dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 02/09/2014
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconto del Giovedì
523
Il Professor Carlino suonatore di violino
Il Prof Carlino, Docente di Musica e suonatore di violino presso un Liceo del milanese, quarantacinque anni… è sempre stato un personaggio ribelle, irrequieto, irascibile, indisciplinato e disordinato. Appena poteva… portava un soprabito blu che gli arrivava fino ai piedi. Il Professore aveva pure una madre, Eriberta, che stravedeva per lui. Come tutte le madri avrebbe voluto vederlo sposato, sistemato...possibilmente bene. Due anni fa Carlino è stato invitato ad un Concerto dell’Associazione Femminile Amici della Musica. In quell’occasione il Professore ha suonato il violino ed ha cantato la sua canzone preferita. “Solo per te Lucia… va la canzone mia…” Presente in sala c’era una Signorina sui quarant’anni, Ubalda, molto in, la quale si è innamorata subito del Professore. Ubalda era proprietaria di un Castello nell’Oltrepò Pavese. Spesso… potere… è volere. Ubalda, ipso facto, si è messa in testa di sposare il Prof. Carlino, suonatore di violino. Chi è quel Docente di Musica che alla proposta di sposare la proprietaria di un Castello in Oltrepò avrebbe rifiuto? Tutto sembrava frutto di una favola d’altri tempi. Ubalda pensava in grande… e fece le cose in grande. La madre di Carlino non stava più nella pelle. Al Mercato di Piazza Petrarca a Pavia, Eriberta diceva. “Mio figlio, Carlino, sposa la proprietaria di un Castello dell’Oltrepò Pavese. Parecchie amiche l’invidiavano… ma facevano finta di essere contente. Tutto sembrava andare per il meglio. Sei mesi dopo, però, Carlino è ritornato da sua madre nel suo appartamento in Pavia. E’ tornato com’era partito. Con il suo violino, le poche cose di cui disponeva e il suo soprabito blu. Alla madre, per poco, non venne un colpo. “Figlio mio, ma cosa hai fatto?” Carlino prese la palla al balzo. “Mamma, io ho quarantacinque anni… e non ho alcuna voglia di diventare un “cagnolino pechinese.” Eriberta volle saperne di più. Carlino si spiegò. “Mamma, mi vedi tutte le sere sulla Torre più altra del Castello a suonare il violino sotto le stelle? E, non solo quando c’erano le stelle, ma anche quando pioveva. Anzi, Ubalda, amava le atmosfere romantiche. A volte aspettava che piovesse a catinelle per ordinarmi di suonare e cantare…“Solo per te Lucia… va la canzone mia.” E mentre io suonavo e cantavo… lei ballava in sottoveste …a piedi nudi sotto la pioggia… Certe cose si possono fare una volta, due volte, tre volte… ma poi basta. E, mentre tutte le sera era così… di giorno, era tutta un’altra musica. Di giorno, dovevo essere impettito. Ben curato. Soprattutto non dovevo dire una parola. E non potevo portare il mio soprabito blu… In brevissimo tempo sono diventato come un “cagnolino pechinese” da esibire ad amici, parenti e conoscenti. E… alle amiche le quali emettevano gridolini di gioia, come le oche del Paranà. Non mi riconoscevo più. Allora mi sono detto, basta! A me non serve un Castello… A me serve la libertà. A me serve essere quello che sono… e fare ciò che mi fa piacere.” Eriberta non disse nulla. Da quel momento, il Professor Carlino, finalmente libero e felice, ha rimesso il suo soprabito blu… lungo fino ai piedi. Col suo violino, ogni tanto, faceva lunghi giri per Pavia. Un anno fa, Carlino si trovava sul Ponte Coperto di Pavia. Stava per giungere la sera. Una leggera brezza rallegrava lo spirito. Il suonatore di violino sentì il bisogno di esprimersi con la sua canzone preferita: “Solo per te Lucia…va la canzone mia …” in quell’istante si fermò una bellissima ragazza sui trent’anni. Bionda, capelli lunghi, occhi azzurri come il cielo.. minigonna… due gambe che non finivano più. La ragazza si chiamava Lucia… e pensava che la canzone fosse indirizzata a lei. Da quel momento, la ragazza, si innamorò pazzamente di Carlino. I due non si sono più lasciati. Girano spesso per Pavia. Lucia in minigonna… Carlino con il suo soprabito blu… lungo fino ai piedi. Quando i due innamorati arrivano sul Ponte Coperto, Carlino suona il violino e canta a squarciagola: “Solo per te Lucia… va la canzone mia. Gli occhi tuoi belli brillano…” I due si abbracciano. Si baciano …e si accettano per quello che sono. (523)
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VAN GOGH
di
Teresa Ramaioli
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ANNAMARIA ...
