dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 25/03/2015
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
303
Severino…
E’ noto che nella vita ci sono “alti” e i “bassi”… A volte qualcuno mette i punti sugli “i”… come dire… “ci sono più ‘bassi’ che alti”. In verità i due “estremi” si equivalgono. Un anno fa, dopo un periodo decisamente “no”, l’Ing. Severino, 45 anni, scapolo (perché “lei” se ne era andata via) aveva deciso di “rimettere a posto la propria vita”, darsi una mossa …e riprendere a vivere. Un anno fa, un sabato appunto, era andato dal suo Parrucchiere di fiducia. Nel negozio c’erano parecchi clienti nuovi. Per ingannare l’attesa decise di dare una occhiata ai settimanali messi a disposizione. Ne prese uno a caso …e a caso l’aprì. Quasi senza accorgesi, l’Ingegnere, si trovò davanti la pagina degli oroscopi. L’Ing. Severino, non aveva mai letto un oroscopo in vita sua. Non sapeva neppure come fossero fatti. Quella pagina, però, l’attirava. Recava un titolo. “Questa pagina è riservata alle persone nate il 1 luglio.” L’Ingegnere si rese conto che era la data in cui lui stesso era nato. Cercò il suo segno zodiacale e lesse attentamente. “Per voi uomini che siete nati il primo luglio sotto questo segno… è l’occasione propizia per dare una grande svolta alla vostra vita. Fate quanto segue. Questa sera, preparatevi elegantemente e partecipate ad una serata danzante. Durante la serata vi accadrà qualcosa di straordinario.” Per l’Ing. Severino fu come una “boccata d’ossigeno”. Un salto nel futuro (il suo). Aveva proprio bisogno di qualcosa di nuovo, di imprevisto e di imprevedibile. Attese il suo turno e, una volta a casa, si preparò per la serata. All’epoca dell’Università, Severino aveva frequentato il “dancing” soprannominato “Il Gioco del Destino”. Quel locale gli era rimasto impresso nella memoria. Perché non tornarci? Erano passati parecchi anni da allora, ma l’ultima volta che lo aveva visto, dall’esterno, era rimasto tale e quale. Andarci da solo? Si chiese Severino… Telefonò ad una collega, Rosy, single… la quale declinò l’invito. Senza mezzi termini, la Rosy aveva detto che preferiva uscire con le donne… anzi, con una donna, la “sua”. Severino non fiatò. Oggi, ogni persona ha i suoi gusti…e vanno rispettati. Ormai, però, aveva deciso. Sarebbe andato al “Gioco del Destino”. Quando l’Ing. Severino entrò nel locale semibuio fece fatica ad orientarsi. Il locale oltre ad essere semibuio c’erano dei “lanci di luce” come se qualcuno si divertisse a dare occhiate qua e là. All’Ingegnere non ci volle volto per ritrovare gli stessi elementi “dei suoi tempi”. Per esempio. Il palco dell’orchestra era ancora al solito posto ed il fondale aveva ancora appeso tanti “bigliettini” con “i giuramenti degli amanti”. Severino si sentì di buonumore. Aveva ritrovato qualcosa di “suo”… dei suoi sogni di allora, quelli realizzati (come il lavoro) e quelli irrealizzati … come l’amore. Per Severino l’amore era un tasto dolente. Quella sera, però, non voleva pensarci. Voleva solo divertirsi… spensierato, scanzonato, un po’ folle… come ai tempi dell’Università. L’Ing. Severino prese posto ad un tavolino libero e fece la sua ordinazione mentre l’orchestra intonava la canzone: “Portami tante rose”. Proprio in quell’istante, una ragazza con una mascherina in volto si avvicinò al suo tavolo. Tra le mani aveva una rosa. “Ingegnere, questa rosa è per lei. Gliela manda la donna del “giuramento degli amanti”. Mi ha detto di dirle che sarà da lei a mezzanotte… per l’ultimo valzer”. Severino rimase di stucco. Con la rosa, c’era anche il bigliettino scritto… allora da una sua collega di corso. Diceva: “un giorno t’amerò …e sarai mio… per sempre. Debora” …” (303)-
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MILANO
di Teresa Ramaioli
iltuonoilgrillo il 24/03/15 alle 18:03 via WEB MILANO---Salone Margherita, così chiamato in onore di Margherita d'Austria-Stiria, fu il primo ambiente deputato all'opera in Milano. Eretto nel secondo cortile di Palazzo Ducale (oggi Palazzo Reale) alla fine del XVI secolo, fu in seguito sostituito dal Teatro Regio Ducale. La modesta struttura, ebbe una grande importanza storica e culturale, si trattò infatti del primo teatro stabile cittadino, ma soprattutto attraverso il Salone Margherita si diffuse in città la passione per l'opera. Nell'autunno 1598 era atteso alla corte milanese il passaggio di Margherita d'Austria-Stiria, in viaggio per la Spagna, dove si sarebbe unita all’erede al trono Filippo. Nel luglio, il governatore di Mlano Velasco ordinò la costruzione di un salone per il teatro,. Furono sfruttati due colonnati già esistenti per creare una balconata,. l'ambiente fu quindi coperto da un soffitto ligneo. Il salone, in seguito utilizzato, oltre che per feste, banchetti e tornei, come teatro dell'opera, mantenne il nome di Salone Margherita in onore della sovrana spagnola. Nella notte tra il 23 e il 24 gennaio 1695 un primo incendio divampò nella sala rendendo necessari lavori di restauro. Tredici anni più tardi, nella notte tra il 5 e il 6 gennaio 1708, il salone fu definitivamente ridotto dalle fiamme ad «un mucchio di terra e sassi…».Dopo quasi un decennio, e la fine del dominio spagnolo, sorge, al posto del vecchio ambiente.,una nuova sala il Teatro Regio Ducale.Ciao Teresa Ramaioli |
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CIAO ANTONELLA ...
