Messaggi del 05/03/2015

GIANFRANCESCO E PAOLA racconto (276) di Dino Secondo Barili

Post n°18274 pubblicato il 05 Marzo 2015 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

con persone reali o fatti realmente avvenuti)

 276

 Gianfrancesco e… Paola

Se il sabato è il più bel giorno della settimana …il lunedì è il peggiore. Ne sapeva qualcosa il Dott. Gianfrancesco, cinquant’anni, scapolo, commercialista con Studio ben avviato in Milano. Ogni lunedì mattina l’Ufficio diventava un campo di battaglia. Per prima cosa … i clienti. Era la giornata in cui tutti clienti (ma proprio tutti) avevano lamentele da fare o qualche quesito da porre. Anche via mail arrivavano le domande più elementari …(e a volte più assurde). “Tutta colpa della domenica” – diceva la Rag. Giacinta, “facente funzione di Capo Ufficio” in assenza del Dott. Gianfrancesco. “Se la domenica non ci fosse … certe domande non verrebbero poste. Alla Domenica le persone cercano di rilassarsi … invece, la loro mente viene assalita da mille dubbi e mille preoccupazioni.”. Un’altra caratterista del lunedì era “il personale”. Quando c’erano le scadenze, i momenti di maggior lavoro, i primi a risentirne era il personale. Mal di pancia improvvisi, ricoveri al Pronto Soccorso, ecc. ecc. Il Dott. Gianfrancesco era ormai preparato ed aspettava il lunedì sera per rilassarsi. Un anno fa, però, per smaltire nel minor tempo possibile la “tensione accumulata nella giornata del lunedì”, cercò una soluzione. Si iscrisse ad un corso di teatro il cui fine era la “messa in scena di una commedia” scritta dalla Regista che teneva il corso, l’attrice e scrittrice Paola. La Signora Paola aveva quarantaquattro anni, ma ne dimostrava dieci anni di meno. Dinamica e autoritaria non ammetteva errori e soprattutto esigeva puntualità per le prove del “lunedì sera”. Proprio quello che ci voleva per il Dott. Gianfrancesco. Essendo egli stesso un “precisini” sull’orario, pensava di aver trovato la persona con la quale parlare la stessa lingua. Dopo le rituali presentazioni, i primi due lunedì successivi, passarono in fretta. Il Commercialista, si sentì benissimo. Finalmente poteva svestire i panni del “dirigente” … e farsi tranquillamente “dirigere”. Paola ci sapeva fare… “Gianfrancesco… mettiti così… No….Abbassa la testa… Durante quella battuta… devi alzare le mani al cielo.” Il Commercialista gli sembrava di essere tornato bambino quando era alla Scuola Materna dalle Suore (chiamate “Le Caudine”). Finalmente aveva scoperto la donna giusta che faceva al caso suo. La “dominatrice”. Quella che il lunedì sera riusciva a fargli dimenticare i problemi dell’Ufficio e… “del lunedì”. A Gianfrancesco non gli sembrava di recitare, ma di essere ad una seduta psicoanalitica. La Regista Paola “sviscerava il personaggio” … lo faceva entrare nella testa del Commercialista. Gianfrancesco cominciò a sentirsi talmente bene che avrebbe desiderato fare “le prove di teatro” anche nelle altre sere della settimana. Un lunedì, sera al termine delle prove, Gianfrancesco azzardò una proposta. “Paola, non possiamo passare qualche serata insieme?” La Regista si sentì lusingata. Colpita da gentilezza inaspettata. Accettò l’invito. Paola era da tempo… che aveva bisogno di “coccole”. Era giunto l’uomo giusto al momento giusto. Ormai, la commedia procedeva bene… Gli attori (uomini e donne) avevano capito che il “piacere di recitare” aveva due scopi … quello di stare bene con sé stessi… e quello di star bene con gli altri, cioè gli spettatori. Quando il piacere è reciproco …il successo è assicurato. Anche Paola e Gianfrancesco sembravano “insieme” da una vita. I baci e gli abbracci ormai si sprecavano … anche sul palco… presente la Compagnia al completo … (276)

 
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SAN COLOMBANO di Teresa Ramaioli

