Messaggi del 03/07/2014

DONADAM68... TRA FANTASIA, IMMAGINAZIONE... SOGNI

Post n°14212 pubblicato il 03 Luglio 2014 da dinobarili
 

DONADAM68...

TRA FANTASIA, IMAMGINAZIONE... SOGNI

donadam68
donadam68 il 03/07/14 alle 08:47 via WEB
..nella vita ci vuole quel pizzico di saggezza, quella polverina di estro, creatività da colorare anche il più grigio dei giorni , quella fermezza di saper dove voler andare, quella bontà del cuore e per finire un sogno ancor da finire e solamente ancora andare e poi solo volare....:)D
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 03/07/14 alle 19:00 via WEB
Ciao - Il tuo commento... sembra poesia. Poesia dell'anima che si muove leggera nell'aria ... una fresca mattina di luglio. Dino
(Rispondi)

 

 
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PENSIERO DEL GIORNO

Post n°14211 pubblicato il 03 Luglio 2014 da dinobarili
 

PENSIERO DEL GIORNO

“I momenti magici

arrivano per tutti”

Dino

 

 

 
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ROSSELLA - racconto (457) di Dino Secondo Barili

Post n°14210 pubblicato il 03 Luglio 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto del Lunedì

Rossella, la donna misteriosa (457)

Piazza Ducale di Vigevano è una delle più belle Piazze d’Italia. E’ originale nella concezione, nell’arredo, ed esprime un fascino complicato da descrivere. Basta entrare nello spazio della piazza e sembra di trovarsi in un “altro mondo”, fuori dal tempo, in un’altra dimensione. Anche all’Architetto Osvaldo, cinquant’anni, single, ogni volta che vi metteva piede, aveva la stessa impressione. Un anno fa, un lunedì mattina, Osvaldo era in quella Piazza con gli occhi “abbagliati” dal quel fascino misterioso. Si era preso la mattinata libera perché aveva a che fare una cliente un po’ originale, di nome Rossella. A volte la vita riserva sorprese di ogni genere. Due anni prima, l’Architetto Osvaldo era stato contattato da una cliente, certa Rossella, la quale voleva commissionare un lavoro. “Architetto, ho un appartamento a Vigevano da arredare. Mi piacerebbe che mi facesse un progetto ed un preventivo. All’appuntamento ci sarà una signorina che agirà in vece mia.” L’appuntamento venne concordato. L’Architetto pensava di aver a che fare con una cliente come le altre. Invece, no. L’appuntamento venne concordato in Piazza Ducale a Vigevano. All’incontro si presentò una ragazza sui trent’anni, alta, bionda , capelli lunghi, occhi chiari… Offrì il caffè in uno dei Bar della Piazza. Accompagnò l’Architetto Osvaldo nell’appartamento da arredare. Consegnò il foglio delle informazioni necessarie e tutto finì li. Senza dire una parola. A lavoro terminato, la stessa ragazza bionda con i capelli lunghi, aveva esaminato il lavoro eseguito e… senza mai dire una parola, aveva scritto sull’ordine di commissione: “approvato” ed una firma illeggibile. Per l’Architetto Osvaldo gli era sembrato di trovarsi in un film di fantascienza. A lavoro terminato il cinquantenne si era concesso un caffè in Piazza Ducale. Stava per assaporare il caffè quando il cellulare si è messo a suonare. “Architetto Osvaldo. Sono proprio contenta del lavoro da lei eseguito. La chiamerò ancora per un prossimo lavoro. Sono certa che la ragazza è stata all’altezza delle sue aspettative… Ora, la sto guardando. Lo sa che Lei è proprio un bell’uomo?” L’Architetto si schernì. Nel contempo si sentì osservato, scrutato come ai raggi X. Non riuscì a bere il caffè. Fece quattro passi nella Piazza cercando di individuare la donna che l’aveva appena chiamato sul cellulare. Aveva i capelli rossi? Gli occhi neri? Era alta? Vestiva di rosso? Un’infinità di domande che non trovavano risposta. Un anno fa, l’Architetto era ancora in Piazza Ducale ed aveva che fare con la stessa cliente. Rossella… Cosa sarebbe accaduto? Osvaldo era un po’ nervoso. Cercava di darsi un contegno, ma si rendeva conto che Rossella, per lui, era diventata un’ossessione, una donna misteriosa. Una donna originale che avrebbe voluto conoscere di persona e, nello stesso tempo, fuggire, ignorare, “non” conoscere… Era lo stesso dramma che Osvaldo aveva macinato per anni nella sua mente… ogni volta che aveva a che fare con una donna di cui subiva il fascino. La donna era, per lui, l’oggetto misterioso, il centro dei suoi pensieri. Era stato così anche con Lisa, bionda, alta, capelli lunghi, occhi chiari… Ora, c’era Rossella. In quell’instante suonò il cellulare. “Architetto la sto osservando. Lo sa che è proprio un bell’uomo? Chissà quante donne hanno perso la testa per lei. Chissà quante donne hanno cercato di vivere con lei un “pezzo” della loro vita…” Il cellulare si fece muto… dal sospiro, si sentiva che la donna era ancora in linea… Ad un tratto l’Architetto Osvaldo ebbe la sensazione che una mano di donna si posasse delicatamente sulle sue spalle. Sentì una mano delicata… come una carezza…e … (il lettore immagini la scena che desidera vedere…con finale a piacere) (457)

