Messaggi del 08/10/2014

IL DOTT. ARCANGELO racconto (63) di Dino Secondo Barili

Post n°15802 pubblicato il 08 Ottobre 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

 con persone reali o fatti realmente avvenuti)

63

Il Dott. Arcangelo… e la “bellezza” della donna

Le panchine di granito di Piazza della Vittoria a Pavia sono robuste assai. Per muoverle ci vuole il muletto. In questi giorni sembravano l’esempio del “pezzo di ghiaccio”…anche per il senso di freddo che emanavano. Tuttavia, per i pensionati della piazza… sono delle vere e proprie comodità… Qualche giorno fa, complice una “sperla di sole” (un raggio di sole) quattro pensionati ne avevano adocchiata una libera… Il discorso era subito finito sulle persone “fortunate”. Anselmo, 67 anni, era del parere che ci sono donne e uomini che nascono fortunati … e vivono alla grande. Giuseppe, 70 anni, sosteneva il contrario. Giovanni, 75 anni faceva “l’equilibrista”… un po’ dava ragione all’uno…un po’ all’altro. Domenico, 80 anni, però, dopo un lungo silenzio, raccontò “una sua” versione degli uomini fortunati… “Io non so, se esistono veramente gli uomini fortunati.” – disse Domenico –.”Per molti anni ho fatto l’autista di uno di questi cosi detti “uomini fortunati”… anzi, invidiati da moltissime persone. Un giorno, però, quell’uomo “fortunato” (che era il mio datore di lavoro), si fece accompagnare da me in una bettola, un’osteria vecchia maniera… chiamarla Osteria era un delitto… Ho visto che era giù di corda e che aveva voglia e bisogno di sfogarsi. Lo lasciai fare… “Vedi, Domenico, tu sei al mio servizio da parecchi anni. Mi conosci e mi vedi sempre “tirato a nuovo” con vestiti firmati di lusso, cravatte lussuose e sgargianti, auto a volontà… Pensa che ho sette Ferrari a disposizione… una più una meno. Eppure, sono l’uomo più infelice del mondo.” – “Infelice?” – chiesi a quel punto – “Si, infelice. Ti racconto la mia storia. Fino a cinquant’anni ho fatto la bella vita, con tante belle donne… nel senso che i miei genitori avevano una buona rendita ed io non ho mai lavorato per guadagnarmi il pane. Poi, a cinquant’anni ho conosciuto una ricca signora… attuale mia moglie, la quale mi ha proposto il “matrimonio”. Lei ha quindici anni più di me… Per tre anni ho continuato a tergiversare. Lei mi ha inondato di regali, di cene fuori misura, di viaggi nei luoghi esotici più belli del mondo… Alla fine ho ceduto. L’ho sposata. Non l’avessi mai fatto. Per farlo… siamo andati dal Notaio per concordare l’atto. Mi sembrava di essere “un’animale al mercato”, “uno stallone in vendita”. Nell’atto c’era scritto che dovevo “fare all’amore … almeno tre volte alla settimana … come voleva lei”…e “degli extra” da concordare. Stavo per rinunciare… anche se i “benefici” sull’altro piatto della bilancia erano enormi. Alla fine… firmai. Oggi, sono invidiato da moltissime persone. Quando mi vedono passare alla guida dell’ultimo modello di Ferrari, pensano che io sia l’uomo più felice della Terra… Nulla di più falso. Quando viene la sera… penso a ciò che mi aspetta la notte… una lunga notte da incubo. Vorrei tornare indietro… ma nella vita “le firme” sono “le firme”… e quando si mettono, bisogna pagarne le conseguenze. Una notte … ho provato a lamentarmi …la risposta è stata:”Ti ho comprato…ora ti uso come e quanto voglio. (63)

 
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LA BARBAIADA di Teresa Ramaioli

