dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 12/10/2014
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
72
La vacanza del Rag. Amilcare
A cosa servono le vacanze? Mai come in questi ultimi decenni le vacanze sono diventate come “un rito religioso”… guai farne a meno. Per parecchie persone sono diventate un nuovo “credo”, uno “status simbol”. Eppure, se ci pensiamo bene, le vacanze “non” sono indispensabili. Ci sono persone che non sono mai andate in vacanza… eppure sono sopravvissute. Avevano disponibilità di tempo e di denaro … eppure. Tuttavia, ogni tanto, arriva il tempo della “vacanza”. Ma quale? Il Rag. Amilcare, per esempio, 67 anni ben portati, non ha mai fatto un giorno di vacanza. A vent’anni si è diplomato ed il padre, previdente, lo aveva messo subito al lavoro presso uno “Studio Commercialista” di un amico coetaneo. Lì, il Ragioniere aveva imparato il mestiere… Era subentrato al Titolare dell’Ufficio, quando questi era andato in pensione… continuando nella professione. Era tanto l’impegno di quegli anni che il Rag. Amilcare non aveva mai fatto un giorno di vacanza… A volte aveva saltato pure le ferie… pur di avere “tutto sotto controllo” e dormire sonni tranquilli. Due anni fa ha ceduto l’attività ad altro Studio ed è andato in pensione. E’ stato allora che, dopo i primi momenti di “euforia”, cominciò ad avere dei problemi… lievi problemi che potevano essere fisici o (solo) mentali. Il Medico del Rag. Amilcare (un amico) prescrisse una serie di esami… tutti negativi. Fu, allora, che “l’amico Medico” parlò, ad Amilcare, chiaro e tondo: “Tu non hai niente … solo… paturnie! Dovresti fare una bella vacanza”. Il Ragioniere è stato contento e… contrariato al tempo stesso. Lui… “non era mai andato in vacanza”. Prese atto e decise di andare subito all’Agenzia per informarsi sulle opportunità. Combinazione volle (guarda a volte il Destino!) nell’Agenzia c’era la Ragioniera Cesira, 65 anni pensionata, sua impiegata per tanti anni. Come apprese che il Rag Amicare, celibe, aveva deciso di andare in vacanza … non lo lasciò più. “Vengo anch’io con te… posso esserti di aiuto. Posso tenerti compagnia…anzi, potremmo tenerci compagnia a vicenda e fare tante, belle e lunghe passeggiate.” Il Rag. Amicare non rispose. E’ vero che era celibe, non aveva impegni sentimentali di sorta, ma la Cesira la conosceva fin troppo bene. L’aveva avuta, come impiegata in ufficio… per trent’anni. Sapeva tutto della Cesira. Sapeva, per esempio, che per trent’anni, “Lui” il Rag. Amicare non aveva potuto dire “una parola in più del dovuto” perché, la Cesira era una di quelle donne che “se le dai un dito”… si prende la mano … poi, il braccio… e tutto il resto. Il Rag. Amicare tornò a casa deluso. La notte non dormì. Il mattino successivo si recò nell’Ufficio della Bocciofila locale che apriva alle ore dieci. Si iscrisse a tre Tornei di bocce … ed iniziò subito gli allenamenti. Finalmente aveva trovato il sistema “di fare vacanza” e di scaricare le “tensioni interne”… Per ogni “lancio di boccia” aveva un “rito” da esternare… In italiano si chiama “giaculatoria”. (72)
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TORRE D'ISOLA
di
Teresa Ramaioli
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EST.LA.BELLA.EPOQUE...
E
LA BUONA SERATA
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STEFANO BROCCA...
E
I SEGRETI DI PIAZZA DUCALE
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KIPINO ...
E
IL PUNTO DI VISTA
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Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
71
La famiglia di Claudia…“impresa sociale”?
