Messaggi del 07/03/2015

MICHELA E IL LABIRINTO racconto (278) di Dino Secondo Barili

Post n°18308 pubblicato il 07 Marzo 2015 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

con persone reali o fatti realmente avvenuti)

 278

Michela e il labirinto

Nelle antiche città, come Pavia, ricche di millenni di storia, sono nate numerose leggende. Si tratta di leggende, oppure, di qualcosa di più veritiero e interessante? La Dott. Michela, quarant’anni, ricercatrice di antiche tradizioni locali, un anno fa, era venuta a conoscenza di una leggenda particolare nata a Pavia nel 1600. Eccola: “Per avere fortuna, nella città del Ticino, Pavia, non bisogna mai percorrere le stesse strade, vie o piazze. Bisogna cambiare sempre itinerario.”. Appena, la Dott. Michela ne venne a conoscenza, ne fu subito affascinata, ammagliata, come se Pavia fosse diventata, all’improvviso, “un vero e proprio Labirinto”. Effettivamente, coloro che conoscono Pavia, si rendono conto che “il dedalo di vie e viette” si avvicina molto ad un “labirinto” nel quale non è facile districarsi. Tuttavia, la città è troppo piccola per perdersi… La Dott. Michela stava attraversando un periodo poco felice dal punto di vista sentimentale. Il lavoro di ricerca era, quindi, una “valvola di sfogo”, un modo per opporsi alle situazioni contingenti. La Ricercatrice, per avere fortuna, cominciò a percorrere Pavia in lungo e largo, ma non sapeva da quale parte cominciare. La leggenda, infatti, diceva espressamente “mai le stesse vie”. La Dott. Michela, sentiva di avere bisogno “di fortuna”. Ma… come fare? Da quale parte cominciare? Pensò che un punto particolarmente interessante di Pavia poteva essere la Chiesa di San Michele Maggiore, la Chiesa dei Longobardi. Intorno all’antica Chiesa ci sono vie e viette di ogni genere. La Dott. Michela provò a girarvi intorno senza ottenere risultati. Capì che stava girando a vuoto. Che il suo andare non aveva alcun senso logico. “Anche le leggende hanno una loro logica” pensava mentalmente la Ricercatrice. Una notte non riusciva a dormire. Gli occhi non avevano alcuna intenzione di chiudersi. La Dottoressa immaginò di trovarsi in una vietta nei pressi della Chiesa di San Michele, via Alboino, Primo Re dei Longobardi. Gli occhi della Dott. si chiusero… ed iniziò il sogno…. In via Alboino c’era una folla enorme, eccitatissima… “stava per giungere il Re… il Re Alboino”. Anche, Michela si unì alla folla vociante. Ad un tratto arrivò un cavallo bianco sul quale troneggiava il Re. La Dott. Michela rimase estasiata. Il portamento era proprio regale… di un Re, ma Alboino assomigliava come “goccia d’acqua” al suo collega, il Dott. Donato, con quale collaborava nella redazione del libro sulle Leggende di Pavia. In quell’istante la Ricercatrice si svegliò di scatto e non riuscì più a riaddormentarsi. Il mattino successivo la Dott. Michela, prima di andare in Ufficio, cambiò il consueto itinerario e passò in via Alboino, la stessa via del sogno. Nello stesso luogo in cui, nel sogno, aveva visto il Re Alboino, incontrò il Dott. Donato il quale chiese, come mai si trovasse da quelle parti. Con “un fiume” di parole la Dott. Michela raccontò ogni cosa… Con una aggiunta. “Donato, penso proprio di essermi innamorato di te.” I due si abbracciarono. Si baciarono …ed ebbe inizio… la loro storia d’amore.” (278)

 
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TEODOLINDA E BIANCA MARIA VISCONTI di Teresa Ramaioli

Post n°18307 pubblicato il 07 Marzo 2015 da dinobarili
 

TEODOLINDA E BIANCA MARIA VISCONTI 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 06/03/15 alle 13:18 via WEB
Teodolinda e Bianca Maria Visconti due figure femminili di straordinaria modernità e capaci ancora oggi di evocare fascino e mistero: Teodolinda e Bianca Maria Visconti, due donne con storie e destini differenti, ma con molti aspetti in comune. Entrambe giovani e belle, dotate di eccezionali doti politiche oltre che di profonda sensibilità femminile, si trovarono nella loro vita a essere strumenti di delicati passaggi di potere per i rispettivi popoli. Teodolinda fu, infatti, il tramite per il passaggio del potere regale dal defunto marito Autari al nuovo marito Agilulfo, assicurando così un governo stabile e forte al popolo longobardo, al quale legò per sempre il suo nome, mentre Bianca Maria Visconti, unica erede del duca di Milano Filippo Maria Visconti, sposando il condottiero e stratega Francesco Sforza, trasmise la grande eredità del Ducato di Milano al marito, garantendo così continuità di potere all'interno del territorio milanese. Ciao Teresa Ramaioli

 

 

 

 
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CIAO ELISA ... ELISA R 79

Post n°18306 pubblicato il 07 Marzo 2015 da dinobarili
 

CIAO ELISA ...

