dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 16/09/2014
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
537
Carnevale a Parigi
Ci sono molti modi per festeggiare il Carnevale. Ogni persona ha un suo atteggiamento personale. Un anno fa, la Signora Cesira, cinquantacinque anni, si era separata dal marito Stefano dopo infinite discussioni. La goccia che aveva fatto traboccare il vaso era stato il Carnevale di un anno prima, cioè due anni fa. Stefano e Cesira, (coetanei, cinquantacinque anni entrambi), abitavano in un paesino poco lontano da Pavia. La Signora Cesira si era messa in testa di vendere la casa di abitazione (proprietà di entrambi) per trasferirsi a Pavia dove ci sono più servizi e migliori occasioni di vita. Il marito Stefano, invece, non ne voleva assolutamente sapere e voleva restare dov’era. Per esempio… (tesi della Cesira). A Carnevale cosa c’è in un paesino di provincia? Niente. Mentre, a Pavia ci sono parecchie manifestazioni. Per non parlare delle manifestazioni culturali (incontri, dibattiti, mostre, ecc). Risultato. In occasione, del Carnevale di due anni fa la Signora Cesira, ha lasciato marito e paesino si è trasferita in un appartamentino ammobiliato in città, a Pavia…Il marito Stefano è rimasto al paesello nella casa di proprietà. E’ noto che le separazioni si sa dove iniziano… ma non si sa dove finiscono. Così, un anno fa, in occasione del Carnevale, Cesira e Stefano, erano già diventate due persone completamente diverse di un anno prima… con due vite completamente differenti. Dopo un anno a Pavia, però, la Signora Cesira ha avuto dei ripensamenti. Si era già stancata e si era messa a fare l’esame della propria vita… La situazione presentava pochi punti a favore …e molte delusioni e insoddisfazioni. La Signora Cesira pensò, quindi, di ritrovare un “rinnovato accordo” con l’ex- marito Stefano. Sapeva che Stefano (l’ex-marito) frequentava Pavia e si fermava a prendere il caffè (e leggere il giornale) presso un Bar del Piazzale della Stazione delle Ferrovie. Detto fatto la Signora Cesira cominciò a frequentare la zona di Piazza della Stazione. I giorni passavano, ma la cinquantacinquenne non riusciva ad incontrare Stefano… il quale… o non era ancora arrivato… oppure… era appena andato via. Si sa che quando il diavolo ci mette le corna …le cose vanno come vanno. Passavano i giorni, il Carnevale si avvinava a grandi passi, e l’incontro desiderato da Cesira non avveniva. Tre giorni prima del Carnevale di un anno fa Cesira era arrabbiata. Voleva assolutamente incontrare l’ex-marito Stefano. Giunse in Piazza della Stazione di primo mattino. Girovagò…senza perdere di vista alcun Bar. Verso mezzogiorno accadde il miracolo. Stefano stava entrando in uno dei Bar per prendere il caffè. L’uomo era particolarmente soddisfatto. Quando vide la Cesira, sua ex-moglie, la salutò le offrì il caffè. Questa, però, ne approfittò subito, per parlare di riappacificazione… Stefano la guardò in viso con disappunto. Anzi, volle spiegarne i motivi. “No, cara Cesira. Fino ad ora hai fatto quello che hai voluto. Mi hai fatto perdere una marea di tempo in discussioni inutili. Ora, è troppo tardi. La settimana scorsa ho vinto una consistente somma con un “gratta e vinci”. Per Carnevale, ho deciso di concedermi una vacanza a Parigi.” La Cesira divenne rossa come un peperone. Si vedeva che stava montando in collera. “Ci vai da solo?” … L’ex-marito Stefano, mantenne la calma e proseguì il discorso con noncuranza… “Forse, si… forse, no” (537)
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PASQUALE MASSACRA
di
Teresa Ramaioli
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ANNAMARIA ...
E
LA CONCLUSIONE DEI RACCONTI
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EDOARDO CAMERA
di
Teresa Ramaioli
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RICAMIAMO ...
E
LA BUONA SERATA
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LASCRIVANA...