Post n°18273 pubblicato il 05 Marzo 2015 da dinobarili
 

SAN COLOMBANO 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 04/03/15 alle 08:59 via WEB
San Colombano,Teodolinda e la colomba-- Narra la leggenda che, intorno al 612, il santo abate irlandese San Colombano si recò a Pavia. Teodolinda,desiderava tanto incontrare quel Santo monaco.La fama della sua santità si stava spargendo per tutta Europa., e non appena aveva saputo che Colombano era entrato nel suo regno, aveva fatto di tutto per poter averlo come ospite insieme ai suoi monaci. Ora Colombano era suo ospite, nella regia città di Pavia. Colombano e i suoi monaci avevano viaggiato per tutta la mattina, era ora di pranzare e Teodolinda, aveva dato ordine che a quei monaci fosse servito un pranzo regale: intingoli profumati ,carni arrostite ,paste ripiene, salsicce, vassoi di cacciagione fresca facevano bella mostra sulla tavola.Alcuni dei monaci di Colombano, abituati alla povertà e al digiuno, sgranarono visibilmente gli occhi, alla vista di tutto quel ben di Dio. Colombano ringraziò i monarchi con un segno del capo, e poi si sedette a tavola. Il banchetto ebbe inizio, e tutti gli invitati mangiarono voracemente il loro pasto. Solo i monaci irlandesi se ne stavano perfettamente immobili, senza avvicinare a sé i loro piatti. I più giovani deglutivano sconsolatamente; i più anziani sospiravano. Sant’Attala, che era alla destra di Colombano, fece scorrere il suo sguardo su tutto il tavolo , poi… un po’ a disagio disse: “c’è solo carne…”. San Colombano. annuì “E questi mangiano carne in piena Quaresima?” commentò un terzo monaco. Colombano alzò le mani :. “Sono re”, osservò : “devono mangiare come re”. Il monaco più giovane, spaventato e affamato, domandò:. “Noi che siamo monaci, dobbiamo digiunare? Dopo tutto il cammino che abbiamo fatto?”. Colombano ed Attala, silenziosamente, si scambiarono un’occhiata. Poi, San Colombano incrociò le braccia e rimase seduto sulla sedia, nell’ attesa che succedesse qualche cosa. Dopo venti minuti, la regina Teodolinda lanciò un’occhiata ai monaci, per controllare che tutti si stessero godendo il pasto, e si meravigliò nel vedere che non avevano toccato cibo. Per dare il benvenuto a quei monaci, aveva portato in tavola piatti prelibati … e quelli si rifiutavano di mangiarli? Teodolinda si pentiva di aver invitato a corte quei monaci ingrati. “Voi non mangiate, fratelli?”, domandò lanciando un’occhiata gelida a Colombano ed ai suoi monaci. “No che non mangiamo!”, sbottò il monaco più giovane, la cui pazienza era stata messa a dura prova dal digiuno prolungato e dalle fatiche del viaggio. San Colombano gli tirò un calcio da sotto il tavolo. “Non possiamo mangiare questo cibo che non è benedetto, maestà”, lo interruppe in tono pacato. “Chiedo umilmente il vostro permesso per poter benedire il cibo che ci avete offerto”. Teodolinda annuì con rassegnazione. San Colombano chinò il capo in segno di ringraziamento, e si mise in piedi per benedire il cibo. Tirò a sé un grosso vassoio decorato, che conteneva una grande colomba arrosto. Il monaco sorrise, alzò la mano destra in segno di croce e le pietanze si trasformarono in candide colombe di pane, bianche come le loro tuniche monastiche. Nel bellissimo vassoio imbandito sulla tavola regale, ormai, se ne stava solo un’umilissima pagnotta. Una pagnotta che aveva conservato la sua forma di colomba, ma che era semplicemente pane “Questo sì che è un cibo che s’addice alla Quaresima”, disse Colombano a Teodolinda, sorridendole e mentre Teodolinda abbassava lo sguardo, imbarazzata, Colombano si sedeva a tavola, e con i suoi monaci, cominciava a godersi il pasto. Il prodigio colpì molto la regina che comprese la santità dell'abate e decise di donare il territorio di Bobbio dove nacque l'Abbazia di San Colombano. La stessa regina Teodolinda salì sul Monte Penice con San Colombano per mostrargli il territorio e fargli promettere di costruire lì in cima, una chiesetta dedicata alla Madonna. La colomba bianca è anche il simbolo iconografico del Santo ed è sempre raffigurata sulla sua spalla. (Il re longobardo Agilulfo e sua moglie la regina Teodolinda, chiesero a San Colombano un aiuto sulla questione tricapitolina, ovvero su un avvicinamento tra il popolo longobardo e la chiesa vaticana. L'alleanza ebbe successo e come ricompensa gli venne regalato un ampio suolo per costituire un centro di vita monastica a Bobbio. ) Ciao a tutti gli amici del blog Teresa Ramaioli

 

 

 

 
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CIAO DONATELLA ... DONATELLA DI MILANO

Post n°18272 pubblicato il 05 Marzo 2015 da dinobarili
 
Tag: DoNna.S

CIAO DONATELLA ...

