dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 27/11/2014
PENSIERI SPARSI DEL 27 NOVEMBRE 2014
“L’amore è come un Castello…
si costruisce tutti i giorni
… un po’”
Dino
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27 NOVEMBRE 2014
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 27 novembre 2014 – Giovedì - 12.00
Intrigo …
… a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
817
Laura e il Castello dei Misteri
La vita attuale è diventata molto difficile. La crisi che ha investito l’Italia intera in questi ultimi anni ha cambiato molte cose. Quello che sembrava un “mondo scontato” dove bastava fare le “solite quattro cose” per tirare la fine mese non esiste più. Un anno fa, ne ha avuto conferma la Dott. Laura, trent’anni, bellissima, impiegata presso una Agenzia Commerciale di Milano, abitante a Pavia. Un anno fa … dopo mesi che la voce correva tra gli impiegati, è arrivato il ridimensionamento del personale. La Dott. Laura è stata tra quelle che, da un giorno all’altro si è trovata senza lavoro. E’ vero, ci sono gli ammortizzatori sociali … ma non risolvono il problema. La “botta” che una persona prende quando perde il lavoro ha dei risvolti psicologici incredibili … spesso pesanti … che nessun ammortizzatore sociale riesce a lenire. La Dott. Laura, però, non era di quelle che si lasciava andare … che si fermava al primo ostacolo. La trentenne è partita con una raffica di telefonate a destra e a manca. Non ha spedito curriculum perché molto spesso vengono cestinati. Ha preferito il passaparola. Le risposte, purtroppo, erano quasi sempre le stesse … “se me lo avessi detto la settimana scorsa … c’era un posto di lavoro a Varazze” … “A Varazze?” – “Si, a Varazze …” Sembrano cose incredibili … ma i posti sono sempre lontani … difficili da raggiungere. La Dott. Laura non si perse d’animo. Aveva fede. Credeva nel detto … “Bussate e vi sarà aperto …” (forse). Le settimane intanto passavano, ma di porte non se ne aprivano. Un giorno Laura, parlò con la sua vicina di casa, la Signora Maria, una settantenne, arzilla e vegeta più di una cinquantenne. La Signora Maria è stata esplicita. “Laura, se vuoi trovare lavoro, devi prima di tutto sapere cosa vuoi fare … darti una qualifica con tanto di caratteristiche e poi … lasciar fare al Destino” Laura pensò a ciò che aveva suggerito la Signora Maria. Oggi, non tutte le lauree hanno sbocchi lavorativi. La Dott. Laura aveva una passione: la Storia dei Castelli della Provincia di Pavia. Ne parlò con la Signora Maria la quale aveva le sue idee in merito. Anzi, le espresse senza peli sulla lingua. “Cara Laura, ci sono tantissimi Esperti (o persone che si ritengono tali) dei Castelli della Provincia di Pavia. A volte, non basta conoscere la storia … bisogna saperla raccontare. Anzi, ho saputo che hanno bandito un concorso per “guida turistica del Castello delle Allodole nell’Oltrepò Pavese”. Mi hanno detto che ci sono già cento domande … Se fossi in te tenterei la sorte” La trentenne Dott. Laura, colse la palla al balzo. Prese l’automobile e si recò direttamente sul posto per fare l’iscrizione al Concorso. Il Proprietario del Castello delle Allodole era un tipo originale. Si chiamava Serafino (anzi, Dott. Serafino), cinquant’anni e fascino da far perdere i sensi, Inoltre, aveva un debole per la storia del “suo” Castello delle Allodole. Aveva lanciato il concorso per una guida turistica … ma voleva scegliere