Messaggi del 23/04/2014

ANNAMARIA ... E IL RACCONTO DI ALFONSO

Post n°13379 pubblicato il 23 Aprile 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

E

IL RACCONTO DI ALFONSO

annamariamennitti
annamariamennitti il 23/04/14 alle 13:15 via WEB
E vero ,chissà perchè più andiamo avanti con gli anni, più sentiamo la nostalgia della casa paterna e farne tesoro di alcuni oggetti che per anni erano buttati nei posti più impensati, poi per una fatalità te li ritrovi che ti fa ricordare un periodo della giovinezza , sempre piacevole . Finalmente Alfonso ha trovato il sistema per mezzo delle monete a svegliarsi e liberarsi della sua testa incasinata ,però mi sa che Alfonso lo è proprio di natura ,perchè ha aspettato la mossa della sua collega Paola ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 23/04/14 alle 19:35 via WEB
Ciao Annamaria - alcune persone hanno bisogno di una "spintarella" per prendere il volo. Dino
(Rispondi)

 
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CARLO VERGANI ...E I RICORDI

Post n°13378 pubblicato il 23 Aprile 2014 da dinobarili
 

CARLO VERGANI ...

E

I RICORDI

ughi51
ughi51 il 23/04/14 alle 11:56 via WEB
Ciao Dino, mentre leggevo il tuo 599esimo racconto, la mia mente è tornata alla ''CaNostra'' di Corsico dove ho vissuto la mia ''felicissima'' infanzia, e un pensiero particolare è stato per mia nonna che è stata fondamentale e sempre presente nella mia gioventù. Spero che in futuro i miei nipoti ricordino il loro nonno con la stessa gioia. Carlo
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 23/04/14 alle 19:31 via WEB
Ciao Carlo - bel commento. Non ho parole. I ricordi sono cose preziose. Dino
(Rispondi)

 
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ANNAMARIA ... E L'ATTO DI FEDE

Post n°13377 pubblicato il 23 Aprile 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

E

L'ATTO DI FEDE

annamariamennitti
annamariamennitti il 23/04/14 alle 16:19 via WEB
Dovrebbe essere così, un atto di fede una promessa d'amore di fronte all'altare ,promettendo" nella buona e cattiva sorte",ma è finita non è più cosi. Ora alla prima che mi fai ti licenzio e te ne vai Vedo spesso persone anziane che prendendosi per mano o per braccio l'uno sostiene l'altro camminano lungo il viale per la loro passeggiata pomeridiana ,si nota che hanno trascorso una vita serena da commovermi e penso .chissà....no non te la dico ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 23/04/14 alle 19:28 via WEB
Ciao Annamaria - bel commento reale e commovente. Dino
(Rispondi)

 
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MENEGI53... E LA FINE DELLE CASCINE

Post n°13376 pubblicato il 23 Aprile 2014 da dinobarili
 

MENEGI53...

E

LA FINE DELLE CASCINE

menegi53
menegi53 il 23/04/14 alle 11:26 via WEB
Buongiorno Dino! Ho pensato che mi manca tanto quella cascina, perché ho sempre sognato un posto tra il verde degli alberi in cui rilassarmi e passare il weekend! Un sorriso e un abbraccio!
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 23/04/14 alle 19:25 via WEB
Ciao Giovanni - la Cascina è un pezzo di storia delle persone. Cade la Cascina... muore la memoria delle persone. Dino
(Rispondi)

 
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PIERLUIGI VALLI, TERESA RAMAIOLI... E LE CASCINE

Post n°13375 pubblicato il 23 Aprile 2014 da dinobarili
 

PIERLUIGI VALLI, TERESA RAMAIOLI...

