dino secondo barili - ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)

Messaggi del 03/03/2015

ERNESTO E CHIARA racconto (274) di Dino Secondo Barili

Post n°18238 pubblicato il 03 Marzo 2015 da dinobarili

Tag: Chiara, Dino Secondo Barili, Ernesto, racconto 274

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno nulla a che vedere

con persone reali o fatti realmente avvenuti)

274

Ernesto e Chiara

Il sabato è la più bel giorno della settimana. Quando arriva il venerdì le persone tirano un sospiro di sollievo, e mentalmente dicono “Meno male che anche questa settimana è passata”. Uno sfogo. Un premio per… una “battaglia” che non ha mai né vincitori né vinti. Anche il Dott. Ernesto, commercialista, cinquant’anni, studio affermato, il venerdì sera di un anno fa, era in condizioni “disperate”. Una settimana di fuoco. Tutti i problemi erano venuti “a maturazione”. Un’impiegata era stata ricoverata d’urgenza. Le scadenze fiscale non erano state prorogate. Alcune contestazioni erano da conciliare… Insomma, una cosa pazzesca… L’ufficio sembrava esser diventato “un campo di battaglia”. Ma quello che “bruciava di più” al Dott. Ernesto era la “crisi sentimentale” che stava attraversando. Dopo quattro anni, Lucia, “l’innamorata dei giorni superlativi” se ne era andata. Partita per il Sud Africa, dove aveva trovato un nuovo impiego come traduttrice di libri gialli. Quel venerdì sera, di un anno fa, il Dott. Ernesto chiuse la porta dell’Ufficio … tra il deluso e l’amareggiato. Stava per chiudere quando notò per terra una busta gialla…”Al Dott. Ernesto…urgente”… senza mittente. Il Commercialista, la raccolse. La esaminò. Incuriosito dall’insolito formato della busta “stretta e lunga” … l’aprì. Dentro la busta c’era un biglietto rosa. Diceva. “Se vuoi incontrare l’amore, devi recarti domani pomeriggio, sabato, alle ore 15 in Piazza del Duomo a Milano. Devi portare e tenere in mano questo biglietto. Avrai una sorpresa. L’altra metà del biglietto è nelle mani dell’interessata. Questa è un’occasione unica e irripetibile” In un primo tempo, il Dott. Ernesto, pensò si trattasse di uno scherzo. Una persona posata ed esperta come lui non poteva cadere in “facili tranelli”. Prese la busta gialla con il biglietto rosa e l’infilò nella borsa che portava sempre con sé. Intanto il Dott. Ernesto aveva cominciato a sentirsi meglio. Decise di recarsi al Ristorante e, con calma, gustare una cena piacevole e rilassante. Intanto la mente del Commercialista aveva cominciato a girare. “E se la sorpresa fosse stata veramente… una sorpresa?” Ogni tanto il Commercialista cercava di darsi un contegno. Intanto la sua mente si “era accesa”. Fece quattro passi per Corso Cavour. Poi Strada Nuova… Infine entrò nel Ristorante e prese posto per la cena. La tormentata settimana in Ufficio era ormai un lontano ricordo. Al Ristorante, nel tavolo di fronte a quello del Commercialista aveva preso posto una bellissima trentenne, alta, bionda, tacchi a spillo… vestita da togliere il fiato. Il Dott. Ernesto cominciò a chiedersi come poteva essere la donna che avrebbe incontrato in Piazza del Duomo a Milano… il sabato pomeriggio alle ore 15. Il Commercialista, ormai, non aveva più dubbi … in Piazza del Duomo a Milano ci sarebbe andato. Intanto il Dott. Ernesto non riusciva a togliere gli occhi della ragazza dai capelli biondi. Aveva la testa talmente in confusione che non si era neppure accorto che il cameriere gli aveva portato la stessa cena degli altri giorni. La cena stava per terminare quando la donna bionda, dopo essersi alzata ed aver attirato lo sguardo sulla sua incomparabile bellezza, si avvicinò al tavolo del Commercialista. “Dott. Ernesto, lei uscendo dal suo Ufficio ha trovato una busta con un bigliettino rosa?” Il Dottore assentì con il capo. “Se vuole possiamo controllare… se la metà del suo biglietto corrisponde alla mia.” Il Dott. Ernesto estrasse dalla borsa la sua metà …e le due parti combaciavano. “Mi chiamo Chiara… se vuole possiamo iniziare la serata sgranchendoci le gambe in Sala da Ballo. Cosa ne dice?” Da quel momento, per Ernesto e Chiara, ebbe inizio la “bellezza del Sabato” … il giorno più bello della settimana”.

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LOMELLO (PAVIA) di Teresa Ramaioli

Post n°18237 pubblicato il 03 Marzo 2015 da dinobarili

Tag: Teresa Ramaioli

LOMELLO (PVIA)

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo il 03/03/15 alle 18:05 via WEB

Basilica di Santa Maria Lomello (Pavia) Nel 590 d.C. nella chiesa di Lomello furono celebrate le nozze tra Agilulfo e Teodolinda ,regina dei Longobardi. Queste nozze avrebbero unito due popoli e segnato la fine delle guerre tra questi, ma provocò l'ira del Diavolo, che secondo la leggenda si era innamorato di Teodolinda. La rabbia del Maligno fu tale da distruggere la Chiesa il giorno prima delle nozze. La chiesa di Lomello era una costruzione straordinaria, poggiata alle mura Romane costruite attorno alla città. La facciata stessa era una sezione della mura, e dietro di essa una lunga serie di forti arcate ospitava l'altare di Santa Maria Maggiore. Alla vigilia del matrimonio il Diavolo scatenò una violenta tempesta sopra la pianura circostante, con spaventosi fulmini diretti alla chiesa che fecero presto crollare le belle arcate. Alla vista di tale desolazione Teodolinda pianse e pregò il Signore .L’Arcangelo Gabriele ordinò al Diavolo di ricostruire la Chiesa, mettendogli a disposizione illustri architetti: la chiesa doveva essere ricostruita in una notte di intenso lavoro. Per celare la sua vergogna, il Diavolo avvolse l'intera zona in una fitta nebbia dietro cui nascondersi mentre lavorava alla ricostruzione. Al sorgere del sole le forti arcate erano nuovamente lì ad ospitare l'altare, e il matrimonio venne celebrato: Agilulfo fu talmente toccato da ciò a cui aveva assistito che decise di convertirsi al Cristianesimo. Oggi la Basilica , consta di Battistero a pianta ottagonale, un campanile visibile da ogni punto di Lomello, e affascinanti rovine, una sezione della mura Romane parzialmente crollate (una serie di gradini conduce a quelli che erano una volta i bastioni), grandi archi si proiettano verso l'alto sbucando dalle macerie davanti alla chiesa .Il Diavolo non è un buon architetto, e in una notte di lavori forzati, non fu in grado di ricostruire tutto come era prima. Questa è una leggenda, (la chiesa è stata costruita 4 secoli dopo Teodolinda, la sezione frontale è stata rovinata da un terremoto durante il secolo successivo.), ma… avvicinandosi alle rovine in una nebbiosa notte d'autunno, si ha la sensazione di camminare tra ombre antiche di mito e magia. Ciao Teresa Ramaioli

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