Messaggi del 22/08/2014

ROBERTA E UOVA BIOLOGICHE racconto (511) di Dino Secondo Barili

Post n°15031 pubblicato il 22 Agosto 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto del Sabato

511

Roberta e le uova biologiche

Le crisi economiche costringono molte persone a cambiamenti. Si comincia con il controllo delle piccole spese. Si eliminano quelle superflue o ritenute tali. Poi, via via tutte le altre. Alla fine, una persona si sente diversa… quasi ridotta all’essenziale. Roberta, quarant’anni, contabile presso una Agenzia Commerciale di Milano, abitante a Pavia, aveva ormai ridotto all’essenziale tutto quanto era in suo potere. Un anno fa, però, l’Agenzia Commerciale dalla quale dipendeva chiuse i battenti. Inutile chiedersi il perché e il come. Fine. Una storia durata decenni era giunta al termine. Quello che nessuno avrebbe immaginato … è accaduto. Roberta… i suoi quarant’anni li aveva vissuti abbastanza bene. Anche se non proprio come avrebbe voluto. Per esempio. Avrebbe voluto avere un marito e dei figli come la sua collega Claudia, ma il destino aveva deciso diversamente. Così, Roberta, si era adattata… ma non si era data per vinta. Ogni tanto si diceva: “Quello che non accade in anni… può accadere in un secondo. Lavorando a Milano, Roberta non aveva tempo per pensare. Doveva sempre correre per operazioni arretrate da completare. Ora, però, tutto era finito. L’avventura milanese era giunta al termine. Cosa fare? Quando una persona “non” si lascia prendere dal panico e ragiona in modo positivo la soluzione la trova sempre. Roberta era una brava contabile, ma aveva anche altre passioni. Siccome la sua famiglia proveniva dall’Oltrepò Pavese, la quarantenne, aveva nel sangue la sua terra… usi e tradizioni comprese. Roberta si ricordò che suo nonno le aveva lasciato per testamento una Casetta, un portico e un piccolo podere sulle colline dell’Oltrepò Pavese. Fece quattro conti e decise che poteva dedicarsi ad attività agricole. Un anno fa, un sabato mattina… dopo aver lasciato il suo Ufficio di Milano …per sempre, prese la sua utilitaria e si avventurò per le strade dell’Oltrepò. Nulla di straordinario. Quelle strade le conosceva bene. Le aveva fatte almeno un centinaia di volte all’anno. Ora, però, era diverso. Era l’inizio di una nuova vita. Roberta aveva deciso. Si sarebbe sistemata in collina. A fare che cosa? Quando si inizia una nuova vita sembra tutto facile… ma non esiste nulla di facile. La quarantenne, prima di tutto, prese visione e possesso di ciò che le aveva lasciato il nonno. La casetta era proprio minuscola ed aveva bisogno di restauri. Il Portico era ampio e in esso si potevano fare molte attività. Il podere non era grande, ma poteva dare quanto Roberta si era messa in testa di raccogliere. Infatti, aveva già deciso. Avrebbe allevato galline ovaiole per la produzione di uova di qualità. Anzi, “biologiche”. In una settimana Roberta aveva trasformato tutto… casetta, portico e podere. In capo ad un mese aveva già completato tutte le “formalità burocratiche” ed aveva avviato la sua nuova attività. Ora, si trattava di procedere alla vendita delle uova. La quarantenne fece mille telefonate a tutte le persone conosciute offrendo loro “uova biologiche”. Unica condizione. Gli acquirenti dovevano arrivare con i propri mezzi al centro di produzione. Sembrava un’idea azzardata… ma Roberta aveva fatto i suoi conti. Quando una persona prende un’abitudine … la mantiene. Dopo i primi momenti la clientela cominciò ad irrobustirsi. Il merito era di Roberta che ci sapeva veramente fare… Ormai, la quarantenne riceveva le ordinazioni per telefono con largo anticipo. La produzione, quasi, non bastava più. Un sabato mattina, alla casetta di Roberta, si presentò un Signore sui cinquant’anni proveniente da Milano. Si chiamava Roberto ed era titolare di una Pasticceria rinomata del capoluogo lombardo. Roberto e Roberta parlarono a lungo della possibile collaborazione tra la produzione di uova di qualità e i prodotti di pasticceria. Il discorso tra i due aveva preso altri argomenti… Uno di tali argomenti era la simpatia che stava nascendo tra i due. Si sa che quando il fuoco si avvicina alla paglia… la paglia si incendia. Ormai, era fatta. Roberta finì tra le braccia di Roberto … e ci rimase … per la felicità di entrambi.(511)

