dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 25/04/2014
ANNAMARIA...
E
I DUBBI DEL DOTT. ANDREA
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LA BIBLIOTECA DEL CONSERVATORIO
DI
FOGGIA
di
Annamaria Mennitti
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Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto del Martedì
Noemi (388)
Un anno fa, la Prof. Noemi. quarant’anni, single, aveva appena iniziato la Scuola ed era già stufa di andarci. Purtroppo il lavoro e lo stipendio sicuro non ammettevano deroghe… (anche se a volte c’era da mangiarsi il fegato). Ne parlò con il suo amico Vincenzo, sessant’anni, psicologo in servizio presso un’importante Azienda milanese. Noemi era stata chiara. “Caro Vincenzo, a volte mi scappa proprio la poesia. Più ti impegni e meno ottieni. Vorresti che i ragazzi studiassero, invece, prendono le tue parole come un ritornello. Eppure la vita è difficile e senza impegno non si va da nessuna parte.” Il Dott. Vincenzo guardò l’amica Professoressa di Lettere con comprensione. “Ti capisco. Ti capisco. Ma non devi prendertela. La maggioranza delle persone utilizza l’impegno (e il lavoro) di pochi. Se tutti dovessero fare la loro parte… la civiltà umana avrebbe fatto salti da gigante.” Noemi convenne che Vincenzo aveva ragione e pose una domanda che le era sorta spontanea. “E, allora, come mai questo mio stato di disagio?” Lo Psicologo si aspettava la domanda. Azzardò una risposta. “Tra le possibili ragioni, vi potrebbe essere la tua mancata soddisfazione sentimentale…” Noemi non osò rispondere. Effettivamente la sua vita sentimentale “faceva acqua” da tutte le parti. Aveva provato ad allacciare diverse relazioni con amici e conoscenti. Non era riuscita a nulla. Visto che Vincenzo aveva toccato il “punto dolente” avanzò un’altra osservazione. “Purtroppo, devo ammettere che sul piano sentimentale non sono molto fortunata… Il fatto è, che non riesco a prendere la strada giusta per uscire da questa situazione.” Il Dott. Vincenzo non era solo psicologo…era anche uno studioso del comportamento umano. “Io… potrei avanzare qualche proposta… poi sta a te Noemi, seguire i consigli…Secondo me, ti isoli troppo. Hai relazioni con poche persone. Dopo la Scuola dovresti uscire. Fare almeno una passeggiata quotidiana lungo Strada Nuova e Piazza della Vittoria. Pavia offre “incontri” inaspettati… Comunque avvisami se posso esserti utile.” La Noemi accettò il consiglio e ringraziò. Da quel giorno, la “Prof. di Lettere” prese l’abitudine di fare una passeggiata quotidiana lungo Strada Nuova… da Piazza Castello al Ponte Coperto. Camminava adagio osservando le vetrine …. ma, soprattutto, le persone (uomini, naturalmente). Si accorse di quanti uomini sopra i settant’anni ci sono in giro… Notò pure la mancanza di uomini cinquantenni. L’abitudine di camminare, comunque le faceva bene. La Professoressa cominciò a sognare …”l’uomo della sia vita”. Quest’uomo, però, tardava ad arrivare. Sentì il desiderio di interpellare ancora il Dott. Vincenzo, il quale fu categorico. “Cara Noemi. Devi svegliarti. Non devi fare una ricerca di mercato… devi mettere gli occhi addosso all’uomo che ti piace…” La Prof. incassò il colpo. Tuttavia i mesi passavano senza che accadesse qualcosa. Stava per fare un salto nella “depressione” quando, una mattina di sabato, Noemi si trovò a passare in Strada Nuova, davanti all’ingresso principale dell’Università. La Prof venne colta da una specie di “mancamento”. Sentì il bisogno entrare in Università e sedersi su una delle comode panchine che si trovano all’ingresso. Il disturbo non passava…forse stava per avere uno svenimento. Noemi cercava di reagire… Anche un Signore, alto, sui cinquant’anni si accorse della situazione, e … “Scusi, Signorina… si sente poco bene? Ha bisogno di aiuto?” Noemi, cercò di rispondere… invece, perse i sensi. Noemi si risvegliò all’Ospedale… accanto a lei c’era sempre quel Signore, alto, gentile che l’aveva soccorsa. “Come, sta? Sono il Prof. Julien, di una Università di Parigi. Stia calma. Non la lascio sola… Adesso, chiuda gli occhi …e sogni fantastiche avventure…” (388)
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25 APRILE 2014
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 25 aprile 2014 – Venerdì - ore 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconto del Venerdì
601
I racconti di Primavera
I dubbi del Dott. Andrea
