ECCHIME

Le grandi inchieste di Ecchime

Palermo come Beirut si diceva all'epoca.
E in effetti, quando ero bambino, ricordo che i
tg riferivano quasi ogni giorno di agguati mafiosi,
se non di attentati dinamitardi.

Per contrastare quella che era una vera e propria
guerra scatenata dai Corleonesi (con appoggi
anche in certi ambienti massonici) il governo
Spadolini decise di mandare a Palermo il
Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, dopo
averlo nominato Prefetto.

Nomina ben vista dal segretario del PCI siciliano,
Pio La Torre, che ebbe modo di conoscerlo e
apprezzarlo ai tempi dell'uccisione del
sindacalista Placido Rizzotto (il cui corpo non
venne mai ritrovato).

Pio La Torre fu l'autore della legge che creava
il reato di associazione mafiosa e che prevedeva
la confisca dei beni, quello che è l'articolo 416 bis.

Legge approvata solo nel settembre 1982.

La Torre, come prima il giudice Terranova e il
commissario Boris Giuliano (entrambi assassinati
nel 1979) e poi da Falcone, che mise a punto il
sistema per seguire il flusso di denaro così da
beccare i boss, aveva capito che solo colpendo
gli interessi economici dei mafiosi si potevano
assestare colpi decisivi a Cosa nostra ed agli
intrecci con la classe dirigente e quella imprenditoriale
locali, entrambe espressione della buona borghesia
erede dei "baroni" latifondisti.
E cosa succede quando si toccano quegli interessi?

Pio La Torre ed il suo collaboratore vennero barbaramente
uccisi il 30 aprile, lo stesso giorno dell'insediamento
di Dalla Chiesa (poi assassinato il 3 settembre)

Aggiornamento.
Consiglio di ascoltare la puntata odierna del
Mix delle 5