Messaggi del 14/09/2014

CORNELIA E RAFFAELLA racconto (535) di Dino Secondo Barili

Post n°15405 pubblicato il 14 Settembre 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

535

Cornelia e Raffaella

Sotto alcuni aspetti il Carnevale ha una funzione liberatoria. Serve a scacciare le tensioni, il male e le cose che non vanno bene e sostituirle con qualcosa di migliore e di piacevole. Un anno fa, Cornelia, quarant’anni, impiegata presso una Agenzia Commerciale di Milano era di questo parere. Ne parlava con la sua collega, amica e coetanea, Raffaella, la quale stava attraversando un periodo tribolato. A Raffaella non gliene andava bene una. Dopo un fidanzamento burrascoso, stava per sposarsi, aveva già arredato la casa… quando il fidanzato l’ha lasciata. Come fa una persona a non andare in crisi? Infatti, Raffaella si stava ancora leccando le ferite. Per fortuna che c’era la Cornelia che non l’ha mai lasciata sola. Una anno fa, a Carnevale, però, anche la Cornelia voleva buttare dietro le spalle “le cose storte della vita”. Si sfogò con la Raffaella. “Basta. Non ne posso più. Quest’anno a Carnevale mi voglio divertire… E dovresti farlo anche tu!” Raffaella non era nelle migliori condizioni, ma capiva che la collega, amica e coetanea aveva ragione. Accennò ad un mezzo sorriso e non disse né si, né no. Per Cornelia è stato un successo. Erano mesi che non vedeva l’amica Raffaella accennare ad un sorriso. Cornelia cominciò a guardare il giornale. Le notizie che comparivano su Internet. Milano è grande. Offre mille opportunità. Ne parlò per telefono con alcune amiche. “Cosa fate a Carnevale?” Alcune accennarono alle solite attività: ballo in maschera, cene più o meno mascherate, e poco altro. Solo Rita, un’amica della Costa Azzurra, rimase sul vago. Cornelia capì che stava nascondendo qualcosa. Insistette fino a farsi dire “cosa bolliva in pentola”. Rita, abboccò, all’amo. “Quest’anno a Carnevale, alcuni amici ricchissimi della Costa Azzurra hanno indetto una gara per la più bella maschera dell’anno. Alla vincitrice della gara verrà consegnato un premio molto consistente. Se voi puoi partecipare con l’amica Raffaella.” Per Cornelia è stato come il sorgere del sole. Il cielo era diventato azzurro … e le nuvole (cioè, i cattivi pensieri) completamente scomparse. Ne parlò subito con Raffaella. Si fece spiegare da Rita le modalità della gara e quali caratteristiche doveva avere la maschera. Avuto tutte le informazioni, Cornelia e Raffaella si misero all’opera. Crearono mille modellini. Mille idee messe una accanto all’altra. Alla fine cominciarono a scartare le maschere meno riuscite. Alla fine ne rimasero due. Una per Cornelia e una per Raffaella. Ora si trattava di farne la pratica realizzazione. Quando si ha un obbiettivo da raggiungere il tempo vola via in un attimo. Cornelia e Raffaella erano giunto a tre giorni dalla presentazione della maschera ed il lavoro da fare era ancora molto. Non dormirono per due notti di seguito. Alla fine la due amiche quarantenni si ritrovarono sulla Costa Azzurra per la presentazione dei capolavori. La Giuria era costituita da due ricchissimi gemelli cinquantenni proprietari di un Palazzo a mo’ di Castello nel quale avevano allestito il Museo Permanente della Maschera. I due Signori si chiamavano Miglio e Emilio ed erano dei veri Esperti in materia. Come videro le due maschere presentate da Cornelia e Raffaella se ne innamorarono e non ebbero occhi che per i due capolavori. Il premio in palio venne assegnato ex-equo … ma accadde molto di più. Milio ed Emilio, erano alla ricerca dell’anima gemella. Si innamorarono pazzamente delle due Autrici, Cornelia e Raffaella e le sposarono nell’arco di pochissime settimane. Come dire che quando la fortuna vuole … non ci sono limiti. (535)

 
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TRANQUILLO CREMONA di Teresa Ramaioli

