dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 06/01/2015
6 GENNAIO 2015
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 6 gennaio 2015 – Martedì - 12.00
Intrigo …
… a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
857
Daniela e Norberto
A volte non basta avere lo stipendio sicuro per essere felici. Un anno fa, ne sapeva qualcosa la Prof. Daniela, quarant’anni, single, bellissima … alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo … Docente di Lettere in un Liceo del milanese. Daniela aveva tutto (o quasi), ma le mancava l’uomo della sua vita. L’uomo che sognava ogni notte. Si fa presto a dire … ma quando le carte della vita si ingarbugliano, tutto diventa complicato. Daniela, al primo anno di Università si era innamorata pazzamente di un suo compagno di Corso, Adriano. Un bel ragazzo, figlio unico, che abitava nel suo stesso Palazzo … ricchissimo. Anche la famiglia di Adriano era contenta di Daniela. Spesso, però, le cose vanno come vanno … e non sono certo i desideri dei genitori a decidere il futuro dei figli. Infatti, Il rapporto tra Daniela e Adriano è andato benissimo fino alla Laurea, poi … sono cominciati i guai. Durante la festa di Laurea, Adriano ha espresso pubblicamente il desiderio di dedicarsi ad attività umanitarie in Africa. Daniela, pensava che Adriano scherzasse, invece no. Non scherzava. Dopo qualche settimana Adriano è partito per l’Africa e Daniela, per poco, non è caduta in depressione. A tenere in equilibrio Daniela ci ha pensato la sua amica e coetanea Franca la quale era forte come una roccia. “Daniela, contro il Destino non si può andare. Dimentica Adriano. Mettici una pietra sopra … e non pensarci più” Facile a dirsi … difficile a farsi. Franca però non ha mollato la presa … come un cane mastino. “Daniela, devi studiare. Devi avere uno scopo ed un obbiettivo preciso. Non devi perdere nemmeno un giorno” Così è stato. Daniela ha superato la crisi. Ha avuto la Cattedra in Lettere in un Liceo del Milanese. Un anno fa, però, al compimento del quarantesimo anno, Daniela aveva la testa in confusione. Dalla vita aveva avuto molto … ma non aveva ancora avuto ciò che voleva. L’uomo dei suoi sogni. Si sfogò con la sua amica Franca. “Franca non riesco più ad andare avanti così. Devo prendere una decisione. Devo trovare l’uomo della mia vita a qualsiasi costo. La scuola e lo stipendio sicuro non mi bastano più” L’amica conosceva Daniela meglio delle sue tasche. Sapeva che aveva bisogno di fatti concreti. Per Daniela c’era solo la sfida. Come? Quando una donna, arrivata a quarant’anni, bellissima, si pone degli obbiettivi … non la ferma nessuno. Daniela ha cominciato ad iscriversi a diverse Associazioni a Milano. Dopo un po’ le lasciava perché non offrivano ciò che voleva. Un sabato di un anno fa, Daniela era a Milano. Aveva deciso di presenziare alla Inaugurazione di una Mostra d’Arte … Non era una vera e propria Mostra. Più che una Mostra era un Percorso artistico … Gli Organizzatori, però, avevano fatto le cose in grande. Tra i visitatori presenti all’Inaugurazione della Mostra sarebbero stati estratti a sorte due primi. Una vacanza di una settimana per una donna … e una vacanza di una settimana per un uomo. Dove? A Parigi! Quel sabato mattina di un anno fa, c’era una folla indescrivibile all’Inaugurazione della Mostra. Al termine della manifestazione è stata fatta l’estrazione dei premi. Daniela è risultata vincitrice per le donne. Mentre per gli uomini ha vinto un Signore sui cinquant’anni il cui fascino non ha lasciato indifferente Daniela. Quando una donna vuole … la conoscenza è immediata. Infatti, il primo passo l’ha fatto la quarantenne. “Scusi potrei conoscere il suo nome?” Il Signore dal fascino superlativo si è presentato. “Sono il