Post n°15801 pubblicato il 08 Ottobre 2014 da dinobarili
 

LA BARBAIADA

di

Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo il 08/10/14 alle 17:17 via WEB
La Barbajada di Milano deve il suo nome all’inventore, Domenico Barbaja nato a Milano nel 1778 che iniziò la sua carriera come cameriere in un Caffè milanese e grazie alle sue capacità diresse diversi teatri tra i quali La Scala, il San Carlo. Fondò il Caffè dei Virtuosi che sorgeva a fianco del Teatro alla Scala, e, forse in memoria delle sue umili origini di cameriere, creò la Barbajada che si diffuse nella prima metà dell’Ottocento. Molto diffusa a Milano fino agli anni Trenta era una bevanda che accompagnava i dolci che oggi si è quasi del tutto persa. Bevanda storica a base di cioccolata, latte e caffè in eguali dosi, zucchero e lavorata con la frusta fino a schiumare. Si prepara mettendo nella cioccolatiera in egual dosi un terzo di cioccolata liquida,un terzo di caffè e un terzo di latte o panna e frullando il tutto sul fuoco in modo che faccia la schiuma. La cioccolata deve essere sciolta in acqua e non latte. D’estate è ottima anche fredda. Zona di produzione: Milano e provincia La ricetta: Ingredienti per 2 persone 2cucchiai di cacao amaro Zucchero ¼ di l. di latte freddo 2 tazzine di caffè appena fatto. Ciao a tutti gli amici del blog Teresa

 
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STEFANO BROCCA ...E LA BELLEZZA DELLA VITA

Post n°15800 pubblicato il 08 Ottobre 2014 da dinobarili
 

STEFANO BROCCA...

E

LA BELLEZZA DELLA VITA

franzkline
franzkline il 08/10/14 alle 17:58 via WEB
Per far clamore al giorno d'oggi bisogna raccontare e far vedere immagini o di violenza o di sesso. Il Blogger saggio arriva allo stesso risultato ma con intelligenza e fantasia. Ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 08/10/14 alle 18:09 via WEB
Ciao Stefano - hai ragione. Oggi si è raggiunta la saturazione di sesso, violenza, delitti... Le persone vogliono una vita normale, proiettata nel futuro ... con prospettive reali, piacevoli. Sarebbe grave se si dovesse dire: "Si stava meglio... quanto si stava peggio". Un tempo bastava un "organetto" per far felici le persone... Ed ora? Cosa ci vuole? Buona serata. Dino
(Rispondi)

 
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ALBA.ESTATE2012...E L'IMPORTANZA DEL BLOG

Post n°15799 pubblicato il 08 Ottobre 2014 da dinobarili
 

ALBA.ESTATE2012...

E

L'IMPORTANZA DEL BLOG

alba.estate2012
alba.estate2012 il 08/10/14 alle 11:03 via WEB
Grazie per l'augurio! Io non apprezzo i blogger che mettono in mostra immagini di donne nude in atteggiamenti provocanti, come se le donne fossero solo oggetti creati per il sesso. Trovo che siano un'offesa alla bellezza femminile. Ti lascio un sorriso come augurio per una giornata splendida. Ciao, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 08/10/14 alle 17:59 via WEB
Ciao Antonella - grazie per il bel commento. Questo Blog è amante dei sentimenti... delle emozioni... della vita proiettata nel futuro... un futuro radioso e felice. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 
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AGOSTINO FARAVELLI ... E L'IMPORTANZA DEL BLOG

Post n°15798 pubblicato il 08 Ottobre 2014 da dinobarili
 

AGOSTINO FARAVELLI ...

