Messaggi del 07/09/2014

IL DOTT. FILIPPO racconto (528) di Dino Secondo Barili

Post n°15287 pubblicato il 07 Settembre 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

528

Il Dott. Filippo, Commercialista

Un anno fa, il Dott. Filippo era proprio giù di corda. Cinquant’anni, fisico eccezionale, Commercialista apprezzato a Milano… aveva tutto, meno l’amore. Due matrimoni erano andati a rotoli in poco tempo. La prima moglie era stata Gisella, una bella donna che si vedeva solo lei…e lui, nonostante fosse uno stimato Professionista, era considerato uno zero (o poco più). Ogni volta che Filippo rientrava in casa dopo una lunga e dura giornata di lavoro, Gisella aveva sempre qualcosa da rimproverare. “Hai dimenticato il compleanno di Tizio… Hai dimenticato l’anniversario di matrimonio di Caio.” Insomma una tragedia greca per cose inesistenti In più Gisella voleva sempre avere l’ultima parola. Aveva sempre ragione su tutto. A sbagliare era sempre lui, Filippo. Dopo tre anni di una simile tragi-commedia … il Dott. Filippo aveva deciso di chiudere. Una sera, era tornato a casa stanco, per una giornata in Commissione Tributaria. Gisella, la moglie, era più incazzata del solito. Cominciò ad imprecare al giorno in cui aveva messo piede in quella casa (la casa di Filippo). Il Commercialista aveva superato il limite di guardia. Disse che doveva andare a prendere le marche da bollo. Uscì e in quella casa non tornò più. Quando Gisella si accorse che il marito faceva sul serio e non sarebbe più tornato, ha dato in escandescenze. Ormai era troppo tardi. Passarono anni prima che Filippo avvicinasse ancora una donna. Un giorno il Dott. Filippo prese parte ad un Concorso di Poesia in qualità di Presidente. La manifestazione andò benissimo. La vincitrice del Concorso era una bellissima trentenne di nome Serena, la quale ha voluto festeggiare la vittoria. All’inizio sembrava una cosa da nulla… Poi, da cosa nasce cosa… il Dott. Filippo si sentì ammaliato, circuito… e cadde nella rete della “poetessa”. I primi momenti furono… rose, fiori e romantiche rime. La trentenne, però, aveva le sue idee sul rapporto di coppia. Voleva arrivare vergine al matrimonio. Filippo si accontentò di guardare …e qualche bacio sulla guancia. Dopo il matrimonio è iniziata la tragedia. Che cos’è un matrimonio senza sesso? Non è un matrimonio! Serena, come tutte le donne, una volta al mese, aveva le mestruazioni. Una settimana prima non si poteva fare sesso perché aspettava “le sue cose” …e una settimana dopo nemmeno… perché dovevano terminare. Del mese rimaneva una settimana nella quale c’era sempre qualche inconveniente. Il Dott. Filippo capì subito di aver fatto il secondo errore della sua vita. Sei mesi dopo il fatidico “Si”… il matrimonio era già finito e il Commercialista si ritrovò al punto di partenza …con un sacco di problemi e di contrasti da risolvere. Era tanta la delusione (e la rabbia) che il Dott. Filippo aveva giurato a sé stesso che non avrebbe più guardato una donna. Passarono gli anni… Il tempo è il miglior medico. Inoltre la natura umana ha le sue esigenze. Un anno fa, il Dott. Filippo era a Pavia per un Compleanno. Si avvicinava la Festa di San Valentino. Le vetrine della città erano piene di “cuori rossi” contenenti cioccolatini buonissimi. Molte persone di ogni età erano ferme davanti alle vetrine e nei loro occhi c’era un desiderio solo: mangiare i cioccolatini… e non solo. Si sa che l’atmosfera aumenta il desiderio... e anche il Commercialista si sentì coinvolto. Inoltre, aveva avuto l’invito a cena presso un Ristorante locale da parte di un amico pavese. Il cinquantenne, Dott. Filippo, si presentò puntuale alla cena. L’amico Ernesto era presente con la moglie Celestina e la sorella di lei, Sibillina, una splendida trentenne, alta, bionda, occhi azzurri e gambe… che erano la fine del mondo. Filippo ne rimase affascinato… ma, memore delle scottature subite si guardò bene dal lasciarsi andare. Anzi, dopo innocenti complimenti stette sulle sue. Si vedeva lontano un miglio, però, che l’amico del Commercialista e sua moglie avevano organizzato la cena per far incontrare Filippo e Sibillina. Inoltre, quando una donna vuole conquistare un uomo… fa mille moine per farlo cadere nella “sua” rete. La serata ha avuto il suo epilogo con… “quattro salti nella bellissima casa dell’amico pavese”. Si sa che l’intimità della casa, qualche bicchierino di liquore, i valzer e i tango trascinano all’abbandono… Sibillina si lasciò andare ad una proposta. “Filippo … perché non partiamo per una bella vacanza sulla Costa Azzurra?” Il Commercialista era piuttosto eccitato… ma assolutamente lucido. “Sibillina, possiamo partire anche subito… ad una condizione. Che non si parli di matrimonio (né adesso, né mai). Inoltre, dopo la vacanza, ognuno a casa propria… perché vedi, Sibillina, l’amore è bello finché dura… Il giorno in cui non dura più … ognuno dei due deve avere almeno la propria casa… e meno grane possibili.” - (528)