personalmente la vincitrice … dopo aver verificato, di persona, le capacità della candidata. Quando Laura seppe la notizia comprese che se voleva vincere doveva mettere in campo tutte le sue capacità. Prima fra tutte il suo modo di raccontare. Dopo un paio di giorni Laura venne chiamata per l’esame. Il Dott. Serafino si fece attendere più di un’ora. Alla fine arrivò. Si scusò e chiese alla Dott. Laura di iniziare la visita guidata al Castello delle Allodole. All’inizio è stato un po’ difficile, poi, la trentenne finse uno scivolone … per fortuna senza gravi conseguenze. Il Dott. Serafino cominciò a preoccuparsi. Pensava di essere l’unico a sapere che in quel punto c’era la storia di un fantasma, il Fantasma Mascherino, che era solito giocare brutti scherzi a chiunque. Anche, Laura sapeva la storia di Mascherino … A quel punto, Laura, anziché rivolgersi al Dott. Serafino … si rivolse direttamente al Fantasma Mascherino. “Senti, Mascherino” – disse Laura –“Io ho bisogno di lavorare … Se tu, come inizio, mi fai di questi scherzi … non arrivo più alla fine della visita guidata del Castello delle Allodole. Facciamo un patto. Io continuo la mia visita guidata con il Dott. Severino … e poi racconto a te dove è Mascherina … la figlia dell’Ostessa Maria, di cui ti sei innamorato quand’eri in vita. L’hai cercata e non l’hai mai trovata” In quel momento nella prima sala del Castello delle Allodole si sentì un gran rumore … e una folata di vento sembrava dire …”Si, ci stò” Il Dott. Serafino, proprietario del Castello delle Allodole, era un curiosone per natura. Si rese conto che Laura aveva delle qualità eccezionali … Era in grado di parlare ai fantasmi. Chi è quel Castello che non ha almeno un fantasma? Tutti. Tutti sanno che ogni Castello ha il suo Fantasma … Quel che conta è riuscire a parlargli. Per prima cosa il Dott. Serafino si fece raccontare la storia di Mascherino. Una storia lunga, complicata … iniziata nel anno 1330, quando il Castello delle Allodole è stato costruito. Laura è stata bravissima a ricordare i fatti salienti del periodo della costruzione. La costruzione del Castello era stata commissionata dal Conte Serafino, antenato del Dott. Serafino, all’architetto Mascherino, grande artista pavese del suo tempo. Come parecchi artisti, l’architetto Mascherino, era molto sensibile al fascino femminile. Per seguire i lavori di costruzione del Castello delle Allodole, Mascherino, alloggiava all’Osteria dell’Ostessa Maria, la quale aveva una figlia bellissima di nome Mascherina … In quel momento il Dott. Serafino si accorse che la storia era coinvolgente e voleva conoscerla per filo e per segno. Pertanto pregò Laura di fermarsi a cena nel Castello delle Allodole … Chi è quel lettore che non desidera conoscere cosa è successo? Per saperlo, però, bisogna aspettare la puntata di domani. - Questo è il racconto 817, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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CAPELLI ROSSI
di Teresa Ramaioli
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CIAO ANTONELLA ...
ANTONELLA DI CREMONA
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CIAO GIANLUIGI ...
GIANLUIGI PEDRINELLI DI GARLASCO
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CIAO STEFANO ...
STEFANO BROCCA DI PAVIA
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RICAMIAMO
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CIAO DONATELLA ...
