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LUI ED IO

Post n°1630 pubblicato il 07 Settembre 2019 da atapo
 

PASSEGGIATA

 


 

Camminiamo lenti, io e il mio nipotino Riccardo, lungo la strada nel paese di montagna. Il suo papà (mio figlio) e mio marito sono nella casa a lavorare insieme, noi due facciamo una passeggiata.
E' la prima volta che lui viene alla nostra casa di montagna, gli piace tutto nonostante non ci sia ancora niente di sistemato: forse è proprio per questo, c'è un'aria di indefinito in ogni stanza, che potrà diventare qualsiasi cosa. Allora lui mi ha sussurrato progetti, immaginava dove poter dormire o giocare, sorrideva alla proposta del suo papà di venire lì con noi l'estate prossima.
La strada che abbiamo preso è secondaria, non porta da nessuna parte, finirà a un piccolissimo nucleo di case e a una fabbrica dismessa, la costeggiano da un lato il torrente che scorre molto più in basso, dall'altro il pendio della montagna, e bosco da entrambe le parti, gli alberi a tratti formano un tunnel sopra le nostre teste e dai rami mossi dal vento cadono le gocce della pioggia del mattino: “la pioggia finta” diciamo, perché oltre il verde si intravede il sole.
Guarda tutto, si interessa alle piante, raccoglie le pigne cadute, ma solo le più belle, conversiamo tranquillamente, è un piacere stare con lui, un piacere che capita così di rado e per questo ancora più prezioso. A volte mi viene il pensiero che sia lui il mio nipote preferito, ma non credo, è certamente l'avere poche occasioni di stare insieme che mi fa sentire così intensi i tempi dei nostri incontri.
Le erbe alte che fino a poco tempo fa rendevano impenetrabile il bosco ora sono abbattute dalle piogge e ricoperte da molte foglie già cadute, si scoprono dalla strada sentieri prima nascosti. Allora è bello e un po' avventuroso tentare di salire per il versante, finché si può, perché il terreno è spesso bagnato, non abbiamo scarpe adatte, le ortiche sono dappertutto e lui indossa i pantaloni corti.
Io mi fermo prima, lui sale ancora un po' a esplorare e io lo guardo dal basso, risale lungo letti di torrenti ora in secca, dice che l'estate prossima quando verrà ripulirà per bene dove si intravedono sentieri, è contento della passeggiata, del posto, della casa…

Anche mio figlio è soddisfatto del nostro acquisto, vede delle potenzialità in quelle stanze, magari l'estate prossima verrà anche lui a darci una mano per completarne la sistemazione…
Ma è già ora che loro due riprendano la strada della pianura, altri appuntamenti li aspettano. Arriva sempre troppo presto questo momento, l'ultimo saluto è per lui già sistemato in auto ben assicurato dalla cintura, con gli occhioni azzurri spalancati mi guarda nell'ultimo sorriso. Sono andati, io sono felice e malinconica insieme.
Resto a lavorare con mio marito, fino al tramonto. Nel viaggio di ritorno, pochi chilometri dopo la partenza, per la prima volta sul ciglio della strada, che corre tra i boschi, vediamo un bellissimo capriolo che attraversa subito dopo il nostro passaggio: è quella l'ora in cui più facilmente gli animali si fanno arditi, è un po' pericoloso per chi guida, ma sono incontri affascinanti.
Una bella conclusione di giornata,  prendo questa visione improvvisa come buon auspicio.

 
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