Dott. Norberto abito in Svizzera. Se vuole possiamo organizzare la vacanza a Parigi … insieme” Sembrava che il Destino si fosse divertito a giocare la carta del piacere. Daniela e Norberto non si sono lasciati più. Al termine dell’inaugurazione della Mostra hanno pranzato insieme in uno dei più rinomati Ristoranti della città. Hanno passeggiato per le vie del centro di Milano da Piazza San Babila al Castello Sforzesco in mezzo ad una folla indescrivibile. Si dice che ogni città ha il suo fascino. Milano può competere con Parigi … specialmente quando comincia a nascere l’amore tra due persone. Daniela e Norberto non passeggiavano per le vie del centro di Milano … si lasciavano trasportare dalla folla. Daniela cercava di non perdere il contatto con Norberto il quale per evitare di perderla ha cominciato a stringerla a sé. Daniela era ciò che voleva. Ogni volta sentiva la mano di Norberto che mandava dei messaggi … Erano proprio messaggi? Daniela finse di essere spintonata dalla folla e abbracciò Norberto. Viso contro viso. Quando un uomo ed una donna si trovano a contatto di … labbra non hanno scelta. Devono assolutamente baciarsi. Daniela e Norberto si sono baciati … in mezzo alla folla che spingeva da tutte le parti. In quel momento Daniela capì ciò che voleva. Una notte di fuoco a Milano. Così è stato. Milano è una città romantica … dove i baci sono la musica del cuore. - Questo è il racconto 857, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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LA DODICESIMA NOTTE
OVVERO
LA NOTTE DELLA BEFANA
di Teresa Ramaioli
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STEFANO BROCCA DI PAVIA
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Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
206
Marisa… parla d’amore
Sessant’anni non sono tanti, ma non sempre sono accolti con piacere. Franco, impiegato presso una ditta commerciale , i sessant’anni, un anno fa, li ha accolti per niente bene. Causa la crisi economica (era una scusa) si sentiva deluso di come andavano le cose. C’era poco da stare allegri. Ogni tre per due, nella ditta presso cui lavorava, si parlava di licenziamenti. La storia era cominciata un anno prima. Aveva iniziato l’impiegata della contabilità, la Rag. Marisa, che aveva sotto controllo gli “ordini”. Prima con mezze frasi, poi con dei “numeri” che facevano venire il mal di testa. Improvvisamente, tutto il personale cominciò a pensare al proprio futuro… che non era più roseo come immaginava alcuni anni prima. La Rag. Marisa, per esempio, era una bella cinquantenne, nubile, che non si era mai fatta mancare niente. Ore straordinarie a non finire… viaggi in tutto il mondo. Da un anno, però, anche Marisa, cominciò a capire che doveva pensare al proprio futuro. Non poteva vivere come aveva fatto fino a quel momento. Tra i colleghi maschi, l’unico libero da impegni sentimentali era solo Franco. Ogni volta che Franco si avvicinava alla “distributrice automatica del caffè”, anche Marisa sentiva la voglia di un caffè. Tra una chiacchiera e l’altra, l’impiegata della contabilità aveva saputo che Franco aveva una piccola vigna in collina a un’ora di automobile da Pavia. Dagli oggi, dagli domani, Marisa fece in modo di farsi invitare a “visitare la vigna”. Oltre alla vigna, Franco, aveva anche la casetta rustica in cui abitava con la madre ottantenne. Una donna forte, lucida e piena di vitalità. Franco non voleva fare discussioni con la madre. Alla prima visita presentò Marisa come una collega… La madre Eugenia, però, aveva già capito tutto. Il figlio ci stava cascando come una pera cotta. La “cosi detta collega” guardava molto più avanti. Eugenia mise in guardia il figlio dal fare stupidaggini. “Ricordati, Franco, che