Messaggi del 05/05/2015

IL DOTT. FILIPPO racconto (352) di Dino Secondo Barili

Post n°19321 pubblicato il 05 Maggio 2015 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

con persone reali o fatti realmente avvenuti)

352

Il Dott. Filippo ... e i fantasmi di Pavia

Durante i giorni di Ferragosto, le città rimangono vuote. Non c’è anima viva in giro. Solo qualche coppia di anziani che si tengono compagnia… Camminano adagio, mano nella mano… Trascinano i piedi…come fossero dei sopravvissuti… ad una calamità (la calamità delle vacanze!). Per gli amanti della città, invece, questo, è uno dei momenti magici. Tra questi “amanti” vi sono certamente …”i fotoamatori”. Personaggi solitari, taciturni, un po’ misogini… sempre con la loro inseparabile macchina fotografica tra le mani …e il cavalletto a tracolla. Sembrano degli “spioni”… degli 007 con licenza di cogliere qualcuno o qualcosa in flagrante… Si aggirano guardinghi per le vie deserte. Osservano i palazzi con le persiane chiuse, le tapparelle abbassate … dove regna sovrano il silenzio…ed i fantasmi della città. Intanto i fantasmi, finalmente, possono vedere il sole … camminare liberi lungo i cornicioni dei tetti per avere una visuale migliore della città. Pavia è la città ideale per i fantasmi e per i “fotoamatori” …(a caccia di fantasmi). Pavia sembra fatta apposta per “coinvolgere e sconvolgere” la vita dei patiti della macchina fotografica. Lo scorso anno il Dott. Filippo, cinquantenne, appassionato (anzi, fanatico) di fotografia amatoriale aveva deciso di passare le vacanze a Pavia, la città in cui vive, per coglierne storie segrete, “storie mai viste”. Erano anni che inseguiva … un sogno. “Incontrare Rosmunda, la moglie del Re Alboino, primo Re dei Longobardi”. Si racconta che il “fantasma di Rosmunda” si aggiri per le vie di Pavia… specialmente nei giorni dopo Ferragosto… arrabbiata come una vipera. Che Rosmunda fosse arrabbiata con il marito Alboino è notizia nota…. Quante mogli sono arrabbiate con i loro mariti?… specialmente a Ferragosto? Allora, nell’anno 572 della “nostra era” (cioè 1443 anni fa) i due (Alboino e Rosmunda) erano a Pavia. Da tre anni, il Re Alboino assediava la città. Non era un assedio vero e proprio. Albiono e tutta la sua gente se ne stava tranquillamente adagiato sulla riva sinistra del fiume Ticino dalle parti di Torre D’Isola. Il principale divertimento del Primo Re dei Longobardi era quello di andare a caccia nei boschi del Ticino. Fermarsi in qualche “hosteria” …e (quando capitava) fare all’amore con qualche “generosa” “hostessa”. Rosmunda, (curiosa… come la maggior parte delle donne) invece, entrava e usciva, in incognito, nella ricca città di Pavia dove le Nobildonne pavesi sfoggiavano un lusso senza limiti. I commercianti di allora facevano a gara per offrire ai passanti ogni ben di Dio. Anche Rosmunda avrebbe voluto avere gli stessi lussi delle Nobildonne pavesi, ma Alboino non si decideva mai ad entrare in città e farsi eleggere Re. Si dice che il “fantasma di Rosmunda” si aggiri ancora oggi per la città specialmente nei giorni dopo ferragosto… (ancora arrabbiata come allora … dopo 1443 anni). Il Dott. Filippo, fanatico fotoamatore, un anno fa, conosceva la leggenda del fantasma di Rosmunda che vagava tra le vie adiacenti l’attuale via Alboino. Per anni aveva provato ad immortalarla con la sua macchina fotografica “ultimo modello” super accessoriata. Non ci era mai riuscito. Un anno fa, però, il Dott. Filippo, mentre si muoveva un “cane segugio che inseguiva la preda”, inciampò un in acciottolato sconnesso. Inavvertitamente scattò una fotografia. Capì che poteva essere quella che ritraeva Rosmunda…(“la foto del destino”) Dopo lo sviluppo, il sospetto è diventato realtà. Ora, il Dott. Filippo poteva andare orgoglioso. Mostrare ai propri colleghi fotoamatori (colleghi? Ma quando mai…) il risultato della propria ricerca… Nella foto erano ritratti un uomo e una donna che si baciavano appassionatamente, in bilico, sul cornicione di un Palazzo… Si dice, infatti, che Rosmunda e Alboino, pur litigando in continuazione, appena potevano …facevano all’amore…anche sui cornicioni dei palazzi. (352)

