sua parola e il suo esempio conquistarono un folto gruppo di seguaci che, appartenevano a famiglie milanesi importanti, come quelle dei Torrioni e dei Visconti. I monaci del monastero di Chiaravalle e le suore di Santa Caterina in Brera arrivarono a proporla, dopo la sua morte( 24 agosto 1281), santa e la cappella di Chiaravalle, in cui venne sepolta, divenne un luogo di culto. Guglielma lavorò presso l’abbazia di Chiaravalle divenne il punto di riferimento per molta gente, attirando l'attenzione di tutti, anche della Santa Inquisizione. Profetizzava un nuovo modo di pensare e cioè che Dio poteva essere trovato in se stessi, senza l’obbligato passaggio ecclesiale e per arrivare di fronte a Dio non era necessario attendere il giudizio universale. Questa forma di pensiero era molto pericolosa per i tempi, se poi veniva espresso da una donna... L'inquisizione arrivò tardi, Guglielma morì di morte naturale e fu seppellita proprio nel cimitero dell'abbazia di Chiaravalle. Per quanto riguarda la situazione politica milanese, la città nel 1300 è in mano a Matteo Visconti, “Signore” di Milano su nomina del Consiglio cittadino dal 1291 e vicario imperiale per la Lombardia dal 1294. Guglielma ebbe molti seguaci che cercarono di proseguire il suo messaggio, tra cui Maifreda che addirittura tenne messa nella Pasqua del 1300 in zona Brera con altre due donne diacone. In una successiva messa nella Chiesa di S. Maria Maggiore venne investita al ruolo di papessa. Questa volta il sant’Uffizio non solo non perdonò quest’affronto, ma ne approfittò per punire anche Guglielma . Il Vescovo Guido da Cocconato fece riesumare il cadavere di Guglielma e lo fece bruciare, insieme ai corpi vivi di Maifreda e dei suoi seguaci, in P.zza Vetra a Milano, di fronte a Sant’Eustorgio, dove si trovava allora le sede della Santa Inquisizione. Ancora oggi a Chiaravalle si trova la cappella dedicata a lei. Ciao Teresa Ramaioli

 
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STEFANO BROCCA ...E L'AMORE SENZA SOLDI NON SERVE

Post n°16018 pubblicato il 21 Ottobre 2014 da dinobarili
 

STEFANO BROCCA ...

E

L'AMORE SENZA SOLDI NON SERVE

franzkline
franzkline il 21/10/14 alle 13:50 via WEB
Se c'è l'amore c'è tutto, ma se ci sono i soldi con l'amore tanto meglio… E' come dipingere un quadro, appena finito di appaga la vista meravigliosamente, ma se lo stesso lo vendi ti appaga anche le tasche… L'amore è come l'arte. Buona giornata Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 21/10/14 alle 18:12 via WEB
Ciao Stefano - parole sante. Se insieme all'amore ci sono i soldi ... tutto ok! E' vero che i soldi non danno la felicità, ma senza soldi è peggio, molto peggio. Dino
(Rispondi)

 

 
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RICAMIAMO ...E IL RACCONTO 780

Post n°16017 pubblicato il 21 Ottobre 2014 da dinobarili
 

RICAMIAMO ...

E

IL RACCONTO 780

RicamiAmo
RicamiAmo il 21/10/14 alle 15:26 via WEB
Brave le due amiche , hanno fatto bene , meglio prendere l'amore al volo, sereno pomeriggio delia
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 21/10/14 alle 18:05 via WEB
Ciao Delia - Giuseppina e Rosalda hanno preso la decisione giusta. I moralisti posso dire ciò che vogliono. Dino
(Rispondi)

 
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MARION...E LE IDEE NUOVE NON BASTANO

Post n°16016 pubblicato il 21 Ottobre 2014 da dinobarili
 

MARION ...

E

LE IDEE NUOVE NON BASTANO

Marion20
Marion20 il 21/10/14 alle 11:06 via WEB
Le idee nuove sono sempre le benvenute, anche se ci sono tante cose del "vecchio" che è utile conservare e rielaborare! CIao a presto Marion
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 21/10/14 alle 17:59 via WEB
Ciao Marion - le idee nuove non bastano. Il "vecchio" spesso impedisce il progresso. Dino
(Rispondi)

 
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DONNA.S...E IL PRESENTE VISSUTO BENE

Post n°16015 pubblicato il 21 Ottobre 2014 da dinobarili
 

DONNA.S...

