Messaggi del 25/04/2014

ANNAMARIA ...E I DUBBI DEL DOTT. ANDREA

Post n°13405 pubblicato il 25 Aprile 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA...

E

I DUBBI DEL DOTT. ANDREA

annamariamennitti
annamariamennitti il 25/04/14 alle 15:25 via WEB
...si bisogna seguire la strada del cuore anche se spesse volte il cuore ci tradisce....Secondo me Cecilia ne aveva un altro pronto..che sostitusse il Dott Andrea e Andrea si creava problemi senza fondamento anzi aspettava che si decidesse lei ad andarsene...JESSI è piovuto dal cielo e al momento giusto per Andrea incapace di prendere alcuna decisione infatti ....sarà felice nella cascina ? "chi vivrà vedrà" ciao
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 25/04/14 alle 19:49 via WEB
Ciao Annamaria - hai ragione. Sarà felice, Andrea, nella Cascina? Secondo me, Si. Era quello che cercava di dire anche a Cecilia... ma Cecilia guardava altrove. Dino
(Rispondi)

 

 
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LA BIBLIOTECA DEL CONSERVATORIO DI FOGGIA di Annamaria Mennitti

Post n°13403 pubblicato il 25 Aprile 2014 da dinobarili
 

LA BIBLIOTECA DEL CONSERVATORIO

DI

FOGGIA 

di

Annamaria Mennitti

annamariamennitti
annamariamennitti il 25/04/14 alle 15:51 via WEB
La Biblioteca del Conservatorio “Umberto Giordano” aderisce al Polo SBN di Foggia attraverso apposita Convenzione stipulata con la Biblioteca Provinciale di Foggia. Obiettivo della Convenzione è di consentire la catalogazione partecipata e la circolazione di documenti e informazioni bibliografiche fra le Biblioteche partner del Polo locale e fra le Biblioteche del Servizio Bibliotecario Nazionale mediante l’Archivio Indice dell’Istituto Centrale per il Catalogo Unico del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali. - See more at: http://www.conservatoriofoggia.it/istituto/accordi-e-convenzioni/#sthash.BkLkQfRM.dpuf

 
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PENSIERO DEL GIORNO

Post n°13402 pubblicato il 25 Aprile 2014 da dinobarili
 

PENSIERO DEL GIORNO

“La vita va vissuta”

Dino

 

 

 
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NOEMI racconto (388) di Dino Secondo Barili

Post n°13401 pubblicato il 25 Aprile 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

con persone reali o fatti realmente avvenuti)

racconto del Martedì

 Noemi (388)