 
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IL MONTE RUSHMORE di Teresa Ramaioli

Post n°15030 pubblicato il 22 Agosto 2014 da dinobarili
 

IL MONTE RUSHMORE 

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 22/08/14 alle 08:44 via WEB
IL MONTE RUSHMORE---Il 31 ottobre del 1941, venne completato uno dei monumenti più celebri degli Stati Uniti: le sculture dei volti degli ex presidenti degli Stati Uniti George Washington, Thomas Jefferson, Theodore Roosevelt e Abraham Lincoln, nel granito del monte Rushmore. Il monumento richiese 14 anni di lavorazione, dal 1927 al 1941. Le tribù indiane Sioux della zona, che consideravano le Black Hills come un territorio sacro, chiamavano il monte Rushmore “i Sei Nonni”, mentre i coloni bianchi della zona utilizzavano diversi nomi, come “la montagna del puma”. Il nome attuale venne stabilito solo nel 1930 dalla Commissione degli Stati Uniti per i Nomi Geografici in onore di Charles Rushmore, un avvocato e imprenditore di New York che aveva fatto una spedizione nella zona nel 1885. L’idea di un monumento nel Sud Dakota venne a Doane Robinson, uno studioso della storia dello stato americano. L’anno successivo Robinson riuscì a convincere lo scultore Gutzon Borglum a farsi carico del progetto. A partire dall’inizio di ottobre del 1927, Borglum lavorò con 400 operai per scolpire gli enormi ritratti degli ex presidenti Washington, Jefferson, Roosevelt e Lincoln, alti 18 metri e scelti per rappresentare i primi 150 anni della storia americana. Inizialmente le sculture erano pensate per essere ancora più grandi, ritraendo i soggetti fino alla cintola, ma problemi di finanziamento limitarono il progetto. Il ritratto di Thomas Jefferson era pensato, in origine, per stare alla destra di Washington, ma dopo diciotto mesi di lavoro la roccia si crepò in modo irreparabile: l’abbozzo venne spianato con la dinamite e il ritratto venne ricominciato sull’altro lato del primo presidente. Il primo ritratto ad essere completato fu quello di George Washington, inaugurato il 4 luglio 1934. Seguirono quello di Jefferson, inaugurato nel 1936, Lincoln (1937) e Theodore Roosevelt (1939). Borglum morì nel marzo 1941 e fu il figlio Lincoln a ultimare il complesso monumentale. Nessun operaio morì durante la realizzazione delle sculture: ed è un caso raro per sculture di quella grandezza e per la pericolosità della lavorazione, visto che gli operai lavoravano per la maggior parte del tempo appesi a corde e che gli interventi più massicci erano fatti con la dinamite. Ciao Teresa Ramaili

 
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MESSAGGIO DI ANNAMARIA... PER TERESA

Post n°15029 pubblicato il 22 Agosto 2014 da dinobarili
 

MESSAGGIO DI ANNAMARIA ...

PER

TERESA

annamariamennitti
annamariamennitti il 22/08/14 alle 17:22 via WEB
ciao Teresa mi è piaciuta molto la lezione su" penna carta e calamaio"me ne ha parlato molte volte mio fratello grande ..io non mi sono trovata però mi sarebbe piaciuto ,posso ricopiare con copia e incolla sul mio libro che sto preparando, ti dispiace !!!!!...ciao grazie
(Rispondi)

 

 
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RICAMIAMO ...E LA FORTUNA DI DONATELLA E MAURIZIA

Post n°15028 pubblicato il 22 Agosto 2014 da dinobarili
 

RICAMIAMO...

E

LA FORTUNA DI DONATELLA E MAURIZIA

RicamiAmo
RicamiAmo il 22/08/14 alle 15:02 via WEB
Ciao Dino, certo che le due quarantenni hanno avuto una bella fortuna, sereno pomeriggi Delia
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 22/08/14 alle 18:59 via WEB
Ciao Delia - hai ragione. Le due quarantenni hanno avuto una bella fortuna... però, se la sono cercata. Hanno sperato ed hanno vinto. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 
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MENEGI53...E LA FORTUNA DELLE QUARANTENNI

Post n°15027 pubblicato il 22 Agosto 2014 da dinobarili
 

MENEGI53...