 
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MARIO PAVESI di Teresa Ramaioli

Post n°15286 pubblicato il 07 Settembre 2014 da dinobarili
 

MARIO PAVESI 

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 07/09/14 alle 15:07 via WEB
Personaggi illustri -Mario Pavesi-industriale-(Cilavegna, 1909 - Milano, 1994) Nato da modesta famiglia di artigiani, iniziò a lavorare nel laboratorio paternodi falegnameria; e ventiduenne aprì, insieme con il padre, una panetteria a Semiana,dove iniziò a conoscere i segreti dell'arte pasticciera. Nel 1937 avviò, in uno scantinato a Novara, la produzione dei biscotti che ne avrebbero reso famoso il nome (i mitici PAVESINI).Dopo tre anni ,gli iniziali tre dipendenti erano diventati venti e il laboratorio era uno stabilimento di 3000 mq. Nel dopoguerra iniziò la vera, grande espansione del marchio, grazie a nuovi impianti produttivi, a nuove tecniche e a una intelligente politica commerciale. I biscotti originali- che nel 1947 assunsero il nome ufficiale "PAVESINI"- sono ancora prodotti ed esportati in tutto l mondo. Ciao Teresa Ramaioli

 
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GIANNI BRERA di Teresa Ramaioli

Post n°15285 pubblicato il 07 Settembre 2014 da dinobarili
 

GIANNI BRERA 

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 07/09/14 alle 15:06 via WEB
Scrittori pavesi GIANNI BRERA giornalista ,scrittore(San Zenone al Po,1919- Cotogno,1992) Di modesta famiglia- il padre era il sarto-barbiere del piccolo abitato della”bassa” pavese, -trascorse l’infanzia nel paese natale, San Zenone al Po, al quale rimase sempre legato da un profondo affetto. Trasferitosi adolescente presso una sorella residente a Milano, frequentò l’istituto tecnico, quindi fece ritorno a Pavia x iscriversi alla facoltà di Scienze Politiche della locale Università. A Pavia Brera avviò qualche timida collaborazione a giornali con brevi cronache sportive, e iniziò a praticar un po’ di calcio. Dopo il conflitto mondiale, abbandonate le velleità sportive, trovò impiego alla “Gazzetta dello Sport”, della quale sarebbe poi stato direttore tra il 1947 e il 1954. Divenuto famoso, grazie anche alla continua invenzione linguistica, si dedicò alla stesura di romanzi e di numerosi volumi di argomento sportivo, ma anche storico, in cui convogliò la sua eccelsa cultura. Morì in un incidente automobilistico presso Codogno. Ciao Teresa Ramaioli