 
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PAVIA di Teresa Ramaioli

Post n°19320 pubblicato il 05 Maggio 2015 da dinobarili
 

PAVIA 

di Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 05/05/15 alle 13:12 via WEB
San Zeno Pavia---Questa chiesa,, riprendeva lo schema comune alle chiese romaniche: tre navate, tiburio, cupola, transetto ed abside semicircolare. Rimaneggiata nel secolo XVII, la chiesa fu soppressa e profanata nel 1789. L’edificio fu acquistato nel 1794 dal marchese Luigi Malaspina che lo demolì in gran parte per fare spazio al suo palazzo. Attualmente ne rimane parte dell’abside e la pilastrata che divideva la navata centrale da quella di destra. Nel Museo Civico si conserva un capitello rappresentante Daniele tra i leoni, proveniente da S. Zeno. Ciao Teresa
(Rispondi)

 

 
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TERESA PER ANTONELLA

Post n°19319 pubblicato il 05 Maggio 2015 da dinobarili
 

TERESA

PER

ANTONELLA

 
alba.estate2012
alba.estate2012 il 04/05/15 alle 21:35 via WEB
Ciao Teresa, adoro le poesie di Hermann Hesse, la tua descrizione le rende ancora più preziose. E' stato un vero piacere leggerti, un abbraccio e felice serata, Ciao, Antonella
(Rispondi)
 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 05/05/15 alle 13:07 via WEB
Ciao Antonella, anche noi , come Piktor il protagonista del racconto di Hermann Hesse, siamo spinti dal desiderio di essere felici, di stare meglio.Buona giornata Teresa
(Rispondi)

 

 
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SALUTI DA PAVIA

Post n°19318 pubblicato il 05 Maggio 2015 da dinobarili
 

SALUTI DA PAVIA

buon martedì 5 maggio 2015

 

 

 
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PENSIERI SPARSI DEL 4 MAGGIO 2015

Post n°19317 pubblicato il 05 Maggio 2015 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 5 MAGGIO 2015

“Chi ama, desidera …

Chi desidera …

ha afferrato il segreto della vita”

Dino

 
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OTTAVIA ...AMORE AL PONTE DELLA BECCA racconto (975) di Dino Secondo Barili

  4 MAGGIO 2015

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 4 maggio 2015 – Lunedì  - 12.00

