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« Angelo e l'iraIl ritorno dagli abissi Angelo »

Angelo ed il delfino

Post n°425 pubblicato il 28 Novembre 2015 da occhi_digatta

 

Heilà Serenella hai dimenticato Angelo che fluttua in acque saline?

-Non urlare ho finito ora di scrivere, siediti e leggi per favore guarda spiritello si alza il sipario.

 

 

Le bolle di aria che circondavano Angelo specchiavano brevi frammenti di vita del passato: istanti indelebili galleggianti in un mare pieno di misteri.

L’acqua conquistava dolcemente ogni spazio nei polmoni, tanto da privargli la respirazione e il suo volto diveniva inesorabilmente cianotico. Chissà per quanto tempo avrebbe posto resistenza al lasciarsi andare definitivamente?

Ogni secondo che passava la forza veniva meno, tuttavia il suo ultimo desiderio fu di aprire gli occhi per osservare la vita che con lentezza sfuggiva alla sua. Indubbiamente lo scenario non poteva che essere straordinario: queste meravigliose alghe sul fondale magicamente seguivano un dondolio sincronizzato, un effetto acustico straordinario ne accompagnava delicatamente l’ondeggio!

Inoltre i suoni sibillini diffondevano carezze melodiose, come campanelle cristalline ovattate nel profondo silenzio degli abissi.

La speranza era ben poca che il nostro Angelo potesse salvarsi, nonostante ciò che stesse accadendo a osservarlo attentamente il delfino!

A un certo punto finalmente decise di intervenire, oramai stufo della situazione! Così con un balzo si avvicinò al giovane guardandolo fisso negli occhi emise quel “suono messaggero”.

-“Angelo puoi scegliere se vivere o morire? La tua vita è importante non puoi lasciarla andar via, sei testardo peggio di un mulo terreno”.

Già un mulo terreno e uno marino che avrebbe mai fatto? Un testardo fluttuante?

Così con fare presuntuoso il delfino si accostò a lui e dal suo muso incredibilmente fuoriuscì un soffio, donando in questo modo al giovane miracolosamente dell’aria.

Egli rinsavì e notò che con altrettanta prepotenza che l’enorme pesce iniziò a spingerlo con decisione verso la superficie. Poteva non accadere nulla?

Eh no! Infatti, improvvisamente una lancia veloce come una serpe marina sbucò dall’alto, colpendolo e ferendolo!

Seguirono momenti di gran confusione, Angelo fu pervaso da un grande senso di colpa. Per grazia concessa e folgorato dal lume della ragione egli la afferrò sfilandola velocemente dal dorso del salvatore spirituale.

Che cosa poteva mai fare?

Di sicuro sott’acqua ben poco! Con le poche forze rimaste egli si aggrappò all’amo e tirandolo ripetutamente catturò l’attenzione dei pescatori, in maniera tale da velocizzare la sua salita in superficie.

Grande fu il loro stupore poiché la pesca era del genere umano, ovviamente gli lanciarono in ogni caso un salvagente e lo tirarono su. I primi soccorsi furono imminenti e decisivi per il nostro giovane, tuttavia con grande sorpresa dei suoi soccorritori, Angelo ebbe una reazione anomala infatti, non pensò due volte a scagliarsi contro.

Poche erano le forze ma non poca la volontà di far valere la giustizia, colpì con rabbia uno di essi che cadde in mare. Nacque una colluttazione direi abbastanza vigorosa, nonostante le condizioni del nostro giovane.

Invece l’altro pescatore prese la scialuppa e abbandonò velocemente il peschereccio, tirando a bordo il suo complice e si dileguarono a velocità sostenuta verso il mare aperto.

Infatti, erano dei cacciatori illegali in cerca di delfini, detto questo ora secondo voi come avrebbe agito Angelo?

Di sicuro non poteva lasciarlo agonizzante, la chiazza di sangue assumeva una circonferenza sempre più ampia e sicuramente la situazione non era fra le migliori! Si munì di una maschera e della bombola d’ossigeno e prontamente si tuffò in cerca del suo amico!

Ebbene sì, proprio in questi casi nascono legami, che non sono né cercati né voluti, ma inviati da chi designa il destino.

Gli eventi accadono senza un motivo apparente, ovviamente questa circostanza aveva un significato non lampante nell’immediato, ma con il tempo dovuto Angelo avrebbe maturato l’essenza del valore.

In realtà la sua indole lo condusse nella giusta scelta spinto da un gesto estremo e istintivo. A volte siamo salvati e non ci rendiamo conto di quanto sia importante dare ascolto a un amico sconosciuto, non importa chi sia ma la parola che ci giunge dentro il nostro animo e cambia l’oscurità in luce.

Cieca è la furia ma onesta l’amicizia, quella vera non inganna: Non è scelta bensì designata. In fondo in fondo Angelo ripensò per qualche secondo al muso del delfino, e si accorse che il suo aspetto era sempre sorridente, un’anima venuta dagli abissi per donare a lui tale possibilità.

