Messaggi del 06/04/2014

LA ZONA OSCURA ...E IL RACCONTO DI FORTUNATA

Post n°13176 pubblicato il 06 Aprile 2014 da dinobarili
 

LA ZONA OSCURA ...

E

IL RACCONTO DI FORTUNATA 

La_zona_Oscura
La_zona_Oscura il 06/04/14 alle 17:15 via WEB
Per chi come Fortunata ha dovuto lasciare il paese natìo da giovane per trasferirsi con la propria famiglia altrove, è naturale sentirne nel tempo la mancanza e la nostalgia, soprattutto se, oltre ai ricordi, vi ha lasciato anche... il cuore. A volte basta un piccolo e semplice gesto, anche un innocente ed innocuo "bacio sulla guancia", a legare per sempre due persone. Gran bel racconto, Dino, molto significativo. E' sempre un enorme piacere, leggerti. Un abbraccio... a presto. Ros
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 06/04/14 alle 19:27 via WEB
Ciao Ros - grazie. I tuoi complimenti mi fanno sempre piacere. Inutile nasconderlo. Chi scrive lo fa per i lettori. Se i lettori sono soddisfatti, vuol dire che... chi scrive... ha speso bene il suo tempo. Grazie. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 
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PIERLUIGI VALLI... E IL RACCONTO DI MARTA E MAURA

Post n°13175 pubblicato il 06 Aprile 2014 da dinobarili
 

PIERLUIGI VALLI ...

E

IL RACCONTO DI MARTA E MAURA

pierluigivalli1
pierluigivalli1 il 06/04/14 alle 15:13 via WEB
Oggi hai fatto risaltare la tua immaginazione, hai raccontato una storia con personaggi "moderni" in un quadro di vita "normale" - hai unito la tua fantasia con i fatti odierni di cronaca rosa: lo Sceicco che recluta delle belle ragazze per fare shopping in giro per l'Europa. Ciao. GIGI
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 06/04/14 alle 19:20 via WEB
Ciao Pierluigi - bel comnmento. I racconti devono rispecchiare la vita di tutti i giorni ... con un po' di poesia. Dino
(Rispondi)

 
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ANNAMARIA ... L'ARTE E L'AMORE VANNO A BRACCETTO

Post n°13174 pubblicato il 06 Aprile 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

L'ARTE E L'AMORE VANNO A BRACCETTO

annamariamennitti
annamariamennitti il 06/04/14 alle 14:09 via WEB
ciao Dino, l'amore è come l'arte vanno a braccetto, se una persona , ama di un amore con A maiuscola il fidanzato, il marito ,o l'amante e le venisse chiesto per forza maggiore di fare una scelta fra l'arte e l'amore..sarebbe veramente un imbarazzo....buona domenica
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 06/04/14 alle 19:16 via WEB
Ciao Annamaria - bel commento.Vero, l'arte e l'amore vanno a braccetto. Dino
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MENEGI53... E IL RACCONTO DI MARTA E MAURA

Post n°13173 pubblicato il 06 Aprile 2014 da dinobarili
 

MENEGI53...

E

IL RACCONTO DI MARTA E MAURA 

menegi53
menegi53 il 06/04/14 alle 12:11 via WEB
Buona domenica Dino! Tu ci fai sognare in ogni tuo post! Davvero, la vita è fatta di emozioni, e tu le descrivi così intensamente! Un abbraccio, e un buon proseguimento di giornata!
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 06/04/14 alle 19:13 via WEB
Ciao Giovanni - grazie dei tuoi complimenti. Il piacere è reciproco: di chi scrive e di chi legge. Dino
(Rispondi)

 

 
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PENSIERO DEL GIORNO

Post n°13172 pubblicato il 06 Aprile 2014 da dinobarili
 

PENSIERO DEL GIORNO

“Chi sa fingere…

sa regnare”

 Dino

 

 

 
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GLI ARTISTI racconto (369) di Dino Secondo Barili

Post n°13171 pubblicato il 06 Aprile 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

con persone reali o fatti realmente avvenuti)

racconto del Giovedì

Gli Artisti (369)