ANTONELLA DI CREMONA
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DONATELLA DI MILANO
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24 MARZO 2015
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 24 marzo 2015 - Martedì - 12.00
Intrigo …
… a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
934
Michele e la cena del Destino
A cinquant’anni, il Dott. Michele non era soddisfatto di come erano andate le cose nella sua vita. Capita spesso a parecchi uomini. Dopo aver lavorato come pazzi … si accorgono, improvvisamente, di non essere soddisfatti. Il Dott. Michele se ne accorse una mattina di un anno fa. Era davanti allo specchio. Si stava facendo la barba. Aveva notato alcuni capelli grigi e … “Da dove sono spuntati? Ieri non c’erano …” Da lì è nata tutta una serie di considerazioni che gli hanno lasciato l’amaro in bocca. Il Dott. Michele, fisico atletico, single, Dirigente di una Agenzia Commerciale nel milanese, abitante a Pavia aveva parecchie cose … ma non tutte. O meglio. Gli mancava una parte importante: l’amore. Già. Si fa presto a dire “l’amore”, ma non è così semplice. Per esempio. Il Dott. Michele si era Laureato con il massimo dei voti. Aveva trovato il lavoro che era di suo gradimento con un ottimo stipendio. Si era comprato l’appartamento che era il suo sogno … all’ultimo piano di un Palazzo sul Lungoticino a Pavia … Ma, non aveva raggiunto quel risultato che si era prefissato: incontrare la donna del cuore. La donna della sua vita … Si fa presto a dire “la donna della vita”. Del resto il Dott. Michele ci aveva già provato. Con la prima … Giovanna. Le cose erano andate bene per i primi tre anni … poi si è rotto tutto. Non c’è stato più un momento di piacevole convivenza. E tutto perché? Il Dott. Michele aveva proposto a Giovanna di avere un gatto … “Un gatto? Un gatto per casa? Ma neanche per idea ..” Quella era stata la risposta di Giovanna alla proposta di Michele. Da lì erano nati una serie di “questo si … questo no … “fino alla completa rottura del rapporto. Ci sono voluti due anni, a Michele, per far passare il trauma (trauma psichico, naturalmente)… Poi, adagio, adagio … Michele si è riavvicinato alle donne … Anzi, sono state le donne, ad avvicinarsi a lui. Ci ha pensato, Valeria a circuire Michele. Quando una donna si mette in mente certe cose … difficile farla recedere. Valeria ha voluto a tutti i costi che Michele andasse a vivere a casa sua ed, insieme, iniziassero una comune convivenza. Per i primi momenti tutto è andato liscio. Allora aveva quarant’anni ed aveva già le sue idee ben piantate in testa. Per esempio, Michele non aveva orari. Si svegliava in piena notte. Si vestiva e metteva al computer a lavorare. Tutto questo a Valeria non andava bene. Per un po’ ha fatto finta di niente … poi, ha cominciato. “La notte è fatta per dormire …” Michele ha ignorato la considerazione. Alla fine, però, ha deciso. E’ ritornato nel suo appartamento sul Lungoticino a Pavia che era sempre il suo luogo preferito. Un anno fa, a cinquant’anni, davanti allo specchio, il cinquantenne, si è fatto l’esame di coscienza e la risposta è stata spietata: insoddisfazione! Così, non poteva andare avanti. Quella stessa mattina, Michele ne parlò con il suo coetaneo, amico e Collega Federico. “Federico devo trovare la soluzione al mio problema. Così non posso andare avanti. Ho bisogno di incontrare … la donna del cuore. Quella che si incontra una sola volta nella vita” Federico si è fatto scuro in viso. “Ma sei proprio sicuro di quello che dici? Stai bene … Hai voglia di stare male?” Federico era stato morbido. Avrebbe voluto dire di peggio, ma si astenne. Michele insistette. “Federico, ho deciso. Devo trovare la donna che si incontra una sola volta nella vita. Deve essere super. Alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo. Ho quello … o niente!” Federico fece un grugnito. “E’ proprio vero che chi sta bene … presto tardi, va ha cercarsi