E
IL RACCONTO DI MARINA
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ANNAMARIA ...
E
I PENSIERI SPARSI
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PENSIERO DEL GIORNO
“Le persone chiedono spesso … il miracolo. Ma il miracolo vero … è quello di essere qui presenti… in questo momento” Dino
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COMMENTO DI DALIAROSA10
(Rispondi)
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ERBE SPONTANEE
di
Teresa Ramaioli
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Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
3
Iris… e i misteri dell’Oltrepò Pavese
Iris, quarant’anni, docente di lettere alla Scuola Media, pur avendo una certa tranquillità economica, non era soddisfatta della propria vita. Aveva, una vita autonoma e indipendente, uno stipendio sicuro, ma tutto il resto lasciava a desiderare. Per esempio, il lato sentimentale… sicuramente era poco gratificante (anche con un fidanzato … non sempre presente). Un giorno parlò, della sua situazione, alla sua parrucchiera e amica del cuore, Flavia, persona di assoluta fiducia. Flavia si sfogò. Essa pure aveva una situazione personale molto precaria. Tuttavia suggerì a Iris un appuntamento con un Signore che riceveva il martedì pomeriggio in una località vicino a Fortunago, in Provincia di Pavia, antico paese arroccato sulle colline dell’Oltrepò Pavese. Questo avvenne un anno fa. Un martedì di settembre, Iris, raggiunse con la sua automobile l’amena località collinare. Coloro che giungono a Fortunago rimangono affascinati dal paesaggio e quel martedì il paesaggio era un incanto. La docente di lettere, prima di cercare il Signore di cui le aveva parlato Flavia, fece un giro nel paese e si rese conto di quanto fosse diversa la vita, lontano dalla città. La vita assume un diverso aspetto: più calma, più tranquilla… nessuna ansia. Iris si sedette su una panchina nei pressi della Chiesa Parrocchiale, guardò l’orologio e cercò nella sua borsa qualcosa da leggere in attesa che arrivasse l’ora dell’appuntamento. Quel Signore, infatti, secondo le informazioni ricevute dall’amica Flavia, compariva all’improvviso all’ora stabilita (alle cinque della sera) alla località indicata. Si intratteneva con le persone che avevano bisogno … e spariva senza che nessuno si rendesse come. Iris, anziché leggere, pensò di recarsi sul luogo dell’incontro e di “studiare” la situazione. Erano le quattro del pomeriggio e nella località indicata c’era solo una donna vecchia, un po’ malandata la quale salutò la docente di lettere con un bel sorriso: “Lei è qui per il Signore … degli oroscopi?” Iris fece cenno di si. “Allora la devo avvertire che questo martedì non verrà… e neppure quello prossimo. Se vuole può scrivere il suo problema in modo sintetico su un foglio. Chiuderlo in una busta e lasciarlo sul sasso all’incrocio delle tre strade fuori del paese… Il vento penserà al recapito del messaggio…”Iris, rimase frastornata, incredula… però, non si meravigliò. Sapeva che nell’Oltrepò Pavese sopravvivevano usanze antiche e inspiegabili… Non molto convinta, Iris fece ciò che aveva suggerito la “vecchia”. Prese l’automobile e ritornò al suo paese vicino a Pavia. Strada facendo la docente di lettere delle Scuole Medie si sentì meglio, più tranquilla e serena. A pochi chilometri da Pavia, l’automobile di Iris si fermò senza un motivo apparente. La docente scese dall’auto. Girò intorno ad essa e notò per terra, accanto alla portiera del passeggero, un messaggio scritto a mano. “Ho visto e sentito tutto. Puoi andare tranquilla… Ora, hai ritrovato la fiducia in te stessa”. Buona giornata a tutti. Dino (3)
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2 SETTEMBRE 2014
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 2 Settembre 2014 – Martedì - 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconti di settembre
731
Marina e il concorso di Poesia
