dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 13/01/2015
CIAO STEFANO ...
STEFANO BROCCA DI PAVIA
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CIAO ANTONELLA ...
ANTONELLA DI CREMONA
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Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
214
Quel Castello tra i monti…
Nella vita ci sono le stagioni… come nel corso dell’anno. C’è la stagione della primavera, quando le persone sono giovani e spensierate. C’è l’estate, tra i 30 e i 50 anni, dove le persone, tra alti e bassi, sono convinte di essere le padrone del mondo… Poi arriva l’autunno… un po’ come settembre… prime nebbie, qualche giornata umida… con il sole che fatica a farsi strada. E’ l’età dei primi rimpianti… dei perché non ho fatto questo, dei perché non ho fatto quello. Il tempo vola via. Le giornate passano in fretta. Si vorrebbero fare tante cose… recuperare il tempo perduto. Non è più possibile. Ciò che è andato, è andato. La Parrucchiera Cristina di Pavia era in quell’età, in quella stagione… età sospesa tra il… “ieri” (che non c’è più) e il… “domani” (che non c’è ancora). Cercava di farsi coraggio parlando con le clienti che si trovavano “nella sua stessa stagione”. Con alcune clienti era “meglio” non parlare, non andare sull’argomento… altrimenti si rischiava di finire in depressione. Con Sandra, no. Con la Signora Sandra era un piacere dialogare. Non parlava mai di mali e di malattie, di “ritocchi”, di linea, di delusioni amorose… insomma… di argomenti “no”. La Signora Sandra, era una patita di “viaggi speciali”… non viaggi lunghi, costosi, impegnativi. I suoi erano “viaggi” per raggiungere località (sconosciute) del territorio dove si svolgeva qualche incontro “importante”…(meglio se d’amore), importante per i protagonisti, naturalmente. La Signora Sandra fin dalla gioventù era andata alla ricerca di “fatti particolari” legati al territorio. La Parrucchiera Cristina si era subito sentita interessata all’argomento, coinvolta. La Signora Sandra aveva trovato la persona giusta. “Cristina, perché non vieni anche tu a visitare il “soprannominato” Castello delle Aquile? Domenica ho fissato l’appuntamento per una visita privata nel Castello. Il padrone di casa, il Conte Gianfilippo Dei Desideri ci ospiterà e ci farà da cicerone. E’ l’occasione per farci raccontare la storia della “Sala Blu”. Poche persone sanno la vera storia di quanto avvenuto in quella Sala… E’ un’occasione unica.” – La Parrucchiera Cristina prese la palla al balzo. Accettò l’invito. D’altro canto, cosa aveva da fare? Il negozio era chiuso. L’incontro con le solite amiche pavesi (e i soliti discorsi) l’avrebbe rimandato alla domenica successiva. Meglio la “Sala Blu”. Il giorno dell’incontro arrivò in fretta. Sandra e Cristina vennero accolte nel Castello delle Aquile dal Conte Gianfilippo, splendido sessantenne, elegante, raffinato e gentile. Dopo la visita alla struttura esterna circondata da un vasto giardino, fu la volta della struttura interna ricca di scale, ballatoi, stanze segrete e corridoi… E venne il momento della “Sala Blu”. La Sala era veramente dipinta di blu. Anche i mobili erano blu. Blu, però, sembrava l’aria che si respirava …e quel senso di magico e misterioso che la rendeva unica. Il Conte Gianfilippo parlò. “Sono lieto di mostrare il gioiello di questo Castello. Si racconta che in questa Sala sono avvenuti tantissimi innamoramenti. Il più famoso è senz’altro quello della Contessina Eva, nel 1500. Si dice che lo spirito di Eva sia ancora in questa Sala. Una volta l’anno, Eva si materializza. Ammanta di veli una visitatrice di questa Sala e la porta con sé nella Torre delle Aquile per farla incontrare con il Principe Dei Desideri…” In quell’istante, Cristina si sentì delle vampate di calore. Cominciò a togliersi gli abiti che aveva indosso. Una mano invisibile la ricoprì di veli variopinti… Cristina scomparve alla vista dei presenti. Solo il lunedì successivo, nel pomeriggio, la Parrucchiera di Pavia ricomparve allegra e felice come non lo era mai stata in vita sua. Alla domanda cosa le fosse successo rispose con uno sguardo che … voleva dire tutto… e non voleva dire niente. Del resto c’è un proverbio antico che dice: “Chi sa il gioco… non l’insegni” (214)
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PAVIA
di Teresa Ramaioli
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CIAO FRANCA ...
VULNERABILE14
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CIAO ANTONELLA ...
ANTONELLA DI CREMONA
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CIAO DONATELLA ...
DONATELLA DI MILANO
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CIAO ANTONELLA ...