le stupidaggini con le donne non si fanno neanche a vent’anni… immaginarsi a sessanta. Se a vent’anni le rose resistono un po’… a sessanta appassiscono nel giro di un giorno… Rimangono solo le spine. Quindi, non illudere… e non illuderti.” Franco reagì. “Mamma, Marisa parla d’amore.” – L’ottantenne arzilla Eugenia non ci vide più. “Oggi, le donne, fanno presto a parlare d’amore. Ne parlano anche troppo. Ricordati, Franco, che quando si parla troppo d’amore è perché si intendono altre cose molto più venali. Se vuoi farti un’amicizia… è nel tuo diritto… ma patti chiari. Ognuno a casa propria. Nessuna confusione tra simpatie, sentimenti e interessi. Sugli interessi, poi, non si discute. Ogni uomo deve poter disporre “liberamente” del proprio tempo e delle proprie sostanze. Quando un uomo perde la disponibilità del proprio tempo e delle proprie sostanze… perde la sua libertà. Diventa schiavo. Senza libertà… un uomo non può (e non potrà mai) essere felice.” (206)-
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IL RISOTTO ALLA MILANESE
di Teresa Ramaioli
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5 GENNAIO 2015
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 5 gennaio 2015 – Lunedì - 12.00
Intrigo …
… a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
856
Roberta e Raffaele
Un anno fa, la Dott. Roberta, era in crisi. Non una crisi pesante … una crisi tipo testa in confusione. D’altro canto, Roberta aveva le sue ragioni. Aveva appena compiuto quarant’anni, single, bellissima ... e non aveva ancora il compagno, cioè l’altra metà del cielo. Si fa presto a dire quarant’anni … ma per una donna è un traguardo importante. Inoltre, Roberta, sapeva di essere bella, anzi, bellissima … alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo. Eppure dal punto vista sentimentale si considerava un fallimento. Un anno fa, la Dott. Roberta, era giunta alla conclusione che il suo fallimento sentimentale era dovuto al lavoro quale Dirigente di una piccola Agenzia di pratiche commerciali a Milano. Ne parlò con la sua amica e coetanea Albertina. “Albertina, sono arrivata alla conclusione che il mio lavoro mi porta sfortuna. Ho deciso di cambiare lavoro” Albertina si inalberò. “Roberta sei diventata matta? Con la crisi che stiamo attraversando non mi sembra proprio il caso di scherzare. Oggi, chi ha un lavoro se lo tiene stretto … altro che avere idee balzane come le tue. E, poi, cosa c’entra il lavoro con la ricerca dell’anima gemella. Ricordati, Roberta, che quello che non è avvenuto in quarant’anni … può avvenire in un minuto. Tutto dipende da te. Magari … l’amore è sotto i tuoi occhi e non lo vedi …” Roberta si rese conto che Albertina non scherzava. Stava dicendo cose serie. Provò a farsi l’esame di coscienza. Controllare le proprie conoscenze maschili … Non individuò alcuna anima gemella. Decise di continuare il discorso. “Albertina cosa vorresti dire con … l’amore è sotto i tuoi occhi e non lo vedi?” Albertina aspettava la domanda “Roberta, tu lavori a Milano, ma abiti a Pavia. Il sabato mattina sei libera del lavoro e spesso, te ed io prendiamo il caffè in Piazza della Vittoria. Lo sai che Piazza della Vittoria è un luogo magico? Il mese scorso la nostra collega, Laura, era al Bar per prendere un caffè. E’ arrivata una troupe televisiva. Le ha fatto un’intervista … e oggi, lavora in un cast per sceneggiati TV. Puoi controllare tu stessa” Roberta era a conoscenza di quanto accaduto a Laura … ma era convinta fosse un caso. Invece, Albertina era del parere che fosse la magia di Piazza della Vittoria a Pavia. Ormai era fatta. Roberta, la prossima volta che si sarebbe recata in Piazza della Vittoria a Pavia per prendere il caffè sarebbe stata più attenta … Non si sa mai. La settimana