dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 13/09/2014
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
534
Il Dott. Lamberto… e la maschera
Il tempo di Carnevale è anche il tempo delle maschere. Ne sapeva qualcosa il Dott. Lamberto, Dirigente presso un’Agenzia Commerciale di Milano. Un anno fa era in crisi. A cinquant’anni non aveva ancora trovato l’anima gemella. I motivi erano molti. Primo fra tutti, il Dott. Lamberto, non era un Adone. Era un uomo normale (forse, piuttosto brutto) che si confondeva nella folla. Non aveva nulla di speciale o di attraente. Il cinquantenne se ne faceva una colpa. Pensava, “Se fossi un pochino più attraente (non dico bello)… anche le donne mi guarderebbero un po’ di più… e almeno una potrebbe diventare la mia compagna.” Ormai aveva perduto ogni speranza… o meglio, ogni tanto si lasciava prendere dallo sconforto, perché… la speranza è l’ultima a morire. Un anno fa, il Dott. Lamberto ne parlò con il suo amico Psicologo, Dott. Felice, il quale gli diede un suggerimento… “Perché non provi ad avvicinare una donna a Carnevale… con la maschera?” Sembrava una battuta… una di quelle messe in campo per far contento un amico. Il Dott. Lamberto, invece, la prese come fosse un consiglio, un suggerimento medico. Quando in una persona si accende la speranza difficile fermarla. Infatti, il Dott. Lamberto prese contatto con un Costumista-Scenografo milanese per farsi fare un costume su misura ed una maschera, simpatica ed accattivante. Lo Psicologo, Dott. Felice, si rese conto dei pericoli che stava correndo l’amico. Lo richiamò alla realtà. “Lamberto… fai attenzione, a Carnevale ogni scherzo vale. In molti si travestono. Le donne… da uomo e gli uomini… da donna. Tu cerchi una donna vera, con tutti gli attributi sessuali veri, reali… autentici. Fai bene attenzione a chi fai le tue “avances”. Lamberto, capì al volo ed afferrò il concetto… ma ormai era partito alla conquista “dell’amato bene”… O la va, o la spacca, si ripeteva in continuazione. Si informò su tutte le manifestazioni di Carnevale che si svolgevano a Milano e dintorni. Un anno fa, venne a sapere di una Festa di Carnevale che si sarebbe svolta in un Castello dell’Oltrepò Pavese. Era fatta! Alla Festa, “molto in”, potevano partecipare solo “single” e non era facile essere ammessi. Il Dott. Lamberto mise in campo tutte le sue conoscenze ad alto livello. Alla fine, ricevette l’invito. Diceva. “Il Dott. Lamberto è invitato al Ballo in Maschera che si svolgerà la sera di Carnevale presso il Castello degli Aironi nell’Oltrepò Pavese. Obbligo… il costume e la maschera.” Cosa poteva volere di più un cinquantenne, piuttosto brutto, per incontrare l’anima gemella? Il Salone delle Feste sembrava quello di un film ambientato nel settecento a Venezia. Anche l’orchestra era posta in posizione strategica. La pista da ballo, poi, era fatta per sognare e ballare. I partecipanti alla “festa”, uomini e donne, erano tutti in costume. Rigidamente single, giunsero alla spicciolata. Lamberto fece tesoro del suggerimento dell’amico Psicologo. Osservò per primo, cosa c’era di vero nelle donne presenti. Notò che la più “bella del reame” …era poco vestita, anzi, mostrava le sue “virtù” in tutta libertà… lasciando ben poco all’immaginazione. Per un uomo come Lamberto (affamato di donne) è stato come la scintilla che ha provocato l’incendio. Ormai era fatta. Il Dott. Lamberto si lanciò all’attacco. Con studiati ed eleganti movimenti circuì la più “bella del Reame”. Si avvicinò alla donna con una rosa in mano… “Bellissima… non conosco ancora il tuo nome, ma so che sei la più bella donna del mondo.” Lamberto aveva una voce vellutata (da vecchio marpione), sensuale… senza uguali. Le donne subiscono il fascino della voce molto più degli uomini. La Bellissima accettò la corte. Lamberto continuò sulla stessa scia. “Posso chiamarti mio fiore?” – “Certo… il mio nome è Viola.” Rispose. Non c’è donna che non gradisca i complimenti. Lamberto continuò a declamare “le di lei” virtù (vere e presunte). Raccontò pure di essere “un Ambasciatore in incognito”. Viola andò in brodo di giuggiole. La donna pensò di aver incontrato, finalmente, l’uomo dei sogni… Per continuare al conversazione, Viola chiese di lasciare il Salone delle Feste e di ritirarsi in una delle salette a disposizione degli ospiti. Lamberto, era talmente su di giri che accettò. Soli... la donna si tolse la maschera… Chiese a Lamberto di fare la stessa cosa. Il cinquantenne tergiversò… ma ormai non poteva più tirarsi indietro. Si tolse la maschera e Viola per poco non svenne. Fece buon viso a cattiva sorte… Nemmeno lei era perfetta.. - (534)
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MARIANO DALLAPE'
di
Teresa Ramaioli
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ANNAMARIA ...