Ovviamente la vita è di chi appartiene quindi è senza un fine, se non a se stesso. Pur sempre ricca di valori che, per quanto si possa essere ottusi l’inclinazione al bene non svanisce, anzi è proprio la diversità di pensiero e di aspetto che ci rende speciali.

Proprio per questo motivo il delfino nulla aveva chiesto in cambio, direi che con grande allegria tentò di frantumare l’oscuro pensiero del giovane, per questo motivo e in virtù di tal gesto il suo intento era di ritrovare l’amico scomparso. Non vi nascondo che, a un certo punto Angelo pensò se fosse veramente reale ciò che stesse vivendo e nuotando in silenzio nel meraviglioso fondale disse a se stesso:

“ perche il mio sogno diventa realtà devo crederci, impegno il mio cuore che non paventa la ragione”.

In quel momento dinanzi a lui apparve come per incanto il delfino smanioso, Angelo cercò con tutte le sue forze di spingerlo verso la riva. Una volta raggiunta urlò con tutte le sue forze invocando aiuto, purtroppo in quel momento nessuno udì il disperato grido. Rivolgendosi a quella meravigliosa creatura disse:

-“Ascolta signor delfino ora sei tu che devi dare retta alle mie parole, resisti vado in cerca di qualcuno che possa aiutarti.”

Provate ad immaginate il suono del delfino, fra un lamento di dolore e un sorriso di speranza. Liberatosi dell’attrezzatura, il giovane iniziò la sua corsa a piedi nudi, ma in quale direzione doveva dirigersi?

In lontananza vide una scia di fumo dal piacevole odore, sicuramente qualcuno si apprestava a preparare un arrosto. Senza pensarci due volte iniziò a correre più veloce di un lampo, secondi interminabili per ogni sorta di pensiero.

Arrivò a destinazione e lì seduto vicino a un falò un signore.

–“ Signore aiuto, delfino ferito spiaggia”Disse ansimando.

L’uomo lo scrutò e rispose:

-“quando dirai una cosa sensata, avrai una risposta intelligente”

Beh forse aveva dimenticato di aggiungere qualcosa ma in fondo si capiva che non era un invito a una serata fra amici.

Prese fiato e ricompose il suo pensiero.

-“Signore ho bisogno di aiuto il mio amico delfino è stato ferito, ora è sulla spiaggia e non può stare molto tempo, mi può aiutare per favore?.

L’uomo mugugnò, ciò nonostante si alzò, raggiunse la sua roulotte e prese con sé una borsa, a passo veloce arrivano in spiaggia. Che scena straziante il sangue era ovunque, all’apparenza sembrava una ferita innocua invece la lama era rimasta nel dorso del delfino.

L’uomo si rivolse al giovane spiegandogli che doveva aiutarlo a compiere l’operazione, poiché egli non professava più da qualche tempo. Ebbene si era un medico in pensione, Angelo deglutì e annuì con la testa.

Durante l’intervento il nostro amico delfino era sempre spruzzato dal giovane che con amorevoli gesti cercava di rincuorarlo e nel frattempo reggeva gli arnesi medici. Che fortuna pensò fra sé!

Miei cari amici mi rivolgo a voi e vi dico che:

Questa è la storia dell’episodio e voi miei cari, siete le persone con cui ho condiviso il racconto, ho conosciuto il vostro pensiero nella tranquilla speranza che tutto potesse realizzarsi in serenità. Se potessi, direi cosa riserva il futuro ad Angelo, parlerei dei tradimenti e delle sofferenze che lo attendono! No, non posso ora vedo così chiaramente la strada, tanto da capire come bisogna percorrerla. La soluzione è continuare a procedere e lasciare andare le paure e i rimpianti che non solo ci rallentano il cammino, ma ci impediscono di goderci un “viaggio” che potrebbe finire anche troppo presto. Sì, ci saranno svolte inaspettate lungo il cammino di Angelo, sorprese scioccanti che non avevamo previsto, ma è proprio questo il bello, non credete?

Hops dimenticavo ancora un secondo è vi lascio liberi.

L’uomo a fine operazione si rivolse al suo aiutante provetto e disse: -“Bel lavoro giovanotto, mettiamo il tuo amico in mare e dimmi un po’ come ti chiami? Sorridendo spinse il delfino in mare. -“Mi chiamo, mi chiamo” seguì un silenzio. Non ricordava più chi fosse! Angelo aveva perso la memoria non ricordava il suo nome.

In attesa della prossima puntata vi auguro di fare un viaggio nella vostra memoria.

Un abbraccio stellare

Serenella

 
Rispondi al commento:
woodenship
woodenship il 02/12/15 alle 17:19 via WEB
Un saluto dei più cari con una carezza di brezza soave........W........
 
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