dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 03/04/2015
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
311
Il figlio “bocciato”
Che cos’è la felicità? Per comprendere il significato della parola non serve il Dizionario della Lingua italiana… Basta guardarsi intorno. Osservare le persone. Ascoltare i loro discorsi, le loro testimonianze. Ieri mattina, in Piazza della Vittoria a Pavia la Signora Rachele, 80 anni, era giù di corda. Si confidava con la sua amica Federica, 79 anni. “Non so più cosa pensare.” – diceva la Rachele – “Ho una figlia unica, Nerina, 50 anni, Commercialista, Studio in proprio al riparo della crisi economica. Il marito, Nereo, 55 anni, ricco di suo… ed un nipote che ha sedici anni. Più fortunati di così non potrebbero essere… Invece, il Diavolo ci mette sempre le corna. Il mio unico e prediletto, Riccardino, è stato bocciato alla prima Liceo. In casa mia non si vive più. Sembra che ci sia “un morto in casa”. Mia figlia e suo marito si guardano in malo modo. Sempre con i nervi tesi. Conosco i loro discorsi. “E’ colpa tua. Sempre in ufficio. Sempre alle prese con corsi e ricorsi, assemblee e convegni. Come se ti mancasse il terreno sotto i piedi. La vera padrona della casa è la Colf. Se devo chiedere dove sono i miei pantaloni devo rivolgermi alla Colf. Anche… dov’è mia moglie? …devo chiederlo alla Colf. E intanto, nostro figlio, il nostro futuro… “bocciato”! “bocciato”. Capito? “bocciato”!. Per tre giorni non sono andato prendere il caffè al Bar. C’erano due miei coetanei che non aspettavano altro che mettermi la pagella del loro figlio sotto gli occhi.” Nereo è mortificato come se la “bocciatura” l’ha avuta lui stesso.” La Signora Rachele si era sfogata, ma la Signora Federica ne aveva delle sue. “Sapessi che momenti brutti sto passando… Cara Rachele. I problemi dei figli sono più pesanti dei nostri. Mio figlio, Michele, si sta separando dalla moglie. C’è la nipote, di sedici anni, che è caduta in depressione e non vuole più andare a scuola. Casa mia è diventata una gabbia di matti. Rimpiango i bei tempi in cui non c’era il divorzio e tutte le altre diavolerie che sono venuto in questi anni. La donna e l’uomo erano legati per tutta la vita… nel male (qualche sbandata ogni tanto) e nel bene… (con conseguente riconciliazione). Marito e moglie si “lavavano i loro panni in casa” …nel loro letto. Adesso, tutto cambiato. Ormai tutte le “lenzuola devono essere date al vento” (con tanto di foto servizio sul giornale) … Ogni semplice avventura viene sbandierata a sette venti (come fosse la conquista del West). E chi ci va di mezzo? I figli… i figli i quali non hanno più punti di riferimento stabili. Sbattuti come canne al vento… di qua e di là. Si vedono e si sentono di quelle cose che non stanno né in cielo né in terra. La figlia della Giuseppina, 60 anni, con tre figli, si è separata dal marito perché “non la fa sentire più donna”. Cosa fare? La figlia della Giuseppina, ha pensato bene di “cercare un nuovo amore (su Internet). Lei 60 anni… lui 26 anni.” – La Signora Rachele ha fatto un salto. “26 anni?” – “26 anni, e non ti dico il resto. Pensa che tre volte alla settimana, la figlia della Giuseppina, va al Centro Benessere per mantenersi in forma. Massaggi e lampade a non finire. L’altro giorno, ho incontrato Giuseppina e sua figlia (la 60enne) … in Corso Cavour a Pavia… La Giuseppina che ha la mia età, 79 anni, era più giovane… della figlia. Non solo era magra come un chiodo e aveva la faccia imbronciata …ma sembrava un mostro. Mi sono immaginato il “ventiseienne” mentre la bacia… per fortuna che non sono un uomo … e non sono al suo posto.” (311)-
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IL CELLULARE
di Teresa Ramaioli
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MILANO
di Teresa Ramaioli
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2 APRILE 2015
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 2 aprile 2015 – Giovedì - 12.00
Intrigo …
… a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
942-943
Jenny, Nicola e …