 
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BORGO TICINO A PAVIA

Post n°14209 pubblicato il 03 Luglio 2014 da dinobarili
 

Viaggio in Lombardia

Borgo Ticino a Pavia

Per i pavesi è semplicemente “il Borgo” … ma le sue peculiarità sono cambiate nei secoli. Pur mantenendo le proprie caratteristiche di villaggio di pescatori e “remaioli”(esperti conducenti di barche… in pavese “barcé”) la fisionomia del Borgo si è adattata secondo le necessità. Per esempio: quando scoppiava qualche epidemia in città… si fuggiva in Borgo. La stessa cosa succedeva, all’incontrario, quando il pericolo investiva il Borgo e la fuga  dei “borghigiani” era diretta verso la città. In ogni caso, il Borgo era ed è una parte della città, una parte di Pavia… Ci si accorge subito di quanto Pavia abbia bisogno del Borgo… Basta un colpo d’occhio … passeggiare Lungoticino Visconti e Sforza… Il Borgo appare come uno “spazio ideale” di città… da vivere, ammirare e godere. Buona giornata a tutti.  Dino  

 
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PAVIA VISCONTEA - SFORZESCA

Post n°14208 pubblicato il 03 Luglio 2014 da dinobarili
 

Viaggio in Lombardia

La Pavia Visconteo Sforzesca

Galeazzo II Visconti conquistò Pavia nel 1359 e da quel momento Pavia cessò di essere un libero Comune, ma finì inglobata nella Signoria Viscontea. Da quel momento Pavia assunse un altro aspetto. Il Visconti impose le sue regole e la città ha assunto l’aspetto che vediamo oggi. Nel 1360, Galeazzo II Visconti fece costruire il Castello (completato in cinque anni), apri Strada Nuova … abbattendo tutto quello che, a giudizio degli urbanisti di allora, era superfluo, case, chiese, conventi e palazzi. Nel 1361 fondò l’Università e diede un definitivo assetto a Piazza Grande … (ora Piazza della Vittoria). Il piano doveva essere completato con la creazione di “un Grande Parco” a nord della città per offrire al Castello uno spazio per il divertimento e la caccia. Il Parco venne delimitato con la costruzione di un muro alto cinque - sei metri … una meraviglia, con tanto di Porte. Ma il bello doveva ancora venire con la fondazione dell’Abazia della Certosa nel 1396, ad opera del figlio di Galeazzo II, Gian Galeazzo II Visconti. Buona giornata a tutti. Dino

 
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DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°14207 pubblicato il 03 Luglio 2014 da dinobarili
 

DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

"Buon Venerdì...a tutti"

DIARIO CORALE

 del

4 luglio 2014

 
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PENSIERI SPARSI DEL 3 LUGLIO 2014

