dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 28/10/2014
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
89
La Signora Giuditta… e il senso dei giorni
Lo scorso anno la Signora Giuditta ha avuto un problema. Il marito Anselmo sarebbe andato in pensione nell’arco di pochi mesi. La Signora Giuditta era già pensionata da qualche anno e non era il problema della pensione che la preoccupava. Lei alla pensione si era adattata benissimo… ma suo marito Anselmo aveva un carattere particolare. Aveva la tendenza ad “adagiarsi sugli allori”… cioè non fare nulla… abbandonarsi e addormentarsi davanti alla TV. Questo tipo di atteggiamento (da quanto raccontano i medici) è il metodo migliore per finire presto …all’aldilà. La Signora Giuditta non voleva (Destino permettendo) ritrovarsi vedova nel giro di pochi anni. Ecco perché aveva predisposto un suo piano. Innanzitutto si era informata presso il suo medico di famiglia per seguire un “programma” che “desse la carica a suo marito Anselmo”. Secondo, lei stessa, si attivò per cercare “agganci” con “Associazioni o Gruppi di attività ludiche”. La ricerca non fu vana. La Signora Giuditta, nel giro di poche settimane ebbe tutte informazioni necessarie. Il giorno stesso in cui il marito Anselmo si trovò in pensione… si vide suonare la sveglia alla stessa ora in cui andava in Ufficio. Mugugnò non poco. “Ma, da oggi, non sono in pensione? Che necessità c’è di far suonare la sveglia?” – La Signora Giuditta fece finta di cadere dalla nuvole. “Ah, già. Mi ero dimenticata di dirtelo. Tra un ora passano i nostri amici, Grazia e Michele (due infaticabili camminatori) per una scampagnata al Monte della Grondaia. Fai appena in tempo a farti la barba e a metterti in ordine.” Anselmo non la prese bene… ma si adeguò.”(come fanno spesso i mariti) – Giuditta intanto era già pronta ed aveva preparato “un vettovagliamento di prima scelta”. La giornata era stata favolosa, ma alla sera, Anselmo, era più stanco di quando andava a lavorare. La sveglia continuò a suonare alla stessa ora, cioè l’ora in cui Anselmo si svegliava per andare in Ufficio ed i mugugni continuavano… Intanto il progetto della Signora Giuditta andava avanti. Un giorno di tregua, e poi, altra passeggiata molto stancante. Il neo – pensionato Anselmo, dopo un po’ aveva cominciato ad evitare le lamentele. Il suo concetto della donna (e di sua moglie in particolare) era che “le mogli fanno tutto ciò che vogliono … e i mariti devono (volenti o nolenti) adeguarsi”. Ad un mese dall’andata in pensione, il Signor Anselmo, notò sul tavolo della cucina un quaderno. Pur non essendo per natura curioso prese il quaderno e lo sfogliò. C’era descritto per filo e per segno il “suo programma”, cioè quello che sua moglie Giuditta aveva predisposto per lui. Fece finta di nulla. La mattina successiva, prima che suonasse la veglia, si alzò. “Alzati Giuditta, tra due ore passano i nostri amici Fiorenza e Carlo per la gita al Monte Penice…” – Giuditta, non disse nulla. Aveva capito che Anselmo aveva letto il quaderno … e si era messo in riga!. (89)
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MILANO
CHIESA DI SAN CRISTOFORO
di
Teresa Ramaioli
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ALBA.ESTATE2012...
E
IL RACCONTO DI
"FILIPPO, LILIANA E LA MONETA D'ORO"
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AGOSTINO FARAVELLI...
E
L'AMLETICA DOMANDA
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MENEGI53...
E
IL RACCONTO DI
"FILIPPO, LILIANA E LA MONETA D'ORO"
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LITA890DGL0...
E
LA DIFFERENZA TRA IL DIRE E IL FARE
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OSCAR.TURATI...
LACRIME E NOTTI IN BIANCO...
PER AMORE
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ALBA.ESTATE2012...
E
I PENSIERI SPARSI
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LITA890DGL0...
E
I PENSIERI SPARSI
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ERIC.TRIGANCE...