 
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FOGGIA di Annamaria Mennitti

Post n°15284 pubblicato il 07 Settembre 2014 da dinobarili
 

FOGGIA 

di

Annamaria Mennitti

annamariamennitti
annamariamennitti il 07/09/14 alle 08:50 via WEB
Io non sono fuggita da Fogg “Magari chi è fuggito è riuscito a realizzarsi altrove, è riuscito a far valere le proprie capacità laddove c’erano più possibilità per farlo. Tutti coloro non devono mai dimenticare la propria terra, quella terra che li ha formati, che ha dato loro le basi per spiccare il volo, quella terra dove hanno soltanto calciato un pallone o acceso un semplice falò, quella terra che ha fatto vivere loro le emozioni che restano tutta una vita, quella terra che ha insegnato loro i primi rapporti sociali, che ha donato loro le prime amicizie, quelle ingenue di bambini, ma quelle più vere e sincere perché nate nella spensieratezza degli anni più belli della vita di un uomo. Solo chi saprà rispettare le proprie origini e il proprio passato potrà dare qualcosa alle generazioni future e permettere loro di scegliere se spiccare di nuovo il volo seguendo solo la voglia di sentirsi liberi

 
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PENSIERO DEL GIORNO

Post n°15283 pubblicato il 07 Settembre 2014 da dinobarili
 

PENSIERO DEL GIORNO

“Quando ad una persona

 si chiede

ciò

che non può dare…

si finisce per demotivarla

e impedirgli

di essere sé stessa”

Dino 

 

 

 
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CAMILLO racconto (8) di Dino Secondo Barili

Post n°15282 pubblicato il 07 Settembre 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

 con persone reali o fatti realmente avvenuti)

8

Camillo… e l’ossessione della domenica

Camillo aveva sempre avuto un debole per la domenica. Dopo una dura settimana come operaio ai magazzini alimentari, aspettava la domenica per rifarsi… “zittire la sveglia”… ed alzarsi a mezzogiorno. In casa, con sua madre, non aveva avuto mai problemi … Così era stato per tutta la vita… con tutte le vicende ad essa connesse. Ma gli anni passano e viene anche il giorno della pensione… esattamente due anni fa. Fu, allora, che, all’ufficio della Previdenza, Camillo incontrò Geltrude, una neo pensionata la quale, in brevissimo tempo, lo fece sentire più giovane di trent’anni. Insieme, cominciarono a passeggiare per le vie della città. Fermarsi ai Caffè per apprezzarne il clima. Interessarsi alle mostre d’arte. Fino a quando, Geltrude non ebbe una bellissima pensata: “Perché non ci sposiamo?” Camillo, si era si innamorato di Geltrude, Nel corso della vita, però, altre donne gli avevano fatto la stessa proposta. L’operaio dei magazzini alimentari, aveva sempre risposto di “No” perché … “alla Domenica voleva dormire fino a mezzogiorno”. Ora, in pensione, non c’era più la dura settimana da sopportare… La domenica era un giorno come un altro (pensava lui)… Camillo, si rese conto che, essendo solo, sposare Geltrude sarebbe stata una soluzione. E così… detto fatto, un anno fa, Camillo convolò a nozze con Geltrude… la quale divenne la “regina” della casa (di Camillo). I primi mesi furono da sogno… Camillo si rammaricò (mentalmente) di non averlo fatto prima. Poi, la musica cambiò. Geltrude aveva la mania della casa… che doveva essere in ordine (letto compreso) prima delle otto del mattino. Così Camillo dovette riprendere il suo ritmo di quanto andava a lavorare ai magazzini alimentari. Passarono alcuni mesi e la domenica, Geltrude chiese di poter fare un giretto in automobile (tanto per cambiare)… ora di qua ora di là. Per Camillo è stato l’inizio della fine. Come poteva scontentare la sua “dolce metà”? Così, per l’operaio dei grandi magazzini iniziò la “tragedia della domenica”. Non solo non riuscì più a “dormire fino a mezzogiorno”, ma doveva scegliere ogni volta itinerari nuovi… perché “rivedere la stessa località” non era ammissibile. Buona giornata a tutti. Dino (8)

