Messaggi del 03/07/2015

ORAZIO E LA DONNA BIONDA racconto (2010) di Dino Secondo Barili

Post n°20211 pubblicato il 03 Luglio 2015 da dinobarili
 

3 LUGLIO 2015

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

            Trivolzio – 3 Luglio 2015 – Venerdì  - ore 12.00

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

2010

 (Amore Duemila)

    Orazio e la donna bionda

Ci sono uomini che al compimento dei cinquant’anni si fanno mille problemi. In teoria non dovrebbero farsene perché cinquant’anni è l’età delle scoperte. Un uomo ha ancora molto da dare … e molto da ricevere. Purtroppo ogni cinquantenne ha un suo problema. Per esempio. Il Dott. Orazio, un anno fa, non avrebbe avuto proprio nulla di cui lamentarsi, ma il giorno del cinquantesimo compleanno ha dovuto correre dal proprio Psicologo di fiducia, il Dott. Alfredo, per scaricare le proprie tensioni personali e sfogarsi un po’. Il Dott. Alfredo si è messo le mani nei capelli. “Orazio se ti lamenti tu … cosa dovrebbero dire gli altri cinquantenni? Sei bellissimo … ricchissimo … scoppi di salute … hai tre Ferrari … puoi decidere dove andare quando e come vuoi …” Il discorso venne bruscamente interrotto. “Alfredo, parli così perché tu sei sposato. Hai dei figli …  e la tua professione. Io, ho tutto (secondo te), ma non ho la donna che cerco da anni. E’ vero, ne ho avute parecchie, ma dopo un po’ si sfasciava tutto. Un giorno volevano una cosa … un altro giorno ne volevano un’altra. Lo sai come con fatte le donne … non sono non sono mai contente di niente. Ebbene io vorrei quell’unica donna, che probabilmente c’è, che mi faccia vivere una vita da sogno e non continui ad assillarmi con richieste assurde” Gli Psicologi sono curiosi. Il Dott. Alfredo cercò di indagare. “Orazio come vorresti che fosse la donna che cerchi? L’argomento potrebbe interessare anche me” Il Dott. Orazio si illuminò d’immenso. “Vorrei una donna bellissima … alta, bionda, occhi azzurri … e gambe da fine del mondo. Una donna che mi baciasse in continuazione … perché i baci sono la porta del Paradiso. Più baci ci sono … e meglio è. Inoltre, quando una donna bacia pensa anche alla salute fisica e psichica del uomo  … e la vita diventa un sogno” A quel punto lo Psicologo, Dott. Alfredo, dichiarò la propria sconfitta. “Orazio, devo dirti ciò che penso. Nessun uomo ha mai trovato una donna così …  e, forse, mai la troverà. In via del tutto eccezionale (ma è una notizia riservatissima) l’unica persona che può aiutarti è la Maga Iris che in Lomellina riesce a risolvere i problemi più complicati. Il Dott. Orazio si è fatto dare l’indirizzo e si è precipitato a casa della Maga Iris. Il Dott. Orazio festeggiava quel giorno il cinquantesimo anno di età e voleva realizzare un suo sogno. Trovare la donna del cuore … l’anima gemella. In brevissimo tempo, Orazio, spiegò alla Maga il suo problema e questa l’ascoltò mentre pelava le patate. Quando una Maga pela le patate vuol dire che sta preparando la minestra della sera che in Lomellina è quasi un rito. Dopo aver ascoltato i desideri del Dott. Orazio, la Maga Iris ha invitato il cinquantenne ad essere utile. Lavare le patate … e metterle nella pentola posta sopra alla stufa a legna come si usava una volta. “Vedi, Orazio – ti do del tu perché potresti essere mio figlio – Ogni uomo nasce con il suo Destino ben stampato sulla fronte. Inutile farsi domande … non ci sono risposte. Dopo che le patate saranno cotte ti svelerò un segreto” Il Dott. Orazio andò in estasi. Finalmente qualcuno cercava di dargli una mano per trovare la donna del cuore, l’anima gemella … la donna sognata e mai trovata. Siccome per cuocere le patate ci vuole parecchio tempo, il Dott. Orazio si accomodò sul divano della Maga Iris e si addormentò. Si addormentò e subito ebbe un sogno … una bellissima donna bionda, alta, occhi azzurri e gambe da fine del mondo. La donna bionda lo prese per mano e lo portò in una della spiagge più belle del mondo: la Costa Brava in Spagna. Coloro che vi sono stati sanno cosa vuol dire “bravo” in spagnolo … selvaggio … selvaggio … natura selvaggia … sole, mare, sabbia finissima … scogliere su un mare cristallino. La donna bionda, però, non si accontentò di tenere la mano … Si prodigò in un fulmine di baci … baci da togliere il fiato. Nel sogno, Orazio, stava per soffocare … e in quell’istante si svegliò. La Maga Iris lo stava scrollando perché non si voleva svegliare. “Orazio. Orazio … c’è una bellissima ragazza che chiede di te” Per poco Orazio non svenne … una bellissima ragazza, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo … era davanti a lui. “Orazio, mi hai chiamata e sono qui … tutta per te. Solo per te. Avrai quello che hai sempre desiderato … un sogno senza fine. Ti chiedo solo un favore … la Ferrari, la guido io. Sono le donne che rendono piacevole la vita” La Maga Iris fece un sorriso beffardo. “Visto come sono gli uomini? Si credono il sesso forte, ma il vero sesso forte è sempre e solo la donna” Buona giornata a tutti i lettori di questo racconto … Clicca “scrivi commento” e lascia il voto da 1 a 10. Serve per il racconto di domani. Dino (2010)