E

IL PRESENTE VISSUTO BENE

DoNnA.S
DoNnA.S il 21/10/14 alle 09:48 via WEB
Dobbiamo mantenere il passo con i nuovi eventi e la tecnologia. La creatività è movimento. Movimento è vita. Ma come dice il vecchio saggio la vita è oggi. Un presente vissuto bene è un futuro migliore.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 21/10/14 alle 17:33 via WEB
Ciao - bel commento. Mi piace..."un presente vissuto bene è un futuro migliore"...aggiungo... "ad ogni età". Troppe persone si autoescludono. Dino
(Rispondi)

 

 
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MARION...E EL COSE CHE NON SI POSSONO COMPRARE

Post n°16014 pubblicato il 21 Ottobre 2014 da dinobarili
 

MARION ...

E

LE COSE CHE NON SI POSSONO COMPRARE

Marion20
Marion20 il 21/10/14 alle 11:06 via WEB
... Soprattutto, non si può comprare. In un mondo in cui tutto è merce di scambio ed è quantificato dal denaro, l'amore invece rifugge dai prezzi e dal mercato. E' ancora un sentimento puro, ed è bello che ancora siamo in grado di provarlo. Un grande abbraccio Marion
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 21/10/14 alle 17:27 via WEB
Ciao Marion - Bel commento. "In un mondo in cui tutto è merce di scambio"... ci sono cose che non si possono comprare... l'amore e l'intelligenza. Dino
(Rispondi)

 
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DONNA.S...E L'AMORE CHE NON HA PREZZO

Post n°16013 pubblicato il 21 Ottobre 2014 da dinobarili
 

DONNA.S...

E

L'AMORE CHE NON HA PREZZO

DoNnA.S
DoNnA.S il 21/10/14 alle 09:50 via WEB
L'amore non ha prezzo. Non si può pretendere, ne comprare. Si può donare e accettare quello che ci viene donato.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 21/10/14 alle 17:22 via WEB
Ciao - Vero. Verissimo. le cose più costose... sono quelle che non hanno prezzo. Dino
(Rispondi)

 
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LA SCRIVANA...E I PENSIERI SPARSI

Post n°16012 pubblicato il 21 Ottobre 2014 da dinobarili
 

LA SCRIVANA ...

E

I PENSIERI SPARSI

lascrivana
lascrivana il 21/10/14 alle 09:38 via WEB
E questo lo sapeva bene anche la protagonista del mio nuovo racconto. Ciao Dino.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 21/10/14 alle 17:18 via WEB
Ciao - bel commento. Bello il tuo racconto. Dino
(Rispondi)

 

 
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I pensieri di Pierluigi Valli

Post n°16011 pubblicato il 21 Ottobre 2014 da dinobarili
 

I pensieri di Pierluigi Valli

"L'attività aiuta a vivere"

Pierluigi

 
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PENSIERI SPARSI DEL 22 OTTOBRE 2014

Post n°16010 pubblicato il 21 Ottobre 2014 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 22 OTTOBRE 2014

Meglio una decisione…

poco concludente,

che rimandare…

senza concludere”

Dino

 

 

 
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DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°16009 pubblicato il 21 Ottobre 2014 da dinobarili
 

DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

"Buon Mercoledì...a tutti"

DIARIO CORALE

 del

 22 ottobre 2014

 
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PENSIERI SPARSI DEL 21 OTTOBRE 2014

Post n°16008 pubblicato il 21 Ottobre 2014 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 21 OTTOBRE 2014

“L’amore… non ha prezzo”

Dino

 
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punto di vista BLOG E LE IDEE

Post n°16007 pubblicato il 21 Ottobre 2014 da dinobarili
 

punto di vista

BLOG…

E LE IDEE

Il Blog, come Diario è una fucina di idee. Ci sono idee nuove e idee superate. Meglio puntare sulle idee nuove. Nella vita bisogna guardare avanti. Essere al passo con i tempi. Usare gli strumenti più idonei per non essere emarginati o, peggio, tagliati fuori. Come diceva il Vecchio Saggio “la vita comincia domani… anzi oggi”. Buona giornata. Dino

 

 
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GIUSEPPINA E LA COLLANA racconto (780) di Dino Secondo Barili

21 OTTOBRE 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 21 ottobre 2014 – Martedì - 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