E

LA FORTUNA DELLE QUARANTENNI

menegi53
menegi53 il 22/08/14 alle 09:38 via WEB
Ciao Dino! Quando si dice fortuna però, a volte non si scherza! E lo hanno capito bene le protagoniste del tuo simpatico post! Ma non è che poi, anche per gli uomini, arriva magari una cenerentola a consolarli e a portarli con sè nel paese delle meraviglie, o nel mondo che non c'è? Non si sa mai! A presto con un abbraccio e un sorriso.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 22/08/14 alle 18:55 via WEB
Ciao - Grazie del bel commento. Hai ragione. Un giorno o l'altro arriva anche quello che dici tu... il paese delle meraviglie oppure l'isola che non c'è. Intanto godiamoci la fortuna delle due quarantenni. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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PENSIERO DEL GIORNO

Post n°15026 pubblicato il 22 Agosto 2014 da dinobarili
 

PENSIERO DEL GIORNO

“Quando il destino vuole…

tutto accade”

Dino

 

 

 
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GIOCHI OLIMPICI di Teresa Ramaioli

Post n°15025 pubblicato il 22 Agosto 2014 da dinobarili
 

GIOCHI OLIMPICI

di

Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 22/08/14 alle 08:23 via WEB
GIOCHI OLIMPICI -- Il loro primo istitutore sembra essere stato Pelope, il giovane che il padre mise a morte facendolo strozzare, poi lo imbandì per un sacrificio agli Dei. Giove mosso a pena, mentre lo sacrificavano al banchetto gli ridonò la vita. Pelope volle celebrare questo ritorno con la sua gente con una grande festa allestendo una competizione proprio di lotta simulata, poi si aggiunse il pugilato, infine altre gare come la corsa. Pelope poi diventò re di questo territorio che prese poi il suo nome: il Pelop-onneso, dando vita alla sua stirpe con i figli Atreo e Tieste. Re di Argo e di Micene il primo, sposò Europa. Costei insidiata da Tieste che aveva già moglie e prole, il fratello Atreo per vendicarsi gli imbandì un banchetto con la carne dei suoi figli. Atreo quando poi morì lasciò ai due figli il regno diviso in due: Micene ad Agamennone, Sparta a Menelao. Nessun particolare tempo era da principio destinato per la loro celebrazione, erano occasionali, e verso l'800 a.C. quasi se ne era perso il ricordo. Solo nell'anno 784 a.C., Re Ifito quando conquistò l'Elide, avuto notizia di questa usanza quasi dimenticata la riportò alla luce . Questi giochi erano anticamente consacrati a Giove (Zeus) e si svolgevano nelle vicinanze di Olimpia, che Ifito aveva conquistato come territorio. Volendo celebrare una grande festa, gli abitanti vinti gli proposero il ritorno a questa antichissima manifestazione che solo oralmente veniva ricordata. Ciao Teresa Ramaioli

 
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VIAGGIO IN LOMBARDIA

Post n°15024 pubblicato il 22 Agosto 2014 da dinobarili
 

Viaggio in Lombardia

Cortile … story

Nel cortile di sessant’anni fa, “venivano degli anni” in cui pioveva poco, la produzione di cereali era ridotta e le persone dovevano inventarsi il modo di sbarcare il lunario (nel senso proprio… di riempire la pancia). Per alcune persone era un dramma “anche psicologico”… Per la maggioranza delle persone, però, era una situazione “prevedibile”, da anticipare con comportamenti corretti e razionali cioè risparmiando (nel corso delle annate abbondanti). Era la regola, sessant’anni fa, risparmiare! Oggi, invece, c’è il gusto (perverso) di “consumare”… consumare il più possibile… e questo “non è giusto” e “non è corretto”. In Italia si sprecano troppe derrate alimentari. La soluzione del problema dovrebbe iniziare dal singolo individuo. La Pubblica Amministrazione dovrebbe dare il “buon esempio”. Buona giornata a tutti. Dino   

 
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DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°15023 pubblicato il 22 Agosto 2014 da dinobarili
 

DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

"Buon Sabato ...a tutti"

DIARIO CORALE

 del

23 agosto 2014

 
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PENSIERI SPARSI DEL 22 AGOSTO 2014

Post n°15022 pubblicato il 22 Agosto 2014 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 22 AGOSTO 2014

“Ogni giorno è un’opportunità da non perdere”

