Messaggi del 11/12/2014

LAURA racconto (175) di Dino Secondo Barili

Post n°16884 pubblicato il 11 Dicembre 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

con persone reali o fatti realmente avvenuti)

175

La Dott. Laura e il tour in Francia

La Dott. Laura, cinquantacinque anni, vedova senza figli, aveva un metodo sicuro per ricaricarsi. Ogni anno si concedeva una vacanza. Una gita di un paio di settimane insieme ad un’amica con la quale aveva particolare confidenza. Lo scorso anno, però, ha dovuto pensarci un po’. Le sue due colleghe d’ufficio (Nadia e Daniela) insistevano perché la Dott. Laura riducesse le vacanze ad una settimana e si concedesse un “ritocchino alle labbra”. Nell’animo della Dottoressa era nato un senso di colpa. Quando era in vita suo marito (deceduto cinque anni prima) c’erano state parecchie discussioni. Lui, considerava il “ritocchino alle labbra” assolutamente superfluo… le labbra di Laura erano perfette così. Alla fine, nella mente della Dottoressa prevalse “la gita di due settimane”. Veramente più che una gita… era un “tour” durante il quale Laura avrebbe rivisto località che aveva già apprezzato parecchi anni prima. Il tour partiva da Parigi. Raggiungeva la costa atlantica della Francia, la Normandia, ed avrebbe percorso la Valle della Loira con quella bellissima schiera di Castelli che lasciano i visitatori a bocca aperta. Anche l’amica Roberta era una appassionata dei Castelli della Loira. Anzi, era una vera esperta della storia della Valle. Non finiva mai di parlarne, raccontare fatti ed aneddoti. Durante il tour, un distinto signore francese, sui sessant’anni (facente parte la comitiva dei turisti), si era interessato ai racconti di Roberta. Ascoltava ed apprezzava ogni storia. Sembrava pendere dalle sue labbra… Alla Dott. Laura venne il sospetto che il “gentile, elegante, distinto signore francese” (il cui nome era Louis) fosse molto interessato, non solo ai racconti, ma anche agli occhi verdi dell’amica. Ne parlò a Roberta la quale si schernì. “Ma no. Non può essere. Sono sposata e non ho velleità per la testa. Sono convinta, invece, che Louis sia proprio interessato alle mie storie.” Laura non insistette. Il dubbio era rimasto. Un giorno in cui era programmata la visita facoltativa ad un Castello poco noto, Roberta si sentì poco bene. Preferì rimanere in Albergo. Laura era quasi decisa a tenere compagnia all’amica. Louis, invece, insistette affinché la Dott. Laura, visitasse il Castello. Louis avrebbe fatto da “cicerone” solo per lei e lei non voleva deludere il signore francese. Si lasciò convincere. Il Castello non era grande, ma bellissimo. Sembrava uno di quei “giocattoli” che le bambine disegnano per porvi il loro principe azzurro. Louis prese l’iniziativa. Volle fare da “cicerone vero” a Laura… stanza per stanza, corridoio per corridoio, scalone per scalone. Nell’ultima e più bella stanza del Castello, c’era un quadro…Louis, dopo aver parlato dell’autore… concluse dicendo. “Signora Laura. Ora, posso rivelarle il motivo per il quale l’ho portata fino a questa stanza. Vede le labbra della donna rappresentata nel quadro? Sono le sue labbra. E’ da quando l’ho vista salire sul pullman del tour che la osservo. Sono proprio le sue labbra.” – “Come faceva a sapere di questo quadro, di quelle labbra… e tutte le cose che mi ha raccontato su questo Castello?” – Louis tergiversò un poco…poi, “Il Castello è il mio. La donna del quadro è una mia antenata del 1600… Se non si offende, vorrei invitarla a passare un mese in questa mia dimora. Mia ospite …per una vacanza da sogno…Cosa ne dice?” (175°)

 
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TRADIZIONI MATALIZIE di Teresa Ramaioli