Oggi, è difficile dire … che cos’è una famiglia. Ci sono famiglie costituite da una sola persona. Altre da più persone… altre ancora, costituite da diverse generazioni… che vivono sotto lo stesso tetto… Come, per esempio, la Signora Claudia la quale descrive la sua famiglia così. “Io e mio marito Francesco, pensionati di 66 anni, abitiamo in un paese di provincia in una villetta bi-familiare ed abbiamo un nostro appartamento. Nell’appartamento a fianco abita nostra figlia (unica) Antonella con il marito Ernesto. Abbiamo un piccolo orto in comune. Mia figlia si è sposata due anni fa e un anno fa è nato Desiderio che, adesso, ha un anno. Da quando è nato Desiderio, la vita mia e quella di mia figlia sono cambiate. Non sappiamo più se siamo due famiglie oppure… una sola. Siamo diventate… “due generazioni, cioè quattro persone, al servizio di una sola:Desiderio”… il quale ha condizionato tutti. Io e mio marito Francesco non abbiamo più un momento libero… Tutti e due a disposizione (24 ore su 24) del piccolo “reuccio della compagnia”. Mia figlia e mio genero lavorano in città e stravedono per il loro “piccolo”. Partono al mattino e tornano alla sera…ma appena hanno un attimo di tempo… quell’attimo… è per Desiderio. Io e mia figlia facciamo di tutto per tenere in ordine i nostri due appartamenti… ma Desiderio ha stravolto tutti i piani. Mio marito vuole insegnare al nipotino a coltivare l’orto… Desiderio “strappa” … ciò che mio marito “pianta” … ma va bene così (se lo facessi io… mi metterebbe alla gogna). Inoltre, dopo la nascita di Desiderio sono entrati a far parte della famiglia la gattina … “Fregola”… e due tartarughe di terra, Gelsomina e Gessy (due femmine)… perché… portano “bene” e sono simbolo di “longevità” (si dice che l’età minima di una tartaruga di terra sia di cento anni … quindi arrivederci… al 2112 ed oltre)…Non è finita. Mia figlia Antonella si è data al “risparmio”. Ogni occasione è buona per risparmiare qualche euro … per quando Desiderio “dovrà” andare all’Università. Si, perché, quando i giovani si mettono a “volare” non li ferma nessuno. Per esempio, mio genero Ernesto, papà inebriato da Desiderio … è un patito di informatica. Dice. “Il futuro non deve trovarci impreparati… Desiderio (un anno!) deve stare al passo con i tempi… ed essere aggiornato su tutto… Desiderio è riuscito a stravolgere quattro vite in un colpo solo. Tutti al suo servizio… per il suo… e il nostro futuro. E’ proprio vero che …sognare fa bene alla salute! Da quando c’è lui… non ho più il mal schiena che mi affliggeva da qualche anno. Ormai la famiglia è diventa una “impresa sociale” al servizio del “reuccio”… e serve il contributo di tutti i componenti!” (71)
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punto di vista
BLOG…
E LA POESIA
A volte si ha bisogno della poesia. Non di una poesia qualsiasi… ma una propria poesia. Quella senza pretese che nasce dal cuore. Il Blog come Diario ha l’immediatezza del momento. La stessa che una persona sta vivendo. Ne sanno qualcosa i Blogger e le Blogger che amano scrivere le loro poesie e le postano sul Blog. Poesia come condivisione di sentimenti, sensazioni, emozioni, attimi di vita unici e irripetibili… Buona giornata. Dino
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12 OTTOBRE 2014
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 12 ottobre 2014 – Domenica - 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
771
La Prof. Roberta e Piazza Ducale a Vigevano
La Piazza Ducale di Vigevano (Pavia) è una “piazza magica”. Basta che una persona entri nel grandioso spazio comune e si rende conto di trovarsi in un luogo straordinario. Anche le persone diventano straordinarie… Il motivo è presto detto …la Piazza Ducale di Vigevano è un “palcoscenico”. Ogni persona che entra… vi passeggia sotto i portici, si aggira nell’ampio spazio acciottolato, si siede al tavolino di uno dei tanti Bar… ed è un attore… il componente di una compagnia teatrale che in quel momento sta recitando una commedia… la commedia umana… fatta di sensazioni, emozioni, sogni, desideri. Una rappresentazione teatrale che si rinnova continuamente. Giorno e notte … mai uguale alla rappresentazione dell’attimo prima. Ecco la magia di Piazza Ducale… Un anno fa, ne ha avuto la consapevolezza la Prof. Roberta, cinquant’anni, single, bellissima… Docente di Lettere in un Liceo del milanese, abitante a Pavia. Unico problema. La Prof. Roberta non era contenta. Non era soddisfatta della propria vita. A volte non basta il lavoro