Ci sono persone che non vanno mai in vacanza. Sono gli Artisti. Non parliamo degli Artisti di grido, coloro che vengono pagati a “peso d’oro”. Parliamo degli Artisti piccoli, piccoli. Come quelli che operano nei piccoli centri urbani della provincia di Pavia. Nei paesi di pianura o di collina… dove la vita trascorre lenta e monotona. Monotona, si… ma non per gli Artisti… Tali persone sono in movimento tutto l’anno per preparare spettacoli adatti alla popolazione del territorio. Un anno fa, terminata l’estate, gli Artisti di un paese della Lomellina si sono riuniti per dare una “occhiata” al calendario degli spettacoli. Si sono accorti che il Capo Comico e autore dei testi, il Signor Giandomenico, non aveva ancora preparato niente… Borbottio generale… “Come mai?” Si chiedevano tutti i componenti della Compagnia Comico Dialettale locale… “Possibile? Che il Giandomenico sia andato in crisi? Che gli sia successo qualcosa? Che si sia innamorato?” Sembravano domande banali, ma mancavano risposte convincenti. Giandomenico osservava, ascoltava e non rispondeva. Una Sfinge… una persona impassibile… osservava i volti e gli atteggiamenti, pensava … ma non parlava. La Costumista, Signora Gigia, ha preso in mano la situazione. Era la più anziana del Gruppo Dialettale. Aveva abbastanza autorità per essere ascoltata ed aveva un ascendente su Giandomenico… “Ragazzi, non cominciamo a fare casino. Adesso… adagio, adagio cerchiamo di capire cosa è successo. Giandomenico lo conosco bene. Ha un anno più di me, 72 anni. Con quella faccia da bronzo che si ritrova dubito che sia andato in crisi. In crisi ci vanno i giovani che non hanno ancora “la pellaccia dura” come noi anziani. Non credo neppure che gli sia successo qualcosa… Ad una certa età, ne ha viste di tutti i colori … Nessuna cosa può essere veramente nuova. Sul fatto che si sia innamorato… ho i miei dubbi. Beh… non fatemi ridere (anche se siamo un Compagnia Comico Dialettale)… E’ vero che “gallina vecchia fa buon brodo”…ma si tratta sempre di “una vecchia gallina”… e quando viene a mancare la materia prima …neppure il viagra può far miracoli. Una cosa, invece, alla quale voi tutti non avete pensato è che il nostro Giandomenico ha trovato qualcosa di interessante per iniziare la nuova stagione teatrale…” Tutti i componenti la Compagnia si sentirono coinvolti, interessati, curiosi di sapere cosa “bolliva in pentola”. Effettivamente, Giandomenico, Capo comico, autore dei testi teatrali della Compagnia aveva in serbo della novità. E quali? Da artista navigato attese che “il ciarlamento” terminasse… Si alzò in piedi come fosse un antico Dio greco. Si sistemò la cravatta come fosse un rito ancestrale…e parlò. “Cari colleghi, quest’anno sarà dura. Dobbiamo contare sulle sole nostre forze (come abbiamo sempre fatto…del resto) e non dobbiamo abbandonarci alle banalità. Il teatro è bello e utile fino a quando è espressione del nostro tempo. Espressione dei sentimenti e dei risentimenti, delle ansie e delle aspettative della persone, cioè degli spettatori. Anzi, un teatro è “vero e utile” quando gli spettatori si riconoscono nelle storie, nei personaggi, nelle situazioni… Ecco perché il prossimo spettacolo sarà un collage di storie. Ognuno di voi racconterà una sua storia, la sua o quella di cui è venuta conoscenza. Storie di amori, di matrimoni, di eredità, di fatti e misfatti quotidiani… Le storie devono essere raccontate in positivo… per farci riflettere e farci fare una risata. Come sapete la nostra Compagnia Comico Dialettale è nata molti anni fa. In tanti anni abbiamo capito che, in ogni caso, è meglio ridere che piangere… Non come quella giovane donna che, rimasta vedova, girava per il paese sempre vestita di nero, con le lacrime agli occhi… e pretendeva che tutte le persone piangessero con lei… Poi, si è saputo cosa stava dietro…” Tutti i componenti la Compagnia chiesero il finale della storia…Giandomenico ritornò a fare la Sfinge… “Il finale della storia… ve la racconterò la prossima volta.” (369)

 
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DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°13170 pubblicato il 06 Aprile 2014 da dinobarili
 

DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

"Buon Lunedì ...a tutti"

DIARIO CORALE

 del

7 aprile 2014

 
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PENSIERI SPARSI DEL 6 APRILE 2014

Post n°13169 pubblicato il 06 Aprile 2014 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 6 APRILE 2014

“L’amore è come l’arte…

ci si innamora e basta”