Post n°14206 pubblicato il 03 Luglio 2014 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 3 LUGLIO 2014

“Gli innamorati

hanno il sole

negli occhi”

Dino

 
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MARISA E IL MARE DELLA COSTA AZZURRA racconto (679) di Dino Secondo Barili

Post n°14205 pubblicato il 03 Luglio 2014 da dinobarili
 

3 LUGLIO 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 3 Luglio 2014 – Giovedì - 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto del Giovedì

670

I racconti delle vacanze

Marisa e il mare della Costa Azzurra

Un anno fa, Marisa, trentenne, bellissima, impiegata presso una Agenzia Commerciale a Milano, abitante a Pavia… non voleva andare in vacanza da sola. La situazione non era delle migliori. La trentenne si era da poco lasciata con il moroso con il quale aveva bisticciato. Ne parlò con la sua amica e coetanea Paola, la quale cercava disperatamente un uomo con il quale fare coppia per l’estate. Purtroppo, con i due uomini precedenti (quasi morosi) era andata buca. Nel senso che non era riuscita a legare. Del resto, oggi, il rapporto uomo/donna è molto precario e difficile. Le cose vanno bene per un po’… poi, tutto finisce in una bolla di sapone. Questa volta, però, Marisa era decisa a fare da sé… Non era necessaria la compagnia di un uomo. Lo disse chiaro e tondo all’amica. “Paola, visto che è difficile il rapporto con un uomo… dobbiamo cercare di essere indipendenti, autonome. Per esempio. Io, ho in mente una bella vacanza a Rimini… Ambiente rilassato. Gente che bada ai fatti propri. Luoghi di incontro vari e ricercati… Cosa ne dici? Partiamo?” Paola non aspettava altro. Nell’Ufficio dove lavorava tutte impiegate erano stufe marce di moduli da compilare. Una bella vacanza di sette giorni …era l’ideale… Proprio quella che ci voleva. Paola, però, aveva i suoi “principi”. Passaggio obbligato dall’estetista-parrucchiera e cambio totale dei vestiti. Insomma. Una vacanza non è… una vacanza… senza qualcosa di nuovo (cioè, tutto!). Anche Marisa era dello stesso parere. E’ stata la prima a scegliere il nuovo costume. Un modello eccentrico… tutto sprint appena arrivato … che era la fine del mondo. Ormai mancava la data della partenza. Le due trentenni, Marisa e Paola, decisero di prendere un caffè in un Bar di Piazza della Vittoria a Pavia. Era sabato. La Piazza era affollata di persone di ogni età. Le due trentenne fecero fatica a individuare un tavolino libero al quale trovare posto. Ne scoprirono uno… Sembrava di essere in prigione. Anzi, per prendere posto, Marisa inciampò… e cadde tra le braccia del giovanotto che si trovava seduto al tavolino accanto. La trentenne cercò di scusarsi … ma ormai era fatta. Il giovanotto non era solo. Era in compagnia di un amico il quale azzardò una battuta. “Visto? La fortuna bacia i belli… e i fortunati sono sempre quelli” Marisa prese la battuta come un invito. “Se vuole … faccio finta di cadere e finisco anch’io tra le sue braccia” E’ stato come accendere un fiammifero ad una tanica di benzina. Un incendio! Immediate le presentazioni. “Io, Marisa” – “Io, Jack” – “Io, Paola” – “Io, Gail” Jack e Gail non erano italiani, ma parlavano benissimo l’italiano. Erano due giornalisti di una TV inglese in trasferta a Pavia per un servizio sulle donne pavesi. Finalmente, Marisa aveva trovato l’argomento di suo giusto. Era una fanatica lettrice di storie di donne OK. Ormai, il ghiaccio era rotto. Jack e Gail erano due splendidi giovanotti quarantenni… dal fascino irresistibile. La confidenza tra le trentenni pavesi e i quarantenni della TV inglese è stato totale ed immediato. Dopo il caffè, Marisa propose una passeggiata lungo le rive del fiume Ticino… Jack fece una contro proposta. Visto che a Pavia i due giornalisti della TV inglese dovevano rimanere per un mese… Perché non fare una bella gita sulla Costa Azzurra?… tanto per prendere un caffè? L’accordo è stato immediato. La vacanza non è soltanto andare … ma anche cambiare continuamente programmi. Per esempio. La vacanza a Rimini non attirava più. Le due trentenne, dopo aver conosciuto Jack e Gail, sarebbero andate ovunque. E’ noto, infatti, che in vacanza… non è “dove si va”… ma “con chi si va”. Intanto, i quattro avevano raggiunto l’automobile di Jack… Automobile? Altro che automobile. Una Ferrari! Una rossa Ferrari pronta a partire per le più belle mete italiane e francesi. Marisa volle ringraziare Jack con un bacio sulla guancia… Il giornalista inglese, si mostrò freddo…sorpreso e insoddisfatto. “Come? Tutto qui? Come minimo mi aspettavo un bacio vero, appassionato… di quelli da fine del mondo…” Gail era un cultore della canzone italiana del tempo che fu… Non si lasciò scappare l’occasione…“Ba…Ba… Bacialo piccina…/con la… Bo… Bo… Bocca piccolina /…dagli tanti baci in quantità /…che la vita /più felice ti farà…” Poteva Paola essere meno riconoscente. La trentenne abbracciò Gail … mentre il motore della Ferrari cominciò a ruggire. Lasciando Pavia, i quattro erano su di giri ed avevano il sole in fronte… Il sole di Sanremo, Monaco, Nizza, Cannes… che ha un nome solo: amore! - Questo è il racconto 670, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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LA VERA (L'ANELLO) di Teresa Ramaioli