ELISA R 79

elisa.r79
elisa.r79 il 07/03/15 alle 14:04 via WEB
Buon Sabato
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 07/03/15 alle 14:51 via WEB
Ciao Elisa - buon sabato a te. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO STEFANO ... STEFANO BROCCA DI PAVIA

Post n°18305 pubblicato il 07 Marzo 2015 da dinobarili
 

CIAO STEFANO ...

STEFANO BROCCA DI PAVIA

franzkline
franzkline il 07/03/15 alle 13:54 via WEB
Ben detto! Basta un bacio per farti sentire veramente al settimo cielo… Ciao Dino buona domenica
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 07/03/15 alle 14:51 via WEB
Ciao Stefano - Hai ragione. Con un bacio si può andare anche oltre il settimo cielo. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO DONA

Post n°18304 pubblicato il 07 Marzo 2015 da dinobarili
 

CIAO DONA ...

DONADAM 68

 
donadam68
donadam68 il 07/03/15 alle 10:01 via WEB
..un soffio leggero per due labbra che sfiorando si baciano :)D
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 07/03/15 alle 14:49 via WEB
Ciao Dona - bel commento. Bellissimo. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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SALUTI DA PAVIA

Post n°18303 pubblicato il 07 Marzo 2015 da dinobarili
 

SALUTI DA PAVIA

buon sabato 7 marzo 2015


 
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PENSIERI SPARSI DEL 6 MARZO 2015

Post n°18302 pubblicato il 07 Marzo 2015 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 6 MARZO 2015

“Il bacio apre tutte le porte …

anche quella del Paradiso”

Dino

 
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MARTINA ... COME SPOSARE UN MILIONARIO racconto (916) di Dino Secondo Barili

Post n°18301 pubblicato il 07 Marzo 2015 da dinobarili
 

6 MARZO 2015

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 6 marzo 2015 – Venerdì - 12.00

