Venne la primavera e sbocciò anche la mia anima.
Capii.
***
Lungo i sentieri della vita, inevitabilmente, si cambia.
Si diventa più sensibili o indifferenti, ci si ricopre di cinismo o si ricomincia a sognare; si impara a tenere la testa alta, o bassa, a seconda delle circostanze; tramutiamo i nostri cuori di ghiaccio in pezzi di legno pronti ad ardere con il fuoco giusto o, viceversa, facciamo sì che i nostri cuori diventino roccia inerte e muta.
Si cambia, magari senza rendersene conto, e così, giorno dopo giorno, la mia anima si è arricchita di individui, oggetti e storie che hanno cambiato il mio modo di essere ed esistere. Di tutte quelle cose ne porto sempre un frammento nel cuore.
Mi sono guardata alle spalle, scorgendo ciò che sono stata e non mi sono subito riconosciuta: ho visto un fanciulla ingenua, una ragazza impacciata, una piccola donna ribelle e una folle innamorata.
Guardando meglio, mi sono accorta che di quella bimba conservo il sorriso sincero di quando sono davvero felice; di quell'adolescente ho ancora tutti i sogni, riposti ordinatamente in un cassetto; di quella piccola donna scontrosa ho la forza per combattere in ogni circostanza; di quella folle sono rimaste in me l'ardore e la passione pronte a scoppiare dal mio cuore per farlo battere forte.
Mi hanno insegnato ad odiare, ma anche ad amare senza riserve, hanno provato a farmi dire "scusa" e ad essere in grado di perdonare, ma non sempre ci sono riuscita.
Mi accorgo, esplorandomi, di quante persone hanno saputo suonare le corde della mia vita e non fa male se i miei occhi si riempiono di lacrime: in tanti mi hanno detto che solo il tempo cura certi dolori, ma ho imparato che per alcune ferite nemmeno quello serve a qualcosa; a volte, non serve neanche distrarsi per curare le ferite perché stiamo solo ignorando quel qualcosa senza affrontarne lo spettro; l'unica cosa che serve davvero è la forza di volontà.
Tra questi colossi innevati ho imparato a tirare le somme di ciò che ho fatto della mia vita ed è proprio quando lo faccio che mi accorgo di quanto, e come, sono cambiata. Ora riesco a notare i sorrisi dei bambini, i petali dei fiori di ciliegio che cadono sfiorandomi, ogni piccolo gesto; tutto ciò che scorgo riesce a scaldarmi il cuore.
Ho ripercorso ogni tappa, più o meno importante, della mia esistenza, mi sono fermata ad osservare e raccogliere un "qualcosa" che poi ho impiantato in me.
Ho capito che, ogni "qualcosa" costituisce un pezzo del puzzle della mia anima e, guardando attentamente quel mosaico colorato, ho visto quante piastrelle ho sostituito già solo crescendo. Allora, ho riflettuto su di una cosa: chissà quanti frammenti sostituirò ancora prima di aggiungerne dei nuovi.
Ma di una cosa, ora, sono certa: una vita arida, senza emozioni, senza sentimenti, è un germoglio seminato troppo in profondità, un germoglio abbandonato alla sua solitudine e ad un destino sfocato, di tenebra.
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