DONATELLA DI MILANO

DoNnA.S
DoNnA.S il 05/03/15 alle 13:35 via WEB
ciao Dino, questo tuo racconto fa riflettere su quanto possa diventare monotona e sembrare senza senso la vita. Specialmente quando è scandita sola dagli impegni di lavoro. Ha fatto bene Alvaro a scoprire interesse per l'arte. Una cosa tira l'altra e l'ha portato ad incontrare anche l'amore. Con strepitoso finale romantico a Vienna. Buon pomeriggio
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 05/03/15 alle 17:26 via WEB
Ciao Donatella - Dici proprio bene. Un finale a ... VIENNA è romantico e strepitoso. Era quello che cercava Alvaro (come antidoto al lavoro stressante) e Rossella che sognava una vita ... da fine del mondo. Quando il sogno si realizza accade il miracolo. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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5 FEBBRAIO 1887 di Teresa Ramaioli

Post n°18271 pubblicato il 05 Marzo 2015 da dinobarili
 

5 FEBBRAIO 1887 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 03/03/15 alle 16:55 via WEB
5 FEBBRAIO 1887—Giuseppe Verdi scelse, dal 1872 in poi, di soggiornare nella Suite 105 di quello che allora si chiamava “Albergo di Milano”, in modo da poter alternare la vita cittadina a quella più tranquilla della sua tenuta di campagna di Sant’Agata di Villanova d’ Arda .Fu in questa suite che fu a lungo impegnato nella composizione dell’Otello e in seguito dal Falstaff. In occasione della prima di Otello, il 5 febbraio 1887, la carrozza che riportava Verdi dalla Scala all’albergo fu staccata dai cavalli e, come si usava allora per i trionfi teatrali, fu trainata a braccia dalla folla in delirio. Acclamato dal popolo adorante, il Maestro dovette affacciarsi al balcone del suo appartamento con il tenore Tamagno che, senza accompagnamento musicale, intonò alcune romanze dell’opera .Ciao ciao Teresa

 

 
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CIAO ANNAMARIA ... ANNAMARIAMENNITTI

Post n°18270 pubblicato il 05 Marzo 2015 da dinobarili
 

CIAO ANNAMARIA ...

ANNAMARIA MENNITTI

(FOGGIA)

annamariamennitti
annamariamennitti il 05/03/15 alle 12:48 via WEB
Secondo me non è semplice cambiare lavoro da un giorno all'altro si può cambiare vita , ma la professione non è tanto facile come il Dott Alvaro addirittura frequentare un corso d'arte Abbracciati Rossella baciala coprila di baci ,ma non osservare un quadro credendo di capirlo...anche se lo giri non riuscirai mai a capire cosa c'è dietro ....compralo pure, ma solo come un oggetto d'arredamento occorre conoscenza ciao Dino giornata felice
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 05/03/15 alle 17:22 via WEB
Ciao Annamaria - bel commento. Hai ragione. Impossibile capire un quadro ... Ad Alvaro bastava capire Rossella alla quale non mancava nulla ... alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo (il sogno di molti uomini ... dai cinquant'anni in su). I racconti aiutano a stare bene Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO ANTONELLA .. ANTONELLA DI CREMONA

Post n°18269 pubblicato il 05 Marzo 2015 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

 
alba.estate2012
alba.estate2012 il 05/03/15 alle 10:52 via WEB
Carissimo Dino è un racconto stupendo.. La prima a sorridere sono io con le tue splendide ragazze Bionde.. alte.. occhi azzurri.. e gambe da fine del mondo... il secondo è Alvaro che mi sembra stracotto di Rossella.. la loro vita sta diventando un quadro meraviglioso.. stanno dipingendo del loro Amore.. Bellissimissimo! Un abbraccio e buona giornata, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 05/03/15 alle 17:17 via WEB
Ciao Antonella - Grazie del bel commento. "alte, bionde, occhi azzurri e gambe da fine del mondo ... " sono una mia fissazione (ma anche di molti uomini ... anche se non lo dicono). Come vedi "l'unione fa la forza" ... e Alvaro ne coglie i benefici. Antonella, teniamoci su ... finché possiamo. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO ANTONELLA .. ANTONELLA DI CREMONA