Post n°15404 pubblicato il 14 Settembre 2014 da dinobarili
 

TRANQUILLO CREMONA 

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 14/09/14 alle 18:50 via WEB
TRANQUILLO CREMONA –pittore- (Pavia ,10 aprile 1837- Milano, 10 giugno 1878)- Formatosi prima a Venezia e poi a Milano nella scuola di Francesco Hayez, avviato all’arte da Giacomo Trecourt, studiò pittura a Pavia, dove il suo linguaggio fu influenzato dalla pittura di Giovanni Carnovali, detto il Piccio, con La ricerca di effetti morbidi ottenuti dalla predominanza d sfumature nei contorni delle figure. Si creò così quell’inconfondibile stile ricco di effetti chiaroscuri che lo colloca come caposcuola della pittura lombarda post-romantica. Nel 1852 si iscrisse all’Accademia di Belle Arti di Venezia , dove fu alilevo di Lipparini, Grigoletti, Zona e Momenti. Nel 1860 frequentò l’Accademia di Brera a Milano. Qui entrò in contatto con Mosè Bianchi, Daniele Ranzoni e Federico Faruffini e con i letterati della Scapigliatura. Ottenne uno dei maggiori successi nel 1867, a Torino, con la realizzazione del dipinto “I cugini”. Le sue ricerche si attestarono, senza dubbio, all’avanguardia della Scapigliatura; infatti egli riuscì a rappresentare pittoricamente , con novità formale, le caratteristiche della società dell’epoca. Nei quadri di Cremona sono del tutto assenti i temi principali al romanticismo italiano: il paesaggio e la storia.Egli si concentra solo sulla figura umana che diviene la protagonista unica nei suoi dipinti. Ciao Teresa Ramaioli

 
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ANNAMARIA ...E IL RACCONTO 743

Post n°15403 pubblicato il 14 Settembre 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

E

IL RACCONTO 743

annamariamennitti
annamariamennitti il 14/09/14 alle 15:35 via WEB
BEllissimo racconto tra Maura Giansiro e il Castello delle allodole , musica, orchestra , e ballo ... bene ...conclusione inevitabile....tra i due ,ma le allodole? ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 14/09/14 alle 20:21 via WEB
Ciao Annamaria - il racconto di Maura e Giansiro è un racconto a puntate... vedremo come andrà a finire. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 
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ANNAMARIA ... LA SAPIENZA E IL DENARO

Post n°15402 pubblicato il 14 Settembre 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

LA SAPIENZA E IL DENARO

annamariamennitti
annamariamennitti il 14/09/14 alle 14:58 via WEB
Incontrare l'uomo che sa veramente... ricco di sapienza è una fortuna...è l'anticamera della felicità l'effetto culturale serve , come serve l'intelligenza sempre bello che uomo sa che l'apprezzi per quello che è capire se gli piaci essere compresi ,ci si fa sentire di essere amati, perciò l'effetto culturale vale.. Apprezzare un uomo per quello che ha ,,,un pò difficile...per me...serve anche la sostanza ,ma non l'accetto...ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 14/09/14 alle 20:17 via WEB
Ciao Annamaria - bel commento. In teoria ci vorrebbe la sapienza e la sostanza (denaro)... ma nel vita non si può avere tutto. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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RICAMIAMO ...E IL BUON INIZIO SETTIMANA

Post n°15401 pubblicato il 14 Settembre 2014 da dinobarili
 

RICAMIAMO ...

E

IL BUON INIZIO SETTIMANA

RicamiAmo
RicamiAmo il 14/09/14 alle 16:18 via WEB
FELICE DOMENICA
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 14/09/14 alle 20:12 via WEB
Ciao - Buon inizio settimana a te. Dino
(Rispondi)

 
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NAPOLI di Annamaria Mennitti