i guai. Però, ti sono amico e ti voglio aiutare. Ho ricevuto una mail per una Cena del Destino a Vienna … Se vuoi, puoi andare al mio posto” Un viaggio a Vienna non è mai da scartare. Anzi, per Michele, sarebbe stato un bellissimo inizio. Il cinquantenne lesse la mail attentamente. Si attenne scrupolosamente alle indicazioni scritte. Confermò la presenza e si preparò per la partenza. Ormai era fatta. La mente del Dott. Michele era rivolta alla bellissima città di Vienna, città della musica, dell’arte … e dell’amore. Già, perché Vienna non è solo la città della musica … La musica è il miglior passaporto dell’amore. Quell’amore che viaggia al ritmo di un valzer … proprio un valzer di Strauss. Infatti, la Cena del Destino era organizzata in uno dei più lussuosi Alberghi di Vienna. Nel Salone degli Eventi … dove la Cena del Destino era una scusa per l’incontro fatale. Michele si preparò a dovere. Vienna era la sua meta … come calamitato da una forza irresistibile: l’amore. Infatti, appena il Dott. Michele entrò nel Salone degli Eventi i suoi occhi caddero su una bellissima donna bionda. Una trentenne, alta, occhi azzurri e gambe da fine del mondo. Qualcosa di unico, di eccezionale. Michele l’avvicinò. Le chiese un ballo sul suo carnet (a Vienna si usa ancora). Era il primo … Con incredibile sfrontatezza … ne chiese un secondo, un terzo, un quarto … Anche la bellissima donna bionda era alla ricerca dell’uomo del cuore per questo si era iscritta alla Cena del Destino. Il cinquantenne si presentò. “Michele …” – “Domenica … “ rispose la donna ed aveva tutta l’aria di aver scoperto il Sole. Continuò e chiese “Posso chiederti da dove vieni?” – “Da Pavia …” rispose Michele. Domenica si convinse che il Destino esiste. “Ho appena comprato un Attico sul Lungoticino a Pavia. Sarà la mia abitazione da domani …” – Michele si incuriosì. “Posso chiederti a quale numero civico?” Domenica pronunciò un numero … L’Attico era proprio quello del Palazzo in cui abitava. Sopra al suo appartamento all’ultimo piano. Il loro amore, che stava per sbocciare (e sarebbe comunque sbocciato) … aveva pure l’ascensore. - Questo è il racconto 934 scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per … il piacere di chi scrive … e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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UOVO DI PASQUA
di Teresa Ramaioli
iltuonoilgrillo il 23/03/15 alle 19:34 via WEB Uovo di Pasqua----Anche quest'anno non voglio rinunciare all'Uovo di Pasqua, sarà per la mia memoria di bambina sarà per la mia passione per il cioccolato, sarà per la speranza che il cioccolato mi renda più intelligente (la speranza è l'ultima a morire), ma l'uovo al cioccolato mi piace. Regalare un uovo di Pasqua è anche un acquisto per gli adulti, sarò mica l'unica a cui piace l'uovo di Pasqua? La tradizione dell'Uovo di Pasqua deriva da un rito pagano, in cui l'uovo simboleggia l'embrione primordiale dell'esistenza, era tradizione dei popoli barbari del Nord Europa e dell'Europa Centrale festeggiare il primo plenilunio successivo all'equinozio di primavera per la benevolenza degli dei della natura per avere un buon raccolto. Secondo alcune fonti si fa risalire la diffusione di questo rito ai Celti, i cui sacerdoti i Druidi vedevano negli elementi della natura la presenza degli dei. In seguito parte delle conoscenze dei Druidi, si trasferirono agli ordini monastici e questa festa con la diffusione del cattolicesimo in Europa coinciderà con la Pasqua. Si narra nelle favole per bambini di un coniglio che porta per festeggiare il plenilunio di primavera un cesto con delle uova , ma il coniglio è dispettoso e nasconde le uova, è tradizione in molte città del Nord Europa organizzare la caccia alle uova, sia in casa, sia in giardino oppure nei grandi parchi all'aperto per rinnovare la trazione del rito dell'uovo. Ciao Teresa Ramaioli |
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