E
IL RACCONTO DEL RAG. CORNELIO
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PENSIERI SPARSI DEL 29 OTTOBRE 2014
“Non si vive di solo pane… (si diceva una volta). Insieme al pane… ci vogliono tante emozioni quotidiane” Dino
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punto di vista
BLOG…
E LA COMUNICAZIONE
Il Blog è soprattutto comunicazione. Un modo per trasmettere messaggi. Se i messaggi sono piacevoli, positivi, raccontano la speranza, guardano al futuro… il risultato è assicurato. Il Blog può continuare. Se il messaggio è la ripetizione dei guai quotidiani che ogni persona deve “digerire” già per suo conto… il Blog decreta la sua fine. Buona giornata. Dino
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28 OTTOBRE 2014
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 28 ottobre 2014 – Martedì - 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
787
Filippo, Liliana e la moneta d’oro
Quando una persona è stanca… desidera riposare. Non tutti, però, riposano allo stesso modo. Un anno fa, per esempio, il Dott. Filippo, affermato Commercialista in Milano era stanchissimo. Aveva avuto mesi e mesi di super lavoro. Aveva assoluto bisogno di almeno una settimana di vacanza lontano da Milano. Per non pensare. Però, non sapeva decidersi… e dove andare. Per fortuna che il Dott. Filippo aveva un’impiegata modello, la Signora Maria, che era il suo braccio destro. Era il suo alter ego, senza la quale non avrebbe potuto reggere un ritmo di quel tipo. Inoltre, il Dott. Filippo aveva appena compiuto cinquant’anni. Era single e sognava di incontrare (un giorno) l’anima gemella, la donna più bella del mondo. Purtroppo, l’unica donna con la quale parlava e si confidava era la Signora Maria, la sua impiegata, una sessantenne che ne sapeva una più del Diavolo. Ad essa quindi Filippo chiese consiglio. “Maria ho bisogno di una settimana di vacanza lontano da Milano… cosa mi consigli?” La sessantenne era un Vulcano di idee. Oltre tutto voleva togliersi dai piedi il Dott. Filippo per almeno una settimana. Rispose immediatamente. “So io dove. Metta la mano in questa scatola ed estragga un numero” Il Dott. Filippo infilò la mano nella scatola della Signora Maria ed estrasse il 35. “Ecco. Dott. Filippo vede questo quaderno? Ogni numero corrisponde ad un località. Il 35 corrisponde all’Isola d’Elba” Il cinquantenne rimase di sasso. All’Isola d’Elba? … il Dott. Filippo non c’era mai stato. Inoltre, passare una settimana su un’Isola mai vista… crea qualche sconcerto. La Signora Maria intuì i dubbi del suo Titolare e lo anticipò. Prese nuovamente il quaderno. “Dott. Filippo, lei è in buone mani. In questo quaderno ho segnato anche il nome della persona a cui fare riferimento per passare una settimana da sogno. Ecco. Vede? C’è scritto? …Signora Liliana cellulare numero… Cosa vuole di più dalla vita?” Il Dott. Filippo finalmente si convinse. Diventò raggiante. Finalmente poteva permettersi una settimana di vacanza lontano da Milano, in una località che non aveva mai visto. Poteva anche lasciare libera la mente. Lasciare che essa pensasse alle sue passioni segrete. Passioni che, causa intenso lavoro, erano state accantonate. Quali erano le passioni del Dott. Filippo? Primo, l’anima gemella, la donna che ogni notte sognava e non compariva mai all’orizzonte. Secondo, le monete d’oro. Già. Il Dott. Filippo era collezionista di monete d’oro, Anzi, un maniaco. E come tutti i maniaci con un “un tarlo in testa”. Infatti, il Dott. Filippo pur avendo collezionato molte monete d’oro era insoddisfatto, arrabbiato, deluso. Aveva perduto la sua prima moneta d’oro. Quella che gli aveva regato sua madre quando aveva deciso di fare il collezionista di monete d’oro. Ora, il cinquantenne, già psicologicamente in vacanza … rimuginava il cruccio. E’ stata ancora una volta la Signora Maria a dargli la sveglia. “Allora, Dott. Filippo… parte o non parte? La Signora Liliana aspetta la