Post n°18268 pubblicato il 05 Marzo 2015 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

 
alba.estate2012
alba.estate2012 il 05/03/15 alle 10:24 via WEB
Il mistero dell'Amore è spesso racchiuso nella parola "t'Amo" Non esiste parola migliore.. Buona giornata, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 05/03/15 alle 17:11 via WEB
Ciao Antonella - "t'amo" è una parola misteriosa ... racchiude l'universo intero. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO ANTONELLA .. ANTONELLA DI CREMONA

Post n°18267 pubblicato il 05 Marzo 2015 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

 
alba.estate2012
alba.estate2012 il 05/03/15 alle 10:22 via WEB
Cremona vi saluta!! Un abbraccio e buona giornata, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 05/03/15 alle 17:08 via WEB
Ciao Antonella - Buona serata e leggi il racconto GIANFRANCESCO E PAOLA che pubblico tra poco. Dino
(Rispondi)

 

 
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SALUTI DA PAVIA

Post n°18266 pubblicato il 05 Marzo 2015 da dinobarili
 

SALUTI DA PAVIA

buon giovedì 5 marzo 2015

 
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PENSIERI SPARSI DEL 4 MARZO 2015

Post n°18265 pubblicato il 05 Marzo 2015 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 4 MARZO 2015

“Il mistero dell’amore è, spesso racchiuso,

in una parola:

t’amo”

Dino

 
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ALVARO, ROSSELLA E LA GALLERIA DI BRERA racconto (914) di Dino Secondo Barili

Post n°18264 pubblicato il 05 Marzo 2015 da dinobarili
 

4 MARZO 2015

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 4 marzo 2015 – Mercoledì - 12.00