Dino

 
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DONATELLA E MAURIZIA racconto (720) di Dino Secondo Barili

Post n°15021 pubblicato il 22 Agosto 2014 da dinobarili
 

22 AGOSTO 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 22 agosto 2014 – Venerdì - 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto del Venerdì

720

I racconti dell’estate

Donatella e Maurizia e la Serata da Ballo

I giorni delle ferie non sono mai uguali. Anzi, non lo sono mai… specialmente quelli di Agosto. Un anno fa, ne sapeva qualcosa la Dott. Donatella, quarant’anni, bellissima… da un anno single, perché lasciata dal marito. Donatella ci aveva fatto una malattia, ma oggi come oggi, non c’è nulla di sicuro… nemmeno il matrimonio che pure ha quella bella (e illusoria) formula “finché morte non vi separi”. La Dott. Donatella, dopo la separazione dal marito, doveva ringraziare il suo posto di lavoro di impiegata presso un’Agenzia Commerciale a Milano. I contraccolpi sentimentali erano stati attutiti in parte dal posto di lavoro e dai colleghi i quali, dopo la separazione, l’hanno colmata di attenzioni e di inviti a cena. Si sa che quando una donna è libera (sentimentalmente) i “falchetti” fanno la ruota. Donatella, però, non voleva incappare in un’altra strada piena di trabocchetti. Gentilmente ringraziava …e declinava. Gira e rigira, però, il sangue non è acqua…e a quarant’anni…ha degli alti e bassi. Ogni tanto, Donatella si sfogava con la sua Collega Maurizia, separata pure lei, alla ricerca spasmodica di un compagno che non fosse un fuoco di paglia. “Maurizia, gli uomini oggi sono dei farfalloni… ogni fiore è buono per posarvisi sopra… E poi? Niente. Basta un accenno alla normalità di una vita di coppia e… apriti cielo. Gli uomini se la danno a gambe e non li vedi più”. Maurizia era in vena di confidenze. “Non dirlo a me. A volte sono sul disperato… L’uomo è un istrice… non sai da quale parte prenderlo” Ad ascoltare la conversazione tra Donatella e Maurizia c’era la Collega Fortunata, felicemente sposata, con due figli alle scuole Medie. Intervenne nel discorso. “Scusate l’intromissione. Le donne hanno un cattivo concetto degli uomini… Per me, gli uomini, non sono altro che dei “bambinoni” ai quali basta fare quattro complimenti al momento opportuno per farli diventare docili come agnelli. Certo che se una donna, parla difficile, pensa difficile… dice sempre no ad ogni richiesta… raccoglie quello che semina” Donatella si sentì punta sul vivo. “Fortunata, non dire così. Io sono stata sposata quattro anni. Ho cercato di venire incontro a tutte le richieste del mio ex-marito…eppure, come ha visto una bionda … non ha capito più nulla, ed è volato via… come un uccel di bosco” Fortunata non reagì. Non voleva imbarcarsi in una discussione in cui tutti dicevano tutto… e il contrario di tutto” Maurizia, però, non ha lasciato cadere l’argomento. “Donatella, sia come sia, oggi il rapporto di coppia è molto difficile. Tuttavia, questa sera ho deciso di andare ad una Serata da Ballo. Non mi aspetto niente… Mi affido al Destino…e così sia” Donatella, un anno fa, stava vivendo i suoi ultimi giorni di ferie del mese di Agosto. Non aveva nulla da fare. Perché non seguire l’esempio della Collega? “Maurizia, posso venire anch’io?” – “Ma certo…stavo proprio per chiedertelo…” Per quella stessa sera, le due quarantenni erano più affascinanti del solito. Con un vestito stupendo ed un fascino da far incendiare la mente del più freddo degli uomini. La Serata da Ballo aveva scopo di beneficenza ed erano stati invitati parecchi cinquantenni con grandi disponibilità di denaro. Era come dire …”caccia al tesoro” quando il tesoro era l’uomo per eccellenza… bello, ricco, affascinante, intelligente, gentile. In tali occasioni, ogni donna si comporta come meglio può e crede… per raggiungere l’obbiettivo. Anche Donatella e Maurizia si sono date da fare. Hanno accettato l’invito a ballare di due gemelli cinquantenni. Due uomini bellissimi che si assomigliavano come due gocce d’acqua. Si chiamavano Gennaro e Matteo e sfoggiavano un lusso senza uguali. Gennaro si innamorò immediatamente di Donatella e Matteo di Maurizia. Durante un ballo, però, Donatella scivolò… e si procurò una dolorosa lussazione. Gennaro, Maurizia e Matteo si prodigarono per portare aiuto alla quarantenne infortunata. Gennaro volle a tutti i costi ospitare Donatella nella sua enorme villa alla periferia di Pavia. Maurizia e Matteo fecero la loro parte. E’ stato proprio la favolosa villa di Gennaro a incendiare maggiormente il cuore di Donatella la quale si sentì come …”Alice nel paese delle meraviglie”. Matteo non voleva essere da meno e mostrò a Maurizia la sua favolosa villa uguale in tutto e per tutto a quella del fratello gemello. Quando si dice Destino… e quando si dice Fortuna … Le due quarantenni cominciarono a sognare una nuova vita ...fatta di novità e infinite piacevolezze. - Questo è il racconto 720, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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LA GIOCONDA SULLA LUNA di Teresa Ramaioli