E
LE PASSIONI DI CLEOPATRA
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Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
17
Elisa…e il fascino della Gioconda
La dott. Elisa, da anni, non perdeva una mostra di pittura importante. Era la sua passione. Per lei i quadri avevano un’importanza superlativa. Nel quadro c’era la sintesi di un pensiero, di un sentimento, una ragione di vita… Poi, il quadro aveva una “sua” vita… da “creatura creata”… diventava “creatura vivente”. Basta pensare alla Gioconda di Leonardo… Ormai ha più storia “lei” di uno Stato intero… come se fosse, essa stessa, “un’entità vivente”…immortale. La Dott. Elisa, però, aveva un problema. Non riusciva a trovare amici appassionati come lei. Fu così che, un anno fa, intervenne a Milano ad un “Convegno” ristretto a pochi appassionati d’arte, per indagare sulle ragioni “filosofiche” profonde che agiscono nella mente umana quando ci si appassiona ad un quadro come, appunto, la Gioconda. Il relatore ufficiale del ristretto Convegno, era il dott. Franz di Zurigo. Parlava un italiano elegantissimo da vero esteta e la dott. Elisa non riuscì più a togliere gli occhi da quell’elegante figura di bel cinquantenne nel momento in cui (un uomo) raggiunge il massimo della sua maturità, fisica e intellettuale. D’altro canto la dott. Elisa aveva vent’anni di meno … età in cui “i desideri” possono “esplodere in incontrollate passioni”. E così fu per Elisa e Franz. Dopo il Convegno pranzarono insieme, uno accanto all’altra e i loro discorsi erano tutti incentrati sul capolavoro di Leonardo. A fine pranzo avevano preso la decisione di fare una gita a Parigi per vedere insieme la Gioconda. Si dice che quando si scatena la passione (per l’arte) ogni altra cosa passa in secondo ordine. Parigi, poi, è un “canto continuo… alla gioia di vivere”. In un primo momento, Franz ed Elisa, aveva fissato “in tre giorni” la loro visita alla Gioconda, ma … non bastarono. Il quadro di Leonardo è raffigurazione e trasfigurazione del mistero… rappresentazione di “un’estasi”. Da sempre l’estasi è l’apoteosi della bellezza, della gioia di vivere, del raggiungimento dell’assoluto. Fu così nei millenni passati… e (per coloro che vi riescono) anche per i millenni futuri. Elisa era estasiata dalla Gioconda, ma lo era ancora di più dal linguaggio morbido ed appassionato di Franz. Franz era estasiato da Elisa… dai suoi occhi languidi, dalla sua voce calda ed appassionata. Dalla Gioconda… all’amore il passo è stato breve. A distanza di un anno… Elisa fa la spola tra Milano e Zurigo… Franz tra Zurigo … e Milano. – Buona giornata a tutti. Dino (17)
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PENSIERI SPARSI DEL 16 SETTEMBRE 2014
“Nel mistero quotidiano della vita
l’imponderabile
è sempre presente”
Dino
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16 SETTEMBRE 2014
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 16 Settembre 2014 – Martedì - 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconti di settembre
745
Agostino e Gloria
Un anno fa, il Dott. Agostino era in crisi. Settembre è un mese strano. Da una parte spinge alla ripresa… dall’altro si porta dietro le delusioni e i problemi dei mesi precedenti… compreso il periodo delle ferie. Veramente il Dott. Agostino le ferie le aveva fatte (male) a Pavia. L’appartamento in cui abitava aveva bisogno di parecchi lavori e i giorni di ferie erano volati via. Gli operai erano stati di parola, ma la sua presenza era stata indispensabile. A settembre, il cinquantenne Agostino non vedeva l’ora di prendersi un po’ di relax. Decise di utilizzare i giorni di sabato… ma aveva bisogno di compagnia. Mai come da quando aveva compiuto cinquant’anni aveva sentito il bisogno di compagnia (femminile). Ne aveva parlato con il suo amico e coetaneo Dott. Giampiero. Anche il Dott. Giampiero era dello stesso parere… con una variante. “Agostino, anch’io sento il bisogno di compagnia… ma a un condizione… che sia femminile …e che non mi si parla di matrimonio. Sono già stato sposato due volte. Tutte e due le volte ho fatto fisco. Nel senso che di comune accordo abbiamo capito che non eravamo fatti un per l’altro. Ora, che ho compiuto cinquant’anni non voglio più pensare a niente… voglio solo vivere gioiosamente” Agostino aveva riflettuto