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

914

Alvaro, Rossella e la Galleria di Brera

Non sempre il lavoro appaga pienamente le attese di una persona, uomo o donna che sia. Per quanto piacevole e redditizio sia, il lavoro non da le soddisfazioni che una persona si aspetta. Un anno fa, ne sapeva qualcosa il Dott. Alvaro, cinquant’anni, single, Commercialista nel milanese, abitante a Pavia. Ogni mattina, quando si trovava imbottigliato con la sua automobile sulla Tangenziale di Milano … pensava … e andava in crisi. “Ma che vita è la mia?” – si chiedeva il Dott. Alvaro. Era immobilizzato da mezzora tra file di auto e camion … incapace di fare qualsiasi cosa … tranne quello di capire cosa stava succedendo. Fare attenzione ai movimenti degli altri automezzi … guardare facce che da sole raccontavano il disagio e l’impotenza della stressante vita attuale. Un anno fa, il Dott. Alvaro aveva deciso. Ne avrebbe parlato con il suo coetaneo e Collega Virgilio che aveva sempre  soluzioni interessanti. La pausa caffè al Bar dove entrambi si ritrovano era il luogo ideale per mettere a fuoco la situazione. “Virgilio … questo tipo di vita non mi piace. Sono stressato e deluso. Comincio al mattino sulla Tangenziale e continuo fino a sera in Ufficio tra una grana ed una discussione. Devo trovare un’alternativa per rimettermi in carreggiata” Il Collega Virgilio era di quelli che prendeva subito la palla al balzo. “Hai ragione, Alvaro. E fai bene … Oggi, poi, ci sono tante possibilità. Una persona può soddisfare qualsiasi desiderio” Questa volta Alvaro aveva capito bene … era musica per le sue orecchie. “Virgilio cosa dici? Quale sarebbe la soluzione?” La risposta non si fece attendere. “Iscriversi ad un Corso di Arte …” rispose Virgilio “Milano è piena di Corsi di ogni genere … basta cercare su Internet” Questa volta, dopo parecchio tempo, il viso di Alvaro assunse un leggero sorriso rilassato … come se il temporale fosse passato. Ora si trattava di passare dalle parole ai fatti. Appena arrivato in Ufficio, Alvaro, si mise al computer e cercò su Internet … “Milano corsi d’arte … “ Un finimondo. C’era solo l’imbarazzo della scelta. Scelse un Corso a caso … il primo che l’aveva colpito. Le domande erano chiare … “Vuoi sapere cosa c’è dietro ad un quadro? Il Corso risponde alla tua domanda …” E’ bastato quello e il Dott. Alvaro, cinquant’anni, single , Commercialista … si senti bene. Inoltre, nella domanda di iscrizione c’era un “occhiolino” … Se hai bisogno della risposta immediata a qualche tua domanda puoi telefonare alla Responsabile del Corso, Dott. Rossella cellulare ecc. ecc. In quel momento Alvaro sentì un richiamo quasi ancestrale … il bisogno assoluto di parlare con una donna … quella donna che a cinquant’anni non aveva ancora trovato … E’ vero che il Dott. Alvaro, aveva sempre dato la colpa al lavoro. In realtà, effettivamente, non si era mai trovato nelle condizioni psicologiche di avere una fidanzata. Ora, però, ecco l’occasione ideale … Un Corso di Arte … e con chi? Con una donna … una donna che avrebbe spiegato a lui, al cinquantenne Commercialista cosa c’era dietro ad un quadro … La cosa sembra assolutamente banale, di nessuna importanza. Quante volte una persona guarda un quadro senza chiedersi il perché? Cosa voleva veramente esprimere l’Artista … cosa nasconde … cosa maschera … Già, la maschera! Le maschere non ci sono solo a Carnevale … ci sono tutto l’anno. Un vecchio saggio diceva “Ogni persona porta in giro la propria maschera …” cioè mostra un volto che nasconde mille volti. Anche il quadro è la stessa cosa … Ora, però, Alvaro aveva trovato la donna che avrebbe svelato l’arcano mistero. Il cinquantenne digitò il numero della Dott. Rossella e … “Dott. Rossella, mi sono iscritto al suo Corso di Arte … avrei urgente bisogno di prendere un caffè al Bar con Lei e farle alcune domande. Lo so che è da impertinenti una simile richiesta … ma è il Destino che mi ha spinto a Lei” La Dott. Rossella sapeva che la gentilezza apre mille strade. Accettò. Dopo mezzora, Alvaro e Rossella erano seduti al tavolino di un Bar di Piazza del Duomo a Milano. Mentre prendeva il caffè, il Dott. Alvaro, ringraziava nel suo intimo la sua buona sorte. Si trovava seduto al tavolino di un Bar con la Dott. Rossella … una trentenne bellissima, alta, bionda, occhi azzurri … e gambe da fine del mondo. Qualche lettore si metterà a ridere … ma la bellezza vuole la sua parte. E poi, sfido qualsiasi uomo, dai cinquant’anni in su … se è meglio essere soli come dei baccalà … a far girare le dita … oppure, essere in compagnia di una bellezza da fine del mondo. Chiacchierare tranquillamente. Parlare del più e del meno. E poi … “Dott. Rossella, possiamo andare a visitare la Galleria di Brera?” – “Certo … anche subito” risponde la splendida trentenne … E’ appunto quello che ha fatto il Dott. Alvaro … un anno fa. Alvaro e Rossella sono andati a vistare la Galleria di Brera … e il mondo dell’Arte era davanti a loro. Oltre trenta sale piene zeppe di quadri, con un’infinità di Artisti di ogni epoca. La bionda Rossella guarda un quadro e con gentili cadenze della voce spiega vita, morte e miracoli di “quel quadro”. L’Autore, il soggetto rappresentato, le motivazioni remote che hanno spinto l’Autore a dipingere quel capolavoro … Alvaro pende dalle labbra di Rossella. Capita sempre così quando l’argomento diventa interessante. L’unico problema è che Alvaro … il cinquantenne … si rende conto improvvisamente che la vita … è tutta un quadro, un quadro che ha bisogno di essere spiegato … Alvaro si sente sempre più attratto dalla bellezza di Rossella. Non resiste. “Rossella … se c’è un quadro che mi piacerebbe conoscere … sei tu” La trentenne aveva ricevuto tanti complimenti … ma quello di Alvaro non poteva metterlo insieme agli altri … c’era di mezzo l’amore. La visita alla Galleria di Brera era finita … Non aveva più senso. Rossella propose ad Alvaro una vacanza a Vienna, la magica città della musica, dell’arte, dell’amore … dove l’arte trasuda da tutti pori. La risposta è stata entusiasta. Alvaro e Rossella si abbracciarono. Si baciarono a lungo … appassionatamente … poi, iniziarono il comune cammino di conoscenza reciproca … che è come cercare di capire un quadro … capire cos’è la vita, cos’è l’amore … Questo è il racconto 914 scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per … il piacere di chi scrive … e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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LA REGINA TEODOLINDA di Teresa Ramaioli