 
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DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°15281 pubblicato il 07 Settembre 2014 da dinobarili
 

DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

"Buon Lunedì ... a tutti"

DIARIO CORALE

 del

 8 settembre 2014

 

 
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PENSIERI SPARSI DEL 7 SETTEMBRE 2014

Post n°15280 pubblicato il 07 Settembre 2014 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 7 SETTEMBRE 2014

“L’amore è il sorriso dell’anima”

Dino

 
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ADALBERTO E IL MATRIMONIO COMBINATO racconto (736) di Dino Secondo Barili

Post n°15279 pubblicato il 07 Settembre 2014 da dinobarili
 

7 SETTEMBRE 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 7 Settembre 2014 – Domenica - 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconti di settembre

736

Adalberto e il matrimonio combinato

Non è sempre facile riprendere il ritmo del lavoro dopo le ferie estive. Un po’ perché ci si abitua subito ai momenti piacevoli. Secondo perché la mente va dove porta il vento… cioè senza una meta precisa. Proprio quello che è accaduto un anno fa, al Dott. Adalberto, un quarantenne, single, alla ricerca dell’anima gemella. Si fa presto a dire anima gemella… difficile da trovare. Infatti, il Dott. Adalberto, Dirigente di una Agenzia Commerciale a Milano, abitante a Pavia, ci aveva provato un paio di volte. Tutte le volte aveva fatto fiasco. La prima volta è stata con Silvia. Allora, Adalberto si era appena laureato con centodieci e lode. Era pieno di entusiasmo e illusioni. Anche Silvia si era appena laureata. Non aveva preso la Lode, ma solo per un soffio. Alla festa di laurea uno aveva invitato l’altro …e tutti e due si erano illusi di formare una coppia… come fosse uno più uno… uguale a due. Invece, non è accaduto. Ognuno dei due stava nel proprio brodo…e cullava le proprie illusioni (di gloria). Normale, dirà qualche lettore. Infatti, Adalberto è partito per un anno in Francia con un contratto a progetto. Silvia ha fatto altrettanto andando in Inghilterra. Un anno è lungo da passare. Per un po’ i due si sono sentiti… Poi, tutto è finito in una bolla di sapone. A trent’anni Adalberto ha avuto un’altra possibilità. Ad una festa aveva incontrato Cesira, una ragazza carina. La relazione è durata qualche mesi. Poi, Cesira ha incontrato Vincenzo, l’uomo del cuore …. Anche allora … nulla di fatto. Cosi un anno fa, a quarant’anni, Adalberto si trovò a meditare sulla domanda, “mi sposo o non sposo?”, “mi faccio la morosa oppure no?” Certe domande sono facili a farsi… difficili a cui dare risposte. Questa volta, però, c’era di mezzo la mamma di Adalberto che spingeva…Voleva che il figlio quarantenne si sistemasse ed avesse una sua famiglia. Le mamme hanno sempre un potere in più nei confronti dei figli maschi. Un ascendente particolare. Adalberto non poteva deludere sua mamma Rosa Era stata la sola che in quarant’anni non l’aveva mai lasciato solo neppure un giorno. Anche quando era in Francia per un contratto a progetto. Adalberto si arrovellava il cervello, ma non riusciva ad arrivare a capo di nulla. Un anno fa pensò, di parlarne con la sua Segretaria, la Dott. Edgarda, una sessantenne che sapeva tutto di tutti. “Edgarda, sono negli affanni. Mia mamma vuole che mi sposi, ma non so da quale parte cominciare. Lo so che sembrerò ridicolo, ma non tutti gli uomini sono nati latin lover… conquistatori che vanno alla cavallina. Ho impiegato tutto il mio tempo per studiare. Trovare un posto di lavoro. Seguire tutti i corsi di aggiornamento possibili. Impiegarmi al massimo per fare carriera… Non ho certo avuto una vita facile. Ora, però, non