La Primavera è anche la stagione dei dubbi. Non dubbi veri e propri, ma riflessioni molto importanti. Un anno fa, il Dott. Andrea, quarantacinque anni, bell’uomo, fisico atletico, stava attraversando un periodo poco piacevole. La sua compagna da cinque anni, Cecilia, se ne era andata. Aveva lasciato il tetto sotto il quale avevano vissuto. Quando due persone si lasciano i torti e le ragioni vanno sempre divise a metà. Le colpe, se così si possono chiamare, non sono mai tutte dell’uno o tutte dell’altra. Cecilia, voleva regolarizzare la sua posizione e sposarsi in Chiesa o in Municipio. Soprattutto voleva dei figli… almeno due. Andrea, invece, voleva aspettare… la mente incasinata. “Aspettare cosa?” – diceva Cecilia – “Hai quarantacinque anni… Parecchi tuoi coetanei hanno i figli all’Università… e tu chiedi a me di aspettare… aspettare cosa? Basta! Se le decisioni non le prendi tu … le prendo io” Così Cecilia aveva raccolto “la sua roba” e se ne era andata. Un anno fa, Andrea, guardava fuori delle vetrate del suo Ufficio al decimo piano di un Palazzo di Milano. Guardava, ma non vedeva niente. Non vedeva gli altri Palazzi e la vita che in essi si svolgeva… Siccome il Dott. Andrea disponeva di un Ufficio tutto suo, aveva a disposizione una Segretaria fissa, Jenny. Quel giorno era lunedì e Jenny non c’era. Aveva chiesto una giornata di ferie. Ora, il Dott. Andrea poteva pensare, riflettere, ragionare. Aveva persino chiesto al centralino di non passare telefonate. Andrea stava per prendere delle decisioni. Quali? Da giorni il quarantacinquenne sentiva la nostalgia della sua Cascina fuori Pavia nella quale aveva vissuto gli anni della sua giovinezza. Poi era andato in città a studiare. Si era laureato ed aveva avuto un bel posto a Milano. Un anno fa, il Dott. Andrea aveva la mente incasinata. Sentiva la nostalgia della sua Cascina… quattro case, portici e stalle ormai abbandonate… immerse in un mare di verde. Suo padre e sua madre, per ragioni di salute e di età, l’avevano abbandonata e si erano ritirati a Pavia. Ora, bisognava decidere. Cedere… vendere oppure affittare la Cascina. La decisione spettava a Andrea. Suo padre aveva lasciato a lui la decisione. Le decisioni sono sempre motivo di dubbi, di “farò bene?” “farò male?”. Il tempo passa in fretta… specialmente quando non dovrebbe passare. Il dubbio del Dott. Andrea era complesso. Il quarantacinquenne sapeva che con la Cascina “non si mangiava”… Erano troppo poche le pertiche di terreno a disposizione. La Cascina non garantiva un reddito sufficiente e dignitoso… eppure... Da una settimana, il Dott. Andrea, aveva ricevuto l’offerta di trasferirsi a Londra dove avrebbe svolto “servizi di consulenza informatica”. Un incarico basato sui risultati dove il compenso era allettante (anzi, decisamente eccellente), anche se legato ai risultati. Per poterlo svolgere non era necessaria la presenza continua del Dott. Andrea a Londra. Il lavoro poteva essere svolto da qualsiasi località, anche in Italia. Ormai, il Dott. Andrea aveva messo a fuoco il problema... Assumere l’incarico a Londra…e trasferirsi nella sua Cascina… nella quale avrebbe allestito un vero e proprio Ufficio ad alta tecnologia. Aveva solo bisogno di una Segretaria… Perché non chiedere a Jenny se era disposta a lavorare lontano da Milano?… in una Cascina in mezzo al verde della campagna? Il Dott. Andrea sapeva che, i primi momenti, sarebbero stati duri. Però, non avrebbe lasciato la Cascina. Ad essa avrebbe dedicato parte del tempo necessario. Avrebbe rimesso a nuovo Case, stalle e portici. Nello stesso tempo avrebbe svolto il suo lavoro con Londra. Il Dott. Andrea digitò il numero del cellulare della sua Segretaria. “Jenny, sei disposta a venire a lavorare con me in campagna? I tuoi diritti saranno pari a quelli attuali…” Dall’altra parte… Jenny aveva già preso la sue decisioni… “Certo, Dott. Andrea… anzi, se vuoi che accetti totalmente, permettimi di chiamarti, Andrea, solo Andrea e basta… i titoli mi danno sui nervi” Il quarantacinquenne comprese che le decisioni più sofferte sono le migliori. Comunicò la notizia al suo Superiore, Il Dott. Pasquale, il quale andò su tutte le furie. “Andrea, dimmi quale Ufficio vuoi e quante Segretarie… ti do tutto” Andrea guardò negli occhi il Dott. Pasquale. Ringraziò e completò il ringraziamento con una frase: “Certe decisioni le detta il cuore”. - Questo è il racconto 601, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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GENOVA - SAN GIORGIO
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Teresa Ramaioli
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ANNAMARIA ...
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LA SCARPA RISUOLATA
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MARION ...
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IL BLOG "FATTO" SOCIALE
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LITA890DGL0...
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GLI AUGURI DI PASQUA
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FOGGIA
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ANNAMARIA MENNITTI
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