Post n°18263 pubblicato il 05 Marzo 2015 da dinobarili
 

LA REGINA TEODOLINDA 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 04/03/15 alle 08:57 via WEB
La Regina Teodolinda---- Le origini del Duomo di Monza sono legate alla figura di Teodolinda, principessa di fede cattolica andata in sposa nel maggio del 589 ad Autari, re dei Longobardi, e dopo la sua morte nel settembre del 590, al duca di Torino, Agilulfo. Scelta Monza come sua residenza preferita, Teodolinda fa erigere intorno al 595-600 un palazzo e una cappella in onore di san Giovanni Battista, trasformata poi nell’omonima basilica.Adibita anche a mausoleo reale: vi furono sepolti re Agilulfo (nel 616), il figlio Adaloaldo (nel 626) e la stessa Teodolinda (nel 627), scomparsa dopo 28 anni di regno, trascorsi prima nel ruolo di regina e poi, dopo la morte del secondo marito, come reggente per il figlio minorenne. Teodolinda è descritta come una sovrana saggia, pia, capace, nonostante la complessa situazione in cui si trovò a operare, di svolgere un ruolo di rilievo nelle vicende politiche e religiose della sua epoca, affiancando entrambi i mariti nel difficile tentativo, di superare le divisioni religiose e della pacifica unione dell’etnia longobarda e di quella romana. Ciao Teresa Ramaioli

 

 
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CIAO DONATELLA ... DONATELLA DI MILANO

Post n°18262 pubblicato il 05 Marzo 2015 da dinobarili
 
Tag: DoNna.S

CIAO DONATELLA ...

DONATELLA DI MILANO

DoNnA.S
DoNnA.S il 04/03/15 alle 21:13 via WEB
Bel racconto! Amore per l'arte e l'arte per l'amore:-)
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 05/03/15 alle 09:12 via WEB
Ciao Donatella - bel commento. La felicità passa per l'amore. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO TINA ... FAUSTINA SPAGNOL

Post n°18261 pubblicato il 05 Marzo 2015 da dinobarili
 

CIAO TINA ...

FAUSTINA SPAGNOL

faustina.spagnol
faustina.spagnol il 04/03/15 alle 20:33 via WEB
Bisogna avere fiducia nelle proprie aspirazioni, non abbandonare tutto alle prime delusioni. Non si sa mai dove la vita ci porta. Buona serata Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 05/03/15 alle 09:11 via WEB
Ciao Tina - Hai ragione. "Non si sa mai dove la vita ci porta" ... il sogno è sempre ... l'amore e la felicità. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO ANTONELLA .. ANTONELLA DI CREMONA

Post n°18260 pubblicato il 05 Marzo 2015 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

alba.estate2012
alba.estate2012 il 04/03/15 alle 20:32 via WEB
E' un racconto bellissimo, insegna a non lascar perdere i propri sogni.. Callisto ha inseguito il suo sogno meraviglioso per molto tempo.. adesso vive di quella realtà con Debora che sta trasformando la loro vita nel sogno più bello che possa esistere.. l'Amore.. Un abbraccio e felice serata, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 05/03/15 alle 09:08 via WEB
Ciao Antonella - ogni sogno, se inseguito con caparbietà, conduce alla felicità e all'amore. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO STEFANO ... STEFANO BROCCA DI PAVIA

Post n°18259 pubblicato il 05 Marzo 2015 da dinobarili
 

CIAO STEFANO ...

STEFANO BROCCA DI PAVIA

 
franzkline
franzkline il 04/03/15 alle 20:28 via WEB
Bravo Dino bellissimo racconto artistico e anch'io come il protagonista nutro questa grande passione.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 05/03/15 alle 09:07 via WEB
Ciao Stefano - sono contento che ti ritrovi nel racconto. Non è un caso. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 

 
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