780

Giuseppina e la collana

Un anno fa, Giuseppina, quarant’anni, bellissima, Commessa in un Negozio di Cosmetici a Milano, abitante a Pavia, era giù di corda ….e sapeva perché. Da alcuni mesi si era lasciata con il moroso… ma quello non era il vero problema. Il problema vero era un altro. Aveva avuto una discussione con la sua amica del cuore Reginalda sua coetanea e non poteva confidarsi. Anzi, da un paio di sabato mattina prendeva il caffè da sola presso il solito Bar in Piazza della Vittoria a Pavia. Reginalda se ne era accorta. Sapeva che Giuseppina era ostinata, cocciuta, una testa dura… insomma. Fece il primo passo. Un sabato mattina di un anno fa, si trovò per caso (non era vero) nel solito Bar frequentato dalle due amiche. Ormai, Giuseppina non poteva più far finta di niente. Le due amiche si riconciliarono. Non solo. Giuseppina aveva una gran voglia di riprendere a sfogarsi, a lamentarsi del periodo poco felice che stava attraversando. Reginalda era una psicologa nata. Aveva capito già tutto come stavano le cose. “Giuseppina, se non dici esattamente com’è la situazione … non posso aiutarti” E’ stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. “E’ vero. Non è il moroso che ho lasciato a crearmi dei problemi. Il vero problema è che nella mia testa si sta facendosi strada un nuovo amore… E’ il Proprietario del Negozio presso cui lavoro” – Reginalda si innervosì – “E dove sta il problema?” – Questa volta la quarantenne ebbe un sussulto. Non sapeva se dire tutto oppure no. Alla fine si lasciò andare. “Reginalda non è facile come sembra. Lui ha sessant’anni ed ha già piantato in asso due donne con le quali ha vissuto parecchi anni. Anche loro erano Commesse del Negozio. Io, non vorrei essere la terza” Reginalda si fece pensosa… ma solo per un attimo. “Capisco. Capisco. Ma dove sta il problema? Se Con le prime due donne è finita… cosa ti impedisce di essere la terza? Gli amori quanto iniziano sono sempre “eterni”… “per sempre”. Poi, si sa come vanno a finire. L’amore dura fin che dura… Di eterno a questo mondo non c’è niente. Del resto, nella vita, è meglio avere dei ricordi… che dei rimpianti” Il silenzio tra le due amiche si fece spazio… ma l’opinione di Reginalda stava prendendo quota nella testa di Giuseppina. “Allora, Reginalda, dici che dovrei accettare la corte …a certe condizioni?” L’amica rispose immediatamente. “Certo che devi accettare. Sono domande da fare? E, poi, non dirmi che questa storia deve ancora iniziare… “ La domanda sembrava un’esca per far abboccare all’amo Giuseppina la quale, da parte sua, aveva una gran voglia di dire come stavano le cose. “E’ iniziata qualche settimana fa. Un martedì di due settimane fa, ero sola in negozio. L’altra commessa era assente per malattia. Il Proprietario, Commendator Gianfilippo, ne ha approfittato per farmi una dichiarazione d’amore in piena regola. Da tempo mi ero accorta che mi faceva il filo. Anche a me, Gianfilippo era diventato simpatico, ma volevo che fosse lui a fare il primo passo. Così è stato. Reginalda, sai come vanno questo cose… Quando il treno dell’amore parte non è facile controllarne la velocità… Quella mattina stessa ci siamo trovati entrambi, per caso, nel retrobottega …ed è scattato il primo bacio. Una cosa bellissima, lunghissima… voluta da entrambi. Sono stata forse un po’ troppo precipitosa. Ho cercato di mettere i paletti. Dopo un bacio lunghissimo e bellissimo, mi sono azzardata a dire… “Oggi, però, solo un bacio… Dobbiamo lavorare” Non l’avessi mai detto. Per fortuna che sono venute poche clienti… Quella sera stessa mi ha portato a cena …e dopo la cena …non ti voglio raccontare il resto. Abbiamo passato la notte nello stesso letto. Il mattino successivo Gianfilippo ha detto che doveva fare delle commissioni. A mezzogiorno è arrivato nel Negozio con un’elegante confezione tra le mani. “E’ per te, Giuseppina. Aprila!” Era una collana… una bellissima collana. Lì sono cominciati i miei problemi. Mi sono sentita “comprata”…Non l’avesse mai detto. Reginalda andò in escandescenze. “Giuseppina, cosa dici mai? Bisogna non capire niente per farsi certe domande. Cosa ha fatto di male Gianfilippo? Ha fatto la parte del suo dovere. Tu ti sei comportata bene… e lui lo ha riconosciuto. Certe discorsi vanno lasciati ai romanzieri. Quelli vanno a cercare il pelo nell’uovo anche dove non c’è. I romanzieri devono complicare tutto e ogni cosa. Se un uomo non fa regali è sbagliato. Se li fa, vuole comprare la donna, il sesso… il piacere. Se una donna ama come si sente… non va bene. Se non ama… peggio. Non va bene quando un uomo si stufa e tutto finisce in una bolla di sapone. La vita non è romanzo, dove l’autore deve fare far piangere o ridere a suo piacere. Ogni donna o uomo devono cogliere “il frutto dell’amore…quando è maturo”. Goderlo fin che si può…. e come si può. Certe idee lasciamole ai romanzieri e ai moralisti i quali si guadagnano da vivere complicando ogni cosa. L’amore è l’amore e va vissuto quando c’è” Ormai Reginalda aveva preso il volo. Sembrava un fiume in piena. “Giuseppina devo farti una confidenza. Anch’io mi sono innamorata. Lui, Gianmichele, è bellissimo e ricco sfondato. Oggi stesso partiamo per una settimana a Londra. Ieri mi ha detto “Reginalda, tu non devi pensare a niente. Ci penso tutto io. La vita è sogno… bisogna saperlo vivere” Giuseppina guardò l’amica e… “Reginalda… anch’io parto questo pomeriggio per una settimana a New York” ….Reginalda si concesse l’ultima parola. “Giuseppina, sai cosa ti dico? Meglio un uomo generoso che uno tirchio”. - Questo è il racconto 780 scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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UNIVERSITA' DI PAVIA di Teresa Ramaioli