Post n°15400 pubblicato il 14 Settembre 2014 da dinobarili
 

NAPOLI 

di

Annamaria Mennitti

annamariamennitti
annamariamennitti il 14/09/14 alle 15:26 via WEB
Solo dall'inizio del Seicento in poi fu gradatamente "regolarizzata", anche a causa della costruzione del nuovo palazzo Reale, opera di Domenico Fontana[3]. A questa graduale trasformazione si successero, dalla metà del Settecento in poi, degli interventi sempre più radicali, attuati dagli architetti che lavoravano sulla vicina residenza reale. Fu solo all'inizio dell'Ottocento, durante il periodo napoleonico, che la piazza cambiò completamente volto. Per ordine dei monarchi francesi, essa fu interamente ridisegnata e ripensata: furono demoliti i due edifici religiosi che ne limitavano lo spazio ed impedivano di inserirla al meglio nel contesto urbano circostante: la chiesa di San Luigi di Palazzo e la chiesa di Santo Spirito. In luogo di essi vennero eretti palazzi di stato, a cornice del famoso emiciclo dorico in pietra lavica e marmo, voluto da Gioacchino Murat su disegno di Leopoldo Laperuta, al centro del quale avrebbe dovuto essere un altro edificio civile, consacrato ai fasti dei napoleonidi[4]. Una riproduzione che descriva l'aspetto della piazza, lo si può intravedere da diversi dipinti paesaggistici di Napoli. Per esempio la Veduta del largo di palazzo, di Gaspar van Wittel (dipinto oggi conservato al palazzo Zevallos di Napoli), grazie al quale si può notare anche l'ubicazione originaria della fontana del Gigante, oggi in via Partenope.

 
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NAPOLI di Annamaria Mennitti

Post n°15399 pubblicato il 14 Settembre 2014 da dinobarili
 

NAPOLI 

di

Annamaria Mennitti

annamariamennitti
annamariamennitti il 14/09/14 alle 15:14 via WEB
La piazza del Plebiscito fu per secoli uno slargo irregolare, dove si svolgevano le feste popolari attorno alle cosiddette macchine da festa, che venivano periodicamente innalzate da grandi architetti (famose quelle di Ferdinando Sanfelice e di Francesco Maresca).continua

 
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PENSIERO DEL GIORNO

Post n°15398 pubblicato il 14 Settembre 2014 da dinobarili
 

PENSIERO DEL GIORNO

“Le più belle novità…

arrivano

(qualche volta)

quando meno si aspettano”

Dino

 

 

 
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COMMENTO DI PAOLA110

Post n°15397 pubblicato il 14 Settembre 2014 da dinobarili
 

COMMENTO DI PAOLA110

PAOLA11O
PAOLA11O il 14/09/14 alle 15:18 via WEB
Buon giorno e buona domenica. Il Signore ci benedica e ci protegga oggi e sempre.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 14/09/14 alle 20:01 via WEB
Ciao - Buon inizio settimana a te. Dino
(Rispondi)

 

 
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LA DOTT. CLARA racconto (15) di Dino Secondo Barili

Post n°15396 pubblicato il 14 Settembre 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

 con persone reali o fatti realmente avvenuti)

15

La dott. Clara… e il suo 45° compleanno

Si sa che i compleanni non si possono eliminare… Una volta all’anno il compleanno arriva… e bisogna accontentarsi di ciò che “passa il convento”, sperando che tutto vada bene. La dott. Clara, però, era ancora nella fase delle illusioni (beata lei) e pensava di predisporre ogni cosa affinché avvenisse nel migliore dei modi. Oltre tutto era il suo 45° compleanno e… 45 anni si compiono una volta sola nella vita (anche gli altri compleanni! … ma è meglio non dirlo). La vita aveva fatto il suo corso e molte aspettative (di Clara) erano andate deluse specialmente sul piano sentimentale… Altre, invece, in special modo quello professionale, avevano dato buoni risultati. Tutto sommato, la dott. Clara, poteva chiamarsi fortunata… essere soddisfatta… e sperare. Il 45° compleanno (accaduto l’anno scorso) cadeva di domenica e come premessa non era male. Decise, quindi, di organizzare un pranzo presso un Ristorante cittadino per parenti e amici stretti. Prima di decidere, la dottoressa stese un elenco che corresse diverse volte. Alla fine (dopo molti scrupoli, ripensamenti e sensi di colpa) decise quello definitivo: totale dodici persone. Tra gli invitati c’era la sua migliore (e inseparabile) amica, la dott. Claudia. Lì cominciarono i problemi. Claudia non poteva accettare l’invito perché non voleva partecipare da sola. Inoltre, non poteva chiedere di farsi accompagnare da Rinaldo in quanto era stato l’ex fidanzato di Clara. La dottoressa si arrabbiò (con sé stessa), ma capì la situazione dell’amica. Convenne che poteva sostituirla con la dott. Rachele, ma se questa fosse venuta a sapere che era stata invitata in sostituzione di Claudia avrebbe fatto fuoco e fiamme. Si accontentò, quindi, degli altri dieci invitati (totale: undici con lei). Gli intoppi non erano finiti. Per una ragione o per un’altra anche gli altri avevano dei problemi ad essere presenti la domenica stabilita… e tra giustificazioni… e “faccio di tutto per esserci”, la dott. Clara era rimasta sola a festeggiare il suo 45° compleanno…. Cosa fare? Decise di annullare il pranzo al Ristorante e recarsi (da sola) in gita con la sua automobile sulla Riviera Ligure. Anche questo poteva essere un modo per festeggiare il suo 45° compleanno… anche se non era quello desiderato. Clara non è mai stata un’esperta automobilista. Questa volta, però, raggiunse con facilità la Riviera Ligure. Dopo aver parcheggiato, fece quattro passi sul lungomare dove incontrò Gisella, la sua compagna di Università con il marito. Convennero di pranzare insieme. Nello stesso Ristorante Clara era vicina di tavolo di una comitiva di colleghi della sua stessa Università, scapoli (o “di stato libero”… in cerca di compagnia). Alla fine del pranzo, Clara, si trovò seduta accanto a Michele, con il quale, parecchi anni prima, aveva condiviso una vacanza a Rapallo. Ora, causa alcuni bicchieri di troppo, sia Clara, sia Michele si sentirono liberi di dare sfogo alle loro effusioni… Fu allora che scattò, per i due, il classico “colpo di fulmine”… e a distanza di un anno … sono ancora felicemente insieme e sperano di rimanere tali anche per il futuro. – Buona giornata a tutti. Dino (15)