 
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LA DAMA DELL'ERMELLINO di Teresa Ramaioli

Post n°20210 pubblicato il 03 Luglio 2015 da dinobarili
 

LA DAMA DELL'ERMELLINO 

di Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 03/07/15 alle 14:51 via WEB
La Dama con l’Ermellino, ritratto di Cecilia Gallerani dipinto da Leonardo intorno al 1490 .Cecilia Gallerani (1473- 1536) nasce a Siena in un famiglia borghese, il padre, Fazio, ricopre diversi incarichi presso la corte milanese, è anche ambasciatore a Firenze e Lucca. Sua madre, Margherita Busti è la figlia di un celebre giurista. Ha sei fratelli, Cecilia ben istruita, conosce il latino, la musica, legge, scrive poesie e ha una bella voce. Qualità apprezzate alla corte degli Sforza, nelle riunioni in cui gli intellettuali milanesi discutono di filosofia e letteratura. Ha dieci anni quando viene promessa in sposa a Stefano Visconti, il fidanzamento viene rotto quattro anni dopo, nel 1487, per motivi sconosciuti. Nel maggio del 1489 la ragazza lascia la casa paterna, nei pressi di Porta Comasina (oggi Porta Garibaldi), sotto la Parrocchia di San Simpliciano e vive indipendentemente nella città milanese sotto la Parrocchia del Monastero Nuovo, e forse lì incontra Ludovico Sforza, il Moro. Ha 17 anni o 18 quando Leonardo, pittore alla corte di Milano, la ritrae nel suo capolavoro. Il signore di Milano, dal carattere irruento e sanguigno, è scapolo. Cecilia diventa la sua amante ma un anno dopo Ludovico sposa Beatrice d’Este. La giovane donna continua ad abitare nel suo appartamento nel castello milanese e nel 1491 dà al Moro un figlio, Cesare, che prenderà la carriera ecclesiastica e morirà giovanissimo nel 1514. Beatrice d’Este scopre la loro relazione e Ludovico chiede a Cecilia di lasciare il castello di Porta Giovia. Cecilia va a vivere a palazzo Verme, nel 1492 sposa il conte Ludovico Carminati de’ Brambilla, conosciuto come “Il Bergamino“. Dopo la morte di suo marito e di suo figlio si ritira a San Giovanni in Croce, un castello nei pressi di Cremona dove muore nel 1536. Cecilia fu una delle donne più eleganti e sofisticate della corte milanese. Una piccola curiosità. Nell'estate del 2000 gli studiosi hanno scoperto le tracce dei polpastrelli di Leonardo sulla collana: per ottenere gli effetti d'ombra delle perle, infatti, l'artista non aveva usato il pennello ma le dita, con le quali aveva sfregato il colore ancora morbido. Ciao Teresa Ramaioli

