dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 24/10/2014
SEMPLICELUCREZIA..
E
AD OGNUNO I SUOI GUSTI
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DONNA.S...
E
IL RACCONTO DI GIOVANPIETRO
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STEFANO BROCCA ...
E
IL DOMANI RICCO DI SORPRESE
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DONNA.S...
E
IL PIATTO D'ARGENTO
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STEFANO BROCCA...
E
LE PATATINE FRITTE
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DONNA.S...
E
LE PATATINE FRITTE
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Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
85
Le lamentele delle donne…
Secondo alcuni studiosi “della coppia”, quando una donna (moglie, compagna o fidanzata) inizia a lamentarsi significa che nella coppia cominciano ad emergere “alcune crepe”. Le donne, infatti, sono facili al lamento. Si lamentano di tutto e di ogni cosa. In ogni momento. La donna è sensibile alle “variazioni di situazioni” (non solo meteorologiche … influssi lunari, ecc.) ma a tutti i cambiamento che possono intervenire, specialmente… nella coppia. L’uomo perfetto non esiste, ma gli uomini non si lamentano così facilmente come la donna e trovano sempre la soluzione ai problemi. Ecco perché alcune donne rendono la vita impossibile ai loro uomini. Ecco perché… molti uomini si dedicano a varie attività sportive. Il ciclismo, per esempio… (vivere da “solo” sopra ad una bicicletta e non sentire nulla che non sia il “rumore delle ruote sulla strada”). Oppure… attività sul fiume (come la canoa) dove lo sforzo fisico è modulato dallo sciacquio dell’acqua contro le pareti dell’imbarcazione. Molti uomini sono pronti a dedicarsi a tutto… pur di non sentire “lamentele di donne”. La storia è piena di aneddoti. Si racconta che, qualche anno fa, un Libero Professionista, era oberato dal lavoro. In Ufficio passava sempre più ore ed era sempre con l’acqua alla gola per il lavoro. Quando tornava a casa, la moglie casalinga, con due bambini (e una colf a tempo pieno) era un continuo lamentarsi… “Guarda che vita insulsa è la mia… Mai una passeggiata con te in Corso Cavour, una cena al Ristorante, una Crociera… Non come le due o tre amiche che incontro alla Scuola Elementare dei figli per le quali … la vita è un sogno… Tu, sei sempre in Ufficio... e fare che cosa, poi? Lo saprai soltanto tu.” Una sera il Libero Professionista tornò a casa sfinito. La moglie cominciò la solita “lagna”. L’uomo, il “Dottore”, il Libero Professionista, aveva dovuto combattere un’intera giornata con “tesi” di ogni genere ed era giunto il momento di dire “basta”. Disse alla moglie che doveva uscire per prendere le sigarette… Non tornò più! Quella notte alloggiò in Albergo… Poi, affittò un appartamento ammobiliato … L’unica compagnia che si permise … fu “un giradischi 33 giri” di una volta con i valzer di Strauss… Naturalmente l’uomo venne “additato” come esempio di inaffidabilità, “crudeltà mentale” per aver abbandonato moglie e figli… La moglie, però, non aveva pensato che il benessere di cui godeva lei e la sua famiglia era dovuto al lavoro massacrante del “marito”… e che le croci… e la croce bisogna saperla portare in due (se si ha voglia). Naturalmente, gli “incantesimi” finiscono per qualsiasi coppia. Quando, un “incantesimo” finisce … inutile chiedersi chi ha cominciato per primo … e per quale motivo. E’ finita… E’ finita… e basta! (85)
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LE PATATITNE FRITTE
di
Teresa Ramaioli
Le patatine fritte sono uno dei cibi più apprezzati, tutti, grandi e piccoli, amano le patatine. L'idea di friggerle venne allo chef statunitense George Crum non per la gioia del palato ma per ripicca verso un cliente noioso. Si narra che nel 1853 in un ristorante di New York, , un cliente esigente rimandò indietro per tre volte un piatto ritenendo che le patate, servite per contorno, erano tagliate in modo troppo spesso. Fu così che lo chef, per vendicarsi, affettò le patate sottili sottili e le fece friggere, convinto di disgustare l'indisponente cliente; che invece le trovò sublimi. Non ci volle poi molto tempo per arrivare alla conquista… del mondo. Ciao Teresa
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PENSIERI SPARSI DEL 25 OTTOBRE 2014
“Non sempre, ciò che una persona si aspetta dalla vita… gli viene offerta su di un piatto d’argento…” Dino
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punto di vista
BLOG…
E VARIETA’
Il Blog, come Diario offre una grandissima varietà di contenuti e modi di esprimersi. E’ proprio il bello del Blog. Tante teste…tanti modi di intendere e vedere il mondo… Il nuovo mondo… quello che si apre nel “mondo dei Blog”. Buona giornata. Dino
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24 OTTOBRE 2014