Post n°16883 pubblicato il 11 Dicembre 2014 da dinobarili
 

TRADIZIONI NATALIZIE 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 10/12/14 alle 17:36 via WEB
TRADIZIONI NATALIZIE---Un tempo ,quando in ogni casa vi era un camino, a Natale si svolgeva il rituale del “ceppo” o ciocco, tradizione d’origine nordica legata al dio Thor e alla sua pianta sacra, la quercia. La luce emanata dal ciocco di legno per tutta la notte durante il solstizio d’inverno, serviva ad allontanare la negatività del buio e del freddo, simboleggiando il calore vitale del sole. Il Cristianesimo vide nel ciocco “albero della vita e del sole” la figura vitale del Cristo. A Milano il capofamiglia prendeva fra le braccia il ciocco e lo poneva nel camino accendendolo con una fascina di ginepro benedetto. Poi versava del vino in un bicchiere, ne rovesciava un po’ sulle fiamme, beveva un sorso del rimanente e lo passava a tutti i membri della famiglia; a quel punto gettava una moneta sul ceppo ardente e ne donava un’altra a tutti i familiari. Infine da tre grandi pani (antenati del panettone) tagliava una fettina che veniva accuratamente conservata per essere data come “medicina” a chi, durante l’anno, si ammalava. Ciao Teresa Ramaioli

 

 

 

 
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CIAO LAURA ... LASCRIVANA

Post n°16882 pubblicato il 11 Dicembre 2014 da dinobarili
 

CIAO LAURA ...

LASCRIVANA

 
lascrivana
lascrivana il 11/12/14 alle 09:27 via WEB
Bisognerebbe togliere la crosta dal cuore per intenerirsi oggi... Io tolgo il durone che si forma prima che si espanda su tutta la superficie. Buongiorno Dino.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 11/12/14 alle 18:48 via WEB
Ciao Laura - hai ragione. Bellissimo commento da meditare. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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IAO DONATELLA ... DONATELLA DI MILANO

Post n°16881 pubblicato il 11 Dicembre 2014 da dinobarili
 
Tag: DoNna.S

CIAO DONATELLA ...

DONATELLA DI MILANO

DoNnA.S
DoNnA.S il 11/12/14 alle 17:29 via WEB
Tra il magico e il romantico questo racconto. Ma tu fai sentire magico e romantico il anche Ticino.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 11/12/14 alle 18:40 via WEB
Ciao Donatella - il Ticino è romantico. In quanto a magia ... ci sono zone del fiume che hanno dato origine a una infinità di leggende. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO DELIA ... RICAMIAMO

Post n°16880 pubblicato il 11 Dicembre 2014 da dinobarili
 

CIAO DELIA ...

RICAMIAMO

RicamiAmo
RicamiAmo il 11/12/14 alle 12:02 via WEB
Buongiorno Dino serena giornata con affetto Delia
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 11/12/14 alle 18:38 via WEB
Ciao Delia - buona serata a te. Passo dal tuo blog. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO ANTONELLA ... ANTONELLA DI CREMONA

Post n°16879 pubblicato il 11 Dicembre 2014 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

 
alba.estate2012
alba.estate2012 il 11/12/14 alle 09:52 via WEB
Carissimo Dino, quanta dolcezza nel finale di questo racconto.. viva l'Amore! l'Amore Vero!!! quello che non finisce mai!!! Un abbraccio, buona giornata, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 11/12/14 alle 18:37 via WEB
Ciao Antonella - bel commento. Noi dobbiamo sempre sperare nelle cose belle... che durano. Buona serata Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO STEFANO ... STEFANO BROCCA DI PAVIA

Post n°16878 pubblicato il 11 Dicembre 2014 da dinobarili
 

CIAO STEFANO ...