E
I SOGNI SON DESIDERI
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ANNAMARIA ..
E
I NOSTRI TEMPI
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AGOSTINO FARAVELLI...
E
LE COSE NON SI POSSONO COMPRARE
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RICAMIAMO...
E
IL BUON WEEKEND
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LASCRIVANA ...
E
I PENSIERI SPARSI
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PENSIERO DEL GIORNO
“Il vero coraggio, a volte, si dimostra dicendo: “Quella cosa non si deve fare” Dino
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MUSEO DELLA FISARMONICA
DI
STRADELLA (PAVIA)
di
Teresa Ramaioli
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Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
14
Il Rag. Ugo … e le aspettative del sabato
E’ convinzione diffusa che la giornata di sabato… sia, sotto certi aspetti, migliore della domenica. Anche il Rag. Ugo, trentenne, scapolo aveva questa convinzione. Oltre ad essere un “bancario” modello… cercava anche di mantenersi in forma, utilizzano il sabato mattina per lunghe passeggiate per i sentieri del Ticino… da Pavia fino a Bereguardo ed oltre. Altra convinzione, del bancario, era il principio … “mens sana … in corpore sano” (Mente sana … in corpo sano). Cosa c’è di più sano e salutare di una bella passeggiata mattiniera il sabato mattina? Inoltre, il Rag. Ugo non era solo a passeggiare… Tale convinzione era condivisa da altre persone di ogni età. A tal punto che si era formato un “gruppo” che si ritrovava al Ponte Coperto di Pavia alle sette del mattino di ogni sabato… Un gruppo che si è irrobustito sempre di più, fino a raggiungere in pochissimo tempo, il ragguardevole numero di trenta persone. Il rag. Ugo, aveva anche un altro problema. Viveva in casa con sua madre e suo padre i quali non vedevano l’ora che il figlio si accasasse e formasse una sua famiglia. Da quell’orecchio, però, il figlio bancario ci sentiva poco… anzi, niente. Le “donne” andavano bene… finché rimanevano amiche… e non oltrepassavano il “limite” per diventare o chiamarsi “fidanzate”. Si sa che certi uomini sono “allergici” a legami troppo stretti. Il Rag. Ugo era uno di quelli e non faceva mistero delle proprie idee. Per esempio, la passeggiata del sabato mattina era diventata un “rito sacro”… pertanto, irrinunciabile. Nel gruppo dei trenta si era diffusa la voce che un giorno o l’altro …anche il Rag. Ugo sarebbe “crollato”. Nel gruppo, infatti, c’erano almeno quattro “ragazze”, tra i venti e i trent’anni, che smaniavano per il Rag Ugo. Ragazze pronte a tutto pur di non farsi scappare un ottimo “partito”. Il “bancario” era sotto assedio… e lo sapeva. Ogni volta doveva fare i salti mortali per non cadere in proposte troppo “impegnative”. Tuttavia, nel gruppo si era formata la convinzione che il Rag. Ugo avesse una simpatia… Quale? Nessuno riusciva ad individuarla. Ora, si parlava di Clara, un’altra, di Jenny… poi di Angela o di Raffaella. Molti componenti il gruppo aspettavano la scelta…Alle sette del mattino di un sabato dello scorso anno il Rag. Ugo non si presentò all’appuntamento per la passeggiata. E neppure i sabati successivi… Qualcuno del “gruppo” indagò. Nell’ufficio del Rag Ugo era stata assunta una nuova Ragioniera dai lunghi capelli biondi, gli occhi chiari e il viso da fata. Fin dal primo momento il Rag. Ugo aveva perso la testa… Del principio “mens sana … in corpore sano” si era dimenticato completamente… come pure della “rituale” passeggiata del sabato mattina lungo i sentieri del Ticino. – Buona giornata a tutti. Dino (14)