Post n°16005 pubblicato il 21 Ottobre 2014 da dinobarili
 

UNIVERSITA' DI PAVIA 

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo il 20/10/14 alle 12:20 via WEB
L’Università di Pavia possiede importanti collezioni, di interesse storico-scientifico, costituite da pezzi acquisiti nell’arco del tempo. L’Università ospita: Il Museo per la Storia dell’Università. Due le sezioni principali, quella di Medicina e quella di Fisica. Il percorso, attraverso l’esposizione degli “strumenti” utilizzati dai grandi maestri del passato, testimonia l’evoluzione dello studio e dell’insegnamento di queste scienze. Il Museo di Storia Naturale. Costituito a scopo didattico da Lazzaro Spallanzani nel 1771 grazie a un primo nucleo di minerali inviati in dono dall’imperatrice Maria Teresa d’Austria. Alla sezione di mineralogia e zoologia fu aggiunta nel 1778 quella di anatomia. Nel 1780 contava oltre 24.000 esemplari.. Il Museo della Tecnica Elettrica. Istituito nel 2006, grazie alle donazioni di Edison, ENEL e di molte aziende del settore. Omaggio ad Alessandro Volta (inventore della pila elettrica, docente e rettore dell’Università), presenta il patrimonio storico della tecnica elettrica (dalle origini dell’elettricità a oggi.) Il Museo di Mineralogia. Conserva collezioni di minerali, rocce e fossili provenienti dalle più note località italiane ed estere. Il museo conta circa 10.000 pezzi ed è suddiviso in due sezioni, Mineralogia-Petrografia e Geologia-Paleontologia. L’Orto Botanico. Istituito nella seconda metà del ‘700. Si estende su una superficie di circa 2 ettari e comprende le serre, l’edificio storico e l’arboreto dedicato alle collezioni di piante all’aperto.. La serra più antica è dedicata al primo direttore del Museo, Antonio Scopoli. Dell’impianto originario rimane un monumentale platano alto 45 metri, la cui circonferenza alla base supera i 7 metri. Ciao Teresa

 
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ANNA1564...E IL RACCONTO DEL DOTT. FRANCESCO

Post n°16004 pubblicato il 21 Ottobre 2014 da dinobarili
 

ANNA1564...