telefonata” Il cinquantenne si diede una mossa. Quella stessa mattina era già all’Isola d’Elba… un isola meravigliosa. Tranquilla… dove il rumore del vento… era l’unico rumore che accarezza le orecchie di coloro che decidono di passarvi una vacanza. Inoltre, il Dott. Filippo non doveva pensare a niente. La Signora Maria aveva lei stessa avvisato la Signora Liliana la quale aveva preparato un’accoglienza superlativa. Esistono persone nate fortunate. Il Dott. Filippo era una di quelle. Se a Milano aveva la Signora Maria … all’Isola d’Elba c’era la Signora Liliana, una sessantenne dalle risorse infinite. Il Dott. Filippo si svegliava al mattino e trovava una colazione da Dio…sempre nuova… sempre diversa… con leccornie di ogni genere. Il caffè della Signora Liliana, poi, non aveva uguali (come nella pubblicità di tanti anni fa). Il profumo del caffè era ovunque… mentre il sole faceva capolino in lontananza… tra le leggere increspature delle onde del mare. Dopo due giorni di vacanza, però, il Dott. Filippo, si mostrò abbacchiato, deluso, amareggiato. La Signora Liliana se ne accorse e volle conoscerne la ragione. “Dott. Filippo, non si trova bene all’Isola d’Elba?” Il cinquantenne comprese che doveva delle spiegazioni. “No. No. Mi trovo bene. Ho solo il cruccio del collezionista” Il Dott. Filippo spiegò alla Signora Liliana la storia della moneta d’oro avuta in regalo da sua madre e… irrimediabilmente perduta. Si dice che ci vogliono dieci uomini per superare l’intelligenza e furbizia di una donna. La Signora Liliana trovò subito la soluzione. “Dott. Filippo non si preoccupi. All’Isola d’Elba c’è una leggenda. Quando hai perduto qualcosa e non riesci a ritrovarla… affidati al mare… Io, so anche dove. Alla spiaggetta di Nausica…alle cinque del mattino” Il Dott. Filippo, non era un credulone. Era uno dei più affermati e ricchi Commercialisti di Milano. A cinquant’anni ne aveva viste di cotte e di crude. Le sembrava impossibile una leggenda del genere. Comunque volle provare. La mattina successiva, seguendo l’itinerario descritto per filo e per segno dalla Signora Liliana, il Dott. Filippo si recò alla Spiaggetta di Nausica alle cinque del mattino. In giro non c’era anima viva. L’unico rumore era quello delle onde del mare che si frangevano contro gli scogli… e l’acqua schiumosa si perdeva sulla sabbia. Appena raggiunta la piccola piaggia, il Dott. Filippo si tolse le scarpe e le calze. Voleva sentire i suoi piedi nella sabbia e afferrarne il calore… Come i piedi affondarono nella sabbia, il cinquantenne si accorse che c’era qualcosa. Frugò con la mano. Le dita toccarono un vecchio,sgualcito portafogli. Lo raccolse, l’aprì. Dentro c’era un piccola moneta d’oro. Era la sua moneta… Quella che sua madre le aveva regalato... e lui, inspiegabilmente, aveva perduto. Il Dott. Filippo aveva ancora la sorpresa negli occhi quando sentì una mano posarsi delicatamente sulla spalla. Si girò. Davanti a lui c’era una bellissima trentenne. Alta, bionda, occhi azzurri… e gambe da fine del mondo. “Sono Nausica, la figlia della Signora Liliana. Cosa ne dice se facessimo un bel bagno nel mare più bello del mondo… quello dell’Isola d’Elba?”. L’amore, per Filippo, stava volando sulle ali del vento. …La vita non è solo quella che si vive… ma anche quella che si immagina di vivere. - Questo è il racconto 787 scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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GAMBOLO'
di
Teresa Ramaioli
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ANNA 1564...
E
LA BUONA GIORNATA
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PRINCESSSWEET...
E
IL RACCONTO DEL RAG. CORNELIO
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DANIELINA07...
E
IL RACCONTO DEL RAG. CORNELIO
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LOMELLO
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Teresa Ramaioli
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