 
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DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°15395 pubblicato il 14 Settembre 2014 da dinobarili
 

DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

"Buon Lunedì...a tutti"

DIARIO CORALE

 del

15 settembre 2014

 
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PENSIERI SPARSI DEL 14 SETTEMBRE 2014

Post n°15394 pubblicato il 14 Settembre 2014 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 14 SETTEMBRE 2014

“Un uomo vale per quel che sa…

non per quel che ha”

Dino

 
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MAURA, GIANSIRO E IL CASTELLO DELLE ALLODOLE racconto (743) di Dino Secondo Barili

Post n°15393 pubblicato il 14 Settembre 2014 da dinobarili
 

13 SETTEMBRE 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 14 Settembre 2014 – Domenica - 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconti di settembre

743

Maura, Giansiro e il Castello delle Allodole

Un anno fa, la Prof. Maura, quarant’anni, bellissima Docente di Lettere presso un Liceo del milanese, abitante a Pavia, aveva la testa in ebollizione. Era settembre. L’anno scolastico era appena iniziato… ma non era quello il pensiero della quarantenne. Nei mesi precedenti aveva rotto, dopo cinque anni, con il fidanzato Gabriele, e voleva rifarsi velocemente una nuova vita. Aveva ragione. La Prof. Maura, si era accorta che, restando con Gabriele, il suo spirito estroso si sarebbe spento. La sua vivacità, la sua voglia di vivere sarebbero andati a farsi benedire. Ecco, quindi, il nuovo sogno. Organizzare una Compagnia Teatrale Itinerante e cercare un nuovo amore. La Prof. Maura, alta, bionda, occhi azzurri, e gambe da fine del mondo non faceva mistero delle sue aspettative. La sua amica Elisabetta, l’aveva, però, messa in guardia. “Maura non divulgare troppo le tue idee… altrimenti incontrerai persone, uomini o donne, che ti metteranno il bastone tra le ruote. Come donna e come amica ti do un consiglio. Applica la regola delle nonne di una volta… “fai tutto quello che vuoi… ma non dire mai niente” Con tale sistema, le donne (di una volta) hanno sempre governato il Mondo… lasciando agli uomini l’illusione di essere il sesso forte” Maura era una ascoltatrice attenta. Aveva una memoria superlativa… e ne avrebbe tenuto conto. Tuttavia, era di parere diverso. “Elisabetta, i tempi sono cambiati. In passato le iniziative le prendevano gli uomini… Ora è venuto il nostro momento. Le iniziative devono essere prese dalle donne in prima persona. Le donne sono diventate il “motore della società”. Solo in questo modo riusciremo a superare l’attuale crisi… e le crisi che verranno” Dopo lo scambio di vedute tra le due amiche, la Prof. Maura, si era data da fare. Aveva riunito alcune mamme con figli alla scuola media ed ha proposto loro di organizzare una “Scuola di teatro”. Scopo. Creare una Compagnia Teatrale Itinerante. La mamme si sarebbero suddivise il compito di creare i costumi di scena. L’idea ha avuto successo ed è stata accolta con entusiasmo. Del resto è noto che soltanto la partecipazione vera, reale delle persone produce effetti straordinari. Per esempio. Il palcoscenico è sempre stimolante per tutti, ad ogni età. Specialmente per i ragazzi e le ragazze i quali hanno la possibilità di mettere in mostra le proprie capacità e il proprio sapere. Inoltre, quando in un Teatro sono coinvolte le mamme, il successo è garantito. L’iniziativa della Prof. Maura, però, non si è fermata. E’ giunta fino nell’Oltrepò Pavese. Precisamente alle orecchie del Conte Giansiro, un cinquantenne dal fisico atletico, proprietario del Castello delle Allodole. L’antico maniero aveva bisogno di idee nuove per il rilancio. Il Conte Giansiro ha preso contatto con la Prof. Maura per sentire se era disposta ad usare il Castello delle Allodole per le proprie iniziative. Per la quarantenne è stato un colpo da fortuna. Entusiasta