Un anno fa, la Prof. Noemi. quarant’anni, single, aveva appena iniziato la Scuola ed era già stufa di andarci. Purtroppo il lavoro e lo stipendio sicuro non ammettevano deroghe… (anche se a volte c’era da mangiarsi il fegato). Ne parlò con il suo amico Vincenzo, sessant’anni, psicologo in servizio presso un’importante Azienda milanese. Noemi era stata chiara. “Caro Vincenzo, a volte mi scappa proprio la poesia. Più ti impegni e meno ottieni. Vorresti che i ragazzi studiassero, invece, prendono le tue parole come un ritornello. Eppure la vita è difficile e senza impegno non si va da nessuna parte.” Il Dott. Vincenzo guardò l’amica Professoressa di Lettere con comprensione. “Ti capisco. Ti capisco. Ma non devi prendertela. La maggioranza delle persone utilizza l’impegno (e il lavoro) di pochi. Se tutti dovessero fare la loro parte… la civiltà umana avrebbe fatto salti da gigante.” Noemi convenne che Vincenzo aveva ragione e pose una domanda che le era sorta spontanea. “E, allora, come mai questo mio stato di disagio?” Lo Psicologo si aspettava la domanda. Azzardò una risposta. “Tra le possibili ragioni, vi potrebbe essere la tua mancata soddisfazione sentimentale…” Noemi non osò rispondere. Effettivamente la sua vita sentimentale “faceva acqua” da tutte le parti. Aveva provato ad allacciare diverse relazioni con amici e conoscenti. Non era riuscita a nulla. Visto che Vincenzo aveva toccato il “punto dolente” avanzò un’altra osservazione. “Purtroppo, devo ammettere che sul piano sentimentale non sono molto fortunata… Il fatto è, che non riesco a prendere la strada giusta per uscire da questa situazione.” Il Dott. Vincenzo non era solo psicologo…era anche uno studioso del comportamento umano. “Io… potrei avanzare qualche proposta… poi sta a te Noemi, seguire i consigli…Secondo me, ti isoli troppo. Hai relazioni con poche persone. Dopo la Scuola dovresti uscire. Fare almeno una passeggiata quotidiana lungo Strada Nuova e Piazza della Vittoria. Pavia offre “incontri” inaspettati… Comunque avvisami se posso esserti utile.” La Noemi accettò il consiglio e ringraziò. Da quel giorno, la “Prof. di Lettere” prese l’abitudine di fare una passeggiata quotidiana lungo Strada Nuova… da Piazza Castello al Ponte Coperto. Camminava adagio osservando le vetrine …. ma, soprattutto, le persone (uomini, naturalmente). Si accorse di quanti uomini sopra i settant’anni ci sono in giro… Notò pure la mancanza di uomini cinquantenni. L’abitudine di camminare, comunque le faceva bene. La Professoressa cominciò a sognare …”l’uomo della sia vita”. Quest’uomo, però, tardava ad  arrivare. Sentì il desiderio di interpellare ancora il Dott. Vincenzo, il quale fu categorico. “Cara Noemi. Devi svegliarti. Non devi fare una ricerca di mercato… devi mettere gli occhi addosso all’uomo che ti piace…” La Prof. incassò il colpo. Tuttavia i mesi passavano senza che accadesse qualcosa. Stava per fare un salto nella “depressione” quando, una mattina di sabato, Noemi si trovò a passare in Strada Nuova, davanti all’ingresso principale dell’Università. La Prof venne colta da una specie di “mancamento”. Sentì il bisogno entrare in Università e sedersi su una delle comode panchine che si trovano all’ingresso. Il disturbo non passava…forse stava per avere uno svenimento. Noemi cercava di reagire… Anche un Signore, alto, sui cinquant’anni si accorse della situazione, e … “Scusi, Signorina… si sente poco bene? Ha bisogno di aiuto?” Noemi, cercò di rispondere… invece, perse i sensi. Noemi si risvegliò all’Ospedale… accanto a lei c’era sempre quel Signore, alto, gentile che l’aveva soccorsa. “Come, sta? Sono il Prof. Julien, di una Università di Parigi. Stia calma. Non la lascio sola… Adesso, chiuda gli occhi …e sogni fantastiche avventure…” (388)

 
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DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°13400 pubblicato il 25 Aprile 2014 da dinobarili
 

DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

"Buon Sabato ...a tutti"

DIARIO CORALE

del

26 aprile 2014

 
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PENSIERI SPARSI DEL 25 APRILE 2014

Post n°13399 pubblicato il 25 Aprile 2014 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 25 APRILE 2014

“Le decisioni sofferte sono le migliori”

Dino

 
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I DUBBI DEL DOTT. ANDREA racconto (601) di Dino Secondo Barili

Post n°13398 pubblicato il 25 Aprile 2014 da dinobarili
 

25 APRILE 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 25 aprile 2014 – Venerdì - ore 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto del Venerdì