E

L'IMPORTANZA DEL BLOG

agostinofaravelli
agostinofaravelli il 08/10/14 alle 10:49 via WEB
Complimenti vivissimi per il risultato delle 200.000 visite del tuo blog. Quando l'impegno, la capacità culturale e la costanza si associano i risultati non possono mancare. Continua così, noi tutti ti seguiamo con interesse. Ciao.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 08/10/14 alle 17:54 via WEB
Ciao Agostino - grazie dei complimenti. 200.000 visite sono un bell'incentivo a continuare. In quattro anni e otto mesi, con il Blog, si fanno molte esperienze. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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I PENSIERI DI PIERLUIGI VALLI

Post n°15797 pubblicato il 08 Ottobre 2014 da dinobarili
 

I PENSIERI DI PIERLUIGI VALLI

"Nella vita ci vuole coraggio"

Pierluigi

 
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DELIO TESSA di Teresa Ramaioli

Post n°15796 pubblicato il 08 Ottobre 2014 da dinobarili
 

DELIO TESSA 

di

Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo il 08/10/14 alle 17:14 via WEB
DELIO TESSA----Nasce nel 1886 a Milano, in via Fieno, in casa di ringhiera. Milanesi sono entrambi i genitori; Arsenio, il padre, è un bancario. Il nome Delio è quello del nonno. Nel 1895 trasloca in via Olmetto e nel 1925, alla morte del padre, in viale Beatrice d'Este 17. Si laurea in legge nel 1911, con un po' di ritardo, un po' perchè spesso malaticcio, ma forse anche per il poco interesse a questi studi, rivolgendo invece le sue simpatie alla filosofia, al cinema, alla musica, alla poesia, cui si dedica già in età giovanile, muovendosi nella tradizione milanese di Maggi e Porta, ma innestandovi modi e spiriti della poesia francese decadentista e espressionista, rielaborati però in maniera del tutto personale e curando al massimo la musicalità e le sonorità dei versi. I temi preferiti della sua poesia sono quelli della vita quotidiana del cittadino, ma anche della drammatica realtà della prima guerra mondiale nonchè quella degli "emarginati della società" (prostitute, ladri ) Carlo Linati lo descrive così: "non molto alto, minutino, sorridente da una faccetta lievemente rosata, un dente d'oro nella bocca vizza e, dietro gli occhiali (era miope) ballettanti, un po' malsicuri nella loro orbita, quei suoi occhi grigi ed acquosi, da cordiale allucinato". Vestiva un po' "demodé": nella bella stagione: pantaloni di tela bianca, solino (colletto di camicia staccabile), cravatta, maggiostrina sulle ventitrè. Se era nuvolo, portava sempre sul braccio la vecchia ombrella di suo padre. D'inverno invece indossava un paletò color tané (tabacco) La sua carriera professionale non fu una gran carriera, poca la clientela, solo sufficiente a fargli sbarcare dignitosamente il lunario. E per arrotondare si dedicò anche ad una attività giornalistica prima in provincia, poi nel Canton Ticino, dove collaborò anche con la Radio della Svizzera italiana. E poi, nel '36 collaborò al quotidiano "L'Ambrosiano" che riuniva molte delle migliori firme della nostra letteratura, con scritti gustosi, malinconicamente umoristici su figure o scorci della città, poi raccolti sotto il titolo "Ore di città". Schivo di temperamento, e' vissuto da scapolo, appartato, dopo una delusione sentimentale, col conforto della famiglia e di pochi amici che gli sono stati vicini sino alla fine (purtroppo precoce poiché una setticemia, provocata da un ritardato intervento ad un'infezione ad un dente, lo portava via il 21 settembre 1939). Per sua volontà fu sepolto in un campo comune di Musocco, ma nel 1950 il Comune di Milano gli decretò gli onori del Famedio(Cimitero Monumentalel di Milano) e, successivamente, gli intitolò una strada, da corso Garibaldi a piazza delle Crociate. Oggi Delio Tessa è considerato il più grande poeta dialettale del '900. Buona giornata Teresa Ramaioli

 
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PENSIERO DEL GIORNO

Post n°15795 pubblicato il 08 Ottobre 2014 da dinobarili
 

PENSIERO DEL GIORNO

Non c’è pazzia maggiore…

di aver paura di vivere”

Dino

 

 

 
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IL DOTT. GINO racconto (62) di Dino Secondo Barili

Post n°15794 pubblicato il 08 Ottobre 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

 con persone reali o fatti realmente avvenuti)

