Messaggi del 18/11/2015

BUON MERCOLEDI' ... DA PAVIA

Post n°21223 pubblicato il 18 Novembre 2015 da dinobarili
 

BUON MERCOLEDI’…

 DA PAVIA

18 novembre 2015

“Ogni tanto, un viaggio … fa bene alla salute (anche in musica)”

Dino

41 “una canzone al giorno”

Raul Casadei

“Romagna mia”

La vita attuale è stressante. Quando non  ci sono i problemi personali di salute, di soldi, ecc. ci sono i fatti di cronaca che fanno saltare i nervi … e lasciano la bocca amara. Allora, è il momento di reagire. Trovare una via d’uscita. Cosa c’è di meglio di una canzone? Una di quelle che rallegra la vita e la rende viva e piacevole? La mente corre subito alla riviera romagnola che in fatto di “saper vivere” non ha uguali. Anche la musica e le canzoni aiutano. Cosa c’è di meglio di “Romagna mia”? … una canzone che è tutto un programma. Prima di tutto è un valzer (veloce) di quelli che rimbombano nelle orecchie e ti fa muovere le gambe. Poi, ci sono le parole. “Romagna mia, Romagna in fiore/ tu sei la stella, tu sei l’amore …” Cosa ci vuole di più nella vita? Romagna … luogo da sogno, dove si mangia benissimo e si vive da Dio … Poi, c’è l’amore. Nell’immaginario collettivo (maschile) la donna romagnola è al vertice della sensualità … Una donna che sa tutto sull’amore e sa fare dei tortellini … al bacio. Ne sanno qualcosa gli uomini cinquantenni frequentatori delle “sale da ballo liscio” del sabato sera. Come inizia “Romagna mia” non capiscono più nulla. Abbracciano le più belle “romagnole” presenti, chiudono gli occhi … e non le lasciano più. Si dice che un uomo ed una donna, abbracciati, raggiungono la felicità. “Romagna mia” è il passaporto … e ogni persona … la canta come vuole. Buon ascolto. Dino

 
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FLAMINIA racconto (391) di Dino Secondo Barili

Post n°21222 pubblicato il 18 Novembre 2015 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

con persone reali o fatti realmente avvenuti)

391

 Flaminia

La Signora Flaminia, dopo decenni di lavoro assiduo, era finalmente andata in pensione. Sessantasei anni non sono molti e quando si arriva alla “meta”… sembra di assaporare un “atto liberatorio”. E’, però, il momento in cui si fanno i “bilanci”… ciò che si è dato…e ciò che si è avuto. Sul piano economico, Flaminia non aveva nulla da eccepire. Aveva avuto un lavoro soddisfacente e un marito che, a sessant’anni, aveva preso la via del cielo… dopo una lunga malattia. Flaminia si era detta. “Basta uomini… uno, basta e avanza…” Ma tra il dire e il fare … (come diceva il proverbio) ci stanno di mezzo i “sentimenti”… che sono tanti “oceani” inesplorati. Finché c’era il lavoro tutto era facile. Quando però, un anno fa, la Signora Flaminia è andata in pensione le cose sono totalmente cambiate. Ogni tanto, la neopensionata, si faceva un po’ di crucci (“Se avessimo avuto almeno un figlio… sarebbe tutto diverso”). Inutile, farsi dei crucci, quando non servono a niente e non  risolvono la situazione. Inoltre la Signora Flaminia aveva un’amica coetanea, La Signorina Marta, maestra in pensione, nubile… con la quale si confrontava (e non condivideva niente). Infatti, la maestra Marta, era sempre piena di mali e malattie…(e le malattie che non aveva… se le inventava). Ormai, Flaminia aveva capito il soggetto… Per Marta erano una scusa per attirare l’attenzione. Inoltre, la “maestra” Marta, dispensava giudizi e consigli a tutti, a volontà, come se avesse vissuto centomila esperienze. In effetti, non ha mai avuto nemmeno un uomo… un moroso o qualcosa del genere. La Signora Flaminia, invece, ora che era in pensione, aveva capito che “un nuovo amore… non sarebbe stato niente male”. Naturalmente, non poteva dirlo all’amica Marta. Per aggirare l’ostacolo e allacciare nuove amicizie maschili, si iscrisse ad un Club di giocatori di carte. Nulla di eccezionale. Tre pomeriggi alla settimana, la Signora Flaminia, un anno fa, cominciò a frequentare la sede del Club. C’erano uomini e donne dai cinquant’anni in su. Inoltre era possibile scegliere tra le varie sezioni: briscola, scala quaranta e molte altre varietà di giochi di carte. La briscola (dei principianti) era la più facile e la più affollata. C’erano molti uomini intorno al sessantotto settant’anni. Proprio il posto giusto per fare conoscenza con qualche “soggetto interessante”. I giocatori di carte, però, hanno un difetto… “sono dei giocatori”. Il segreto dei giocatori non era quello di vincere o perdere… ma quello di giocare. Flaminia, non era a conoscenza di questo particolare. Si illudeva che i giocatori guardassero le donne (e lei in particolare). No. I giocatori guardano le carte. Non si accorgevano neppure se una donna è girata davanti o di dietro. Se cambia vestito o aveva sempre il solito. Flaminia ce la metteva tutta…ma i giorni passavano e non era possibile allacciare alcun discorso. Un pomeriggio stava per andare al Club quando si accorse di aver lasciato a casa il portafogli. Non poteva andare al Club senza soldi. Ogni partita aveva bisogno di almeno una puntata… minima, ma sempre di puntata si trattava. Rifece la strada. Ritornò a casa. Davanti all’ingresso della sua casa c’era un Signore che suonava il campanello. Lo riconobbe subito. Era il suo compagno di terza media: Giancarlo. Un bell’uomo che si era mantenuto tale pur avendo la stessa età della neopensionata. “Flaminia sono venuto a Pavia. e ho pensato di passare da casa tua per un saluto… Spero di non disturbare. Ho anche una proposta. Al mio paese ho vinto un “viaggio a Londra” di una settimana per due persone. Essendo solo, mi sono detto. Perché non proporlo a Flaminia? E’ un po’ come se ritornassimo in terza media… quando te ed io facevamo coppia fissa.” Flaminia si illuminò. Era proprio la proposta che ci voleva per ravvivare la vita.(391)