Post n°15020 pubblicato il 22 Agosto 2014 da dinobarili
 

LA GIOCONDA SULLA LUNA 

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 21/08/14 alle 16:03 via WEB
LA GIOCONDA SULLA LUNA---Sicuramente nel XVI secolo Leonardo non avrebbe mai pensato che la sua Monna Lisa sarebbe arrivata così in alto. Eppure è accaduto: la Nasa ha portato la GIOCONDA direttamente sulla Luna grazie a un satellite in orbita attorno al corpo celeste. Arte +scienza = risultato straordinario. A darne la prova ci ha pensato la Nasa, che grazie ad un esperimento di tecnologia avanzata, è riuscita a spedire la Gioconda sulla Luna. Utilizzando un potente sistema laser, gli scienziati sono riusciti a inviare sul LRO, un veicolo spaziale in orbita intorno al nostro satellite, le immagini del capolavoro di Leonardo da Vinci. Ad una distanza di circa 384400 km, il segnale è stato "sparato" da un impianto nel Meryland fino a raggiungere il sistema di tracciamento laser a bordo del Lunar Reconnaissance Orbiter. Secondo gli scienziati della Nasa, la trasmissione dell'immagine di Monna Lisa nello spazio è un grande passo avanti nella comunicazione laser dei veicoli spaziali interplanetari. La trasmissione via laser non è stata perfetta al 100% perché l'atmosfera terrestre ha causato errori, anche quando il cielo era sereno. Ma gli scienziati hanno corretto le imperfezioni utilizzando lo stesso codice di correzione utilizzato in CD e DVD. ciao Teresa Ramaioli

 
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ANNAMARIA ...E LA ZIA CARMELINA

Post n°15019 pubblicato il 22 Agosto 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

E

LA ZIA CARMELINA

annamariamennitti
annamariamennitti il 21/08/14 alle 20:45 via WEB
Sicuramente la zia Carmelina non solo ha sbagliato da viva anche da morta, non sono consigli da dare. Certo l'istruzione non serve per l'amore ...non devono recitare i passi della DIvina Commedia... però.. però attenzione che l'uomo sopporta l'ignoranza della donna ,ma una donna ,non sopporta quello dell'uomo...voglio solo aggiungere che l'istruzione serve per la vita...e la zia Carmelina della vita non ha proprio capito nulla ..fortunatamente le cose sono state ben diverse per Claudia notte Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 22/08/14 alle 09:17 via WEB
Ciao Annamaria - le opinioni sono diverse secondo i punti di vista. Molte donne studiano troppo (anche gli uomini) e vivono male. Vivono male perchè non capiscono che lo studio va bene, ma va bene vivere, sognare, immaginare, sperare in un qual cosa di magico(in questo lo studio può fare poco). Vivere è una scuola permanente, quotidiana... e la Zia Carmelina ha fatto bene a sposare un uomo ricco (buon per lei). L'amore è già una scuola ..ed è sempre valida in ogni epoca. Cosa ne pensi? Dino
(Rispondi)

 

 
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ANTICHI MESTIERI di Teresa Ramaioli