lei …e soprattutto entusiaste le mamme dei ragazzi e delle ragazze della Compagnia Teatrale Itinerante. Si sa che le idee sono come le ciliegie … dopo una… ne arriva un’altra. Prima ancora di incontrare il Conte Giansiro, la Prof. Maura aveva già elaborato nuovi ed originali progetti. E venne il giorno del grande incontro tra Maura e Giansiro. Il Conte voleva fare le cose in grande. Un sabato del mese di settembre di un anno fa, Giansiro invitò Maura ad un pranzo nel Castello delle Allodole. La Professoressa vedeva per la prima volta il Castello delle Allodole. Si era preparata in modo perfetto, ma non si aspettava di essere accolta da un caratteristico gruppo musicale con… rullo di tamburi e squilli di tromba… Alcune giovani damigelle l’hanno accolta all’ingresso del Castello e l’hanno scortata fino al grande Salone delle Feste dove il Conte Giansiro era pronto a dare il benvenuto all’ospite. Un grande Salone preparato solo per due… Maura e Giansiro… e un’ orchestrina per allietare l’evento. Se la coreografia è importante…. Sono sempre le persone che fanno la differenza. Appena Maura vide Giansiro rimase allibita. Un uomo così non l’aveva mai visto…o, forse, solo nei film di cappa e spada. Ora, invece, quell’uomo era lì, in carne ed ossa. Un Dio greco… tutto per lei… per la favolosa Prof. Maura, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo. Anche per Giansiro… cinquantenne scapolo, Conte del Castello delle Allodole nell’Oltrepò Pavese è stata una sorpresa. Si sa che ha cinquant’anni si ha bisogno di emozioni forti ed esagerate… Maura era l’emozione di cui Giansiro aveva bisogno… Anche il Castello delle Allodole. Quello che è successo quel sabato di un anno fa… merita, però, di essere raccontato per filo e per segno. Ecco perché, domani… i lettori di questo Blog potranno leggere ciò che è avvenuto tra Maura e Giansiro. - Questo è il racconto 743, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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GIACOMO PUCCINI di Teresa Rmaioli

Post n°15392 pubblicato il 14 Settembre 2014 da dinobarili
 

GIACOMO PUCCINI

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 13/09/14 alle 18:06 via WEB
GIACOMO PUCCINI----Giacomo Puccini nacque a Lucca da una famiglia di musicisti, dimostrando di possedere fin da piccolo un grande talento musicale. Poco incline allo studio, in quel periodo della sua vita si limitò ad accompagnare con l'organo le funzioni religiose. L'ascolto della “Aida” a Pisa, dove il giovane si era recato a piedi "consumando un paio di scarpe", fu la scintilla che lo spinse a studiare musica presso il conservatorio di Milano. Giacomo Puccini non è stato soltanto un grande compositore di melodrammi e un uomo sensibile alla bellezza delle donne, era anche un provetto cacciatore che amava girare col barcone nella sua Torre del Lago, oltre che un raffinato buongustaio della cucina toscana e in particolare dei salamini lucchesi e dei fagioli. Di questi ultimi era un fanatico sostenitore, come testimonia la ricetta inviata all'amico Giulio Ricordi, nel 1895, con indicazioni ben precise sui tempi di cottura, l'uso di foglie di salvia, di aglio, pepe e sale. Al pane preferiva i grissini croccanti , ma si rifaceva con la zuppa di cavolo. Negli anni giovanili Puccini divenne, molto attento ai piaceri della tavola. Se i soldi mancavano, da buona forchetta si divertiva a creare personalmente ricette come “pasta con le anguille” o “aringhe coi ravanelli”. Anche dopo gli anni delle ristrettezze economiche, Giacomo continuò a coltivare l’arte del cucinare. Con gli amici di Torre del Lago (LU) condivise la passione per le battute di caccia e le allegre tavolate che ne seguivano, fatte a base di fagiani arrosto, folaghe rosolate e pernici fritte. Il Maestro amava ingentilire il pasto con mandarini, vino frizzante e latte alla portoghese (anche chiamato fiordilatte). Ciao Teresa Ramaioli