Post n°14204 pubblicato il 03 Luglio 2014 da dinobarili
 

LA VERA (L'ANELLO)

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 02/07/14 alle 16:11 via WEB
LA VERA---Da dove nascesse l’uso delle fedi matrimoniali, la risposta la troviamo nell’antico Egitto. Dall’anulare sinistro scorre la vena che arriva al cuore, quindi ai sentimenti, gli Egizi credevano che legando questa vena con un anello ci si sarebbe garantiti la fedeltà coniugale. A Roma, gli sposi si scambiavano anelli in ferro, mentre nel Medioevo per rafforzare l’impegno lo sposo infilava tre anelli nell’anulare della sposa. La fede nuziale è un elemento rappresentativo della fedeltà e dell’unione coniugale, in alcune regioni d’Italia è definita la vera, termine di origine veneto-slavo che significa fedeltà. Ciao Teresa

 
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CORTILE STORY

Post n°14203 pubblicato il 03 Luglio 2014 da dinobarili
 

Viaggio in Lombardia

Cortile … story

Una delle caratteristiche del cortile (spazio delimitato e ristretto) era l’assoluta libertà. Sembra una contraddizione… invece, no. Era proprio così. Nel cortile le persone si sentivano “protette”… in uno spazio “comune”… dove nessuno avrebbe mai osato dire: “questo è mio”. Dai bambini agli adulti, dagli adulti agli anziani (nessuno escluso)… Il cortile era di tutti. Tutti si sentivano “appartenenti al cortile”… il “cortile” di appartenenza! L’esatto contrario di oggi, dove vige la legge del “condominio” (“condivisione di proprietà”… dove anche le proprietà comuni sono “suddivise” in millesimi) … dove tutto è regolamentato. Lo spirito del cortile era quello di ragionare in termini di “comunità” e di “appartenenza”… mentre la logica del condominio è quella di ragionare in termini “millesimi di proprietà”… Anche dell’aria? Buona giornata a tutti. Dino

 
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FANTASIA, IMMAGINAZIONE, SOGNI

Post n°14202 pubblicato il 03 Luglio 2014 da dinobarili
 

Viaggio in Lombardia

Fantasia

Immaginazione – Sogni

1

Nella vita ci vuole fantasia,

2

…immaginazione,

3

…capacità di sognare.

4

La tecnica è il modo per tradurre in pratica…

…sogni, immagini e fantasie.

§

Buona giornata a tutti. Dino

 
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