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

975

Ottavia … amore al Ponte della Becca

Pavia è una città romantica. Non solo per le sue viette strette e sghembe. Per i suoi vicoli senza nome. Per le piazzette che ricordano i cortili del tempo che fu. Anche e soprattutto per il fiume Ticino. Si fa presto a dire … una città con duemila anni di storia … ma il Ticino ne ha molti di più. E’ una via d’acqua lunga cinquecento chilometri … dalla Svizzera a Venezia. Ed era l’autostrada quando le autostrade non c’erano … Quando le vie d’acqua erano le vie più comode per muoversi … ed i fiumi erano sempre affollati di gente che andava e che veniva. Da Venezia alla Svizzera con mezzi di ogni genere … chiatte, barche, barchette … canoe e barcé. Parte della vita sociale del tempo che fu si svolgeva sui fiumi. Lungo i fiumi c’erano le Osterie, luoghi d’incontro anche misteriosi … Oppure, le persone si fermavano a Pavia, città di fiume. Anche, oggi, Pavia mantiene viva la vita del fiume con decine di imbarcazioni utilizzate per gli allenamenti dai canoisti e rematori concorrenti alle gare nazionali e internazionali … Un mondo silenzioso, quasi appartato, che fa del fiume Ticino una fucina di campioni a livello mondiale. Il fiume Ticino è il fiume dei campioni, dei desideri … il fiume dei sogni di gloria. Un anno fa, ne ha saputo qualcosa la Prof. Ottavia, quarant’anni, single, bellissima … alta, bionda, occhi azzurri e gambe … da favola, Docente di Lettere in un Liceo del milanese, abitante a Milano. La Prof. Ottavia, a quarant’anni, si era improvvisamente accorta di aver dedicato molto (troppo?) tempo allo studio. Alla ricerca e consolidamento del proprio lavoro … e di aver trascurato un lato importante: l’amore. Insomma, la quarantenne aveva ancora tanti desideri … insoddisfatti. Si convinse subito che non poteva perdere altro tempo.  Doveva agire. Si ricordò di quando era al Liceo ed aveva partecipato ad un corso di canoa a Pavia. Si era distinta. Aveva partecipato ad una gara sul fiume azzurro ed aveva vinto. Inutile nasconderlo. Le affermazioni di gioventù lasciano il segno … E, poi, Pavia è ad un passo da Milano. Mezzora di treno … anche meno. Ottavia decise. Avrebbe rivisto il Ticino … laggiù … in quell’angolo vicino al Ponte della Ferrovia. Ormai aveva le idee chiare. Un fiume è sempre un fiume … un ininterrotto fluire d’acqua, di oggetti di ogni genere … fiori, piante, arbusti, forse anche … pensieri e desideri. Un “mondo” che se ne va verso il mare e non perdona … come il tempo che passa. Ottavia, però, aveva voglia di vivere … di amare. Pavia e il Ticino, in un attimo, erano diventati il suo sogno. Un sabato mattina di un anno fa, Ottavia era a Pavia, sul fiume Ticino … nei pressi del Ponte della Ferrovia. Era metà mattina, ma il fiume era affollato. C’erano canoisti e rematori di ogni genere che si allenavano con impeto e passione. La passione è contagiosa … passione stimola … passione. Solo alla vista di quel mondo, Ottavia si rivide com’era vent’anni prima … quando vinse la gara di canoa. Bell’esperienza. Bella soddisfazione. Perché non rimettersi in corsa? Non esiste un’età per rimettersi a correre … e poi, l’appetito vien mangiando. Osservare il mondo dalla riva di un fiume è come partecipare ad un spettacolo sempre nuovo. Il fiume è sempre affollato … di qualcosa. Ottavia guardava quel mondo e si sentiva rimescolare il sangue nelle vene. Se avesse avuto a disposizione una canoa … sarebbe partita per Venezia. Così, sui due piedi. Senza pensarci un po’. In quell’istante, un giovanotto sui quarant’anni, alto, biondo, corporatura da atleta, con la pelle bruciata dal sole … ha attraccato la sua barca alla riva. Come poteva Ottavia stare zitta? Neanche per sogno. “Sapesse quanto la invidio” Il quarantenne si è messo a ridere. “Perché? Non è mai stata in barca? Se vuole la porto io” E’ stato come accendere un incendio. Ottavia raccontò la sua esperienza del corso di canoa all’epoca del Liceo … vent’anni prima. Il suo desiderio in quell’istante era di raggiungere Venezia in barca … come hanno fatto tantissime persone nel mille e settecento quando, tra Pavia e Venezia, c’erano imbarcazioni che facevano la spola con arrivi e partenze quotidiane. Il quarantenne si presentò. “Sono Franz, svizzero … già campione di canoa al tempo della mia gioventù. Ora, mi diverto a percorrere in lungo e in largo il fiume Ticino dalla Svizzera a Venezia. Ad esplorare tutte le possibili opportunità dei laghi Maggiore, di Lugano, di Como ed altri. Se vuole possiamo metterci insieme. Io faccio le fotografie … lei scrive le didascalie … “ Quando un uomo ed una donna cominciano a guardarsi negli occhi … e cercano nell’altro la risposta ai propri desideri … è come il fluire della corrente del fiume. Non si ferma più. Inizia l’avventura dell’amore. Ottavia e Franz non si sono più lasciati. Hanno chiacchierato. Hanno preso il caffè insieme … Non al Bar … dove sarebbe facile sconfinare nelle comodità quotidiane … ma, direttamente da un termos portatile, con tazzine di plastica usa e getta. La vita del fiume incomincia di lì … dalla frugalità, dall’uso moderato delle comodità. Da tempo immemorabile, sul fiume Ticino corre una frase … “Non chiedere ad altri di fare qualcosa … falla” Non era arrivata la sera, di quel sabato di un anno fa, che Ottavia e Franz avevano già fatto le provviste per una vacanza in barca … una “passeggiata” da Pavia a Venezia … sul fiume Ticino e Po … come ai tempi del mille e settecento. Epoca in cui, al primo posto, c’era l’amore … Anche per Ottavia e Franz, l’amore è scattato al Ponte della Becca, nel punto stesso in cui il Ticino confluisce nel Po. Il resto è facile immaginarlo … perché l’amore è … ha sempre un inizio … mai una fine. Chi ama, desidera … Chi desidera … ha afferrato il segreto della vita. Questo è il racconto 975 scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per … il piacere di chi scrive … e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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LE BOCCE di Teresa Ramaioli