E

IL RACCONTO DEL DOTT. FRANCESCO

anna1564
anna1564 il 21/10/14 alle 00:02 via WEB
INTERESSANTE GRAZIE
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 21/10/14 alle 09:13 via WEB
Ciao - grazie per aver letto il racconto del Dott. Francesco. Passo dal tuo Blog. Dino
(Rispondi)

 
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ANNA1564...E IL RACCONTO DI GISELLA

Post n°16003 pubblicato il 21 Ottobre 2014 da dinobarili
 

ANNA1564...

E

IL RACCONTO DI GISELLA

anna1564
anna1564 il 21/10/14 alle 00:03 via WEB
HO LETTO GRAZIE
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 21/10/14 alle 09:08 via WEB
Ciao - grazie per aver letto il racconto di Goffedo e Gisella. I lettori sono la fortuna del blog. Dino
(Rispondi)

 
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MADDALENA ...E IL RACCONTO DI GISELLA

Post n°16002 pubblicato il 21 Ottobre 2014 da dinobarili
 

MADDALENA ...

E

IL RACCONTO DI GISELLA

maddamark
maddamark il 20/10/14 alle 20:04 via WEB
....la perseveranza premia sempre!!! Brava ragazza e bravo pure il parroco un po' paraninfo. Ciao Maddalena
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 21/10/14 alle 09:02 via WEB
Ciao Maddalena - la perseveranza premia sempre. Però, Gisella aveva le idee chiare. Dino
(Rispondi)

 

 
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PASQUINO CAPELLI di Teresa Ramaioli

Post n°16001 pubblicato il 21 Ottobre 2014 da dinobarili
 

PASQUINO CAPELLI 

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo il 19/10/14 alle 14:44 via WEB
Storia- leggenda-Esistono documenti che proverebbero che da qualche parte, all’interno del castello di Pavia vi sia un uomo murato. Si tratterebbe del cremonese Pasquino Capelli, segretario di Gian Galeazzo Visconti. Pasquino Capelli teneva nelle sue mani le fila dei rapporti diplomatici. Quando i rappresentanti di principi e di governi giungevano a Pavia, era attraverso il Capelli che essi cercavano di ottenere un incontro con il Visconti, a lui illustravano i loro problemi, da lui cercavano di ottenere informazioni attendibili. Il Capelli era stato elevato al rango di consigliere, ed è probabile che egli fungesse da abituale intermediario tra Gian Galeazzo e il Consiglio segreto, nel senso che a questo egli presentava le questioni da mettere in discussione e quindi riportava al signore le decisioni del Consiglio. Quale cancelliere, segretario e consigliere, il Capelli aveva una posizione di alta responsabilità e potere. Non si è in grado di assegnargli un preciso contributo alle decisioni politiche e diplomatiche di quel periodo, dato che i dispacci degli inviati stranieri lo descrivono di solito soltanto come portavoce del Visconti e mancano testimonianze di discussioni tra il Capelli e il suo signore che avrebbero permesso di comprendere se il parere del Capelli avesse valore per Gian Galeazzo, e in quale misura. Sembra comunque chiaro che il Visconti aveva pieno rispetto della capacità del Capelli e gli accordava tutta la propria fiducia. . Pasquino Capelli fu accusato di tradimento nel 1398, dopo la sconfitta subita dai Visconti sotto il Serraglio di Mantova,(era un’opera di fortificazione edificata nel XIII secolo per proteggere il territorio mantovano dalle incursioni nemiche) avvenuta a seguito di una falsa lettera del Duca. Pasquino Capelli fu avvolto nudo in una pelle di bue ancora calda e murato fino alla testa nel Castello di Pavia , chiamata la Lunga Dimora.. Gian Galeazzo lo fece nutrire per venti giorni, sino a che la pelle, seccandosi, non lo stritolò. Il duca , ogni giorno, andava a interrogarlo, chiedendogli di confessare. Quando morì la sua testa fu spinta nella nicchia aperta nel muro e chiuso con mattoni. Quando il Visconti stabilì col signore di Mantova una tregua di dieci anni, seppe che i mantovani avevano usato lo stratagemma di falsificare il sigillo e la lettera ducale. Si disse che il duca fu scosso dalla morte ingiusta del suo segretario, ma lo lasciò dentro il muro, forse per non far sapere a tutti che si era sbagliato. Dunque il corpo dello sfortunato si troverebbe ancora lì, ma non si conosce il punto esatto per …tirar fuori i resti di Pasquino Capelli.Ciao Teresa

 
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