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13 SETTEMBRE 2014
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 13 Settembre 2014 – Sabato - 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconti di settembre
742
Mirella e Vanna
Il venerdì pomeriggio è il giorno in cui molte persone respirano… Non… nel senso che le persone respirano solo in quel momento (se non si respira… si muore). Nel senso che respirare vuol dire anche pensare alla propria vita, ai propri affetti… soprattutto a ciò che si potrebbe fare la sera di venerdì… il sabato mattina, pomeriggio, sera… E la domenica? Meglio non pensarci … troppo lontana. Un anno fa, pensava cosi anche la Dott. Mirella, impiegata a Milano, abitante a Pavia. Quarant’anni portati alla grande, bellissima. Un po’ sfortunata in amore… ma nel complesso con molti sogni nel cassetto. Tra i sogni, al primo posto, sicuramente l’amore. Un venerdì pomeriggio del mese di settembre di un anno fa, Mirella aveva la testa in ebollizione. Chiamò al telefono la sua amica e coetanea Vanna e… “Quando esci dall’Ufficio aspettami al Bar. La prima che arriva… aspetta” Vanna era un tipo estroso. Non aveva bisogno di troppe parole… captava nell’aria il buon vento che soffiava nelle espressioni dell’amica. Al Bar non ha dovuto attendere molto. Mirella entrò nel locale con lo spirito di colei che aveva vinto la lotteria. “Vanna abbiamo giusto il tempo per prepararci. Alle nove di questa sera, passa il Dott. Franco a prenderci. Siamo invitate al Club degli Scrittori. Ci sarà la presentazione del nuovo concorso: “Una giornata al mare”. Ci saranno anche i nuovi Consiglieri. Preparati spiritualmente… io lo sono già” Vanna comprese che quel venerdì sera sarebbe stato “di fuoco”. Lo leggeva negli occhi di Mirella… e lei ne era contagiata. Alle nove in punto il cinquantenne Dott. Franco si è presentato sotto la casa di Mirella con la sua Ferrari ultimo modello. Un attimo… e la comitiva era già nella Sede del Club degli Scrittori. Quando si decide un Concorso vuol dire è già stato pensato, preparato, organizzato …e finalizzato. Infatti, il Dott. Franco aveva già predisposto tutto. E’… come il caso di un Regista quando mette a fuoco un’idea. Nulla deve essere lasciato al caso. Infatti, il Dott. Franco, dopo la presentazione del concorso ha fatto in modo che Mirella e Vanna incontrassero i nuovi Consiglieri del Club degli Scrittori, i Dott. Renato e Ercole, due Dirigente di Agenzie Commerciali a Milano, interessate al “concorso letterario”. Anzi, erano stati proprio loro, Renato e Ercole, a suggerire l’idea al Dott. Franco il quale ne aveva capito l’importanza. Mirella è rimasta subito affascinata dal cinquantenne Dott. Renato, il quale era alla ricerca dell’anima gemella. Anche Vanna è stata subito corteggiata dal Dott. Ercole, il quale non avrebbe mai immaginato di incontrare al Club degli Scrittori la donna che aveva sempre cercato. Gli “incontri sociali” sono anche i più imprevedibili. Offrono sempre occasioni nuove per dare alla vita il senso della scoperta. Infatti, il Dott. Renato, subito dopo la presentazione del concorso letterario doveva recarsi sulla Costa Azzurra per un altro impegno per conto dell’Agenzia dalla quale dipendeva. Chiese alla Dott. Mirella se era disponibile a passare il sabato e la domenica la mare. Cosa poteva fare la Dott. Mirella? Rinunciare? Non sarebbe stato