stava per terminare. Era venerdì sera un anno fa. Roberta doveva ritirare dei documenti presso un Ufficio di Piazza della Vittoria a Pavia. La Piazza si stava svuotando. Le persone avevano un gran voglia di tornare alle proprie case e dimenticare il resto del mondo. Roberta, dopo aver ritirato i documenti decise di fermarsi al solito Bar per fare quattro chiacchiere con Proprietaria, la Signora Barbara. Stava per entrare nel Bar quando incontrò il suo compagno di Università, il Dott. Raffaele. I due non avevano bisogno di presentazione. “Roberta cercavo proprio te. Sapevo che frequenti questo Bar e cercavo qualcuno che mi desse il tuo numero di cellulare” Roberta si incuriosì. Tra lei e Raffaele c’era stata una sola serata in sala da ballo … nulla più. E, poi, allora era pure fidanzato. Cosa è successo? Raffaele continuò. “Roberta, come tu sai, sono sempre stato un appassionato di fotografia. Fotografie da reportage. Mi è stato commissionato un reportage “Viaggio in Italia”. Un lavoro che mi impegnerà almeno un anno. Da solo, però, non riesco a realizzarlo nel tempo previsto. Mi serve una persona di fiducia … come voglio io. Ho pensato a te. Cosa ne dici?” Roberta cominciò a sognare. Un viaggio in Italia lungo un anno? Un anno in compagnia di un bel compagno come Raffaele? Si dice che il treno (della vita) bisogna prenderlo quando si ferma in Stazione … Quel treno (per Roberta) poteva non fermarsi più. Roberta decise sull’istante. “Raffaele cosa ne dici se ne parlassimo a tavola?” Quando si mettono i piedi sotto al tavolo ci si rilassa. Si lascia fare al cameriere … e non si guarda l’orologio. E’ il miglior modo per vivere momenti incantevoli. Roberta cercò di farsi spiegare il tipo di lavoro che avrebbe dovuto svolgere, ma i suoi occhi erano persi negli occhi del suo compagno di Università. Del resto non ci voleva molta fantasia per capire. Quando Raffaele aveva pensato a Roberta per un reportage “Viaggio in Italia” doveva aver pure una ragione. Era da giorni che la mente di Raffaele era presa da un serata in sala da ballo con una donna splendida … alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo. Quale migliore occasione per riprendere un incanto che non si era mai interrotto? A tavola Roberta cercò di ascoltare ciò che diceva Raffaele, ma francamente non aveva alcuna voglia di capire. A Roberta interessava una carezza. Un bacio sulla guancia … Beh, un bacio sulla guancia è un po’ poco … meglio un bacio vero. Uno di quelli da far tremare i polsi (tipo film “Dieci in amore”). Anche Raffaele parlava … parlava, ma il suo fine era di abbracciare e stringere tra le braccia Roberta. Dirle “Roberta sono qui. Sono qui per te. Con te voglio fare un Viaggio in Italia. Visitare le nostre più belle città … da Milano a Venezia, da Torino a Genova, da Verona a Bologna, da Rimini a Firenze, da Pisa a Volterra, da Roma a Napoli, da Foggia a Siracusa, da Palermo a Sassari. Raffaele stava ancora viaggiando con la fantasia da città in città, quando sentì una mano sul collo ed un bacio sfiorargli il viso. Era Roberta. Si era resa conto che in amore le parole servono a poco. Servono i baci. I baci appassionati. Le carezze delicate … lente, prolungate. Raffaele capì che la notte è breve … ma può essere prolungata. La notte di quel venerdì di un anno fa, per i due quarantenni, è continuata per sette giorni. Un incanto! Ed è stato solo l’inizio. Questo è il racconto 856, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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LA CASSOEULA
di Teresa Ramaioli
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ALDO.GIORNOA64
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ANTONELLA DI CREMONA
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