Dino

 
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MARTA E MAURA racconto (582) di Dino Secondo Barili

Post n°13168 pubblicato il 06 Aprile 2014 da dinobarili
 

6 APRILE 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 6 aprile 2014 – Domenica - ore 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto della Domenica

582

I racconti di Primavera

Marta e Maura

La vita è fatta di emozioni… specialmente a Primavera. Non così per la Dott. Marta, trentacinque anni, bellissima, Dirigente di una Agenzia Commerciale a Milano, abitante a Pavia. Un anno fa, era in Ufficio taciturna. Lo sguardo rivolto dentro sé stessa come se avesse qualcosa di cui rimproverarsi. L’amica e collega Dott. Maura la stava osservando da parecchio tempo. Decise di intervenire. “Marta cosa stai pensando? Stai facendoti dei problemi di cui puoi farne a meno? In genere è sempre così. Quando una donna ha trentacinque anni. E’ bella come te. Ha un bel posto di lavoro… Va sempre cercarsi dei guai di cui può farne a meno…” Marta, avrebbe voluto intervenire, ma Maura non le ha lasciato la presa. Sapeva che se Marta avesse preso in mano il discorso l’avrebbe stravolto a suo favore secondo le sue idee. “E, no. Marta. La devi finire di muoverti con quello sguardo pensieroso come nelle ultime settimane… Si tratta del fatto che il “moroso” ti ha lasciata? Fregate! Fregate due volte. E’ la tua fortuna. Ogni persona ha le sue ali …e spesso non le usa… Un po’ per pigrizia. Un po’ per mancanza di fiducia in sé stessa … Un po’ perché c’è sempre qualcuno che cerca gli “tagliargliele”. Marta, hai le ali? Usale….usale bene …subito! Domani potrebbe essere troppo tardi.” Marta capì che con Maura non l’avrebbe avuta vinta. Accennò ad una domanda. “E, come?” Per Maura era la domanda che si aspettava. “Ci penso io. Domani mattina è sabato. Ti porto dalla mia parrucchiera Elvezia. Nuovo taglio di capelli. Nuovo look. Vestiti nuovi come vuole il mio amico Liri, il più bravo stilista di Milano. Un ragazzo … Chiamalo ragazzo! Ha cinquant’anni… ma ha ancora la testa e la fantasia dei vent’anni. Ci pensa lui a trasformarti in una Dea … E, poi, alle cinque di domani pomeriggio, te ed io, andiamo all’inaugurazione di una Mostra di Pittura. Il resto è nelle mani del Destino, quel Destino che guida i nostri pensieri, i nostri atti… che sa dove portarci e perché farlo…” Marta accennò ad un sorriso. Non aveva altra scelta che seguire i consigli di Maura… la quale una la faceva e un’altra la pensava. Il giorno successivo era sabato e come “ordinato” da Maura, la trentacinquenne Marta, si presentò dalla Parrucchiera Elvezia, un tipino tutto nervi, “scattoso” e piena di idee estrose. “Lei, Dott. Marta, chiuda gli occhi… Si lasci trasportare dalla musica che ho scelto apposta per Lei… Mi lasci fare. Le Parrucchiere sono le migliori artiste dei giorni nostri. Riescono a trasformare le donne in evanescenti figure da sogno.” Quando Marta riaprì gli occhi non si riconobbe. Più che una donna era diventata una Vamp. C’era presente anche Maura che approvò all’istante. Era giunto il momento dello Stilista Liri il quale, appena vide Marta pronunciò un ordine categorico. “La voglio nuda!” La Dirigente dell’Agenzia Commerciale si irrigidì. La voce di Liri si ammorbidì. Diventò fluente come morbida crema… “Rilassati, ragazza, mica ti mangio… Ho altri gusti… ma con te faccio una eccezione.” Due Aiutanti Stiliste, denudarono Marta. In brevissimo tempo la rivestirono con “elementi” finissimi… elegantissimi… con il tocco finale di Liri che ormai aveva preso Marta come “oggetto… da far esplodere”… esplodere in bellezza, fascino, mistero… Era Liri l’Artista che avrebbe esposto i quadri alla Mostra di Pittura, quindi era lui l’Autore che avrebbe fatto risaltare la sue opere per mezzo di Marta. Maura non aveva perso un “passaggio” di tutta quella messa in scena. Marta indossò diversi abiti  e finalmente Liri diede l’approvazione per un vestito rosso, svolazzante, trasparente… Marta si guardò allo specchio e si sentì rabbrividire… più che vestita sembrava nuda. Ormai non poteva fare o dire nulla. Era come un giocattolo nelle mani di Liri, un cinquantenne che sembrava un ventenne, elegantemente vestito di verde… specialmente la giacca… con quei particolari svolazzanti risvolti come fosse una figura “uscita” da un quadro del settecento veneziano. Tutto era pronto per l’inaugurazione della  Mostra di Pittura alla Galleria d’Arte. Mancava solo il fotografo Adamo, il personaggio che avrebbe immortalato l’evento. Era proprio quello il momento della verità. Liri era tranquillo. Marta era la donna di cui aveva bisogno. I quadri erano già esposti in Galleria. Adamo non si fece attendere. Si presentò con tre macchine fotografiche appese al collo e una cinepresa. Più che un fotografo sembrava un venditore ambulante. Quando Adamo vide Marta andò in visibilio. Erano mesi che cercava una donna per un servizio fotografico per una Rivista americana. Ora, era lì davanti a lui…e da quel momento non l’avrebbe più persa di vista. Tutta la variegata comitiva si trasferì nella Galleria d’Arte per il seguito del lavoro. Adamo sistemò Marta accanto alle opere di Liri. Poi, un quadro dopo l’altro. creò l’atmosfera adatta. Nessuno osava parlare. Anche Marta aveva perso la voce. Ad un tratto sulla porta della Galleria si presentò uno Sceicco nel suo caratteristico costume. Si fermò a guardare… Alla fine parlò in perfetto italiano. “Compro tutto… Prossima tappa Dubai” (582)

