dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 22/08/2014
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconto del Sabato
511
Roberta e le uova biologiche
Le crisi economiche costringono molte persone a cambiamenti. Si comincia con il controllo delle piccole spese. Si eliminano quelle superflue o ritenute tali. Poi, via via tutte le altre. Alla fine, una persona si sente diversa… quasi ridotta all’essenziale. Roberta, quarant’anni, contabile presso una Agenzia Commerciale di Milano, abitante a Pavia, aveva ormai ridotto all’essenziale tutto quanto era in suo potere. Un anno fa, però, l’Agenzia Commerciale dalla quale dipendeva chiuse i battenti. Inutile chiedersi il perché e il come. Fine. Una storia durata decenni era giunta al termine. Quello che nessuno avrebbe immaginato … è accaduto. Roberta… i suoi quarant’anni li aveva vissuti abbastanza bene. Anche se non proprio come avrebbe voluto. Per esempio. Avrebbe voluto avere un marito e dei figli come la sua collega Claudia, ma il destino aveva deciso diversamente. Così, Roberta, si era adattata… ma non si era data per vinta. Ogni tanto si diceva: “Quello che non accade in anni… può accadere in un secondo. Lavorando a Milano, Roberta non aveva tempo per pensare. Doveva sempre correre per operazioni arretrate da completare. Ora, però, tutto era finito. L’avventura milanese era giunta al termine. Cosa fare? Quando una persona “non” si lascia prendere dal panico e ragiona in modo positivo la soluzione la trova sempre. Roberta era una brava contabile, ma aveva anche altre passioni. Siccome la sua famiglia proveniva dall’Oltrepò Pavese, la quarantenne, aveva nel sangue la sua terra… usi e tradizioni comprese. Roberta si ricordò che suo nonno le aveva lasciato per testamento una Casetta, un portico e un piccolo podere sulle colline dell’Oltrepò Pavese. Fece quattro conti e decise che poteva dedicarsi ad attività agricole. Un anno fa, un sabato mattina… dopo aver lasciato il suo Ufficio di Milano …per sempre, prese la sua utilitaria e si avventurò per le strade dell’Oltrepò. Nulla di straordinario. Quelle strade le conosceva bene. Le aveva fatte almeno un centinaia di volte all’anno. Ora, però, era diverso. Era l’inizio di una nuova vita. Roberta aveva deciso. Si sarebbe sistemata in collina. A fare che cosa? Quando si inizia una nuova vita sembra tutto facile… ma non esiste nulla di facile. La quarantenne, prima di tutto, prese visione e possesso di ciò che le aveva lasciato il nonno. La casetta era proprio minuscola ed aveva bisogno di restauri. Il Portico era ampio e in esso si potevano fare molte attività. Il podere non era grande, ma poteva dare quanto Roberta si era messa in testa di raccogliere. Infatti, aveva già deciso. Avrebbe allevato galline ovaiole per la produzione di uova di qualità. Anzi, “biologiche”. In una settimana Roberta aveva trasformato tutto… casetta, portico e podere. In capo ad un mese aveva già completato tutte le “formalità burocratiche” ed aveva avviato la sua nuova attività. Ora, si trattava di procedere alla vendita delle uova. La quarantenne fece mille telefonate a tutte le persone conosciute offrendo loro “uova biologiche”. Unica condizione. Gli acquirenti dovevano arrivare con i propri mezzi al centro di produzione. Sembrava un’idea azzardata… ma Roberta aveva fatto i suoi conti. Quando una persona prende un’abitudine … la mantiene. Dopo i primi momenti la clientela cominciò ad irrobustirsi. Il merito era di Roberta che ci sapeva veramente fare… Ormai, la quarantenne riceveva le ordinazioni per telefono con largo anticipo. La produzione, quasi, non bastava più. Un sabato mattina, alla casetta di Roberta, si presentò un Signore sui cinquant’anni proveniente da Milano. Si chiamava Roberto ed era titolare di una Pasticceria rinomata del capoluogo lombardo. Roberto e Roberta parlarono a lungo della possibile collaborazione tra la produzione di uova di qualità e i prodotti di pasticceria. Il discorso tra i due aveva preso altri argomenti… Uno di tali argomenti era la simpatia che stava nascendo tra i due. Si sa che quando il fuoco si avvicina alla paglia… la paglia si incendia. Ormai, era fatta. Roberta finì tra le braccia di Roberto … e ci rimase … per la felicità di entrambi.(511)
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IL MONTE RUSHMORE
di
Teresa Ramaioli
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MESSAGGIO DI ANNAMARIA ...