 

 

 

 
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CIAO ANNAMARIA ... ANNAMARIA MENNITTI (FOGGIA)

Post n°20209 pubblicato il 03 Luglio 2015 da dinobarili
 

CIAO ANNAMARIA ...

ANNAMARIA MENNITTI

(FOGGIA)

annamariamennitti
annamariamennitti il 03/07/15 alle 18:14 via WEB
Il sogno di Chiara si è avverato sarebbe andata a Barcellona solo con l'anello al dito senz'altro ci riuscirà e per sempre .....Non avrà nostalgia della bella Pavia e dove farà una gita in barca come quella del fiume Ticino? Bella che vuole essere Barcellona , la nostalgia è una brutta malattia...che si farà sentire Il racconto è molto bello ricco di fantasia perciò per me è 10
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 03/07/15 alle 19:28 via WEB
Ciao Annamaria - hai ragione. Certe cose avvengono una sola volta nella vita. Ci sono gite in barca ... irripetibili. Complimenti per il bel commento. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO ... CHIARASANY

Post n°20208 pubblicato il 03 Luglio 2015 da dinobarili
 

CIAO ... CHIARASANY

 
chiarasany
chiarasany il 03/07/15 alle 11:02 via WEB
-Molto grazioso e simpatico questo racconto. Brava per la Segretaria.Saluto, Chi.-
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 03/07/15 alle 19:23 via WEB
Ciao Chiara - Le Segretarie sanno sempre cosa fare. E, poi, di Capo Uffici egocentrici ce ne sono tanti... e le fragole ci stanno pure bene. Buona e felice serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO DONA ... DONADAM68

Post n°20207 pubblicato il 03 Luglio 2015 da dinobarili
 

CIAO DONA ... DONADAM68

 
donadam68
donadam68 il 03/07/15 alle 08:57 via WEB
un raggio di luce in un sentiero di vita chiamato per sempre :)D
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 03/07/15 alle 19:20 via WEB
Ciao Dona - bellissimo pensiero. Mi piace quel ... "per sempre". Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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SALUTI DA PAVIA

Post n°20206 pubblicato il 03 Luglio 2015 da dinobarili
 

SALUTI DA PAVIA 

buon venerdì 3 luglio 2015

 

 

 
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PENSIERI SPARSI DEL 2 LUGLIO 2015

Post n°20205 pubblicato il 03 Luglio 2015 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 2 LUGLIO 2015

"L'amore è come il Sole ... illumina"

Dino

 
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DONATELLA E LE FRAGOLE racconto (2005) di Dino Secondo Barili

Post n°20204 pubblicato il 03 Luglio 2015 da dinobarili
 

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

2005

 (Amore Duemila)