STEFANO BROCCA DI PAVIA

franzkline
franzkline il 11/12/14 alle 17:38 via WEB
Vivono in simbiosi come la pittura con i colori… Ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 11/12/14 alle 18:25 via WEB
Ciao Stefano - hai ragione. Le simbiosi dicono tutto. Buona serata. passo dal tuo Blog. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO ANTONELLA ... ANTONELLA DI CREMONA

Post n°16877 pubblicato il 11 Dicembre 2014 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

alba.estate2012
alba.estate2012 il 11/12/14 alle 09:44 via WEB
L'amore e i baci sono inseparabili.... ed essenziali.. Un abbraccio, buon giovedì, ciao, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 11/12/14 alle 18:24 via WEB
Ciao Antonella - hai ragione. I baci sono essenziali. Buona serata. Dino

 

 

 

 
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CIAO MARION ... MARION20

Post n°16876 pubblicato il 11 Dicembre 2014 da dinobarili
 

CIAO MARION ...

MARION20

 
Marion20
Marion20 il 11/12/14 alle 09:01 via WEB
E' proprio vero questo tuo pensiero. Un bacio è l'essenza dolce dell'amore... Buona giornata! Marion
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 11/12/14 alle 18:23 via WEB
Ciao Marion - il bacio risolve molti problemi. Buona serata. Dino0
(Rispondi)

 

 
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PENSIERI SPARSI DEL 10 DICEMBRE 2014

Post n°16875 pubblicato il 11 Dicembre 2014 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 10 DICEMBRE 2014

“L’amore e i baci sono inseparabili”

Dino

 
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ROSSELLA, MARCO E... racconto (830) di Dino Secondo Barili

Post n°16874 pubblicato il 11 Dicembre 2014 da dinobarili
 

10 DICEMBRE 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 10 dicembre 2014 – Mercoledì - 12.00

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

830

Rossella, Marco e “Roma non fa la stupida stasera …”