Quando una persona cerca una cosa che non trova … va Milano. A Milano c’è. Non è uno spot pubblicitario … ma una verità accertata. Motivo? A Milano non girano soltanto i soldi (molti), ma girano anche moltissime idee. Sono le idee che fanno girare i soldi. Quindi, i soldi hanno bisogno delle idee. Un anno fa, ne ha saputo qualcosa Jenny, venticinque anni, bellissima … alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo … commessa in un Negozio di Milano, abitante a Pavia. Negli ultimi mesi di un anno fa, Jenny si era accorta che le vendite del Negozio erano diminuite a vista d’occhio. Non se ne era accorta soltanto lei … ma anche e soprattutto il suo Titolare, il Signor Filippo. Del resto basta che, nelle vicinanze, apra un Supermercato e la clientela prende un’altra strada. Milano è così da sempre. Questa volta, però, il Titolare non aveva più voglia di combattere, di mettersi in gioco. Del resto si sa che l’età ha spesso dei riflessi negativi sulla reazione agli eventi. Jenny ha capito che le prospettive del Negozio erano quasi nulle. Doveva prendere una decisione e doveva prenderla in fretta. A venticinque anni, dopo cinque anni di commessa, aveva imparato molte cose. Prima di tutto … mai addormentarsi sugli allori. Guardare avanti … e guardare dentro sé stessa. Proprio quello che Jenny non mancava mai di fare. Infatti, la venticinquenne aveva un sogno: fare la cantante di musica leggera. Nei cinque anni di commessa, Jenny, aveva coltivato non solo il sogno … ma anche la voce. Ora, si sentiva pronta al grande salto. Ne parlò con suo padre Giuseppe. “Gli affari del Negozio sono calati vistosamente. Secondo le mie impressioni, il Titolare, Signor Filippo, non ha più voglia investire, rinnovare o trovare altre soluzioni. Così com’è, il Negozio è destinato a chiudere … ed io non ho alcuna intenzione di fare la commessa a vita” Giuseppe, il padre di Jenny, aveva già capito tutto. Era il momento di dare una mano alla figlia. Dare una mano a realizzare il sogno che gli era ben noto: cantare. Oggi, tutte le attività hanno un futuro a condizione che vengano prese sul serio e non come un ripiego … tanto per tirare a campare. I genitori stravedono sempre per i propri figli. Jenny, quindi, spalancava una porta aperta. La raccomandazione di suo padre, però, era stata chiara. “Jenny, fai le cose alla luce del Sole … e mettiti nelle mani di un Agente serio. Solo così, avrai un futuro e il lavoro non mancherà mai. In questo caso, a Jenny, non era necessario dire la stessa cosa due volte. Ci aveva già pensato da sola. Durante il periodo da commessa aveva conosciuto un Signore sui cinquant’anni, il Dott. Andrea, il quale svolgeva la propria attività di Agente. Durante una pausa caffè della mezza mattina al solito Bar, Jenny aveva fatto in modo di avvicinare il Dott. Andrea. Fare conoscenza e amicizia … e accennare alla sua passione per il canto. Il Dott. Andrea era pratico dell’ambiente musicale e sapeva come muoversi. “Jenny, quando decidi di diventare “cantante” … viene da me. Hai un Ufficio a tua disposizione … Però, mi raccomando … con il lavoro non si scherza” Ora, era giunto il momento del grande salto. Il Dott. Andrea è stato ben felice di illustrare prospettive e Jenny ebbe subito un quadro della situazione. Non solo, ma aveva già i primi spettacoli assicurati in calendario. Per Jenny è stato come … un salto nel futuro. Indietro non sarebbe più tornata. Sapeva che doveva partire dalla gavetta … e la voce non bastava. Non bastava neppure l’assistenza continua di Giuseppe, suo padre … Jenny doveva fare molto di più. Crearsi un vero e proprio entourage … un gruppo di fautori e collaboratori che l’avrebbe sostenuta e aiutata. La prima ad offrirsi è stata la sua Parrucchiera, Gisella. Anche Gisella amava il canto … e preparare ogni volta Jenny per l’evento era come se mostrasse se stessa al pubblico. In poco tempo Jenny ha trovato la sua strada. Dopo i primi batticuori … con il nuovo Gruppo appena formato, Jenny ha messo gli occhi sul suo Maestro … Nicola, un quarantenne, che l’accompagnava alla tastiera elettronica. Il Maestro Nicola era single … viveva per la musica e per la sua tastiera. Anzi, senza il Maestro Nicola … Jenny non sarebbe mai diventata cantante. Per la venticinquenne era il momento di passare dalle parole ai fatti. I fatti si chiamavano … Nicola, suo Maestro e ... Nicola stravedeva per lei. Quando una donna vuole … non la ferma nessuno. Meno che mai Jenny. Una mattina, dopo aver lasciato il lavoro di commessa e aver iniziato quello di cantante, la venticinquenne Jenny, chiese a Nicola, suo Maestro se era disposto a portarla a Milano dal suo Agente, Dott. Andrea …