Donatella e le fragole

Oggi, le persone non fanno fatica ad arrabbiarsi. Le occasioni non mancano … e sono quotidiane. La Dott. Donatella ne sapeva qualcosa un anno fa. Ogni volta che entrava in Ufficio aveva qualche discussione da fare con il Capo Ufficio, Dott. Adorato, un cinquantenne che si riteneva bellissimo, intelligentissimo e che aveva quindi il diritto di considerate il resto dell’umanità … ai suoi piedi. La Dott. Donatella, quarant’anni, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo era una donna paziente … ma anche la pazienza ha un limite. Si fa presto a dire: pazienza. La Dott. Donatella, quel limite l’aveva superato da un pezzo. Una mattina di un anno fa, era entrata in Ufficio con le migliori intenzioni, quando si è vista aggredita dal Dott. Adorato per un errore che non aveva commesso … Non ci ha visto più. “Adesso basta. E che basta sia! Questa è la mia lettera di dimissioni e siccome ho ancora le ferie dello scorso anno da smaltire … da quest’istante sono in ferie” Il Dott. Adorato ha avuto un bel pari a scusarsi. Ormai era troppo tardi. La Dott. Donatella non aveva aperto bocca, ma nella sua mente aveva declamato un sfilza di appellativi da farne un rosario … ed erano solo una parte di ciò che pensava del suo Ex-Capo Ufficio. Del resto è sotto gli occhi di tutti. Oggi, basta che una persona abbia (o pensa di avere) un minimo di “potere” e lo esercita nel modo più subdolo … anche per dimostrare la “propria personalità” La Dott. Donatella quel giorno di un anno fa doveva andare dalla Parrucchiera, ma ha preferito sedersi al tavolino di un Bar in Piazza della Vittoria a Pavia, città magica per eccellenza. Città, dove avvengono le cose più strane e in inimmaginabili. La Dott. Donatella non aveva ancora ordinato il caffè e si era accorta di non avere il suo braccialetto portafortuna. Quando una persona è abituata ad avere un oggetto portafortuna … si trova in difficoltà non averlo. Decise di tornare subito a casa per prenderlo. Davanti alla porta della sua casa c’era un coetaneo e amico, il Dott. Mansueto. “Donatella, stavo proprio cercando te. Il mio amico Dott. Onorato sta cercando una Segretaria Personale. La vuole libera da impegni familiari e di collaudata esperienza. Cosa ne dici?” Donatella non ci ha pensato un secondo. “Certo che accetto la proposta. Sono disponibile da subito” Quella stessa mattina, il Dott. Mansueto presentò Donatella al suo Direttore, Dott. Adalberto, il quale ne fu entusiasta. La volle subito al suo fianco. In quel momento arrivò la mail che annunciava una novità. Il Dott. Adalberto era stato nominato Direttore Generale di una serie di Uffici accorpati e razionalizzati. Tra quegli Uffici c’era anche quello del Dott. Adorato, ex-CapoUfficio di Donatella. La resa dei conti era arrivata. Era solo questione di tempo. Non era passato un mese e c’era l’assegnazione degli incarichi ai vari Uffici. All’Ufficio del Dott. Adorato venne assegnata una “ricerca sulle fragole, molto ampia ed articolata” Il Dott. Adalberto era allergico alle fragole. Non riusciva proprio a sopportarle. Così va il mondo. Buona giornata a tutti i lettori di questo racconto … Clicca “scrivi commento” e lascia il voto da 1 a 10. Serve per il racconto di domani. Dino

 
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FICHI E FICHI SECCHI di Teresa Ramaioli