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

916

Martina … come sposare un milionario

La vita è fatta di sogni. Siccome i sogni son desideri … desideri di felicità … più una persona ha sogni … più desidera realizzarli … ed essere felice. Sembra un gioco di parole. Ma non lo è. E’ una realtà. Basta provarci. Un anno fa, ne sapeva qualcosa la Prof Martina, quarant’anni, single, bellissima, Docente di Lettere presso un Liceo del milanese, abitante a Pavia. La Prof Martina non aveva proprio nulla di cui lamentarsi … se non della mancanza “dell’uomo che non aveva ancora trovato” Aveva la salute, un bel lavoro … ma l’uomo della sua vita, no. Veramente qualche giovanotto di belle speranze c’era stato ... ma nulla di trascendentale. Doveva essere sempre lei a dare la carica. Insomma di uomini “muffi” ce ne sono a iosa e di quelli, Martina, ne faceva a meno. A Martina piacevano gli uomini affascinanti, alti, biondi, occhi verdi e fisico da campioni di nuoto. Inoltre  … dovevano essere, perlomeno, milionari. Già, proprio qui stava il problema. La sua amica e coetanea Iolanda, due anni fa,  ci era riuscita. Un giorno, Iolanda era in attesa del Bus in via Cesare Battisti a Pavia. Si è fermata una Ferrari guidata da un fusto sui cinquant’anni, il quale cercava una Ditta. Iolanda è stata pronta a dare la risposta. “So dove si trova quella Ditta. E’ proprio vicino a casa mia. Se vuole, salgo … sulla sua auto e le indico la strada …” Il cinquantenne, che si chiamava Federico, fu ben felice di avere una passeggera che conosceva la strada. Durante il tragitto, Iolanda, invitò Federico a prendere un caffè a casa sua … E’ stata la scintilla che ha fatto scoppiare l’incendio … l’incendio dell’amore … s’intende! A distanza di due anni è stato un crescendo in ogni senso. Iolanda e Federico sono ogni giorno più felici. Quando Martina pensava alla sua amica e coetanea Iolanda si chiedeva: “Perché lei si … ed io no?” Per Martina era un cruccio insopportabile. Un anno fa, pensò di parlarne apertamente con la sua amica Chiara la quale era impegnata nel campo nelle PA, Pubbliche Relazioni. “Chiara, tu che operi a Milano, come si fa a sposare un milionario?” Chiara era esperta in molti settori, ma in quello … era maestra assoluta. “Martina non è un problema” La PA estrasse dalla borsa un Book con un’infinità di fotografie di uomini … tra i quaranta e i cinquant’anni. L’apri davanti agli occhi esterrefatti di Martina. “Vedi, questi sono solo una minima parte di milionari … matrimoniabili” Martina non credeva ai propri i occhi e non aveva alcun motivo di dubitare di Chiara, la quale aggiunse una frase … “Per raggiungerli, però, bisogna fare un Corso … il “Corso … come sposare un Milionario” Dal modo in cui l’aveva pronunciata Chiara, la frase sembrava una battuta di spirito. Una di quelle frasi ad effetto che non si sa mai se prenderle sul serio oppure no. La Prof Martina, però, non aveva alcuna voglia di scherzare … e neppure Chiara, la quale precisò. “Martina, se vuoi … il prossimo Corso inizia tra due giorni (oggi, è lunedì, quindi, mercoledì mattina) … “ La quarantenne era entrata ormai nella parte e nello spirito della conquista (… di un posto al Sole) … Adesso o mai più! Si è detta. Chiara spiegò che per partecipare al Corso, Martina doveva trovarsi alla Stazione Centrale di Milano, alle nove del mattino di mercoledì alla partenza del treno superveloce diretto a Roma. Lì, Chiara, le avrebbe dato nuove istruzioni. Per Martina, il martedì è stata una giornata di fuoco. Si è affidata a Elisa, sua Parrucchiera di fiducia, la quale l’ha trasformata da capo a piedi … compresi i vestiti che avrebbe dovuto indossare. Il mercoledì mattina, alle otto, la quarantenne era già alla Stazione Centrale di Milano. Per ingannare il tempo acquistò un quotidiano, ma non riuscì a leggere una sola riga. Si concesse invece un caffè … molto ristretto per non appesantirsi. Alle nove meno un quarto il cellulare di Martina si mise a suonare. Era Chiara pronta per le istruzioni. Era sola. “Martina, questo è il biglietto di sola andata per Roma con posto assegnato. A Firenze, accanto a te si siederà un Signore. Ti consegnerà una busta con un programma … il programma del Corso. Sarai tu a decidere se vorrai aprire quella busta oppure no. Ti auguro buona fortuna … ” Per La Prof. Martina è stato come vivere un sogno. E’ salita sul treno. Si è seduta nel posto assegnato e … per il tratto Milano – Firenze ha continuato a pensare come sarebbe stato quel Signore che si sarebbe seduto accanto a lei a Firenze. Quando il Capotreno annunciò l’imminente arrivo a Firenze … Martina notò un Signore sui cinquant’anni, alzarsi e sedersi nel posto accanto al suo. “Mi chiamo, Danilo, Dott. Danilo … questa è la busta” Martina guardò in volto Danilo e per poco non svenne. Non aveva mai visto un uomo più affascinante di così. Alto, biondo, occhi verdi e … fisico da campione di nuoto … sui cinquant’anni. Prese la busta. L’aprì, ma non riuscì a concentrarsi … “Dott. Danilo … faccia lei … Possiamo darci del tu?” Da quel momento la vita di Martina cominciò a correre … e la quarantenne non vedeva l’ora che Danilo la baciasse … sulla guancia, sulla bocca, sulle labbra … come e dove avesse preferito … Perché nella vita, il bacio tutte le porte … Anche quella del Paradiso. Questo è il racconto 916 scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per … il piacere di chi scrive … e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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LA MADONNA DELLA BOZZOLA di Teresa Ramaioli