E LE CASCINE

pierluigivalli1
pierluigivalli1 il 23/04/14 alle 10:54 via WEB
Questa storiela non è solo romantica, porta all'attenzione il problema della ricostruzione delle nostre CASCINE- infatti il Pavese e ricco di cascinali, però spesso vengono abbandonate e lasciate a marcire. Ricostruire una CASCINA è come far riemergere la storia dei nostri nonni, oggi superati dalla tecnologia e dal modo frenetico di vivere. Ciao GIGI
(Rispondi)
 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 23/04/14 alle 16:20 via WEB
Una delle cose che più rattrista è il vedere tante cascine abbandonate: dove una volta pulsava il cuore , la vita oggi regna la desolazione. Cascine distrutte, chiusura di antichi negozi e botteghe, oltre a rappresentare la perdita di un tassello di vita dei nostri paesi ,fatto di tradizioni ed antichi mestieri,lascia dietro di sé un vuoto che si riflette nell'ambiente circostante. Ciao Teresa
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 23/04/14 alle 19:20 via WEB
Ciao Gigi - Oggi, si ha fretta in tutto. Anche a distruggere il passato... E poi? Cosa resta? I soldi fatti in fretta? Vedremo. Dino
(Rispondi)

 

 
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AN520 ... E LA FEDE CHE NON SI CANCELLA

Post n°13374 pubblicato il 23 Aprile 2014 da dinobarili
 
Tag: an520

AN520...

E

LA FEDE CHE NON SI CANCELLA

an520
an520 il 23/04/14 alle 10:15 via WEB
sì,DINO,e la fede non si cancella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 23/04/14 alle 19:15 via WEB
Ciao Anna - bel commento. Hai ragione: "la fede non si cancella". Dino
(Rispondi)

 
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PENSIERO DEL GIORNO

Post n°13373 pubblicato il 23 Aprile 2014 da dinobarili
 

PENSIERO DEL GIORNO

“Chi fa da sé

 fa per tre”

Dino

 

 

 
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MICHELA racconto (386) di Dino Secondo Barili

Post n°13372 pubblicato il 23 Aprile 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

con persone reali o fatti realmente avvenuti)

racconto della Domenica

 Michela (386)

Per vivere bene la vita servono valide motivazioni. Era il concetto di Michela, quarant’anni, impiegata, single, la quale stava attraversando un periodo poco propizio. La Ditta presso la quale lavorava aveva delle difficoltà economiche e si parlava spesso di cassa integrazione. Quando si sentono certe parole (cassa integrazione, ecc.) il personale comincia a vivere momenti di ansia. Michela era preoccupata. A quarant’anni le opportunità di lavoro cominciano a ridursi …ed il mercato attuale non è dei migliori… Tuttavia, era importante reagire. Ma come? Michela ne parlò con l’amica del cuore Fabiana, quarant’anni, single, la quale cercò di rendersi utile. “Vedi, Michela. Nei momenti difficili bisogna sempre avere una spalla. Io, non ho molte possibilità… ma una cosa posso farla. Invitarti a far parte del gruppo di volontariato al quale sono associata. Non è una gran cosa, ma ogni sabato ci troviamo al Ponte Coperto di Pavia per una camminata lungo le rive del fiume Ticino. Ci sono parecchi volontari uomini. Alcuni dei quali sembrano delle brave persone con la testa sulle spalle.” Michela non aveva altra scelta. Partecipare ad un gruppo di volontariato non è cosa impegnativa. Il sabato successivo alla chiacchierata, Michela faceva già parte del gruppo di Fabiana la quale si era prodigata nel presentarla al maggior numero di presenti. Michela cercò in tutti i modi di farsi accettare dal gruppo e fare buona impressione. Camminando è facile fare conoscenza e parlare del più e del meno. Michela si rese conto che tutti, più o meno, avevano problemi. Qualcuno, anche gravi. Inoltre, notò che l’amica Fabiana non si staccava mia dal Signor Giampiero il quale gradiva la compagnia. Capì che tra i due ci doveva essere una certa intesa. Perché non fare altrettanto? Il sabato successivo Michela mise gli occhi su un bel cinquantenne, alto, dai capelli brizzolati, un po’ isolato rispetto al resto della compagnia. Si chiamava Alfio… ma doveva essere di poche parole. Con la scusa che aveva lasciato a casa l’orologio (non era vero) Michela si diede da fare per allacciare una piacevole conversazione. Durante una camminata di un paio d’ore ci sono mille motivi per parlare di tutto e di ogni cosa. Cosi Alfio, si rivelò essere il Dott. Alfio, giornalista, il quale da poco tempo era rimasto vedovo. Michela usò tutta la delicatezza possibile…e Alfio, si aprì ad una simpatica conversazione. Anzi, i due si scambiarono il numero del cellulare. Si sa che quando la compagnia tra un uomo ed una donna prende la giusta piega ... i due si cercano come se non esistesse null’altro al mondo. Per Michela, i problemi della crisi della Ditta presso la quale lavorava erano passati in secondo ordine. Ora c’era solo Alfio… il Dottor Alfio (titolo, mai usato tra i due). Alfio dal canto suo sembrava un “aereo” in fase di decollo… “l’ascesa” era rapida … i “motori” al massimo. Qualche giorno dopo la camminata lungo la riva del Ticino, il giornalista Alfio ricevette un’offerta di lavoro dal suo Editore. Doveva scrivere un “libro di viaggio”… in cento pagine. Titolo: “L’isola del sortilegio”. Avuta la proposta, Alfio pensò subito a Michela. Digitò il numero sul cellulare e… “Hai voglia di fare un viaggio “nell’Isola del Sortilegio”? Naturalmente … io e te… soli.” Alfio stava per continuare il discorso … ma, Michela aveva già risposto di “si”.(386)