Un anno fa, la Dott. Marina, quarant’anni, impiegata presso un Ufficio di Milano, abitante a Pavia era giù di corda. Da mesi conduceva una vita pessima. Sempre arrabbiata come una vipera. Motivo? …presto detto. Aveva litigato con il marito Paolo. Questi, dopo sette anni di matrimonio, aveva sbattuto la porta e se ne era andato. La quarantenne era rimasta male. La colpa, però, era anche sua. Il rapporto coniugale non era più quello di una volta… frizzante e passionale. Inoltre, Marina aveva creato un Club della Poesia… per sole donne. L’iniziativa aveva avuto successo e aveva attirato parecchie associate le quali hanno visto nella quarantenne la Presidente ideale. Si sa che quando una persona si lascia prendere la mano… e si rende troppo disponibile… sono in molte ad approfittarne. Così, Marina si è trovata oberata di impegni… a scapito del marito. Paolo aveva tirato le somme… e, visto che… al letto coniugale, Marina preferiva le poesie delle amiche, disse ciò che pensava. L’occasione scatenante del dissidio tra i coniugi è stato un concorso di Poesia indetto proprio da Marina e riservato alle amiche del Club. La quarantenne, per coinvolgere il marito Paolo e tenerlo buono, lo inserì nella Giuria. Per Marina è stato un errore. Anzi, il più grave, perché è stata l’occasione per Paolo di dire tutto ciò che pensava di alcune poesie scritte dalle associate del Club. Paolo era andato giù piatto, affermando categoricamente, che certe poesie erano delle vere e proprie porcherie. Marina l’aveva presa male, come un’offesa personale. Da lì erano volate parole grosse e una frattura incolmabile tra i due. Risultato. Separazione immediata. Da allora, Marina, oltre a stare male … cercava un aiuto. Lo ha trovato nell’amica del cuore, la Dott. Camilla, sua coetanea la quale parlò chiaro. “Marina, quel che è successo è successo. E’ inutile che ti arrovelli il cervello. Indietro non si torna…perché se tu tornassi indietro… sarebbe peggio di prima. Perciò guarda avanti… Ogni giorno è quello buono per ricominciare a vivere, e correre verso nuovi traguardi, migliori e inaspettati” Per Marina è stata una boccata d’ossigeno. Detto fatto, un anno fa, la Presidente ha ampliato il Club della Poesia… anche ai maschi. Decise, in accordo con le associate, di bandire un nuovo concorso di poesia dal titolo: “Ma l’amore che cos’è?” Per Marina è stato un successo. Le partecipazioni al concorso sono state tantissime. Al punto che per esaminare tutte le poesie è stato necessario costituire due sezioni. Una presieduta da Marina e un’altra dal Dott. Alessandro, cinquantenne, scapolo, Docente di Lettere in un Liceo del milanese. Il Dott. Alessandro, oltre ad essere una persona sensibilissima ed intelligentissima, era pure un fusto… da far invidia a molti attori del cinema. Marina ne è stata totalmente affascinata. Le frequentazioni e le discussioni in merito al Concorso di Poesia hanno fatto il resto. Marina si è innamorata pazzamente di Alessandro il quale ne era diventato il suo Pigmalione. Alessandro, infatti, invitò Marina a leggere le migliori poesie del Concorso… sulle rive del fiume Ticino a Pavia. L’idea è stata geniale. Durante una delle numerose prove, Marina e Alessandro si sono trovati soli in uno dei boschetti di salici che costeggiano il fiume. La magica atmosfera del Ticino ha fatto il resto. Il viso di Marina ha sfiorato quello di Alessandro ed è scattato il bacio. Un bacio lungo, appassionato… di quelli che fa perdere i sensi… e il senso del tempo che passa. E’ stato talmente lungo ed appassionato che gli stessi attori ne sono rimasti scossi e meravigliati. Specialmente Marina la quale ne aveva assoluto bisogno. Dopo il primo bacio, però, la quarantenne non si è sentita soddisfatta. Volle subito averne la conferma con altro bacio ancora più lungo ed appassionato. Alessandro era dello stesso parere. D’altro canto il titolo del concorso di poesia aveva bisogno di una risposta. “Ma l’amore che cos’è?”… Risposta… “un’autostrada costellata di… baci” - Questo è il racconto 731, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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ARTE E PITTURA
di
Teresa Ramaioli
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ANNAMARIA ...
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IL RACCONTO DEL DOTT. PIERO
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ANNAMARIA
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IL BLOG
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ANNAMARIA ...
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LA FIDUCIA
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