DONATELLA DI MILANO
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Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
158
Resy….e il Carnevale
Due anni fa, la Rag. Resy, 34 anni, spirito combattivo, si era stancata di fare “solo” l’impiegata di uno Studio di Commercialista. Aveva sperato nel matrimonio, ma dopo due fidanzamenti … tutto era finito in una bolla di sapone. Ecco, quindi, la decisione: si sarebbe data al teatro. In un primo tempo si era iscritta ad una “scuola di recitazione”. La scuola non era male. Molte delle “cose” insegnate erano abbastanza ovvie… tuttavia, sembrava che “gli insegnanti”, più che “insegnare”, cercavano di menare il can per l’aia… di tirare le cose più lunghe del necessario (forse per garantirsi… la presenza degli studenti). Fu allora che la Rag. Resy prese la decisione di unirsi ad un “gruppo teatrale” che si ritrovava solo per lo spettacolo di Carnevale. Del resto, l’unico “Teatro” disponibile in zona era quello della Parrocchia. Era una sala “multifunzionale” libera solo a Carnevale. Per il resto dell’anno, il Teatro, era occupato da altre attività. Resy si accontentò. Partecipò con entusiasmo allo spettacolo di Carnevale di due anni fa dove aveva la parte della “Zingara che leggeva il futuro”… Come Zingara, Resy, era perfetta. Tutti i componenti il Gruppo erano d’accordo e lo spettacolo era riuscito magnificamente. Resy, però, voleva qualcosa di più. Decise di mettersi “in proprio”, di fare uno spettacolo da sola. Il suo ruolo era quello della Zingara. Si diede da fare e cominciò a cercare testi che potessero essere rappresentati nelle più svariate località, occasioni, nelle piccole comunità … come le famiglie “bene”. Attraverso il “passaparola”, Resy offri il proprio spettacolo in occasione di anniversari, cresime, comunioni, matrimoni e molti altri “eventi”, come “il ballo delle diciottenni”. Ebbe inizio il successo… graduale, ma successo. In occasione del Carnevale dello scorso anno, Resy preparò uno spettacolo tutto “suo”…nel quale presentava parecchi personaggi… tutti legati alla “Zingara che leggeva il futuro”. Una famiglia benestante di Pavia la contattò per l’ultima sera di Carnevale dello scorso anno. Lo spettacolo si sarebbe svolto in un antico Castello dell’Oltrepò Pavese. La famiglia che aveva contattato Resy aveva organizzato una cena “speciale”. I dodici “ospiti” si ritrovarono puntuali nel Grande Salone delle Feste dell’antico maniero. Dodici ospiti non sono molti. Resy aveva il compito di rallegrare la serata con canti, balli e scenette. Ormai la Rag. Resy aveva fatto esperienza ed il suo primo compito era…che “nessun” ospite si sentisse escluso o isolato. Durante la cena Resy si accorse che un bell’uomo, sui quarant’anni aveva il volto triste. Si notava che era estraneo alla compagnia. L’intrattenitrice Resy si diede da fare. Con delicate attenzioni coinvolse il quarantenne... portandolo al centro della scena Lo fece partecipe dei giochi. Dopo un po’, il bell’uomo, cominciò a sorridere e non si staccò più da Resy. Ormai la serata aveva raggiunto il suo scopo. La Famiglia “bene”, organizzatrice dell’evento, si sentì pienamente soddisfatta. Qualche giorno dopo la serata di Carnevale nel Castello dell’Oltrepò Pavese, Resy ricevette un invito a cena. La cena si sarebbe svolta in un lussuoso Palazzo del centro storico di Pavia. Ad organizzare la cena, però, questa volta era lo stesso “bel quarantenne”. L’invito diceva: “Sua Altezza Reale il Principe Josef, della “Valle dei Ciliegi”, è lieto di invitarla a cena, sabato prossimo, alle ore 20. Il Principe sarà lieto di chiederle di diventare la sua fidanzata (…per ora)” (158)
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IL TE
di Teresa Ramaioli
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CIAO GIANLUIGI ...
GIANLUIGI PEDRINELLI DI GARLASCO
Ciao Gianluigi – oggi, piove. Sono andato a rivedere il tuo Post 559 del 24 novembre 2014. Parlavi di Garlasco, il tuo paese. Il tuo quadro ritraeva bene l’atmosfera di quel giorno. Anche oggi è ancora così. Una bella atmosfera lugubre di fine novembre. Le parole si sposano bene con il tuo quadro. Appena possibile prendiamo il caffè sotto i portici che hai ritratto. Buona giornata. Dino
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CIAO TINA ...
FAUSTINA.SPAGNOL
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CIAO GIOVANNI ...
MENEGI53
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CIAO ANTONELLA ...
ANTONELLA DI CREMONA
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CIAO ...
D4sFX
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CIAO STEFANO ...
STEFANO BROCCA DI PAVIA
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