62

Il Dott. Gino… e l’arte di cambiare

Per coloro che osservano la vita quotidiana … ogni giorno c’è una sorpresa. Il Signor Claudio è un artigiano molto bravo. Viene richiesto in molte località per arredare o rinnovare ambienti di alta classe. Case signorili nelle quali i proprietari, gente piena di soldi, passano pochissimo tempo. Ci vanno ogni tanto per mostrare le loro “rarità” a nuovi conoscenti … come fossero “trofei di guerra”. Il Signor Claudio, però, è un artista non è mai soddisfatto di ciò che fa. Ogni casa, secondo l’arredatore, deve essere un capolavoro, unica nel suo genere. Ma qual è “l’elemento” che rende unica una casa? Il Signor Claudio si arrovellava il cervello … Un anno fa, mentre camminava in Strada Nuova a Pavia, all’angolo di Corso Cavour, il nostro arredatore ebbe un’illuminazione. Vide un giovanotto sui trent’anni… Era Gino, il Dott. Gino, il figlio della Signora Maria abitante nel suo stesso Palazzo. Gino aveva una “strana fama”. Aveva studiato all’Università, Scienza della Comunicazione, poi si era “inventato” un lavoro … ma quale? Nemmeno lui era in grado di spiegarlo. Il Signor Claudio, l’artigiano arredatore… volle saperne di più. Prese contatto con lo stesso Dott. Gino per mezzo di sua madre… e finalmente ebbe “idee nuove” da sottoporre ai propri clienti. Si. Perché il Signor Claudio non è un tipo che si accontenta di ciò che fa… vuole sempre qualcosa in più. Ora c’era il Dott. Gino il quale, per prima cosa chiese di vedere un appartamento arredato dal Signor Claudio. Concesso. Il giorno stabilito Gino e Claudio si recarono sul Lago di Garda, in una bella e grande villa ottocentesca arredata alla perfezione. Gino volle essere lasciato solo nel Salone delle Feste… almeno fino a quando non avrebbe richiesto compagnia. Nel grande Salone degli specchi memorizzò l’ambiente, le poltrone, il divano, il grande tavolo, le sedie… poi vi ambientò una storia, e vi si “immerse” anima e corpo. Chiamò Claudio che guardava il lago di Garda dalla finestra di un’altra stanza… ed avvenne il miracolo. Non era più solo un Salone delle Feste… ma qualcosa di più. Era diventato il set cinematografico… dove si facevano le prove di un grande film. Il Dott. Gino aveva un piccolo strumento tra le mani che emetteva musica, un valzer di Strauss… Ogni tanto la musica si alzava e si abbassava dando spazio alla voce del Gino che raccontava la storia del Salone delle Feste… degli amori, dei baci, delle carezze… nate in quel magico luogo. Claudio si rese conto che la voce del Gino era incantevole, le scene e personaggi diventavano reali. Lo volle come collaboratore. Quando faceva i “preventivi” per arredare nuovi lussuosi ambienti, ci metteva sempre “la voce del Gino”. Sul lago Maggiore avvenne un altro miracolo. Durante una “rappresentazione”… Lucia, la figlia del proprietario della villa si innamorò del Gino e lo volle “compagno per la vita”… Così va il treno della vita e… dell’amore. (62)

 
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DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°15793 pubblicato il 08 Ottobre 2014 da dinobarili
 

DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

"Buon Giovedì...a tutti"

DIARIO CORALE

 del

9 ottobre 2014

 
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punto di vista OGNI BLOGGER HA LA SUA FILOSOFIA

Post n°15792 pubblicato il 08 Ottobre 2014 da dinobarili
 

punto di vista

OGNI BLOGGER…

HA LA SUA FILOSOFIA

Ogni Blogger ha sua filosofia. C’è chi ama mettere in mostra immagini di bellissime donne nude … in posizioni straordinariamente accattivanti… C’è chi, invece, ama dare spazio alla fantasia e all’immaginazione raccontando storie di vita quotidiana. Tutti i Blogger, però, sono alla ricerca di un linguaggio, di un modo di esprimersi … di un modo di raccontare la vita. Buona giornata. Dino