voglio deludere mia madre… la quale, un giorno si, e l’altro pure, mi tampina sempre con la stessa domanda. Anzi, mi ripete una frase vecchia come Noè…Mi dice… “Un om senza dona… l’e ne dal Signur … ne dla Madona” (Un uomo senza moglie … non è… né del Signore… né dalla Madonna). Con un simile assedio … non ho proprio alternativa. Tu, Edgarda cosa ne dici? “ Le Segretarie, specialmente se sessantenni, ne hanno viste di cotte e di crude. Non solo sanno molte cose, ma hanno infinite risorse. Rispose in modo interlocutorio. “Adalberto tua mamma ha ragione. Solo gli anni insegnano a vivere… Il tuo è un caso unico (non era vero). Lasciami pensare” Il giorno dopo, Edgarda, appena giunta in Ufficio a Milano cercò il Dott. Adalberto, ma questi era ad una riunione presso un Ufficio Pubblico. Ne ha avuto fino a pomeriggio inoltrato. Edgarda aveva fretta. Era sulle spine. Voleva parlare il più velocemente possibile con il “Suo Capo”. Finalmente Adalberto era giunto in Ufficio, ma aveva sul tavolo numerosi appunti per telefonate urgenti da fare. Alle Segretarie non sfugge nulla. Trovano mille strade per avere la precedenza assoluta. Infatti, Adalberto si è seduto alla sua scrivania ed ha ascoltato la proposta della Segretaria Edgarda. “Adalberto, questa sera sei invitato a cena a casa mia. Non ti prometto nulla… ma avrai una sorpresa” Ormai, il quarantenne aveva intuito qualcosa che lo riguardava personalmente. Sbrigò nel più breve tempo possibile le pratiche e lasciò l’Ufficio per prepararsi alla cena. Quando Adalberto entrò nella casa della Segretaria per poco non svenne. Edgarda presentò la nipote Rosalia, una bellezza unica, superlativa. Venticinque anni, alta, bionda, occhi azzurri, gambe da fine del mondo. “Adalberto, questa è Rosalia, la figlia di mia sorella Giuseppina. Si è appena laureata in economia e commercio… ma al primo posto ha messo il matrimonio. Ora, sta a voi due capire chi siete e cosa volete. Nella vita si possono inseguire le illusioni o realizzare fatti concreti. A voi la risposta” E’s tata una serata magnifica. Adalberto e Rosalia hanno capito che avevano una possibilità. Le esplorazioni cominciano sempre con un sorriso… l’amore non è che la conseguenza. - Questo è il racconto 736, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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IL PESCE di Teresa Ramaioli

Post n°15278 pubblicato il 07 Settembre 2014 da dinobarili
 

IL PESCE

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 06/09/14 alle 13:57 via WEB
PESCE---Ci sono molte ricette medioevali che hanno come protagonista il pesce (sopratutto d'acqua dolce). Era possibile rifornirsene nei mari, nei laghi, nei fiumi e nelle tante paludi esistenti. In questo periodo si faceva grande uso del pesce, la cultura era legata alla religione Cristiana, che al pesce dava un ruolo biblico. Ricordiamo la moltiplicazione dei pani e dei pesci di Gesù Cristo, gli apostoli erano pescatori, e simbolo grafico del cristianesimo era il pesce. Nei monasteri se ne consumava grandi quantità. Anche se alcuni monaci avevano fatto voto di astinenza dalla carne, il pesce era ammesso da tutte le regole. Nei torrenti vicini ai monasteri di montagna si allevavano e si pescavano: trote, anguille, lasche, barbi, ma in modo particolare gamberi, che si riproducevano in grande quantità in condizioni di acqua pulita. Nei monastero c’era la ferrea regola che obbligava i monaci a mangiar pesce tre volte alla settimana. Ma mangiare il pesce fritto, era una prelibatezza. Questa la pietanza di Guido d’Arezzo. Friggere in olio bollente le lasche appena pescate. Scolarle e cospargerle con cipolla finemente tritata e con aceto bianco. Ciao Teresa Ramaioli