sicuro, lo stipendio puntuale, la casa di proprietà, le amiche… Alla Prof. Roberta mancava qualcosa. Qualcosa di importante… l’amore, l’uomo della sua vita. Veramente, la cinquantenne l’uomo l’aveva avuto… Da un anno, però, era sola … era single. Lui, l’uomo con cui aveva convissuto per dieci anni… se ne era andato. Con la scusa del lavoro… si era trasferito a Roma. Quando i componenti di una coppia vivono uno a Pavia e l’altro a Roma si fa presto ad immaginare cosa accade. Prima si diradano gli incontri, poi le telefonate… alla fine non resta che l’addio (per telefono qualche volta)… A volte neanche quello. A quel punto non resta che prendere atto che la vita è fatta così… E’ fatta di incontri, scontri… e addii. La vita, però, continua … male… ma continua. Un anno fa, la Prof Roberta aveva i suoi buoni motivi per essere giù di corda. Ne parlò con la sua Collega di modulo, la Prof. Loredana la quale aveva sempre dei suggerimenti geniali. “Roberta perché non vai in Piazza Ducale a Vigevano?” …La Prof. Roberta arricciò il naso. “E cosa ci vado a fare in Piazza Ducale a Vigevano?” Alla Loredana bastava un niente per sciogliersi in un panegirico infinito. “Roberta… la Piazza Ducale di Vigevano è un luogo magico. Non è una Piazza come le altre. Lì avvengano miracoli…gli incontri più strani e impensati. Quando una persona non sa più a quale Santo affidarsi… va in Piazza Ducale a Vigevano. Ci va intenzionalmente. Ci va per incontrare “l’uomo del Destino”. Quello che non penserebbe mai di incontrare. Parlo per esperienza. Dieci anni fa, mi sono trovata nelle tue stesse condizioni… Sono andata in Piazza Ducale …e ho incontrato mio marito… con il quale mi trovo benissimo” Quando una persona parla per esperienza ha una marcia in più. Riesce ad essere più convincente. La Prof. Roberta, per quanto scettica… cominciò a farci un pensierino… Poi, divenne un chiodo fisso. Alla fine si pose la fatidica domanda: “Quale male c’è ad andare in Piazza Ducale a Vigevano? Se non altro … si può prendere un caffè…” Un sabato pomeriggio di un anno fa, la Prof: Roberta, si preparò in modo perfetto… Si mise in tasca l’agendina rosa che aveva avuto in regalo dalla nonna Maria al compimento del decimo anno. Aveva ancora nelle orecchie le sue parole. “Roberta, ricordati di portare sempre con te quest’agendina ogni qualvolta ne avrai bisogno… Ti porterà fortuna” Così era stato alla Maturità… Alla Laurea… Ora, ne aveva proprio bisogno… Quel sabato pomeriggio di un anno fa, la Prof. Roberta ha provato una strana emozione ad entrare nell’ampio spazio di Piazza Ducale. Aveva la sensazione che tutte le persone presenti la guardassero… che sapessero perché era lì… perché camminava adagio… perché si guardava intorno… A fatica mantenne l’autocontrollo… Tuttavia, aveva il presentimento che le stesse per accadere qualcosa… qualcosa di importante. Roberta si avviò adagio lungo i portici. Una camminata che non finiva mai…Un rito magico. Persone che vanno… persone che vengono. Innumerevoli volti… innumerevoli mondi. Ogni mondo con sogni e desideri… Anche la cinquantenne Roberta era un volto, un mondo in movimento. Gli occhi di Roberta si erano fissati sull’uomo che stava camminando davanti a lei. Alto, capelli lungi, passo elegante, da persona sicura di sé… Gli occhi di Roberta si fermarono sulle mani dell’uomo … mani ben curate… da persona avvezza al comando. Ad un tratto la cinquantenne notò che l’uomo aveva cercato di mettere qualcosa nella tasca della giacca… In quel momento vide il portafogli cadere per terra… senza che l’uomo se ne accorgesse. E’ stato un attimo. Roberta lo ha raccolto e … “Signore, Signore…e le è caduto il portafogli per terra” Il Signore si girò … Era bellissimo, stupendo. Proprio l’uomo che Roberta aveva sempre sognato. Ora, la cinquantenne Docente di Lettere era là… con il portafogli in mano. Non riusciva più a parlare. Aveva perso completamente la parola. E’ stato il Signore, dal fascino superlativo ad esprimersi … “Grazie. Grazie … Non me ne ero proprio accorto” I due si presentarono e… “Sono il Dott. Edoardo… per sdebitarmi… posso offrirle un caffè?” Ormai era fatta. Roberta aveva trovato il suo uomo ideale… bello, ricco, raffinato. Edoardo aveva trovato la sua donna… quella che aveva sempre sognato - Questo è il racconto 771 scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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BOLLE DI SAPONE
di
Teresa Ramaioli
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ALBA.ESTATE2012...