PER
TERESA
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RICAMIAMO...
E
LA FORTUNA DI DONATELLA E MAURIZIA
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MENEGI53...
E
LA FORTUNA DELLE QUARANTENNI
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GIOCHI OLIMPICI
di
Teresa Ramaioli
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Viaggio in Lombardia
Cortile … story
Nel cortile di sessant’anni fa, “venivano degli anni” in cui pioveva poco, la produzione di cereali era ridotta e le persone dovevano inventarsi il modo di sbarcare il lunario (nel senso proprio… di riempire la pancia). Per alcune persone era un dramma “anche psicologico”… Per la maggioranza delle persone, però, era una situazione “prevedibile”, da anticipare con comportamenti corretti e razionali cioè risparmiando (nel corso delle annate abbondanti). Era la regola, sessant’anni fa, risparmiare! Oggi, invece, c’è il gusto (perverso) di “consumare”… consumare il più possibile… e questo “non è giusto” e “non è corretto”. In Italia si sprecano troppe derrate alimentari. La soluzione del problema dovrebbe iniziare dal singolo individuo. La Pubblica Amministrazione dovrebbe dare il “buon esempio”. Buona giornata a tutti. Dino
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22 AGOSTO 2014
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 22 agosto 2014 – Venerdì - 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconto del Venerdì
720
I racconti dell’estate
Donatella e Maurizia e la Serata da Ballo
I giorni delle ferie non sono mai uguali. Anzi, non lo sono mai… specialmente quelli di Agosto. Un anno fa, ne sapeva qualcosa la Dott. Donatella, quarant’anni, bellissima… da un anno single, perché lasciata dal marito. Donatella ci aveva fatto una malattia, ma oggi come oggi, non c’è nulla di sicuro… nemmeno il matrimonio che pure ha quella bella (e illusoria) formula “finché morte non vi separi”. La Dott. Donatella, dopo la separazione dal marito, doveva ringraziare il suo posto di lavoro di impiegata presso un’Agenzia Commerciale a Milano. I contraccolpi sentimentali erano stati attutiti in parte dal posto di lavoro e dai colleghi i quali, dopo la separazione, l’hanno colmata di attenzioni e di inviti a cena. Si sa che quando una donna è libera (sentimentalmente) i “falchetti” fanno la ruota. Donatella, però, non voleva incappare in un’altra strada piena di trabocchetti. Gentilmente ringraziava …e declinava. Gira e rigira, però, il sangue non è acqua…e a quarant’anni…ha degli alti e bassi. Ogni tanto, Donatella si sfogava con la sua Collega Maurizia, separata pure lei, alla ricerca spasmodica di un compagno che non fosse un fuoco di paglia. “Maurizia, gli uomini oggi sono dei farfalloni… ogni fiore è buono per posarvisi sopra… E poi? Niente. Basta un accenno alla normalità di una vita di coppia e… apriti cielo. Gli uomini se la danno a gambe e non li vedi più”. Maurizia era in vena di confidenze. “Non dirlo a me. A volte sono sul disperato… L’uomo è un istrice… non sai da quale parte prenderlo” Ad ascoltare la conversazione tra Donatella e Maurizia c’era la Collega Fortunata, felicemente sposata, con due figli alle scuole Medie. Intervenne nel discorso. “Scusate l’intromissione. Le donne hanno un cattivo concetto degli uomini… Per me, gli uomini, non sono altro che dei “bambinoni” ai quali basta fare quattro complimenti al momento opportuno per farli diventare docili come agnelli. Certo che se una donna, parla difficile, pensa difficile… dice sempre no ad ogni richiesta… raccoglie quello che semina” Donatella si sentì punta sul vivo. “Fortunata, non dire così. Io sono stata sposata quattro anni. Ho cercato di venire incontro a tutte le richieste del mio ex-marito…eppure, come ha visto una bionda … non ha capito più nulla, ed è volato via… come un uccel di