 
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DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°13371 pubblicato il 23 Aprile 2014 da dinobarili
 

DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

"Buon Giovedì ... a tutti"

DIARIO CORALE

del

24 aprile 2014

 
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PENSIERI SPARSI DEL 23 APRILE 2014

Post n°13370 pubblicato il 23 Aprile 2014 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 23 APRILE 2014

“L’amore è un atto di fede nel futuro”

Dino

 
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IL DOTT. ALFONSO E LA CASCINA LE QUERCE racconto (599) di Dino Secondo Barili

Post n°13369 pubblicato il 23 Aprile 2014 da dinobarili
 

23 APRILE 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 23 aprile 2014 – Mercoledì - ore 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto del Mercoledì

599

I racconti di Primavera

Il Dott. Alfonso e… la Cascina Le Querce

La Primavera non manca mai di stupire. Un anno fa, ne sapeva qualcosa il Dott. Alfonso, quarantacinque anni ben portati … e la mente incasinata. Si fa presto a dire che un uomo deve sempre essere un uomo. Che deve essere sempre padrone delle proprie azioni e dare di sé un’immagine positiva ed accattivante. Il Dott. Alfonso passava otto ore al giorno al decimo piano di un Palazzo in Milano…a voltare carte… fare fotocopie, rispondere a mail…a telefonate da almeno tre telefoni che aveva sulla scrivania… (oltre alle telefonate sui due telefonini personali). Ogni tanto, molto raramente, il Dott. Alfonso guardava oltre le grandi vetrate del suo Ufficio. In lontananza, c’era un giardino sopra ad un Grattacielo. Lo guardava, ma non lo vedeva… Non aveva neppure il tempo per individuarne le piante che lo costituivano. Almeno due telefoni strillavano contemporaneamente. Inutile farsi domande. Nelle stesse condizioni c’era la sua Collega d’Ufficio, Dott. Paola, quarant’anni … con la quale scambiava tre parole in una giornata. Un anno fa, però, il Dott. Alfonso aveva la mente incasinata. Non sapeva più cosa stava facendo. In verità lo sapeva benissimo. Sapeva, per esempio, che era stato piantato dalla “morosa”, Dott. Egidia. Lei voleva sposarsi… lui era freddo come un cubetto di ghiaccio e aveva detto di aspettare. Risultato. Fine del rapporto! L’altro motivo era la Primavera… La Primavera?... non proprio la Primavera. Il Dott. Alfonso sentiva che gli mancava qualcosa… Gli mancava la campagna … il luogo dove erano nati i suoi genitori prima che si trasferissero a Milano perché lui potesse diventare Dottore in Economia. Già, i suoi genitori avevano speso una vita per garantire a lui, figlio unico, di diventare Dottore e fare carriera. Ora, a quarantacinque anni , ecco la carriera. Otto ore al giorno (quando non erano di più) chiuso in un Ufficio al decimo piano in un Palazzo in Milano a rispondere al telefono. Fare discussioni al telefono. Corrispondere per mezzo del computer con persone che non aveva mai visto in faccia. Più che una carriera… sembrava una “via crucis”… Ogni tanto c’era una caduta…e bisognava rialzarsi in fretta per poter sopravvivere. Un anno fa, però, il Dott. Alfonso aveva un altro problema di cui non parlava assolutamente. Da qualche notte aveva un sogno