Messaggi del 03/08/2015

CIAO GIANFRANCO ... LORIELE2010

Post n°20452 pubblicato il 03 Agosto 2015 da dinobarili
 

CIAO GIANFRANCO ...

LORIELE2010

PAVIA

 
loriele2010
loriele2010 il 02/08/15 alle 15:27 via WEB
questo racconto mi piace di più di tanti altri perche' prima di arrivare al "dunque" i personaggi hanno avuto il tempo di frequentarsi e conoscersi meglio. Inoltre una precisazione : il borgo basso e una frazione del borgo ticino, l'altra frazione è il burg in su.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 03/08/15 alle 17:38 via WEB
Ciao Gianfranco - grazie della precisazione. Borgo Ticino ha la caratteristica di essere "Burg a bas" e "Burg in su". Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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SALUTI DA PAVIA

Post n°20451 pubblicato il 03 Agosto 2015 da dinobarili
 

SALUTI DA PAVIA

buon lunedì 3 agosto 2015


 
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PENSIERI SPARSI DEL 2 AGOSTO 2015

Post n°20450 pubblicato il 03 Agosto 2015 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 2 AGOSTO 2015

"L'amore non finisce mai di stupire"

Dino

 
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GIOVANNI E PIERA racconto (964) di Dino Secondo Barili

Post n°20449 pubblicato il 03 Agosto 2015 da dinobarili
 

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

964

Giovanni, Piera e i misteri di Corso Garibaldi

Quando una città ha duemila anni di storia … i misteri non mancano mai. Basta vedere Pavia e fare quattro passi in Corso Garibaldi … una lunga via piena di lussureggianti, Negozi, botteghe e interessanti vestigia del passato. Naturalmente i misteri non mancano. Secondo un’antica leggenda, a metà di Corso Garibaldi a Pavia, si fermò Alboino, Primo Re dei Longobardi … proprio all’inizio della Via che porta, oggi, il suo nome: Via Alboino. Lì, in quel punto (nell’aprile del 572) il cavallo bianco di Albino si fermò e non ci fu verso farlo muovere. Racconta la leggenda che, quel giorno, Alboino era incazzato nero e voleva distruggere Pavia. Solo quando il Primo Re Longobardo si è calmato ed ha ripreso il controllo delle proprie azioni, il cavallo bianco si è alzato … e Alboino ha potuto raggiungere la Reggia che i pavesi gli avevano regalato … e che si trova a pochi passi. Che cosa sono le leggende? Racconti di fantasia? … passati di bocca in bocca? Sarà proprio così? Oppure, la fantasia ha avuto solo una minima parte? Nel caso di Alboino … la sua antica Reggia è ancora lì a testimoniarlo e, Corso Garibaldi, in quel punto, lascia perplessi. Un anno fa, Giovanni e Piera, due arzilli settantenni appassionati di leggende erano alle prese con “una leggenda longobarda” secondo la quale, i grandi Personaggi della Storia (solo loro?), una volta l’anno, ritornano sulla Terra per rivedere i luoghi della loro “giornata terrena” … e i luoghi dei loro ricordi. I settantenni Giovanni e Piera, curiosi fino all’eccesso, hanno cominciato a pensarci. A studiare. A fare ricerche. Alla fine si sono convinti che Alboino, Primo Re dei Longobardi … un anno fa … sarebbe ritornato sulla Terra … con il suo cavallo bianco … nel mese di aprile … e si sarebbe fermato proprio in Corso Garibaldi, all’inizio di Via Alboino a Pavia. A questo Mondo non bisogna mai meravigliarsi di niente. Tutto è possibile. I settantenni Giovanni e Piera ne erano più che certi … Il fatto sarebbe avvenuto a mezzanotte del 24 aprile. Non solo. Giovanni e Piera ne hanno parlato con il loro amico Dino il quale, non solo li ha spronati negli studi, ma ha offerto loro un paio di occhiali speciali indicati per l’occasione. Infatti, per vedere i Personaggi del passato, sono necessari degli “occhiali speciali che vedono attraverso il tempo”. Ormai era fatta. Giovanni e Piera erano pronti all’avventura. La notte del 24 aprile di un anno fa, i due settantenni, erano in Corso Garibaldi, all’inizio di Via Alboino, con gli occhiali speciali. A mezzanotte precise, i due Ricercatori, hanno visto avvicinarsi una grandiosa figura d’uomo barbuto, su uno splendido cavallo bianco. Aveva in testa il caratteristico copricapo dei Longobardi. Non poteva essere che Lui, Alboino. Alboino in persona, il quale, appena vide Giovanni e Piera, fermò il cavallo. Scese dalla magnifica cavalcatura e parlò con i due allibiti settantenni. “Giovanni, Piera sono proprio contento che siete venuti ad accogliermi. In genere non ci viene mai nessuno. Si sono dimenticati di me. Quando è finita l’avventura della vita non se ne ricorda più nessuno. Amici e nemici corrono a ossequiare (solo, ossequiare?) il nuovo “padrone” di turno. Pavia non è più la Pavia del 572. Allora, tutti avevano paura di me … di Alboino. Ho commesso un errore. Pensavo che tutti coloro che mi temevano erano miei amici. No. Non lo erano e non lo sono mai stati. Neppure le donne che mi hanno fatto la corte. Non era il sottoscritto che volevano … ma il mio Potere. Giovanni e Piera, quante cose si imparano … soprattutto dopo che si è morti. Perché, solo allora, ci si rende conto di quanto sia fugace la vita … e quante cose si sarebbero potuto fare … e non si è fatto. Ecco, perché … ogni giorno di vita va speso bene. Quando nell’aprile del 572 ho conquistato Pavia mi sono illuso di conquistare il Mondo. La mia parabola, invece, si è conclusa il 28 giugno di quello stesso anno a Verona. Ha ragione il Poeta Alessandro Manzoni (nella poesia il “5 maggio”) con il quale mi trovo quasi ogni giorno al Bar del Paradiso per il solito caffè” Alboino, Primo Re dei Longobardi, strinse la mano a Giovanni e Piera. Risalì sul cavallo bianco e … spari nella nebbia del tempo. (964)