 
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SAN COLOMBANO E LA REGINA TEODOLINDA di Teresa Ramaioli

Post n°13167 pubblicato il 06 Aprile 2014 da dinobarili
 

SAN COLOMBANO E LA REGINA TEODOLINDA

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 05/04/14 alle 21:09 via WEB
San Colombano,Teodolinda e la colomba-- Narra la leggenda che, intorno al 612, il santo abate irlandese San Colombano si recò a Pavia. Teodolinda,desiderava tanto incontrare quel Santo monaco.La fama della sua santità si stava spargendo per tutta Europa., e non appena aveva saputo che Colombano era entrato nel suo regno, aveva fatto di tutto per poter averlo come ospite insieme ai suoi monaci. Ora Colombano era suo ospite, nella regia città di Pavia. Colombano e i suoi monaci avevano viaggiato per tutta la mattina, era ora di pranzare e Teodolinda, aveva dato ordine che a quei monaci fosse servito un pranzo regale: intingoli profumati ,carni arrostite ,paste ripiene, salsicce, vassoi di cacciagione fresca facevano bella mostra sulla tavola.Alcuni dei monaci di Colombano, abituati alla povertà e al digiuno, sgranarono visibilmente gli occhi, alla vista di tutto quel ben di Dio. Colombano ringraziò i monarchi con un segno del capo, e poi si sedette a tavola. Il banchetto ebbe inizio, e tutti gli invitati mangiarono voracemente il loro pasto. Solo i monaci irlandesi se ne stavano perfettamente immobili, senza avvicinare a sé i loro piatti. I più giovani deglutivano sconsolatamente; i più anziani sospiravano. Sant’Attala, che era alla destra di Colombano, fece scorrere il suo sguardo su tutto il tavolo , poi… un po’ a disagio disse: “c’è solo carne…”. San Colombano. annuì “E questi mangiano carne in piena Quaresima?” commentò un terzo monaco. Colombano alzò le mani :. “Sono re”, osservò : “devono mangiare come re”. Il monaco più giovane, spaventato e affamato, domandò:. “Noi che siamo monaci, dobbiamo digiunare? Dopo tutto il cammino che abbiamo fatto?”. Colombano ed Attala, silenziosamente, si scambiarono un’occhiata. Poi, San Colombano incrociò le braccia e rimase seduto sulla sedia, nell’ attesa che succedesse qualche cosa. Dopo venti minuti, la regina Teodolinda lanciò un’occhiata ai monaci, per controllare che tutti si stessero godendo il pasto, e si meravigliò nel vedere che non avevano toccato cibo. Per dare il benvenuto a quei monaci, aveva portato in tavola piatti prelibati … e quelli si rifiutavano di mangiarli? Teodolinda si pentiva di aver invitato a corte quei monaci ingrati. “Voi non mangiate, fratelli?”, domandò lanciando un’occhiata gelida a Colombano ed ai suoi monaci. “No che non mangiamo!”, sbottò il monaco più giovane, la cui pazienza era stata messa a dura prova dal digiuno prolungato e dalle fatiche del viaggio. San Colombano gli tirò un calcio da sotto il tavolo. “Non possiamo mangiare questo cibo che non è benedetto, maestà”, lo interruppe in tono pacato. “Chiedo umilmente il vostro permesso per poter benedire il cibo che ci avete offerto”. Teodolinda annuì con rassegnazione. San Colombano chinò il capo in segno di ringraziamento, e si mise in piedi per benedire il cibo. Tirò a sé un grosso vassoio decorato, che conteneva una grande colomba arrosto. Il monaco sorrise, alzò la mano destra in segno di croce e le pietanze si trasformarono in candide colombe di pane, bianche come le loro tuniche monastiche. Nel bellissimo vassoio imbandito sulla tavola regale, ormai, se ne stava solo un’umilissima pagnotta. Una pagnotta che aveva conservato la sua forma di colomba, ma che era semplicemente pane “Questo sì che è un cibo che s’addice alla Quaresima”, disse Colombano a Teodolinda, sorridendole e mentre Teodolinda abbassava lo sguardo, imbarazzata, Colombano si sedeva a tavola, e con i suoi monaci, cominciava a godersi il pasto. Il prodigio colpì molto la regina che comprese la santità dell'abate e decise di donare il territorio di Bobbio dove nacque l'Abbazia di San Colombano. La stessa regina Teodolinda salì sul Monte Penice con San Colombano per mostrargli il territorio e fargli promettere di costruire lì in cima, una chiesetta dedicata alla Madonna. La colomba bianca è anche il simbolo iconografico del Santo ed è sempre raffigurata sulla sua spalla. (Il re longobardo Agilulfo e sua moglie la regina Teodolinda, chiesero a San Colombano un aiuto sulla questione tricapitolina, ovvero su un avvicinamento tra il popolo longobardo e la chiesa vaticana. L'alleanza ebbe successo e come ricompensa gli venne regalato un ampio suolo per costituire un centro di vita monastica a Bobbio. ) Ciao a tutti gli amici del blog Teresa