 
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LE NOZZE DI LORENZO IL MAGNIFICO di Teresa Ramaioli

Post n°15391 pubblicato il 14 Settembre 2014 da dinobarili
 

LE NOZZE DI LORENZO IL MAGNIFICO 

di

Teresa Ramaioli

Le nozze di Lorenzo il Magnifico---A soli venti anni Lorenzo De’ Medici governò a Firenze, con grande fermezza e larghezza di vedute. Nello stesso anno furono celebrate le sue nozze con Clarice Orsini, giovane dell'aristocrazia romana. L'avvenimento fu celebrato con molti, fastosi festeggiamenti. Per l'occasione molti furono i regali offerti dal contado fiorentino e dalle città toscane. Questi avvenimenti sono narrati con ricchezza di particolari da Piero di Marco Parenti, (Storia fiorentina). “Arrivarono al Palazzo di Via Larga centocinquanta vitelle, quattromila fra galline e papere, pesci, cacciagione e moltissime botti di vini "nostrali e forestieri" che Lorenzo generosamente distribuì al popolo anche prima di imbandire i veri e propri banchetti che si svolsero dalla domenica al martedì. Questi festeggiamenti fastosi sono richiesti dall'importanza della stirpe Orsini cui appartiene la sposa Clarice che fa il suo ingresso al palazzo a cavallo, accompagnata da un corteo di cavalieri. Le finestre della camera di Lorenzo sono ornate di rami d'olivo, simbolo di pace. Vengono allestiti cinque banchetti nel portico, nella loggia e nel cortile del palazzo; le tavole delle dame e quelle dei cavalieri - come vuole la regola del tempo - sono rigorosamente separate. Il tavolo della sposa si trova nella loggia e ad esso sono sedute cinquanta giovani nobildonne, mentre quelle anziane siedono all'interno del palazzo presiedute dalla madre dello sposo, nell'androne sono i giovani con Lorenzo e in altro tavolo gli anziani della città. Ma altre mense imbandite di vivande sono sistemate sia all'interno del palazzo sia sulla strada Tutte le portate sono precedute da squilli di tromba; i portatori si fermano ai piedi dello scalone e solo a un cenno stabilito dello scalco si dirigono parte al piano superiore e parte nelle logge in modo che le vivande a un tratto si posavano in ogni luogo. Anche l'apparecchiatura della tavola è accuratissima. Circondavano il David, la famosa statua bronzea di Donatello, alte tavole ricoperte da tovaglie; agli angoli enormi bacili d'ottone con i bicchieri; così anche è apparecchiato nell'orto attorno alla fontana. Sulle tavole una grande tazza d'argento colma d'acqua per rinfrescare bicchieri e bibite. Poi eravi le saliere d'argento, forchette e coltellerie…. Ogni tavolo era inoltre rallegrato da danze, musiche e piccoli spettacoli. L'abbondanza e la generosità dei festeggiamenti per le nozze di Lorenzo de' Medici e Clarice Orsini sancirono in qualche modo la politica di relazione fra la città e la Signoria che la governava basata sulla magnificenza. Buona giornata Teresa

 
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COMMENTO DI PAOLA110

Post n°15390 pubblicato il 14 Settembre 2014 da dinobarili
 

COMMENTO DI PAOLA110

PAOLA11O
PAOLA11O il 13/09/14 alle 22:14 via WEB
Buona serata….un pensiero dal Vangelo…. Di null'altro mai ci glorieremo se non della Croce di Gesù Cristo, nostro Signore: egli è la nostra salvezza, vita e risurrezione; per mezzo di lui siamo stati salvati e liberati.
(Rispondi)

 
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