ANTONELLA DI CREMONA
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12 GENNAIO 2015
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 12 gennaio 2015 – Lunedì - 12.00
Intrigo …
… a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
863
Antonella, Igino e Francois
In un giorno, la Dott. Antonella si è vista la sua vita stravolta. Prima aveva conosciuto Valentine, la sua sorella gemella di cui fino ad allora aveva ignorato l’esistenza … Poi, il Signore bellissimo che aveva visto sul treno superveloce Milano – Roma. Ora, era veramente troppo. E cosa sarebbe dovuto capitare ancora? Igino, era preparato a tutto. Quando il Signore bellissimo è entrato nella Sala della Mostra di Pittura, l’accolse con una calorosa stretta di mano. “Antonella, ti presento il Prof. Francois, il mio Agente a Parigi. Colui al quale devo tutto. Il mio successo artistico … e l’incontro con Valentine” Antonella e Francois si strinsero la mano come se si conoscessero già. Igino continuò. “E’ stato Francois a farmi conoscere il mondo artistico di Parigi … Francois è un genio sotto tutti gli aspetti” Francois cercò di dissimulare. “Igino non esagerare. Ogni persona ha le sue qualità … e poi, non siamo noi a decidere … è il Destino che decide per noi. Vuoi vedere che è così anche questa volta?” Antonella non sapeva cosa dire. Le sembrava di essere entrata in un “cerchio magico” dove ogni tessera andava al posto giusto. Inoltre non riusciva a togliere gli occhi di dosso a Francois … come se l’avesse conosciuto da sempre. Come se l’amasse già … senza averlo frequentato neanche un minuto … E’ stato ancora Igino a continuare il discorso. “Visto che siamo Roma per presentare la Mostra è giusto che prenda la parola il Prof. Francois che di questa Mostra è l’ispiratore” A quel punto nella grande Sala della Mostra di Pittura si è fatto silenzio. Silenzio di tomba. Il Professore di Parigi si espresse in perfetto italiano. “Gentili Signore e Signori, questa Mostra non è stata fatto a caso a Roma. E’ stata fatta a Roma perché è una città magica … unica al Mondo. E’ magica anche Parigi … ma non come Roma. Motivo? Perché Roma ha tantissimi anni in più di storia. A Roma sono confluite conoscenze uniche al Mondo. In fatto di arte Roma è la prima al Mondo. E, sapete cosa vuol dire arte? Vuol dire vita, vuol dire amore, vuol dire conoscenza del profondo. Nella vita nulla capita per caso. Tutto ha una ragione. Noi singole persone abbiamo una ragione. Mi soffermo solo su un particolare di questa Mostra. Gli innumerevoli disegni presenti ritraggono parti del corpo di una donna. Eppure ogni parte ha un suo significato. Anzi, saperlo leggere … è la spiegazioni della vita del singolo individuo e della società” Il Prof. Francois si fermò improvvisamente. Non voleva andare oltre con il discorso. Igino si sentì in dovere di ringraziare e il pubblico non si accorse neppure che nella Sala della Mostra era entrata una rondine … Si dice che quando un volatile entra in un ambiente chiuso non vi entra a caso … E’ messaggero e reca un messaggio. Il Prof. Francois lo sapeva e colse il messaggio al volo. Del resto il cinquantenne aveva già deciso. Avrebbe portato Antonella a Trinità de’ Monti. Sulla scalinata più famosa del Mondo le avrebbe rivelato il mistero della sua presenza a Roma. Francois prese sottobraccio Antonella e si avviò verso la scalinata di Trinità de’ Monti. Si fermò a metà scalinata e … “Antonella … noi due siamo destinati a fondare una nuova dinastia. Per spiegarmi meglio, tu ed io dobbiamo recarci subito nel mio Castello in Francia. In quel luogo capirai molte cose. Quella stessa sera Antonella era in Francia, nel Castello del cinquantenne. Francois volle mostrarle il segreto dell’antico maniero: la Stanza dell’Amore. “Vedi, Antonella, questa stanza è il gioiello di questa stupenda residenza. In questa stanza c’è un grande libro con tanti fogli bianchi” Francois aprì un antico armadio e mostrò il libro alla quarantenne milanese. Per leggerlo ho impiegato anni di studi. C’è scritto che da oggi, avrà inizio la “dinastia Degliantonella” … dei nostri figli. Prova ora a mettere la tua mano su questo libro …” Antonella lo ha fatto e subito si sono accese tantissime luci nella stanza … nei corridoi … in tutte le trecento le stanze … e lungo le scale che collegavano i vari piani del Castello. Antonella rimase allibita. Non credeva ai propri occhi. Non immaginava esistessero cose simili. Abbracciò Francois e lo baciò lungamente … ma senza fretta. Sapeva che la sua vita iniziava in quel momento, perché da quel momento era la Signora Francois. Anzi, Antonella Degliantonella … un Titolo che non era un Titolo … ma la vita di un Castello … in Francia - Questo è il racconto 863 scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per … il piacere di chi scrive … e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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