E
I CAMBIAMENTI
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ALDO.GIORNO64...
E
I RACCONTI
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MADDAMARK ...
E
IL RACCONTO DI FLAVIA
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MADDAMARK...
E
L'UOMO CASALINGO
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MADDAMARK...
E
I RACCONTI
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MADDAMARK ...
E
I SOGNO DI GLORIA
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PENSIERO DEL GIORNO
“Per essere felici… non serve avere tutto e tutto subito. Basta avere ciò che serve al momento giusto... senza esagerare” Dino
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Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
70
La casa… alle cinque della sera
Qualcuno, forse, ricorderà le case di una volta…Erano dei ricoveri in caso di intemperie. Sessant’anni fa, c’erano case costituite da due stanzoni. Uno al piano terra e uno al piano superiore (ed erano un lusso). Nella stanza al piano terra c’era il camino…un tavolo, quattro sedie impagliate… e la marna per fare il pane. Al piano superiore c’era tanti pagliericci … come fosse un accampamento militare. Altro che le case di adesso. Poi, sono arrivati gli anni del “boom economico” ed è stato tutto un fiorire di nuove iniziative. Villette uni e plurifamiliari, a schiera, palazzi di ogni tipo. Tutto… per tutti i gusti. Oggi, una casa è molto di più di una casa: è un “regno”… dove c’è di tutto e di più. Basta, osservare un paese, o una città alle “cinque della sera” … non c’è in giro più nessuno… sembra arrivato il “coprifuoco”. Anche quelli che sono ancora in giro… corrono velocemente per raggiungere la propria casa, il proprio “regno”. Lì, c’è la “vita”, il calore, ed ogni altra comodità. Soli o accompagnati, in famiglia con gli altri membri… c’è la TV, Internet, ecc. ecc. La casa è diventata “il centro del mondo”… Se poi, si ha la fortuna di avere la salute… è proprio il caso di dire … “con la casa e la salute … c’è (quasi) tutto. E’ vero che c’è l’IMU da pagare (ma di questo è meglio non parlare, perché a pagare sono “sempre i soliti”). Parliamo, invece, della casa come “nido”, come luogo dove si trascorre la maggioranza del tempo della vita… dove si mangia, si beve, si dorme… Nella casa c’è, soprattutto, il divertimento … (impossibile elencare il numero dei divertimenti studiati per essere utilizzati dentro alla casa). Secondo le disponibilità… ogni famiglia (e ogni persona) ha il suo divertimento. Diceva, l’altro giorno, la Ragioniera Isabella, 35 anni: “Io, mio marito e i nostri due bambini abbiano fatto amicizia con un’altra famiglia nelle nostre stesse condizioni con due figli piccoli. Una domenica facciamo festa nella nostra casa e nel nostro giardino… un’altra … nella loro casa e nel loro giardino. Così, diamo la possibilità ai bambini di giocare insieme e ai grandi di fare lunghe partite a “briscola”. Qualcuno dirà che, le “carte”, non sono più di moda… invece no, le “carte” sono sempre state un “bene rifugio”… per non finire “ingoiati dai contenitori TV”. La casa, comunque resta il luogo fondamentale della vita sociale… quella vera, perché nella casa ci sono “i ricordi” che sono la cosa più preziosa di una persona e di una famiglia. Basta chiedere “lumi” a coloro che “una casa… non l’hanno”. (70)
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