dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 14/04/2014
ANNAMARIA ...
E
IL RACCONTO DI DENISE
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CARLO VERGANI ...
E
L'ANFITEATRO ROMANO DI MILANO
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LAVERGINEMARI1...
E GLI AUGURI DI BUONA PASQUA
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Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto del Venerdì
Clara (377)
Il mese di settembre segna l’inizio “della scuola” per tutti i ragazzi, le loro famiglie…e, soprattutto, per i Docenti (donne e uomini). Una folla di persone di ogni età sono coinvolti in una delle “più grandi e importanti istituzioni”. Più che un’istituzione è “un esercito in movimento che muove una nazione intera”. Ogni anno, settembre segna l’inizio di un “nuovo anno” a tutti gli effetti. Come tale, ogni persona coinvolta è come se iniziasse la “sua vita… da capo”. “Anno nuovo … vita nuova” si diceva una volta. Forse… anche adesso. La Professoressa Clara, trentotto anni, single, Docente di Lettere alle scuole medie, un anno fa era in crisi… Ormai aveva capito come girava il mondo della scuola. Aveva memorizzato i tempi… le scadenze… il calendario. Aveva imparato anche che, se si vuole sopravvivere, spesso, bisogna chiudere un occhio (qualche volta due), conciliare la “cena con il desinare”, far finta di non aver visto e sentito… Insomma… dare un colpo alla botte e l’altro al cerchio… Tutto questo “sistema” (un po’ ipocrita), però, aveva mandato in crisi la Professoressa di Lettere la quale avrebbe voluto (all’inizio della carriera) avere una prospettiva di vita più soddisfacente. Ne aveva parlato con il suo collega Prof. Daniele, quasi prossimo alla pensione. Questi era stato chiaro. “Clara, non fare l’eroina. Prendi quello che passa il convento. Se vuoi proprio avere delle soddisfazioni… innamorati e cerca di essere felice.” La Prof. Clara aveva incassato il colpo, ma non aveva osato discutere con una persona saggia come il Prof Daniele. Un anno fa, quelle parole rimbombavano nella testa della Professoressa come “il passaggio di un treno”. In effetti, la vita sentimentale di Clara era inesistente. Da quale parte cominciare? Cominciò a pensarci e riflettere. Ne parlò con la sua collega Gianna, Prof. di matematica, fidanzata … in crisi con il suo Lui. “Clara carissima, io, non sono proprio la persona che può darti consigli. L’amore per me è un enigma. Pensa che non so più cosa fare con il mio Lui. Lo prendo da una parte… scappa dall’altra. Ti consiglierei di parlare ad un avvocato…” – Clara si meravigliò. “Con un Avvocato? Ma a cosa serve un Avvocato? Non stiamo mica preparando una “causa”?” – La Prof. Gianna non si perse d’animo. “Clara, non farti meraviglie. Oggi, gli uomini sono cambiati. Non sono più gli uomini di una volta che si innamoravano (forse, qualche volta). Si sposavano… e poi ciò che doveva accadere …accadeva. Adesso, l’uomo è una meteora… oggi, c’è, domani non c’è più. Allora, soltanto un Avvocato può dare le indicazioni giuste. Anzi, conosco, un Avvocato cinquantenne con un’esperienza da matrimonialista, scapolo. Potremmo andarci tutte e due…” Clara, scrollò la testa e, non sapendo cosa altro fare, acconsentì. Le due Professoresse presero l’appuntamento e, insieme, si recarono dall’Avvocato Beniamino, il quale le accolse con gentilezza. Gianna illustrò il problema e l’Avvocato cercò di essere convincente. Dopo aver pensato e pesato per bene quanto stava per dire, parlò. “Vedete, Gentili Signore, oggi, siamo nel caos più completo. I rapporti tra uomo e donna sono diventati difficili e complicati. Nessuno può più garantire nulla. Il mio consiglio è mantenere la propria indipendenza, autonomia, e non dare nulla per scontato. Oggi, quando un uomo e una donna si mettono insieme non possono più dire “questo è nostro”. No. Ognuno si tiene ciò che ha… Dopodiché, è possibile un libero scambio di reciproche affettuosità (sesso compreso). Tutto questo nel rispetto e nelle reciproche attenzioni… “ La Prof. Clara osservava l’Avvocato Beniamino come il campione degli uomini… degli uomini veri… che amano le donne, ma le rispettano… Capì che se ne stava innamorando… Anche l’Avvocato Beniamino cominciò a balbettare… sintomo significativo che qualcosa stava succedendo nella testa dell’Avvocato single… - (377)
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14 APRILE 2014
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 14 aprile 2014 – Lunedì - ore 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconto del Lunedì
590
I racconti di Primavera
Denise e il viaggio a Genova