 
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MARION ...E LE DECISIONI RAGIONATE

Post n°13166 pubblicato il 06 Aprile 2014 da dinobarili
 

MARION ...

E

LE DECISIONI RAGIONATE

Marion20
Marion20 il 05/04/14 alle 10:54 via WEB
La capacità di decidere contraddistingue davvero la maturità. E' giusto concedersi il tempo di raggionare, di soppesare i pro e i contro, per non prendere decisioni affrettate, ma la riflessione deve essere funzionale alla decisione, non deve ritardarla o peggio impedirla. Non si può pensare che si possa decidere senza sbagliare: è un rischio che si deve accettare comunque, sia perché in generale non riusciamo a stabilire tutte le variabili che entrano in un determinato fatto, sia perché le condizioni e gli avvenimenti possono mutare tanto rapidamente e le situazioni evolvere tanto repentinamente da cambiare il risultato di una decisione. Bello questo spunto di rifelssione, buon fine settimana! Ciao Marion
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 06/04/14 alle 08:30 via WEB
Ciao Marion - commento completo. Ragionato. Convincente. Ecco, perchè, le decisioni vanno prese di volta in volta... mentre "maturano i fatti" (come in guerra).Quando le cose si trascinano all'infinito... i guai si sommano. Le decisioni si "complicano". Dino
(Rispondi)

 

 
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MADDALENA ... E IL RACCONTO DI FORTUNATA

Post n°13165 pubblicato il 06 Aprile 2014 da dinobarili
 

MADDALENA ...

E

IL RACCONTO DI FORTUNATA

maddamark
maddamark il 05/04/14 alle 21:52 via WEB
Da noi si dice "chi non risica non rosica". Fortunata vai,se proprio non dovesse andare si torna indietro.Non avere il rimpianto di non aver provato. I miei 16anni non li ricordo volentieri, troppe responsabilità!!!Nottissima Maddalena
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 06/04/14 alle 08:22 via WEB
Ciao Maddalena - bel commento. Vero. "Chi non risica ... non rosica". Fortunata era una donna furba. Sapeva che poteva tornare a Milano. Dino
(Rispondi)

 
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