Post n°15018 pubblicato il 22 Agosto 2014 da dinobarili
 

ANTICHI MESTIERI 

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 20/08/14 alle 13:45 via WEB
ANTICHI MESTIERI---Sono numerose le professioni ambulanti scomparse, alcune delle quali molto curiose e che sono ancora nel ricordo di tanti anziani. Alcune me le ricordo per averle viste direttamente, altre le conosco per averne sentito parlare in casa e che mi hanno sempre incuriosito anche per i riferimenti dialettali con i quali erano citati. Ricordo che quando da piccola ritornavo a casa, magari con le mani sporche, mia madre mi diceva: Sembri un magnan!. Il "magnan" era l'ambulante che riparava pentole e che era sempre sporco di nero. Oppure quando parlavo a voce alta mi diceva: Strilli più di uno "strascee!". Lo "strascee" era lo stracciaio, girava nelle strade urlando per richiamare l'attenzione delle donne che erano in casa. Ritirava di tutto, stracci, ma anche rottami di ferro, ed in cambio dava aghi, ditali, candeggina, sapone, mollette per stendere la biancheria,spazzole per lavare, pettini. La particolarità di molti antichi mestieri era infatti di “urlare”,le loro proposte, nelle vie in prossimità delle abitazioni per attirare le massaie e gli anziani a casa. Sono molti i mestieri scomparsi, tra questi ricordiamo: El moletta, l’antico arrotino che girava per la città e i paesi, con il suo carretto di legno con una mola a pedale per limare coltelli, forbici. Prima delle sue urla, era il profumo che usciva dalla sua cesta che lo rendeva il più atteso :era El garzòn del Prestinèe (il garzone del panettiere) che consegnava il pane caldo. Quando le acque dei fossi erano pulite ecco El Ranatt (venditore di rane), le donne preparavano un piatto prelibato:il risotto con le rane. Ricordiamo anche El spazzacamin (lo spazzacamino), il ragazzino minuto che entrava negli angusti camini ed aveva sempre il viso nero dalla fuligine. Ciao Teresa Ramaioli

 
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NAPOLI di Annamaria Mennitti

Post n°15017 pubblicato il 22 Agosto 2014 da dinobarili
 

NAPOLI 

di

Annamaria Mennitti

annamariamennitti
annamariamennitti il 22/08/14 alle 05:00 via WEB
nnamariamennitti il 22/08/14 alle 04:52 via WEB Tra il 1724 e il 1726 l’architetto Sanfelice costruì un palazzo per la propria famiglia nel rione della Sanità, famoso per l’aria salubre. In effetti l’edificio consta di due corpi distinti, uniti dalla facciata principale sulla quale due ingressi si aprono in via Arena alla Sanità, n. 2 e n. 6. Tra le due coppie di sirene che sorreggono i balconi del primo piano ci sono iscrizioni di Matteo Egizio che decantano l’opera del Sanfelice. I palazzi sono molto diversi all’interno. Uno ha un cortile a pianta ottagonale dal quale parte una scalinata a doppia rampa. Purtroppo questo corpo ha subito antiestetici rimaneggiamenti che fanno piangere il cuore. L’altro cortile è molto più ampio, e da qui parte una grande scala ad ali di falco con cinque arcate per piano che ricorda un po’ lo splendido palazzo dello Spagnuolo, che fa tutto un altro effetto. La scala prende luce anche dal giardino retrostante. Si sa che all’interno del palazzo c’erano affreschi di Francesco Solimena e nella cappella privata le quattro statue delle stagioni, andate perdute, attribuite alla scuola di Giuseppe Sanmartino

 
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AVVBIA ..E LA BUONA GIORNATA

Post n°15016 pubblicato il 22 Agosto 2014 da dinobarili
 

AVVBIA ...

E

LA BUONA GIORNATA

avvbia
avvbia il 21/08/14 alle 20:27 via WEB
Grazie ok.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 22/08/14 alle 09:01 via WEB
Ciao Gino - Buona giornata. Ci vediamo sul Blog. Dino
(Rispondi)

 
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PENSIERO DEL GIORNO

Post n°15015 pubblicato il 22 Agosto 2014 da dinobarili
 

PENSIERO DEL GIORNO

“L’amore è quel sentimento misterioso…

che governa il mondo”

Dino

 

 

 
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SALERNO di Annamaria Mennitti