 
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BUONA GIORNATA CON IL DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°21221 pubblicato il 18 Novembre 2015 da dinobarili
 

BUONA GIORNATA CON IL DISEGNO DI

TERESA RAMAIOLI

 

 

 

 
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GIACOMO PUCCINI di Teresa Ramaioli

Post n°21220 pubblicato il 18 Novembre 2015 da dinobarili
 

GIACOMO PUCCINI 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 17/11/15 alle 19:22 via WEB
GIACOMO PUCCINI----Giacomo Puccini nacque a Lucca da una famiglia di musicisti, dimostrando di possedere fin da piccolo un grande talento musicale. Poco incline allo studio, in quel periodo della sua vita si limitò ad accompagnare con l'organo le funzioni religiose. L'ascolto della “Aida” a Pisa, dove il giovane si era recato a piedi "consumando un paio di scarpe", fu la scintilla che lo spinse a studiare musica presso il conservatorio di Milano. Giacomo Puccini non è stato soltanto un grande compositore di melodrammi e un uomo sensibile alla bellezza delle donne, era anche un provetto cacciatore che amava girare col barcone nella sua Torre del Lago, oltre che un raffinato buongustaio della cucina toscana e in particolare dei salamini lucchesi e dei fagioli. Di questi ultimi era un fanatico sostenitore, come testimonia la ricetta inviata all'amico Giulio Ricordi, nel 1895, con indicazioni ben precise sui tempi di cottura, l'uso di foglie di salvia, di aglio, pepe e sale. Al pane preferiva i grissini croccanti , ma si rifaceva con la zuppa di cavolo. Negli anni giovanili Puccini divenne, molto attento ai piaceri della tavola. Se i soldi mancavano, da buona forchetta si divertiva a creare personalmente ricette come “pasta con le anguille” o “aringhe coi ravanelli”. Anche dopo gli anni delle ristrettezze economiche, Giacomo continuò a coltivare l’arte del cucinare. Con gli amici di Torre del Lago (LU) condivise la passione per le battute di caccia e le allegre tavolate che ne seguivano, fatte a base di fagiani arrosto, folaghe rosolate e pernici fritte. Il Maestro amava ingentilire il pasto con mandarini, vino frizzante e latte alla portoghese (anche chiamato fiordilatte). Ciao Teresa Ramaioli

 

 

 

 
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CIAO TANMIK

Post n°21219 pubblicato il 18 Novembre 2015 da dinobarili
 
Tag: tanmik

CIAO TANMIK

 
tanmik
tanmik il 17/11/15 alle 08:03 via WEB
Buon giorno ALDO, PER TE:- https://youtu.be/N9hxbYzYS7g (Accanto a chi?) UN ABBRACCIO, MIK....
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 18/11/15 alle 07:03 via WEB
Ciao Mik. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CRISTINA BELGIOIOSO TRIULZIO di Teresa Ramaioli

Post n°21218 pubblicato il 18 Novembre 2015 da dinobarili
 

CRISTINA BELGIOIOSO 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 17/11/15 alle 19:21 via WEB
CRISTINA BELGIOIOSO TRIVULZIO---Si è scritto molto di Cristina, si è detto il bene e tutto il male possibile, quand'era in vita e anche dopo la sua morte, oggi esistono numerose sue biografie che la dipingono come un'eroina lombarda, inflessibile e tenace. La piccola Cristina cresce gracile e malaticcia. Il padre muore a 32 anni quando Cristina ne ha solo quattro, lasciandola unica erede del suo ramo. La madre si risposa subito con Alessandro Visconti d'Aragona, dal quale avrà tre figlie e un figlio. Cristina passa l'infanzia a studiare, si trova bene con il patrigno finché questi, coinvolto negli arresti dei Carbonari, pur scampando allo Spielberg, resta profondamente scosso dalla disavventura . La madre, dal canto suo, si consola subito con un conte napoletano. A sedici anni, destinata ad un triste cugino, figlio del tutore, si ribella e sposa (24 settembre 1824) invece Emilio di Belgioioso, bello, giovane e grande conquistatore di cuori femminili. L'enorme dote di una delle più ricche ereditiere d'Italia convince subito il giovanotto, che aveva già intaccato seriamente il proprio patrimonio. Cristina si accorge presto dello sbaglio. Già soffriva di crisi epilettiche, un male che la tormenterà a fasi alterne per tutta la sua esistenza, ora si aggiunge la sifilide contratta dal marito (1826). Quando quest'ultimo le propone di convivere con la sua nuova amante, Cristina si ribella, lascia Milano e inizia a vivere davvero la propria vita (dicembre 1828). Viaggia per l'Italia incontrando persone interessanti e interessate alla sua persona. E' bella, una bellezza che affascina e incuriosisce. I capelli neri circondano un viso ovale pallidissimo. Ciao Teresa Ramaioli

 

 
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