 
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MILANO di Teresa Ramaioli

Post n°20448 pubblicato il 03 Agosto 2015 da dinobarili
 

MILANO 

di Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 30/07/15 alle 18:31 via WEB
MILANO----Al Carrobbio ,vecchia zona di Milano vicino a via Torino,sorgeva la Porta Ticinensis delle mura romane e c’era un ponticello che scavalcava il Nirone, ruscello oggi sparito; da qui partiva la strada che collegava Mediolanum con il Ticino e con Pavia; nel mezzo del crocicchio nel 1577 San Carlo fece porre la croce di San Materno, per consentire ai malati di peste di seguire dalle proprie case la messa che vi si celebrava. Nel 1658 venne aggiunta una colonna sormontata da due angeli recanti una croce e la dedica venne estesa a S. Carlo. Nel 1786 venne rimossa Si racconta che al “Carrobbio”, nelle ore notturne, si possono sentire i lamenti dei malati di lebbra che provengono da una delle due torri che nel ‘500 affiancavano Porta Ticinese, chiamata “Torre dei Malsani” ,nelle vicinanze vi era il lebbrosario dove venivano ricoverati gli appestati per evitare la diffusione della lebbra Il Carrobbio fu sede della Santa Inquisizione, sede dove si ufficializzava la libertà degli schiavi Il Manzoni nei “Promessi Sposi” descrive il Carrobbio come “una delle parti più desolate di Milano”. La zona fu rifugio di truffatori, briganti, prostitute ,ma veniva anche scelto come luogo di incontri per cause di amore. Al Carrobbio,si narra la storia d’amore di due ragazzi Regilda e Roberto sono due giovani innamorati contrastati dal padre di lei. Roberto denunciato per stupro dal genitore di Regilda dovrà lasciare Milano.Anche Regilda abbandona Milano alla ricerca di Roberto ma subirà , violenze, ingiustizie e solo dopo lungo tempo riuscirà a ritrovare l’amato. Troppo tardi , Regilda muore, il tempo del loro amore è finito. Ciao Teresa Ramaioli

 

 

 

 
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