601

I racconti di Primavera

I dubbi del Dott. Andrea

La Primavera è anche la stagione dei dubbi. Non dubbi veri e propri, ma riflessioni molto importanti. Un anno fa, il Dott. Andrea, quarantacinque anni, bell’uomo, fisico atletico, stava attraversando un periodo poco piacevole. La sua compagna da cinque anni, Cecilia, se ne era andata. Aveva lasciato il tetto sotto il quale avevano vissuto. Quando due persone si lasciano i torti e le ragioni vanno sempre divise a metà. Le colpe, se così si possono chiamare, non sono mai tutte dell’uno o tutte dell’altra. Cecilia, voleva regolarizzare la sua posizione e sposarsi in Chiesa o in Municipio. Soprattutto voleva dei figli… almeno due. Andrea, invece, voleva aspettare… la mente incasinata. “Aspettare cosa?” – diceva Cecilia – “Hai quarantacinque anni… Parecchi tuoi coetanei hanno i figli all’Università… e tu chiedi a me di aspettare… aspettare cosa? Basta! Se le decisioni non le prendi tu … le prendo io” Così Cecilia aveva raccolto “la sua roba” e se ne era andata. Un anno fa, Andrea, guardava fuori delle vetrate del suo Ufficio al decimo piano di un Palazzo di Milano. Guardava, ma non vedeva niente. Non vedeva gli altri Palazzi e la vita che in essi si svolgeva… Siccome il Dott. Andrea disponeva di un Ufficio tutto suo, aveva a disposizione una Segretaria fissa, Jenny. Quel giorno era lunedì e Jenny non c’era. Aveva chiesto una giornata di ferie. Ora, il Dott. Andrea poteva pensare, riflettere, ragionare. Aveva persino chiesto al centralino di non passare telefonate. Andrea stava per prendere delle decisioni. Quali? Da giorni il quarantacinquenne sentiva la nostalgia della sua Cascina fuori Pavia nella quale aveva vissuto gli anni della sua giovinezza. Poi era andato in città a studiare. Si era laureato ed aveva avuto un bel posto a Milano. Un anno fa, il Dott. Andrea aveva la mente incasinata. Sentiva la nostalgia della sua Cascina… quattro case, portici e stalle ormai abbandonate… immerse in un mare di verde. Suo padre e sua madre, per ragioni di salute e di età, l’avevano abbandonata e si erano ritirati a Pavia. Ora, bisognava decidere. Cedere… vendere oppure affittare la Cascina. La decisione spettava a Andrea. Suo padre aveva lasciato a lui la decisione. Le decisioni sono sempre motivo di dubbi, di “farò bene?” “farò male?”. Il tempo passa in fretta… specialmente quando non dovrebbe passare. Il dubbio del Dott. Andrea era complesso. Il quarantacinquenne sapeva che con la Cascina “non si mangiava”… Erano troppo poche le pertiche di terreno a disposizione. La Cascina non garantiva un reddito sufficiente e dignitoso… eppure... Da una settimana, il Dott. Andrea, aveva ricevuto l’offerta di trasferirsi a Londra dove avrebbe svolto “servizi di consulenza informatica”. Un incarico basato sui risultati dove il compenso era allettante (anzi, decisamente eccellente), anche se legato ai risultati. Per poterlo svolgere non era necessaria la presenza continua del Dott. Andrea a Londra. Il lavoro poteva essere svolto da qualsiasi località, anche in Italia. Ormai, il Dott. Andrea aveva messo a fuoco il problema... Assumere l’incarico a Londra…e trasferirsi nella sua Cascina… nella quale avrebbe allestito un vero e proprio Ufficio ad alta tecnologia. Aveva solo bisogno di una Segretaria… Perché non chiedere a Jenny se era disposta a lavorare lontano da Milano?… in una Cascina in mezzo al verde della campagna? Il Dott. Andrea sapeva che, i primi momenti, sarebbero stati duri. Però, non avrebbe lasciato la Cascina. Ad essa avrebbe dedicato parte del tempo necessario. Avrebbe rimesso a nuovo Case, stalle e portici. Nello stesso tempo avrebbe svolto il suo lavoro con Londra. Il Dott. Andrea digitò il numero del cellulare della sua Segretaria. “Jenny, sei disposta a venire a lavorare con me in campagna? I tuoi diritti saranno pari a quelli attuali…” Dall’altra parte… Jenny aveva già preso la sue decisioni… “Certo, Dott. Andrea… anzi, se vuoi che accetti totalmente, permettimi di chiamarti, Andrea, solo Andrea e basta… i titoli mi danno sui nervi” Il quarantacinquenne comprese che le decisioni più sofferte sono le migliori. Comunicò la notizia al suo Superiore, Il Dott. Pasquale, il quale andò su tutte le furie. “Andrea, dimmi quale Ufficio vuoi e quante Segretarie… ti do tutto” Andrea guardò negli occhi il Dott. Pasquale. Ringraziò e completò il ringraziamento con una frase: “Certe decisioni le detta il cuore”. - Questo è il racconto 601, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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GENOVA - SAN GIORGIO di Teresa Ramaioli

Post n°13397 pubblicato il 25 Aprile 2014 da dinobarili
 

GENOVA - SAN GIORGIO 

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 24/04/14 alle 17:25 via WEB
GENOVA –SAN GIORGIO--Ci sono bassorilievi nei vicoli di Genova che raccontano la grande devozione della città verso San Giorgio. Il legame della città con questo Santo ha origini molto antiche, quando in città stazionava una guarnigione dell'esercito bizantino il cui vessillo era appunto una croce rossa in campo bianco. Questa bandiera fu utilizzata dai pellegrini che volevano andare in Terra Santa e poi dai Crociati che dall'occidente si mossero per liberare Gerusalemme dagli infedeli. Si racconta che San Giorgio apparve ai crociati genovesi che stavano per dare il decisivo assalto a Gerusalemme, vestito di bianco con una grande croce rossa, incitandoli a seguirlo contro i saraceni. Il vessillo con San Giorgio, conservato nei secoli nell'omonima Chiesa, veniva consegnato alla nave ammiraglia della flotta delle galee genovesi prima che le stesse partissero alla volta di nuove conquiste per portare nel mondo il nome di Genova I capitani di galee che in queste battaglie si erano distinti per il loro coraggio, potevano ornare il portone del loro palazzo con l'effigie del Santo. I bassorilievi sopra i portali di alcuni palazzi dei vicoli (che a noi oggi sembrano rappresentare un segno di devozione verso San Giorgio), ricordano in realtà che lì era vissuto un valoroso genovese, un coraggioso capitano di galea,che ha contribuito a rendere grande Genova. Ciao Teresa