Post n°19315 pubblicato il 05 Maggio 2015 da dinobarili
 

LE BOCCE 

di Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 04/05/15 alle 13:08 via WEB
LE BOCCE----Le prime tracce di questo gioco si incontrano nel 9000 a.C., a Catal Huyuk in Turchia. Il gioco delle bocce era conosciuto presso gli egiziani come testimoniano alcune rappresentazioni grafiche raffiguranti uomini intenti a praticarlo con oggetti di forma sferica o con pietre levigate. Oggi lo sport delle bocce è cambiato ma il filo conduttore del gioco è l’immutato obbiettivo di tirare un oggetto il più vicino possibile ad un punto fisso,da ciò nasce la regola base del gioco delle bocce. Dall’Egitto il gioco arriva in Grecia intorno all’800 a.C., dove Ippocrate lo consigliava per mantenersi in salute. Erano entusiasti anche gli antichi romani che lo appresero dai Greci e lo diffusero in tutto l’impero. L’influenza romana sulle bocce è testimoniata dal nome del gioco; “boccia” che deriva dal latino volgare “bottia”, che significava “palla”. Gli antichi romani usavano noci di cocco importate dall’Africa poi utilizzarono bocce costruite con duro legno d’ulivo. Le bocce diventano lo sport di uomini di stato e di sovrani. Nel medioevo arrivò il grande successo, si diffuse in Europa diventando lo sport di nobili . Si arrivò ad accusarlo di compromettere la sicurezza degli stati, perchè distoglieva dalla pratica del tiro con l’arco e da altri esercizi militari. Per questo re Carlo IV e V proibirono il gioco delle bocce, ed i medici dell’università francese di Montpellier lo screditarono asserendo che la sua pratica aveva effetto deleterio sulla cura dei reumatismi. Ciao Teresa

 

 
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COMMENTO DI ANTONELLA PER TERESA

Post n°19314 pubblicato il 05 Maggio 2015 da dinobarili
 

COMMENTO DI ANTONELLA

...  PER TERESA

 
alba.estate2012
alba.estate2012 il 04/05/15 alle 21:35 via WEB
Ciao Teresa, adoro le poesie di Hermann Hesse, la tua descrizione le rende ancora più preziose. E' stato un vero piacere leggerti, un abbraccio e felice serata, Ciao, Antonella
(Rispondi)

 

 
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CIAO ANTONELLA .. ANTONELLA DI CREMONA

Post n°19313 pubblicato il 05 Maggio 2015 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

alba.estate2012
alba.estate2012 il 04/05/15 alle 21:15 via WEB
Carissimo Dino, mi fai finire in bellezza la serata virtuale!! Troppo bello leggere dei tuoi innamorati per sempre.. Un abbraccio e felice serata, Ciao, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 05/05/15 alle 08:57 via WEB
Ciao Antonella - l'amore è come il Sole ... non tramonta mai. Buona e felice giornata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO ALDO ... ALDO.GIORNOA64

Post n°19312 pubblicato il 05 Maggio 2015 da dinobarili
 

CIAO ALDO ... ALDO.GIORNOA64

 
aldo.giornoa64
aldo.giornoa64 il 04/05/15 alle 21:06 via WEB
CIAO DINO, COMPLIMENTI PER IL POST. UNA BUONA SERATA ED UN SALUTO ALDO.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 05/05/15 alle 08:56 via WEB
Ciao Aldo - Buona e felice giornata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO ... LA VERGINEMARIA1

Post n°19311 pubblicato il 05 Maggio 2015 da dinobarili
 

CIAO ... LAVERGINEMARIA1

 
LAVERGINEMARIA1
LAVERGINEMARIA1 il 04/05/15 alle 23:24 via WEB
Buona serata. Affidiamoci alla madonna in questo mese a Lei dedicato. (LA SAGGEZZA DELLA MADONNA) Maria è la donna saggia e perfetta che piacque all’Altissimo. Che lo Spirito Santo in’ondò della Sua Grazia. Che Gesù riempi di Se’, ricolmò del Suo Amore e portò nella Gloria del Padre. Che tutte le generazioni hanno chiamata, chiamano e chiameranno beata perche’ Colui che è potente ha fatto in Lei grandi cose e Santo è il Suo Nome. Su.te.ur.
(Rispondi)

 

 

 

 
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