ricorrente. Appena addormentato iniziava il sogno. La porta della sua camera da letto si apriva ed entrava suo nonno Giovanni. Si sedeva sul letto accanto a lui e si metteva a parlare. “Alfonso la tua vita non mi piace. Ti preferivo quando facevi la collezione di monete e me ne parlavi come di una cosa straordinaria, di grandissimo valore storico… A proposito le hai ancora le tue monete da collezione? E’ ora che ti rimetti all’opera. Ho una notizia per te. Ricordi quando venivi alla Cascina Le Querce? Ora, devi tornare laggiù. Devi andare nel sottoscala che tu conosci. C’è un pertugio nascosto da una pietra. Dentro al pertugio c’è una cassetta arrugginita con tantissime monete d’oro che ho raccolto per te… Ma devi andarci subito … prima che sia troppo tardi” Ormai era la terza notte che il sogno ricorrente si ripeteva sempre uguale. L’ordine del nonno era diventato categorico. Un anno fa, il Dott. Alfonso ha chiesto una giornata di ferie e si è recato alla Cascina Le Querce. La Cascina era in uno stato pietoso. Tetti cadenti, tegole pericolanti, desolazione ovunque. Il Dott. Alfonso sapeva dove mettere le mani. Scansando possibili pericoli, aveva trovato la cassetta arrugginita. Era piena di monete d’oro. In giro non c’era nessuno. Il Dott. Alfonso ha fatto parecchie fotografie …tanto per avere un ultimo ricordo della Cascina del nonno. Quello stesso giorno il Dott. Alfonso si è recato dal suo fotografo di fiducia. Si è fatto fare un paio di ingrandimenti e se li è fatti mettere in cornice… da appendere nel suo Ufficio in fianco alla scrivania in modo che li potesse vedere quando voleva. E’ stato proprio nel momento in cui appendeva i quadretti che la Dott. Paola ha guardato attentamente. “Alfonso dove hai scattato quelle fotografie?” Il quarantacinquenne ha risposta tranquillo. “Alla Cascina di mio nonno. In località Le querce” Paola si infervorò. “Ma in quella Cascina ci sono nata io… Ci ho abitato fino a sei anni… prima di venire a Milano…” Da quel momento l’Ufficio di Alfonso e Paola non è stato più lo stesso. I due hanno cominciato a parlare di tutto e di ogni cosa… come fossero alla Cascina Le Querce. A volte parlavano in dialetto… come facevano il nonno di Alfonso e la mamma di Paola. A volte Paola si sedeva sulla scrivania di Alfonso con la gambe accavallate …e parlava come se avesse scoperto un mondo nuovo, pieno di interessi e di cose nuove. Alfonso e Paola non erano più colleghi, ma qualcosa di più, molto di più. Paola non finiva mai di raccontare fatti dei suoi primi sei anni di vita… Alfonso ascoltava e rifletteva. I due erano diventati innamorati … un dell’altro. Nessuno dei due, però, faceva la prima mossa. Paola comprese che se avesse atteso troppo avrebbe perso il treno della vita e dell’amore. Una mattina entrò in Ufficio senza parlare. Abbracciò Alfonso e lo baciò sulla bocca. Un bacio lungo, intenso, appassionato… mentre le labbra si aprivano e si chiudevano dolcemente. Alla fine Paola parlò… “Alfonso… perché non ricostruiamo la Cascina Le Querce e ci andiamo a vivere il sabato e la domenica?” - Questo è il racconto 599, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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23 APRILE 2014 GIORNATA INTERNAZIONALE DEL LIBRO di Teresa Ramaioli