Post n°20203 pubblicato il 03 Luglio 2015 da dinobarili
 

FICHI E FICHI SECCHI 

di Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 02/07/15 alle 15:54 via WEB
FICHI e FICHI SECCHI---Molto noto ai popoli dell'antichità, nell’Antico Testamento il fico, insieme con la vite, era simbolo di fertilità e vita gioiosa. Ai tempi della Grecia classica i frutti di quest'albero venivano considerati "degni di nutrire oratori e filosofi", Platone era ghiottissimo di quelli secchi, e se un bambino soffriva di balbuzie veniva portato sotto ad una fico per cercare di facilitargli la favella. Il fico era un albero sacro a Priapo, dio della fertilità greco e romana. La medicina popolare vedeva nei numerosi semini, circa seicento per frutto, un segno della sua attitudine a favorire la fecondità. A luna crescente le coppie sterili staccavano due foglie da un albero e le mettevano sotto ai rispettivi cuscini perché si pensava avessero il potere di far arrivare dei figli. Era la pianta per eccellenza delle origini della Città: infatti la cesta di Romolo e Remo neonati, in balia delle acque del fiume Tevere, fu fermata dai rami di un fico selvatico. Nei testi sacri cristiani, invece, il fico ha valenze sia negative che positive e ci sono più di trenta riferimenti (a seconda delle traduzioni). Per esempio, nei Vangeli si possono ricordare: - la maledizione del fico sterile (Matteo 21, 18-22); (Marco 11) - la parabola del fico sterile (Luca 13, 6-9) - la parabola del fico in erba (Marco 13, 28-29); (Matteo 24, 32-33); (Luca 21, 29-31) E il testo biblico del Genesi (3,7) dice: «Allora si aprirono gli occhi e si accorsero di essere ignudi, cucirono delle foglie di fico e ne fecero delle cinture» Non va dimenticato, anche, che secondo una leggenda medievale, Giuda, spinto dal rimorso di aver tradito Gesù, si impiccò ad un albero di fichi. Oggi il fico fa parte del panorama Mediterraneo, dalla Spagna alla Turchia. In Italia lo si trova in Puglia, Campania e Calabria, ma è presente anche nelle altre regioni. Centinaia le diverse varietà di questi frutti. La più comune è la “Ficus carica”, dalle molteplici dimensioni e colori, dal giallo al nero. I fichi vengono definiti a seconda del periodo in cui maturano: "fioroni" o "primaticci" (giugno e luglio), "forniti" (agosto e settembre), "tardivi" (autunno). I fichi generalmente vengono raccolti a completa maturazione con tutto il peduncolo, nella ore più calde e asciutte della giornata. Questi frutti ricchi di zucchero, minerali e vitamine, sono facilmente digeribili, possono essere consumati freschi o secchi, ed inseriti in ricette dolci (torte, gelati, marmellate) o salate (antipasti vari). . Ghiotti di fichi secchi erano Diogene “il cinico” e Platone. Un giorno Diogene , mentre mangiava fichi secchi, invitò Platone ad assaggiarli. Questi prese a mangiarli avidamente, tanto che Diogene esclamò, “avevo detto di assaggiarli, non di divorarli”. Ciao a tutti gli amici del blog Teresa Ramaioli

 

 

 

 
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CIAO CHIARASANY ... BARCELLONA (SPAGNA)

Post n°20202 pubblicato il 03 Luglio 2015 da dinobarili
 

CIAO CHIARASANY ...

BARCELLONA (SPAGNA)

chiarasany
chiarasany il 02/07/15 alle 22:45 via WEB
Ah! buon amico...molto simpatico e grazioso il racconto...anche se qui in Barcellona , le ragazze, non sono moltoa portare anelli sul dito...oggi dì ci sono tropi divorzi e momenti disgraziati per non pensarci prima, a lungo...La travesia del matrimonio è più lunga che il meraviglioso Ticino pieno di isole incantevoli e paraggi di sogno ....Prima ci pensiamo e quasi sempre ritorniamo da sole dei nostri viaggi ...un pò per paura ..un po`chissà per aver perso il treno lasciandolo passare appropposito...per non perdere la propria libertà...E`l'unico dono che abbiamo la donna...Si deve trovare l'amore ...non una avventura e poi... il "barcè" si sfonda...Romantica e dolcissima storia per rileggere tante volte e sognare ...Admirevole amico, grazie di tutto cuore. Chi.-
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 03/07/15 alle 07:44 via WEB
Ciao Chiara - bel commento. Anche a Pavia i matrimoni sono in crisi, ma l'amore, quello vero, supera ogni ostacolo e vince sempre. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO STEFANO ... STEFANO BROCCA DI PAVIA

Post n°20201 pubblicato il 03 Luglio 2015 da dinobarili
 

CIAO STEFANO ...

STEFANO BROCCA DI PAVIA

 
franzkline
franzkline il 02/07/15 alle 22:16 via WEB
Ciao Dino la tua fantasia artistica non ha limiti. Continua così!
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 03/07/15 alle 07:32 via WEB
Ciao Stefano - grazie del consiglio. Continuerò. Pavia si può raccontare in mille modi ... ed io ho appena iniziato. Buona e felice giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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