sul pensiero dell’amico Giampiero, ma era rimasto del suo parere. L’idea era di passare delle belle giornate in compagnia (femminile). Telefonò alla sua amica Gloria, una quarantenne amante del teatro. “Gloria cosa diresti di passare la bella serata di sabato a Teatro? Ho a disposizione due biglietti per una bella commedia in un Teatro di Milano”. Gloria non aspettava altro. Accolse la proposta con piacere e ve ne aggiunse un’altra. “Agostino, già che ci siamo… possiamo concludere la serata con una bella cena. Cosa ne dici?” Ormai era fatta. Il primo sabato di settembre di un anno fa era iniziato alla grande. La Commedia non era stata gran che. La cena, invece, era stata superlativa. Del resto se si vuole parlare, dialogare …bisogna farlo a tavola, mentre si mangia. Anche Gloria aveva voglia di parlare. Da un anno si era iscritta ad un corso di Canto… Amava la lirica… e non vedeva l’ora di farsi apprezzare da qualche amico. Ecco quindi l’occasione buona, il Dott. Agostino. Chi è quell’amico che non è disposto a fare da spettatore? Oltre tutto Agostino amava la lirica. Lui pure aveva una bella voce da tenore… anche se non l’aveva mai usata. Gloria, al termine della cena, invitò Agostino a casa sua per assistere ad una performance fuori programma. Nella sua bella villa alla periferia di Pavia, Gloria, disponeva di una apposita sala, attrezzata acusticamente, per le prove di canto. Per il Dott. Agostino è stata una scoperta. Un qualcosa di assolutamente inaspettato. Gloria ha dato prova delle sue qualità canore. Il cinquantenne è rimasto meravigliato. “Gloria devo dire che sei eccezionale. Non mi aspettavo di avere come amica una così brava cantante. Anch’io amo la musica lirica. Anzi, se devo essere sincero ho sempre avuto un bella voce da tenore…” La quarantenne Gloria ha preso subito la palla al balzo. “Agostino perché non provi a cantare?” Per una persona che ha sempre avuto come segreta passione il bel canto... l’invito a cantare è come un invito a nozze. Non poteva rinunciare. Davanti allo specchio, ogni mattina, Agostino cantava a bassa voce, qualche pezzo d’opera. Perché non provare? Detto fatto… si concentrò… e si mise a cantare. Questa volta è stata Gloria a fare i complimenti… Anzi, è andata oltre. “Agostino, mi offro a farti da insegnante… e se, vuoi, possiamo cantare insieme qualche duetto” Per il cinquantenne Agostino è stato un piacere. Aveva sempre desiderato dare una mossa alla propria vita. Ora c’era Gloria, la quale, oltre alla bella voce… aveva un bel viso, un bel corpo ed un fascino particolare. In più c’era il canto… la lirica che da sola è altamente appagante. Gloria capì che era giunto il suo momento. Agostino era il suo tipo. Un bel cinquantenne. Fisico atletico…e molte altre interessanti qualità (ricchissimo). In più c’era il canto… la sua passione. Il primo sabato di settembre di un anno fa, per Agostino e Gloria è durato molto di più delle solite ventiquattro ore. Dopo la serata a teatro, la cena favolosa…l’esibizione canora …erano arrivate le cinque del mattino. Stava albeggiando. Per fortuna che dopo il sabato arriva la domenica… Gloria propose ad Agostino di fare un riposino nella sua camera da letto… nello stesso letto. Non poteva esserci cosa migliore. Il calore dei loro corpi ha fatto il resto. Gloria si è trovata abbracciata strettamente ad Agostino il quale… di calore ne aveva da vendere. Milano, il teatro, la commedia, la cena al Ristorante… erano ormai lontane Anche il canto era lontano. Ora, Gloria e Agostino avevano altre esigenze da soddisfare. I baci, per esempio. Baci dappertutto… baci in quanti. E… come diceva un canzone del tempo che fu…”Baciandoti/ sulla tua bocca morbida/ è così bello perdersi/ abbandonarsi a te/” … “E’ così dolce il brivido/ che tu sai dare a me”… il resto… vien da sé. - Questo è il racconto 745, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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LE PASSIONI DI CLEOAPATRA
di
Teresa Ramaioli
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ANNAMARIA ...
E
IL PENSIERO DEL GIORNO
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CESARE ANGELINI
di
Teresa Ramaioli
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COMMENTO DI PAOLA110
(Rispondi)
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