 
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LA DOTT. STEFANIA E LE NOVITA' racconto (767) di Dino Secondo Barili

Post n°15791 pubblicato il 08 Ottobre 2014 da dinobarili
 

8 OTTOBRE 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 8 ottobre 2014 - Mercoledì- 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconti di ottobre

767

La Dott. Stefania e le novità

Sono molte le persone che si aspettano novità… e una vita migliore. Ogni giorno che passa si sentono un po’ abbacchiate, per non dire deluse. Tra queste persone, un anno fa, c’era la Dott. Stefania, quarant’anni, single, bellissima… alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo. Oltre tutto… aveva un bel posto di Dirigente presso un Ufficio Commerciale di Milano. Come fa una persona con così tante “fortune” ad essere abbacchiata e delusa? E’ vero … nella vita manca sempre qualcosa, ma è normale. Diceva un vecchio detto: “ogni medaglia ha il suo rovescio”. La delusione della Dott. Stefania era… l’altra faccia della medaglia. In ottobre di un anno fa, la quarantenne ha deciso di parlarne con la sua amica e coetanea, Dott. Alfonsina. Avere uno scambio di vedute fa sempre bene, specialmente quando la vita ha i suoi chiaroscuri. La Dott. Alfonsina, pur avendo quarant’anni, non aveva il moroso… ma non se ne faceva un problema. Aveva capito, però, che il “vero problema” dell’amica era di carattere sentimentale. Andò subito al sodo.”Stefania… mia nonna diceva che non si può avere tutto dalla vita... Diceva anche che il malessere nasce sempre “sul lato sentimentale”. Una volta sistemato quello… tutti gli altri problemi passano in secondo piano. Secondo me, dovresti darti da fare a trovarti un uomo, un amore… “ Stefania reagì. “Alfonsina, guarda che non hanno ancora inventato il sistema di creare l’uomo ideale…” L’amica non si lasciò prendere in contropiede…”E’ vero. Però, per trovare l’uomo ideale … bisogna essere “idealmente” preparate. Non basta volere. Bisogna anche aprire gli occhi, tenerli aperti... ed essere pronte a “cogliere l’attimo fuggente”. Lo dicono tutti i migliori psicologi”. La Dott. Stefania comprese al volo ciò che voleva dire l’amica. Si rese conto che una persona motiva, sempre pronta a cogliere le opportunità … vince… su quella che si piange addosso in continuazione. Cambiò discorso, ma la lezione era servita. Stefania si recò dalla sua Parrucchiera, la Signora Lucia, e si fece cambiare pettinatura. Ne ha chiesta una più vivace, allegra, leggermente frizzante. La Parrucchiera Signora Lucia, non aspettava altro. Era da tempo che suggeriva a Stefania di darsi una mossa. Non solo. Cogliendo la palla al balzo, suggerì pure una visita al Salone di Bellezza e un guardaroba nuovo… Insomma, la Signora Lucia, era di quelle che non andavano per il sottile. Non era passata una settimana e la Dott. Stefania non sembrava neppure la stessa persona della settimana precedente. In Ufficio, la quarantenne ha ricevuto tantissimi complimenti. Li ha ricevuti anche dal Dott. Adalberto, un “Consulente Problemi Speciali” che non aveva peli sulla lingua. Inoltre, diceva sempre pane al pane e vino al vino. “Stefania … sei stupenda. Mi spiace solo di essere sposati altrimenti darei l’anima pur di conquistarti…” Naturalmente, il Dott. Adalberto non scherzava ed aveva sempre una soluzione per ogni problema. Ebbe un’idea… Il Dott. Federico, cinquant’anni, Direttore Generale dell’Agenzia Commerciale stava passando un brutto periodo. Secondo il Dott. Adalberto, il Direttore Generale aveva bisogno di una donna come la Dott. Stefania. Fece della sua idea… una missione. Con la scusa di un “incontro ad alto livello”, fece incontrare il Dott. Federico con la Dott. Stefania. In un primo momento i due si trattarono da Dirigenti dove ognuno doveva occupare il proprio ruolo. Quando, poi, si sono trovati a dover dibattere i problemi posti dal Dott. Adalberto compresero che le “distanze” tra persone dovevano essere annullate. Per ottenere risultati positivi, diceva il Consulente Dott. Adalberto, “E’ necessario lo spirito di conquista dell’uomo nei confronti della donna… perché accelera mille desideri… Come è pure il desiderio della donna a farsi corteggiare. Altrimenti perché le donne amano tanto a farsi guardare ed ammirare? L’uomo accende le sue fantasie …e la donna diventa l’oggetto del desiderio… Ecco il segreto per vivere bene” Dopo quell’incontro ad “alto livello” Federico e Stefania hanno cominciato a telefonarsi dieci volte al giorno… per ogni e qualsiasi motivo… anche i più insignificanti. Alla fine il cinquantenne ha invitato a cena la Dott. Stefania. Lo ha fatto nel suo bellissimo Attico di un Palazzo sulle rive del fiume Ticino a Pavia. Una cena a lume di candela… fatta apposta per fare una dichiarazione d’amore in piena regola. A volte, si sottovalutano i rituali, ma sono importanti. Dopo la cena… poco prima del caffè, il Dott. Federico si è lasciato andare… “Stefania … sto impazzendo per te… Non riesco più a vivere senza pensare a te. Il mio pensiero corre al tuo viso, ai tuoi occhi… al tua bocca… “ A quel punto Stefania si è sciolta… tra le braccia del Direttore Generale. Si è sciolta nel vero senso della parola. Sotto il morbido vestito… non aveva niente. Solo il suo corpo stupendo. - Questo è il racconto 767, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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GIULIO NATTA di Teresa Ramaioli