(seguito e conclusione … 943)
Nicola non aveva la benché minima idea di cosa frullasse in testa a Jenny e quando questa parlò si senti spiazzato. “Nicola, visto che se voglio cantare non posso farne a meno di te … perché non ci mettiamo insieme?” Il quarantenne divenne rosso come un peperone. Avrebbe potuto accettare e avere tra braccia una favolosa venticinquenne … alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo … ma così facendo si sarebbe inguaiato in modo spaventoso. Preferì dire come stavano le cose. “Jenny, non nego che sono attratto da te, ma io sono già legato sentimentalmente ad una persona … che, tra l’altro ha un figlio mio (non ti dico il resto per non mandarti in confusione). E’ molto meglio che io continui a fare il Maestro e tu la Cantante …” Tra Jenny e Nicola scese il gelo … ma solo per poco. La venticinquenne aveva preso la cantonata della sua vita … che l’avrebbe svegliata per il resto dei suoi giorni. Tutte le esperienze servono per crescere … e Jenny si sentì donna in meno di trenta secondi. Ora, non le bastava più cantare … ma cantare e vivere. Durante il colloquio con il suo Agente Dott. Andrea aveva parlato degli impegni, ma Jenny cercava qualcosa di più, di diverso, di originale. L’Agente si accorse e le lesse nel pensiero. “Jenny, ho una proposta da farti. Nel Castello delle Allodole dell’Oltrepò Pavese il Proprietario organizzerà La Festa di Primavera. Una tre giorni per gli Ospiti dell’Antico Maniero. Devo segnalare il nome di una cantante disposta a vivere tre giorni nel Castello … Cosa ne dici?” Era quello che Jenny cercava … dopo la doccia fredda che aveva preso da Nicola. Accettò. Nel giro di pochi giorni si preparò e preparò il programma. Questa volta la venticinquenne era sola. Sola con la sua voce. Sola a prepararsi, gestirsi, cantare … e fare colpo sugli Ospiti del Castello delle Allodole. Quando Jenny varcò il portone del Castello aveva una valigia in mano … neppure tanto grande … nella quale aveva tutto ciò di cui avrebbe avuto bisogno. Ad darle il benvenuto il Conte Massimo … un settantenne al quale non sfuggiva nulla. E’ stato proprio il Conte Massimo a cogliere le infinite potenzialità di Jenny. Era proprio la donna che cercava per suo figlio Vincenzo. Alcune Famiglie nobili dalla storia antica hanno per tradizione che “la moglie del figlio primogenito venga scelta espressamente dal padre dello sposo”. Il Conte Massimo, dopo aver visto Jenny … aveva già deciso. La Festa di Primavera … aveva appunto quello scopo. Da quel momento Jenny entrò nel mondo dorato della ricchezza, bellezza, piacere, felicità. Quando Jenny incontrò Vincenzo, il primogenito, nel Salone delle Feste, è rimasta a incantata. Un quarantenne così non l’aveva mai visto. Alto, biondo, occhi azzurri e corpo scultore … come un Dio greco. Anche Vincenzo ha avuto la stessa impressione da Jenny … alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo. La simpatia incomincia dagli occhi e va avanti con tutto il resto. Infatti, non era passata un ora, e Jenny e Vincenzo erano uno nella braccia dell’altro … un finimondo di baci. Baci a non finire … baci a volontà. Si sa che quando bene si incomincia … è come un sogno che non finisce mai. Tra un bacio e l’altro Vincenzo ha avuto un’idea … “Jenny, dopo il Castello della Allodole … devo mostrarti la Collezione di Quadri del Castello delle Fate lungo le rive del Lago Maggiore … Cosa ne dici? Una meraviglia delle meraviglie” - Questo è il racconto 942-943 scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per … il piacere di chi scrive … e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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MILANO
di Teresa Ramaioli
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CIAO GIOVANNI ...
MENEGI53
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CIAO STEFANO ...
STEFANO BROCCA DI PAVIA
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CIAO ANTONELLA ...
ANTONELLA DI CREMONA
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SEMPLICELUCREZIA
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