Post n°13368 pubblicato il 23 Aprile 2014 da dinobarili
 

23 APRILE 2014

GIORNATA INTERNAZIONALE DEL LIBRO 

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 22/04/14 alle 18:06 via WEB
GIORNATA INTERNAZIONALE DEL LIBRO-----Rose, libri e innamorati non mancano mai a Barcellona il 23 aprile. La Giornata Internazionale del Libro in Catalogna è un’occasione di festa romantica. I catalani celebrano la ricorrenza del loro patrono, Sant Jordi, uscendo per le strade a rivivere una tradizione popolare. Nella giornata del 23 aprile la tradizione vuole che le coppie si scambino regali: gli uomini ricevono un libro e le donne una rosa. Così Barcellona si trasforma per tutta la giornata in un’enorme libreria-negozio di fiori all’aperto. Le strade si riempiono di gente che passeggia tra coloratissime bancarelle stracolme di libri e rose, cercando un regalo non solo per la persona amata, ma anche per amici e parenti. Questa curiosa festa nasce da un insieme di tradizioni di epoche diverse: la festa di Sant Jordi patrono della Catalogna dal XV secolo, la famosa leggenda di San Giorgio e il drago, e l’antica abitudine medievale di visitare la cappella di Sant Jordi del Palazzo della Generalitàt (palazzo del comune), dove si soleva organizzare una fiera delle rose o “degli innamorati”. Per questo motivo Sant Jordi è conosciuto anche come il patrono degli innamorati in Catalogna. L’origine di quest’usanza va ricercata nella leggenda di Sant Jordi (o San Giorgio) e il drago. Sant Jordi era un soldato romano che salvò, secondo quanto raccontato da Santiago de la Voragine, un regno della Libia che dava in sacrificio ogni anno una fanciulla al drago. Sant Jordi, uccidendo il drago mette fine a questi sacrifici e il sangue del drago viene trasformato in rose. Di qui la tradizione di regalare una rosa all’innamorata, che viene donata assieme a una spiga, simbolo di fertilità, e ad un nastro nei colori della bandiera catalana. La tradizione di contraccambiare la rosa con un libro per l’innamorato è in realtà molto più recente e si deve alla proclamazione del 23 aprile come giornata internazionale del libro da parte dell’UNESCO. Le strade di Barcellona e in modo particolare della Rambla si riempiono di gente, non solo di innamorati, che desiderano comprare rose o libri, è anche un’occasione per incontrare autori di famosi romanzi, che sono soliti autografare i libri e chiaccherare con la gente .Ciao a tutti gli amici del blog Teresa

 
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AUGURI PER 44 ANNI DI MATRIMONIO

Post n°13367 pubblicato il 23 Aprile 2014 da dinobarili
 

AUGURI PER

44 ANNI DI MATRIMONIO

A U G U R I

A

GIANNI E AGNESE di COMO

PER I LORO 44 ANNI DI MATRIMONIO

Genova – 22 aprile 2014

 Dino e Teresa

 

 

 
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