Post n°18300 pubblicato il 07 Marzo 2015 da dinobarili
 

LA MADONNA DELLA BOZZOLA 

di Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 05/03/15 alle 19:09 via WEB
Madonna della Bozzola-( Garlasco-Pavia)Il Santuario, frutto della devozione alla Madonna delle popolazioni della Lomellina, sorge a circa un chilometro da Garlasco. Il luogo, anticamente, era ricoperto da cespugli di biancospino, chiamato in dialetto bosso,da cui deriva il nome bozzola. In mezzo a questo boschetto sorgeva una piccola cappella, con dipinta l’immagine della Madonna seduta su una cattedra, tenendo con il braccio sinistro Gesù Bambino, ritto sulle sue ginocchia,e con un libro nella mano destra. In questa località, Maria Benedetta, una ragazzina di 13 anni, era solita accompagnare al pascolo il piccolo armento di famiglia .Della sua fanciullezza Maria ricorda vagamente, come un brutto sogno, immagini di soldati a cavallo, di spade insanguinate; così era stata distrutta la sua famiglia , in quei tempi spietati e violenti. Quel giorno di orrore e sangue ha reso muta la povera piccola. Il parroco, Don Andrea Guazzoni, si prese cura della bimba,affidandola ad una famigla.Un giorno dell’estate dell’anno 1462, Maria Benedetta si trovava a pascolare il proprio gregge nelle vicinanze della cappella, quando il cielo si rabbuiò ed annunciava un temporale. Lampi, tuoni, spaventarono gli animali che si dispersero nella radura, mentre la fanciulla spaventata si rifugiava sotto il tettuccio della cappella.,volgendo lo sguardo all’immagine della Vergine come per chiedere protezione. Poco dopo il cielo ritornò limpido e sereno. L’Immagine della Madonna , dipinta sulla parete, si anima e parla con la bambina:”Maria Benedetta,va’ a dire ai Garlaschesi che io desidero qui un santuario a protezione di tutta la Lomellina”. La felicità della ragazza, che si sentì guarita, era al massimo Madonna della Bozzola-La miracolosa guarigione provoca l’entusiasmo della popalazione di Garlasco e dei paesi vicini , che subito si impegnano per la costruzione del tempio. – L’altare maggiore viene ricavato utilizzando l’antica cappelletta,conservando intatto l’affresco raffigurante laVergine. La piccola Maria Benedetta, dopo l’apparizione della Madonna, compiuta la sua missione, si ritirò silenziosa nel Monastero delle Religiose Benedettine Vallombrosiane,consacrando alla Vergine tutta la sua vita. –Teresa Ramaioli

 

 
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CIAO ANNAMARIA ... ANNAMARIA MENNITTI (FOGGIA)

Post n°18299 pubblicato il 07 Marzo 2015 da dinobarili
 

CIAO ANNAMARIA ...

ANNAMARIA MENNITTI

(FOGGIA)

 
annamariamennitti
annamariamennitti il 06/03/15 alle 20:47 via WEB
La pensionata Flavia ha risolta bene la sua solitudine con la scusa dell'orto ha piantato grane al povero Giancarlo....Non le andava bene nulla ...ne università della terza età solo Giancarlo... ok viva la vita
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 07/03/15 alle 09:08 via WEB
Ciao Annamaria - Per Flavia, alla sua età, l'unica Università valida e piacevole era solo quella di Giancarlo: l'orto, ballare ...e trascorrere ore liete. Ha fatto una buona scelta. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO LEICA ... TOCCO DI PRINCIPESSA

Post n°18298 pubblicato il 07 Marzo 2015 da dinobarili
 

CIAO LEICA ...

TOCCO DI PRINCIPESSA

tocco_di_principessa
tocco_di_principessa il 06/03/15 alle 21:36 via WEB

X Te Con Afffetto ed Amicizia (cikkkkkkkkkkkk).... Smackkkkkkkkkkk Leica *_*

(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 07/03/15 alle 09:09 via WEB
Ciao Leica - grazie e buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO ANNAMARIA ... ANNAMARIA MENNITTI (FOGGIA)

Post n°18297 pubblicato il 07 Marzo 2015 da dinobarili
 

CIAO ANNAMARIA ...

ANNAMARIA MENNITTI

(FOGGIA)

annamariamennitti
annamariamennitti il 06/03/15 alle 20:33 via WEB
Bel racconto ,questi tipi di uomini ce ne sono molti, per loro il matrimonio sono "ARRESTI DOMICILIARI" I poveri genitori che vorrebbero vedere i figli sistemati con nipotini e tante altre cose belle che il matrimonio gli offre ,no che sono costretti a vedersi questi lampioni in casa e che danno anche fastidio....Per Silvano tardi e venga bene,,,,,,ha trovato la donna per la sua età alta, bionda, occhi azzurri e gambe la fine del mondo ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 07/03/15 alle 09:02 via WEB
Ciao Annamaria - bel commento. Mi piace ... "ARRESTI DOMICILIARI". Il matrimonio è forse una prigione? Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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