Post n°15790 pubblicato il 08 Ottobre 2014 da dinobarili
 

GIULIO NATTA 

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo il 07/10/14 alle 17:42 via WEB
Giulio Natta nacque a Porto Maurizio, in provincia di Imperia, il 26 Febbraio 1903 da Francesco Maria, magistrato, ed Elena Crispi. Diplomatosi ad appena 16 anni al Liceo classico Cristoforo Colombo di Genova, frequentò il biennio propedeutico in matematica nella stessa città. Nel 1921 si iscrisse al corso di laurea in Ingegneria Industriale al Politecnico di Milano e l'anno successivo divenne allievo interno all'Istituto di Chimica Generale del Politecnico, fu assistente del professore Bruni. Si laureò in ingegneria chimica nel 1924, a 21 anni di età. Nel 1925 Natta accettò una borsa di studio a Friburgo in Brisgovia, in Germania, presso il laboratorio del professor Seemann, entrando in contatto con il gruppo di lavoro di Hermann Staudinger che si occupava di macromolecole. Natta intuì l'importanza e le potenzialità delle macromolecole e tornato a Milano iniziò uno studio sulla struttura cristallina di polimeri. Fu professore incaricato di Chimica generale al Politecnico (1925-1932) , tenne un corso di chimica fisica presso l'Università di Milano (1929-1933). Nel 1933 vinse il concorso alla cattedra di Chimica Generale dell'Università di Pavia, dove rimase fino al 1935, quando venne chiamato a ricoprire la cattedra di Chimica Fisica dell'Università La Sapienza di Roma. Nel 1937 ricoprì la cattedra di Chimica Industriale al Politecnico di Torino. L'anno successivo ritornò al Politecnico di Milano, alla cattedra di Chimica Industriale, che lasciava nel 1973, dopo 35 anni. Ciao teresa

 
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PENSIERI SPARSI DEL 8 OTTOBRE 2014

Post n°15789 pubblicato il 08 Ottobre 2014 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 7 OTTOBRE 2014

“L’amore vuole  cose semplici”

Dino

 
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