Ogni anno la Primavera porta novità, idee nuove, nuovi progetti. Ne sapeva qualcosa la Prof. Denise, quarant’anni, ben portati, un corpo splendido… da attirare l’attenzione di buona parte degli uomini (oltre ai suoi Colleghi maschi). Cioè coloro che oltre all’indiscussa bellezza femminile, amano quel non so che di mistero che una persona emana. Denise, Docente di Lettere presso un Liceo del milanese, abitante a Pavia, non era mai stata a Genova. Qualche lettore dirà che tantissime persone, a quarant’anni, non sono mai state a Genova eppure vivono benissimo, senza problemi. La Prof. Denise, no. Il fatto di non aver mai visto Genova, per la quarantenne, era un problema. La causa poteva essere stata ricondotta a sua madre, quando era piccola. Sua madre Teresa, infatti, pavese doc, quando raccontava alla figlia qualche fatto… ci metteva sempre dentro Genova. Per esempio. “Denise… Genova è fra i primi porti del Mediterraneo… è stata una delle nostre due maggiori “Repubbliche marinare”. Per sette secoli ha intrecciato commerci dalla Crimea agli scali di Fiandra e Inghilterra… la “Grande Genova” si estende per trenta chilometri da Voltri a Sant’Ilario…” ecc. ecc. Quando una città ha simili dimensioni e una storia lunga secoli e secoli… non è una città come le altre. Sul suo territorio si sono sommate vicende umane uniche e irripetibili, create condizioni e situazioni degne delle più interessanti civiltà. Proprio così, civiltà. Perché, la misura di una “civiltà” è il livello di benessere raggiunto sotto tutti gli aspetti… materiali e spirituali. Denise, però, aveva un’altra ragione per desiderare di vedere Genova. Quando frequentava la Scuola Media aveva un compagno di banco, Federico, che si era innamorato di lei. Quelle attenzioni, quelle gentilezze, Denise, non le aveva più avute da nessun uomo negli anni successivi. Poi, mentre frequentava la terza media, un giorno, Federico è andato a scuola con le lacrime agli occhi. A Denise disse che si sarebbe trasferito a Genova con la sua famiglia. Da quel giorno i due ragazzi non sono più rivisti. Ora, a distanza di anni, quella partenza era tornata alla mente, come fosse un miraggio. Forse, Denise aveva bisogno di avere accanto a sé una presenza maschile. Un uomo bello, affascinante, gentile, sensibile, affettuoso…. come Federico. Si sa che tra il dire e il fare ci sta di mezzo il mare… e quel “mare” era Genova, quella Genova mia vista… sognata forse, ma che rappresentava molto più di una città, di un mare, di un porto, di case, palazzi, Musei, Acquari. Genova, per Denise, era una specie di … irraggiungibile Itaca… tra sogno e realtà. Un anno fa, in Primavera, a Pavia è stata organizzata una manifestazione di “auto d’epoca”. A Denise piaceva quel tipo di manifestazione… un po’ perché rappresentava un tuffo nella storia degli ultimi sessant’anni. Auto d’epoca … che hanno fatto un’epoca. C’erano pure delle minuscole “Topolino”… una delle prime 850 special… e su, su, fino alle fuoriserie. Quelle “fuoriserie” che molti anni fa accompagnavano le “spose in Chiesa” per il fatidico “Si”. La manifestazione era organizzata in Piazza della Vittoria, luogo ideale per fare sognare le persone. Le automobili schierate erano parecchie. Il pubblico andava avanti e indietro lasciando gli occhi su “modelli” che hanno segnato un’epoca. Denise era tra il pubblico presente. Ad un tratto notò una lussuosa (per quell’epoca… e anche oggi) un MG del 1955, Un modello tenuto come fosse un gioiello. Si vedeva lontano un miglio che era un “oggetto da amatore”. Il proprietario dell’auto non sfuggì a Denise che riconobbe l’antico compagno di Scuola Media. Era, infatti, Federico. Ormai uomo fatto… anzi, molto più di un uomo, un quarantenne affascinante come fosse un attore del Cinema. Federico e Denise si abbracciarono come due vecchi amici… Per Denise, era molto di più…Era l’incontro del Destino. Per la quarantenne l’occasione era troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire. “Federico, lo so di chiederti troppo… ma a me piacerebbe che mi portassi a fare un giro.” Federico non esitò un secondo. “Dimmi dove vuoi andare ed io sono a tua completa disposizione.” – “A Genova…” rispose candida Denise. Federico si illuminò in viso. “Ma, io abito a Genova. Abito sulle colline sopra la città. Là c’è il mio Castello… anzi, se vuoi posso invitarti per un prolungato soggiorno, tra amenità di ogni genere…” Il resto della storia è facile immaginarla. I lettori di questo Blog, sono ormai avvezzi alle romantiche storie d’amore… Quella di Federico e Denise non è diversa dalle altre. Il viso di Denise e Federico si trovò causalmente troppo vicino e scattò la molla … il bisogno di baci che alberga in ogni persona… sa.. .che meglio “un bacio oggi…che due domani”. …- Questo è il racconto 590, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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TEODOLINDA E BIANCA MARIA
di
Teresa Ramaioli
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