Post n°15014 pubblicato il 22 Agosto 2014 da dinobarili
 

SALERNO 

di

Annamaria Mennitti

annamariamennitti
annamariamennitti il 21/08/14 alle 21:36 via WEB
La Cattedrale di Salerno vanta anche di essere una delle poche rimaste al mondo (oltre alle basiliche pontificie romane) ad avere ancora sette gradini per raggiungere il trono, cattedra di Gregorio VII, simbolo dei Sette Doni dello Spirito Santo. Per lo splendore ed il luccichio dell'oro che ricopriva la porta, il chiostro nel Medioevo era chiamato "Lo Paradiso". Una leggenda vuole che, durante un'invasione saracena, i leoni del portale sarebbero diventati vivi, e avrebbero divorato i pirati che volevano profanare la cattedrale. San Gregorio VII in processione Veduta della facciata del Duomo e del campanile Secondo un'altra leggenda, il Duca Guglielmo, morto assassinato, fu pianto a lungo dalla vedova Guaidalgrima che, in segno di lutto e seguita nell'esempio dalle damigelle del suo seguito, si recise i capelli sul di lui sepolcro nell'atrio. Da allora ogni 4 agosto (anniversario dell'evento) una farfalla dorata uscirebbe dal sarcofago e volerebbe tra le colonne prima di scomparire, mentre il fantasma della stessa Guaidalgrima si avvicinerebbe alla tomba per piangere. A causa della forma bifronte della statua della cripta, è nato il detto popolare "San Matteo ha due facce", esteso poi a tutti i Salernitani. Presso le tombe dei Santi Martiri Salernitani, è esposto un troncone di colonna tortile in marmo con una venatura rossastra, che fu trovato nel '500 presso la foce dell'Irno: secondo la tradizione, fu il cippo su cui i santi furono decapitati, il cui sangue fu assorbito dal marmo; la leggenda vuole inoltre che, accostando l'orecchio al marmo, sarebbe possibile sentire il pulsare del sangue.

 
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LA FARFALLA di Tereaa Ramaioli

Post n°15013 pubblicato il 22 Agosto 2014 da dinobarili
 

LA FARFALLA 

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 21/08/14 alle 13:10 via WEB
LA FARFALLA---Un giorno un contadino, riposandosi sotto un’ombra al termine di una giornata sfiancante, si accorse di un bozzolo di una farfalla. Il bozzolo era completamente chiuso ad eccezione di un piccolo buchino sulla parte anteriore. Incuriosito, il contadino osservò attraverso il piccolo buchino, riuscendo ad intravedere la piccola farfalla che si dimenava con tutte le sue forze. Il contadino osservò a lungo gli sforzi eroici dell’elegante bestiolina, ma per quanto la farfalla si sforzasse per uscire dal bozzolo, i progressi apparivano minimi. Così, il contadino, impietosito dall’impegno della piccola farfalla, tirò fuori un coltellino da lavoro e delicatamente allargò il buco del bozzolo, finché la farfalla poté uscirne senza alcuno sforzo. A questo punto accadde qualcosa di strano. La piccola farfalla, aiutata ad uscire dal bozzolo, non aveva sviluppato muscoli abbastanza forti per potersi librare in aria. Nonostante i ripetuti tentativi, la fragile farfalla rimase a terra e riuscì a trascinarsi solo a pochi centimetri dal bozzolo, incapace di fare ciò per cui la natura l’aveva fatta nascere. Il contadino si accorse del grave errore fatto ed imparò una lezione che non dimenticò per il resto della sua vita: “Attraverso le difficoltà la natura ci rende più forti e degni di realizzare i nostri sogni.”Ciao Teresa Ramaioli

 
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VIAGGIO IN LOMBARDIA

Post n°15012 pubblicato il 22 Agosto 2014 da dinobarili
 

Viaggio in Lombardia

Cortile … story

Nel cortile di sessant’anni fa, le donne avevano un ruolo “dominate”: sapevano far da mangiare e sfamavano la famiglia. Se qualche persona ha ancora dei dubbi, basta dire che l’uomo “lavorava”… ma era la donna che “garantiva la sopravvivenza della specie” attraverso i figli e il nutrimento. Per uno come me che proviene da una “cultura” dove l’uomo non sapeva neppure cuocere un uovo… oggi, l’uomo (maschio) ha fatto una bella conquista… piatti pronti a volontà, di ogni specie e qualità… basta pagare! L’indipendenza dal punto di vista “culinario”, però, non ha permesso all’uomo (maschio) di non essere dipendente dalla donna… Infatti, è sempre l’uomo che pende dalle labbra della donna… e questa, qualche volta, (la donna) ne approfitta per “tiranneggiare” (non sempre). Buona giornata a tutti. Dino

 
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