Da millenni Roma è la città ideale, la meta di ogni viaggio, il risultato di ogni ricerca. Un anno fa, è stato così anche per la Dott. Rossella, quarant’anni, single, bellissima, Dirigente di una Agenzia Commerciale a Milano, abitante a Pavia. Pavia, oggi, può essere considerata un “sobborgo” di Milano (Pavia, 70mila abitanti … Milano, unmilione e mezzo di abitanti). Tuttavia, Pavia ha caratteristiche inconfondibili rispetto a Milano. Quali? Pavia è una città di fiume … il Ticino. E’ … al pari di Vienna col Danubio, Praga con la Moldava, Firenze con l’Arno,  Roma col Tevere. Qualche lettore arriccerà il naso. Penserà che il Dino, si è preso un colpo di sole … (bella faccia tosta paragonare Pavia a Vienna!) Una differenza sta nelle canzoni … o nella musiche. Strauss ha cantato Vienna e ha scritto il “bel Danubio blu”. A Praga ci ha pensato Smetana. E Firenze? Cosa c’è di meglio per una città di avere un fiume come l’Arno? … Non è un fiume qualsiasi … “Sull’Arno d’argento / si specchia il firmamento / mentre sospira un canto / si perde lontan … “ E Firenze cosa fa? “Dorme Firenze … sotto il raggio della luna …” mentre “dietro ad un balcone veglia una madonna bruna” E a Pavia?  C’è il Ticino … Fino ad ora nessun poeta ha cantato la “Luna pavese” i cui raggi si riflettono nella corrente … raggiungono il fondale del fiume … ed attraggono i pesci innamorati … Un anno fa, però, la Dott. Rossella, quarant’anni, single, bellissima, Dirigente di Agenzia Commerciale di Milano, abitante  a Pavia, era giù di corda. Erano anni che aspettava il ritorno da Roma di Marco … il suo primo amore. Detta così sembra una storia come tante. Invece, no. Proprio l’anno della sua Laurea, Rossella si era pazzamente innamorata di Marco, suo compagno di Corso. Entrambi avevano fretta di terminare l’Università per avere un posto di lavoro. Invece, subito dopo la Laurea, Rossella era stata assunta a Milano e Marco ha avuto un incarico a Roma. Qui sono cominciati i guai. Oggi col lavoro non si scherza. Ogni giorno il lavoro comporta impegni nuovi. Un anno fa, Rossella si è stancato di aspettare il ritorno di Marco. Decise di andarlo a cercare a Roma. Pazzia pura! In fondo … Marco l’aveva promesso. “Rossella, non preoccuparti. Appena mi sono sistemato con il lavoro … torno e ci sposiamo” Valli a capire gli uomini. Sono tutti uguali … un po’ come Ulisse. Tutte le scuse sono buone per rimanere lontani. Una volta il vento contrario … l’altra volta la Maga Circe … poi le Sirene. Così a quarant’anni, Rossella, un anno fa, si era stufata di aspettare. A mali estremi … estremi rimedi. Rossella si era rivolta alla Maga Doralice che in Lomellina è la migliore. Il consiglio della Maga è stato risolutivo. Doralice, ha consigliato a Rossella un antico rito magico. Prendere un’ampolla di acqua del fiume Ticino, vicino al Ponte Coperto e portala a Roma. Versarla nel Tevere … e zacchete, Marco sarebbe apparso all’orizzonte. A questo punto, qualche lettore dirà che la fantasia non ha limiti. Infatti, Rossella ha fatto esattamente ciò che ha detto la Maga Doralice. Una mattina di un anno fa, Rossella si è recata sulla riva sinistra del Ticino a Pavia dove l’acqua lambisce i piedi delle persone. Ha raccolto una piccola ampolla d’acqua. Durante la raccolta ha ripetuto per tre volte il suo desiderio: “Fammi ritrovare Marco a Roma”. Poi si è recata alla Stazione Ferroviaria di Pavia ed ha preso il treno per Roma. Per occupare il tempo durante il viaggio ha acquistato, all’Edicola della Stazione, un libro dal titolo: “Come ritrovare il primo amore a Roma” Sono bastate le prime pagine del libro a mandare in estasi Rossella. Diceva il libro …”dopo aver raccolto l’acqua del fiume Ticino in una piccola ampolla, partire in treno per Roma. Appena giunti nella città eterna … versare l’acqua dell’ampolla nel fiume Tevere. Ripetere per tre volte “Marco dove sei?” Aspettare che le ombre della sera scendano su Roma e recarsi a Trinità de’ Monti. E’ lì che avviene il miracolo … Infatti Rossella ha fatto tutto come scritto nel libro. Era sera … a Roma. Le luci della città si erano accese da poco e Rossella stava scendendo adagio, adagio la scalinata di Trinità de’ Monti … La quarantenne pensava … “Cos’è che non si fa per amore? L’amore è l’idea più pazza del mondo … Eppure se non ci fosse l’amore … cosa sarebbe la vita?” Rossella stava ancora pensando e facendosi delle domande quando sentì una mano posarsi delicatamente sulla spalla. “Rossella cosa fai a Roma?” Era Marco. Marco, il suo primo amore … l’uomo per il quale si era recata dalla Maga Doralice in Lomellina. Aveva raccolto un’ampolla d’acqua del fiume Ticino e l’aveva versata nel fiume Tevere. Aveva ripetuto le frasi rituali. Ed ora, ecco Marco il quale ripeteva per la seconda volta la domanda: “Rossella cosa fai a Roma?”. Rossella era in estasi. Non riusciva a parlare. Parlava con gli occhi. Sembrava dire. “Marco sono qui per te ... solo per te” Questa volta Marco non ha perso tempo. Abbracciò Rossella e la baciò con passione … tante e tante volte. Roma è magica e tutto diventa magico. Poco lontano da Rossella e Marco c’era un artista di strada con la sua chitarra a tracolla. Stava intonando la canzone di Renato Rascel … “Roma non fa la stupida stasera / dammé na mano a faie di de si … “ A Rossella le parole non servivano più … A Rossella servivano i baci e le carezze di Marco. - Questo è il racconto 830, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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CALENDARIO DELL'AVVENTO di Teresa Ramaioli

