La Donna Camel

Le bambine restano

Dovrei fare un tag apposta per Alice Munro visto che negli ultimi post direttamente o per vie traverse non parlo che di lei. Anzi, dovrei fare un blog apposta ma l'hanno già fatto. Mi accontento di ammettere che sono fatta così, quando mi innamoro non penso ad altro.

"Gli altri, gli adulteri, erano visti come irresponsabili, immaturi, egoisti, per non dire crudeli. E fortunati. Fortunati perché il sesso consumato in macchina o sui prati o tra le lenzuola sporche dei rispettivi letti matrimoniali o, ancora più spesso, come in questo caso, nei motel, doveva essere stato splendido. Altrimenti non avrebbero avuto un tale desiderio della compagnia dell'altro a tutti i costi, nè la certezza che il loro futuro insieme sarebbe stato migliore e diverso da ciò che aveva riservato loro il passato."

Bè, io trovo che questo pezzo sia sia grondante di senso come un coltello estratto da una ferita appena inferta. Pensa ai tempi verbali che ha usato: un periodo ipotetico che lascia sospettare che non sia affatto così come dice, anzi, potrebbe darsi che la verità sia completamente diversa. Ma è solo un sospetto, non dice nemmeno il contrario, come se gli adulteri stessi di cui parla non sapessero giudicare fino in fondo l'esperienza che stanno compiendo e le motivazioni profonde che li spingono. La verità acquista una profondità sfaccettata e misterosa se lo sguardo si sposta: erano visti da chi? E' come se sapesse cogliere diversi punti di vista contemporaneamente pure restando vicinissima. Troppo brava.

 (Il sogno di mia madre, Alice Munro, Einaudi)