bosco” Fortunata non reagì. Non voleva imbarcarsi in una discussione in cui tutti dicevano tutto… e il contrario di tutto” Maurizia, però, non ha lasciato cadere l’argomento. “Donatella, sia come sia, oggi il rapporto di coppia è molto difficile. Tuttavia, questa sera ho deciso di andare ad una Serata da Ballo. Non mi aspetto niente… Mi affido al Destino…e così sia” Donatella, un anno fa, stava vivendo i suoi ultimi giorni di ferie del mese di Agosto. Non aveva nulla da fare. Perché non seguire l’esempio della Collega? “Maurizia, posso venire anch’io?” – “Ma certo…stavo proprio per chiedertelo…” Per quella stessa sera, le due quarantenni erano più affascinanti del solito. Con un vestito stupendo ed un fascino da far incendiare la mente del più freddo degli uomini. La Serata da Ballo aveva scopo di beneficenza ed erano stati invitati parecchi cinquantenni con grandi disponibilità di denaro. Era come dire …”caccia al tesoro” quando il tesoro era l’uomo per eccellenza… bello, ricco, affascinante, intelligente, gentile. In tali occasioni, ogni donna si comporta come meglio può e crede… per raggiungere l’obbiettivo. Anche Donatella e Maurizia si sono date da fare. Hanno accettato l’invito a ballare di due gemelli cinquantenni. Due uomini bellissimi che si assomigliavano come due gocce d’acqua. Si chiamavano Gennaro e Matteo e sfoggiavano un lusso senza uguali. Gennaro si innamorò immediatamente di Donatella e Matteo di Maurizia. Durante un ballo, però, Donatella scivolò… e si procurò una dolorosa lussazione. Gennaro, Maurizia e Matteo si prodigarono per portare aiuto alla quarantenne infortunata. Gennaro volle a tutti i costi ospitare Donatella nella sua enorme villa alla periferia di Pavia. Maurizia e Matteo fecero la loro parte. E’ stato proprio la favolosa villa di Gennaro a incendiare maggiormente il cuore di Donatella la quale si sentì come …”Alice nel paese delle meraviglie”. Matteo non voleva essere da meno e mostrò a Maurizia la sua favolosa villa uguale in tutto e per tutto a quella del fratello gemello. Quando si dice Destino… e quando si dice Fortuna … Le due quarantenni cominciarono a sognare una nuova vita ...fatta di novità e infinite piacevolezze. - Questo è il racconto 720, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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LA GIOCONDA SULLA LUNA
di
Teresa Ramaioli
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ANNAMARIA ...
E
LA ZIA CARMELINA
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ANTICHI MESTIERI
di
Teresa Ramaioli
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NAPOLI
di
Annamaria Mennitti
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AVVBIA ...
E
LA BUONA GIORNATA
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SALERNO
di
Annamaria Mennitti
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LA FARFALLA
di
Teresa Ramaioli
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Viaggio in Lombardia
Cortile … story
Nel cortile di sessant’anni fa, le donne avevano un ruolo “dominate”: sapevano far da mangiare e sfamavano la famiglia. Se qualche persona ha ancora dei dubbi, basta dire che l’uomo “lavorava”… ma era la donna che “garantiva la sopravvivenza della specie” attraverso i figli e il nutrimento. Per uno come me che proviene da una “cultura” dove l’uomo non sapeva neppure cuocere un uovo… oggi, l’uomo (maschio) ha fatto una bella conquista… piatti pronti a volontà, di ogni specie e qualità… basta pagare! L’indipendenza dal punto di vista “culinario”, però, non ha permesso all’uomo (maschio) di non essere dipendente dalla donna… Infatti, è sempre l’uomo che pende dalle labbra della donna… e questa, qualche volta, (la donna) ne approfitta per “tiranneggiare” (non sempre). Buona giornata a tutti. Dino
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