 
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ANNAMARIA ...E LA SCARPA RISUOLATA

Post n°13396 pubblicato il 25 Aprile 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

E

LA SCARPA RISUOLATA

annamariamennitti
annamariamennitti il 24/04/14 alle 19:20 via WEB
SI Dino finiremo come mi raccontava mio padre che spesso un paio di scarpe veniva portato dal calzolaio per farlo risuolare, però c'era un problema che non aveva i soldi per riprenderli,altrimenti non poteva uscire a farsi la passeggiata Si recava dal calzolaio e chiedeva se fossero pronti e ne chiedeva una sola per farla vedere a sua mamma (cioè mia nonna)che non poteva accontentarlo...Allora si fasciava un piede e l'altro piede con la scarpa risuuolata la gente diceva: oh povero ragazzo sei scivolato no una bomba inesplosa però non si scoraggiò ma poi le cose cambiarono , divenne Capo Gestione delle ferrovie perciò prepariamoci.....ciao Dino vuole essere uun esempio ai giovani
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 25/04/14 alle 08:32 via WEB
Ciao Annamaria - bello questo aneddoto. Sono gli aneddoti che fanno la storia dellr persone e delle città. Complimenti. Dino
(Rispondi)

 

 
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MARION ... E IL BLOG "FATTO" SOCIALE

Post n°13395 pubblicato il 25 Aprile 2014 da dinobarili
 

MARION ...

E

IL BLOG "FATTO" SOCIALE

Marion20
Marion20 il 24/04/14 alle 20:02 via WEB
Gesù diceva che l'uomo non vive di solo pane, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. E questa è una verità evangelica; io dico anche che l'uomo non vive di solo pane, ma anche di compagnia dei propri simili. L'essere umano è un essere sociale! Ciao Marion
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 25/04/14 alle 08:29 via WEB
Ciao Marion - bel commento. Anche il Blog è un modo di stare insieme. Però, bisogna avere le idee chiare, degli obiettivi... stare insieme per fare del bene. Far star bene... far sorridere... sperare... gioire... Il Blog è un "fatto" sociale. Dino
(Rispondi)

 

 
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LITA890DGL0...E GLI AUGURI DI PASQUA

Post n°13394 pubblicato il 25 Aprile 2014 da dinobarili
 

LITA890DGL0...

E

GLI AUGURI DI PASQUA

Lita890dgl0
Lita890dgl0 il 24/04/14 alle 20:54 via WEB
CIAO DINO! perdonami...non ho fatto a te auguri di Pasqua! sono proprio sbandata!Ho mandato a tutti miei amici e ho mancato te.....spero che accetti adesso...meglio tardi che mai!Che la luce del Risorto possa illuminare la nostra vita e ci renda capaci di accogliere con gioia i nostri fratelli e sorelle nel rispetto e amore !!!!Pasqua, la festa della gioia.Tanti auguri Dino... per una meravigliosa primavera ed una felice Pasqua! Elena
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 25/04/14 alle 08:23 via WEB
Ciao Elena - gli Auguri sono sempre bene accetti. Valgono sempre, prima, durante e dopo Pasqua. Noi dobbiamo augurare sempre "del bene" e tanta felicità. Dino
(Rispondi)

 
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FOGGIA di ANNAMARIA MENNITTI

Post n°13393 pubblicato il 25 Aprile 2014 da dinobarili
 

FOGGIA 

di

ANNAMARIA MENNITTI

annamariamennitti
annamariamennitti il 24/04/14 alle 18:55 via WEB
Mura e porte della città Dalle antiche piante pervenuteci, la città di Foggia appare circondata da mura, ora distrutte, che si aprivano in cinque porte, una per ogni borgo, ad eccezione del borgo " Carmine Vecchio " o " dei mastri carradori ". Attualmente solo la porta arpana è ancora esistente, mentre le altre porte sono state distrutte. Le porte sono: Porta Arpana o Porta Reale È stata la prima porta ed anche la più grande, attualmente ancora esistente, e si trova alla fine di via Arpi. Essa, ai tempi di Federico II di Svevia segnava l'ingresso nella città, poi ha incominciato a segnare l'entrata del " Borgo dei Sellai " che si estendeva fino all'attuale stazione ferroviaria. Adesso la porta arpana è affiancata da altri due archi, fatti costruire durante la seconda guerra mondiale.

 
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