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 24 ottobre 2014 – Venerdì - 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
784
L’Architetto Giovanpietro e le nuove idee
Un anno fa, l’Architetto d’Interni Giovanpietro voleva dare una “nuova” prospettiva al proprio Studio in Milano. L’Architetto non poteva lamentarsi. La clientela era varia e assortita. Il reddito garantito. Aveva alle sue dipendenze due giovani Architetti donna, Manuela e Ester, alle quali insegnare l’arte dell’arredo, ma non era soddisfatto. Si rendeva conto che in epoca di crisi e grandi cambiamenti …se non si corre… e non si sta al passo con i tempi… si finisce su un “binario morto”. Era il consiglio che dava alle giovani Architetti alle proprie dipendenze… le quali, però… capivano …e non capivano. A volte le persone mancano di iniziativa. Bisogna stimolarle. Pensano che sia tutto facile. Giovanpietro, invece, era convinto che l’arte è come “scalare una montagna. Si impara ogni giorno”. Per stimolare le giovani Architetti, all’interno del proprio Studio, Giovanpietro aveva organizzato una specie di concorso. Ogni tre mesi dettava un nuovo tema. Entro il mese successivo, Manuela e Ester dovevano presentare gli elaborati e le nuove idee. Le ragioni del concorso, però, erano anche altre. L’Architetto Giovanpietro aveva compiuto cinquant’anni. Era scapolo ed era alla ricerca della donna ideale. Quella che secondo lui doveva affiancarlo nella conduzione dello Studio. Manuela e Ester erano bellissima. Giovanpietro non sapeva quale scegliere. Ora, c’era il concorso e le due Architetto non capivano quale fosse il vero fine. Manuela, ne parlò con sua madre Raffaella, una donna molto attenta ai cambiamenti della società. “Manuela, guarda che se Giovanpietro vi ha messo alla prova deve avere una sua ragione. Prendi il concorso sul serio e impegnati…I risultati non tarderanno a farsi vedere” Non passò un mese e Manuela presentò i propri elaborati per il concorso. Il cinquantenne Giovanpietro apprezzò molto l’impegno della sua dipendente e la volle subito al suo fianco nella realizzazione di alcuni nuovi progetti. Ester, invece, prese il concorso con comodo e lasciò passare molto tempo prima di presentare gli elaborati. Ormai, Manuela era entrata in un ingranaggio più complesso. Giovanpietro faceva da guida e dopo un passo ne proponeva un altro. Un giorno la madre Raffaella chiese a Manuela, lo sviluppo del concorso. La figlia si mostrò contenta, ma titubante. Aveva dato retta al suggerimento materno ed ora si trovava già ad avere un ruolo più impegnativo nell’ambito dello Studio. Ora, però, era lei, Manuela ad essere insoddisfatta. La continua vicinanza con Giovanpietro l’aveva resa partecipe di molte nuove idee dell’Architetto Titolare dello Studio. Si rendeva conto che poteva fare qualcosa di più … ed avere uno spazio maggiore. E’ stata ancora la madre Raffaella a dare consigli alla figlia. “Manuela… quando un uomo è solo … è solo. Ha bisogno di parlare, di confrontarsi. Con chi? Con una donna. In questo caso … con te. Trova il modo di farlo parlare. Magari… mentre consumate una pizza insieme, seduti allo stesso tavolo” Manuela ha fatto tesoro dei consigli di sua madre. Nell’arco di un mese Giovanpietro era crollato tra le braccia di Manuela. E’ stato lo stesso cinquantenne a dichiararsi. “Manuela, sono proprio contento di avere te al mio fianco. La tua presenza mi aiutata a fare nuovi progetti e a lavorare con maggior entusiasmo… Cosa ne dici se facessimo un bel viaggio a Londra per studiare nuove architetture d’interni?” Ormai era fatta. Manuela accettò con entusiasmo. Sull’aereo per Londra Manuela e Giovanpietro erano seduti uno accanto all’altra. Manuela prese la mano di Giovanpietro e non la lasciò più. A volte due persone si dichiarano attraverso il linguaggio delle mani… All’arrivo a Londra, il viso di Manuela sfiorò quello di Giovanpietro il quale accennò ad un bacio. Il primo. E’ stato il primo di una lunga serie. Quella stessa sera, dell’arrivo a Londra, Manuela e Giovanpietro dormirono nello stesso letto. Il letto non è solo il luogo migliore per dormire. Serve anche per stare svegli…e capire la persona con la quale divide il letto. Finalmente Manuela e Giovanpietro erano una coppia… perfetta. Ora Manuela e Giovanpietro potevano pensare allo Studio di Milano e vedere il futuro con occhi nuovi. - Questo è il racconto 783 scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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SANTA MARIA DI LOMELLO(Pavia)
di
Teresa Ramaioli
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MENEGI53...
E
LA ROMANTICA PAVIA
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DANIELINA07...
E
L'INCROCIO MAGICO
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