elegante. Inoltre, era da parecchio tempo che la quarantenne sentiva il desiderio di alcuni giorni di completo relax. In questo caso non era solo relax … ma anche la possibilità di allacciare un buon rapporto di amicizia con un cinquantenne affascinante come il Dott. Renato. Mirella decise per il si. Una decisione che è stata apprezzata dall’amica Vanna la quale aveva già accettato l’invito del Dott. Ercole a visitare la sua collezione di quadri in Svizzera. Per Mirella è stata una buona notizia perché poteva agire in completa libertà. La conoscenza di un uomo da parte di una donna è sempre motivo di benessere. Infatti, l’eleganza e la raffinatezza del Dott. Renato erano fuori discussione. Il cinquantenne si prodigò oltre ogni limite per allietare il soggiorno in Francia di Mirella. I più begli Alberghi, Ristoranti, Mostre d’Arte, passeggiate sul lungomare… Insomma, quello che si dice … il massimo dei massimi. Naturalmente quando un uomo si trova bene con una donna …inevitabilmente scatta la simpatia che si trasforma in passione… Se la passione è beneaccetta e corrisposta… tutto diventa favoloso. Infatti, a Cannes, sono scattati i primi dolci baci e le languide carezze… Si dice… chi ben incomincia … è metà dell’opera. In amore, però, è sempre il magico l’inizio…e, soprattutto, il seguito che da sapore alla vita. Insomma… “meno male che c’è l’amore” - Questo è il racconto 742, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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MADAME BUTTERFLY
di
Teresa Ramaioli
17Febbraio 1904 al Teatro alla Scala di Milano prima rappresentazione di “Madama Butterfly--- ----È forse l’opera più popolare di Giacomo Puccini che riuscì a dipingere uno dei più teneri ritratti femminili del suo teatro. Madama Butterfly su libretto di Lugi Illica e di Giuseppe Giacosa andò in scena per la prima volta al Teatro alla Scala di Milano il 17 febbraio 1904. La rappresentazione di Milano non ebbe successo, ma dopo pochi mesi a Brescia l’Opera fu un vero e proprio trionfo che da allora non è mai mancato ad ogni nuova rappresentazione. La vicenda si svolge in Giappone dove la geisha quindicenne Cio-Cio-San (detta Butterfly) sposa il tenente della marina americana Pinkerton che, dopo poco tempo rientra negli Stati Uniti, abbandonando la ragazza senza nessun rimorso. Cio-Cio-San, al contrario, continua ad amarlo e aspetta il suo ritorno soprattutto dopo che dall’unione è nato un figlio. Solo dopo tre anni, Pinkerton ritorna con la moglie americana Kate, che nel frattempo ha sposato e Butterfly solo allora capisce: consegna il figlio alla coppia e si suicida. Ciao Teresa
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ANNAMARIA ...
E
IL CARNEVALE QUOTIDIANO
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ANNAMARIA ...
E
TUTTO CIO' CHE E' VITA
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GIOVANNI BERI
PITTORE DI TRIVOLZIO
di
Teresa Ramaioli
BERI GIOVANNI – Nato a Trivolzio( 1 ottobre 1841) morto a Pavia (13 luglio 1924). Compì gli studi nella Civica Scuola di Pittura e gli fu maestro Giacomo Trecourt. Lasciò molti ritratti e diverse miniature. Ebbe, nel 1867, il Premio Frank con il quadro “La famiglia Colleoni”, dipinto che si conserva nella Galleria della Scuola di Pittura, dove pure si conservano altre su opere:L’elemosina, Il portale della Chiesa di S. Michele e il Ritratto di Emilio De Amenti. Da Pavia ciao a tutti gli amici del blog Teresa
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