Post n°16873 pubblicato il 11 Dicembre 2014 da dinobarili
 

CALENDARIO DELL'AVVENTO

di Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 10/12/14 alle 17:16 via WEB
CALENDARIO DELL’AVVENTO--- GIOVEDI 11 DICEMBRE—LA LEGGENDA DEL VISCHIO---C'era una volta, in un paese tra i monti, un vecchio mercante. L'uomo viveva solo, non si era mai sposato e non aveva piu' nessun amico. Per tutta la vita era stato avido e avaro, aveva sempre anteposto il guadagno all'amicizia e ai rapporti umani. L'andamento dei suoi affari era l'unica cosa che gli importava. Di notte dormiva pochissimo, spesso si alzava e andava a contare il denaro che teneva in casa, nascosto in una cassapanca. Per avere sempre piu' soldi, a volte si comportava in modo disonesto e approfittava della ingenuita' di alcune persone. Ma tanto a lui non importava, perche' non andava mai oltre le apparenze. Non voleva conoscere quelli con i quali faceva affari. Non gli interessavano le loro storie e i loro problemi. E per questo motivo nessuno gli voleva bene. Una notte di dicembre, ormai vicino a Natale, il vecchio mercante non riusciva a dormire e dopo aver fatto i conti dei guadagni, decise di uscire a fare una passeggiata. Comincio' a sentire delle voci e delle risate, urla gioiose di bambini e canti. Penso' che di notte era strano sentire tanto chiasso in paese. Si incuriosi' perche' non aveva ancora incontrato nessuno, nonostante voci e rumori sembrassero molto vicini. A un certo punto comincio' a sentire qualcuno che pronunciava il suo nome, chiedeva aiuto e lo chiamava fratello. L'uomo non aveva fratelli o sorelle e si stupi'. Per tutta la notte, ascolto' le voci che raccontavano storie tristi e allegre, vicende familiari e d'amore. Venne a sapere che alcuni vicini erano molto poveri e che sfamavano a fatica i figli; che altre persone soffrivano la solitudine oppure che non avevano mai dimenticato un amore di gioventu'. Pentito per non aver mai capito che cosa si nascondeva dietro alle persone che vedeva tutti i giorni, l'uomo comincio' a piangere. Pianse cosi' tanto che le sue lacrime si sparsero sul cespuglio al quale si era appoggiato. E le lacrime non sparirono al mattino, ma continuarono a splendere come perle. Era nato il vischio. Ciao a tutti gli amici del blog. Teresa Ramaioli

 

 

 

 
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CIAO GIOVANNI ... MENEGI53

Post n°16872 pubblicato il 11 Dicembre 2014 da dinobarili
 

CIAO GIOVANNI ...

MENEGI53

menegi53
menegi53 il 10/12/14 alle 22:01 via WEB
Simpatico e vivo il tuo post Dino! E si respira un'aria spensierata e romantica leggendolo. Con un abbraccio ti auguro una splendida notte! E un buon giovedì di sole!
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 11/12/14 alle 08:33 via WEB
Ciao Giovanni - oggi abbiamo bisogno di romanticismo ... di leggerezza ... di spensieratezza. Cosa ne dici? Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO ANTONELLA ... ANTONELLA DI CREMONA

Post n°16871 pubblicato il 11 Dicembre 2014 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

alba.estate2012
alba.estate2012 il 10/12/14 alle 20:29 via WEB
E tutto l'Amore iniziò da Saint Tropez!!! Troppo bellissimissimo!!!!! Non ti smentisci mai carissimo Dino, sempre il piacevolissimo lieto fine, che meraviglia... almeno i sogni finiscono e iniziano così. Un abbraccio affettuoso, buona serata, ciao, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 11/12/14 alle 08:32 via WEB
Ciao Antonella - nella nostra attuale società ... i racconti sono un'ancora di salvezza... Almeno si ha il lieto fine. Quello che noi tutti vorremmo sempre. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO DONATELLA ... DONATELLA DI MILANO

Post n°16870 pubblicato il 11 Dicembre 2014 da dinobarili
 
Tag: DoNna.S

CIAO DONATELLA ...

DONATELLA DI MILANO

 
DoNnA.S
DoNnA.S il 10/12/14 alle 20:26 via WEB
Romantico racconto, fa sembrare tutto così semplice.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 11/12/14 alle 08:30 via WEB
Ciao Donatella - le cose sono molto semplici. Siamo, qualche volta, noi stessi che ci complichiamo la vita.
(Rispondi)

 

 

 

 
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