 
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ANNAMARIA...E IL RACCONTO DEL DOTT. LUCA

Post n°15277 pubblicato il 07 Settembre 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

E

IL RACCONTO DEL DOTT. LUCA

annamariamennitti
annamariamennitti il 07/09/14 alle 06:00 via WEB
lA GELOSIA è una malattia, non è amore è un ossessione vera è propria ,no per carita......scappate ,seguite l'esempio di Claudia.....non confondete la gelosia con l'amore ,perchè c'è un abisso buona domenica
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 07/09/14 alle 08:53 via WEB
Ciao Annamaria - mi piace il tuo commento. Le ossessioni non vanno mai bene. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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ANNAMARIA ...E IL RACCONTO DI PIERA E ALESSANDRA

Post n°15276 pubblicato il 07 Settembre 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

E

IL RACCONTO DI PIERA E ALESSANDRA

annamariamennitti
annamariamennitti il 06/09/14 alle 19:41 via WEB
San Valentino la festa degli innamorati e poverino lex di Alessandra come faceva a dividersi per quel giorno fra due donne che magari aspettavano la stessa festa...Mi immagino la scena fra i due ..."Che fai lo festeggi con tua moglie e no con me'"'''' apriti cielo...A.Piera le è andata bene meglio il compagno di scuola anche ad Alessandra le è andata bene meno male....e com/que sappi che i mariti alla fine tornano sempre dalle proprie mogli ....quando fanno le scappatelle buona serata
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 07/09/14 alle 08:49 via WEB
Ciao Annamaria - bel commento. Belle le considerazioni. Anche sul finale delle "scappatelle"... La vita è tutta una sorpresa. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 
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MARZIABEL...E IL RACCONTO DI PIERA E ALESSANDRA

Post n°15275 pubblicato il 07 Settembre 2014 da dinobarili
 

MARZIABEL...

E

IL RACCONTO DI PIERA E ALESSANDRA

marziabel
marziabel il 06/09/14 alle 18:44 via WEB
ciao Dino ho letto parte del tuo racconto e molto bello un abbraccio e un saluto Grazia
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 07/09/14 alle 08:44 via WEB
Ciao Grazia - ti ringrazio per la visita e il commento. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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ANNAMARIA ...E NAPOLI

Post n°15274 pubblicato il 07 Settembre 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

E

NAPOLI

annamariamennitti
annamariamennitti il 06/09/14 alle 08:56 via WEB
Nopoli « Se crollasse il San Carlo, sarebbero talmente in tanti a giocare i numeri che nel Divinatore corrispondono a un simile avvenimento, che il Governo vieterebbe subito di puntare su codesti numeri, per non correre il rischio di rimetterci »
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 06/09/14 alle 18:16 via WEB
Ciao Annamaria - bel commento. Però, il San Carlo non crollerà mai. Ci sono cose che sono eterne... così è Napoli. Dino
(Rispondi)
 
 
annamariamennitti
annamariamennitti il 06/09/14 alle 19:12 via WEB
Bravo, Napoli non crollerà mai.....grazie ai napoletani che la reggono!!!!!!!ciao a dopo
(Rispondi)
 
 
 
dinobarili
dinobarili il 07/09/14 alle 08:40 via WEB
Ciao Annamaria - hai ragione ... E' la fede che vince su tutto. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 
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